Confindustria, ABI e le altre Associazioni imprenditoriali hanno firmato il nuovo Accordo per il Credito 2015. L’Accordo contiene misure volte a favorire l’accesso al credito da parte delle PMI e, quindi, a incoraggiare i primi segnali di ripresa, a promuovere lo sviluppo del tessuto produttivo italiano e a sostenere lo smobilizzo dei crediti verso la PA.
L’Accordo dà continuità alle precedenti moratorie, che a partire dal 2009 hanno consentito di realizzare oltre 415mila operazioni e di sospendere rate pari a circa 24 miliardi di euro. In proposito, si ricorda che ieri, 31 marzo 2015, è scaduto il termine di validità del precedente Accordo per il Credito 2013, prorogato dalle Parti firmatarie a fine dicembre 2014. La stessa proroga prevedeva l’impegno a definire, entro la fine di marzo, nuove misure finalizzate a promuovere l’accesso al credito delle PMI.
Nella Sezione Documenti - Accordo per il Credito 2015 sono disponibili il testo dell'Accordo, la Circolare Confindustria n. 19841 che illustra l'Accordo e il Comunicato Stampa ABI.
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E’ stato firmato, lo scorso 11 aprile, il contratto di acquisizione da parte della Società per la Gestione di Attività (SGA) dei portafogli di crediti deteriorati di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, entrambe poste in liquidazione coatta amministrativa ai sensi del DL 99/2017.
Per ulteriori informazioni sulla liquidazione delle Popolari Venete, si veda la comunicazione di Confindustria del 26 giugno 2017.
La firma del contratto di acquisizione è avvenuta in coerenza con i criteri dettati dal Decreto Ministeriale n. 221 del 12 marzo 2018. Sono stati ceduti alla SGA i crediti classificati o classificabili come “in sofferenza”, “unlikely to pay” o “past due” alla data di avvio delle liquidazioni coatte amministrative (25 giugno 2017).
I portafogli ceduti sono costituiti da circa 112.000 posizioni debitorie per un valore complessivo pari a circa 18 miliardi.
La SGA può ora avviare le attività di gestione dei crediti, con l’obiettivo di massimizzarne il valore di recupero nel tempo e contestualmente di ottimizzare la gestione dei rapporti con i debitori.
Da colloqui con la SGA è emerso che la società prenderà a breve contatto con i debitori. E’ comunque già possibile, in questa fase, scrivere alla SGA all’indirizzo di posta elettronica certificata: [email protected].
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L'11 Aprile 2018 si è svolto a Milano l'evento di ammissione di 50 nuove imprese italiane in ELITE.
Oltre la metà delle nuove ammesse è stata accompagnata dagli ELITE Desk istituiti presso le Associazioni territoriali.
Si tratta in particolare dei desk di Assolombarda, Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani, Confindustria Bergamo, Confindustria Chieti Pescara, Confindustria Cuneo, Confindustria Firenze, Confindustria Genova, Confindustria Pavia, Confindustria Siracusa, Confindustria Varese, Confindustria Vicenza, Sicindustria, Unindustria Reggio Emilia, Unindustria Treviso, Unione Industriale Biellese e Unione Industriali Napoli.
Si ricorda che, ad oggi, sono attivi 53 "ELITE Desk", per una copertura del Sistema confindustriale pari al 92% e che le imprese che accedono al Programma attraverso i Desk beneficiano di una riduzione del 10% della fee di partecipazione.
Per maggiori informazioni su ELITE, sugli accordi tra Confindustria ed ELITE e sugli ELITE Desk, è possibile consultare sia la pagina ELITE del sito Confindustria sia la Comunità Credito e Finanza.
A seguito delle nuove ammissioni, le imprese ammesse al Programma ELITE a livello internazionale sono salite a 828. Tali imprese, considerate nel loro complesso, hanno un fatturato pari a 61 miliardi di euro e oltre 290 mila dipendenti.
Le imprese italiane partecipanti al Programma sono 522, con un fatturato di 52 miliardi di euro e 210 mila dipendenti.
Sono stati resi noti, inoltre, i risultati dell’analisi svolta da ELITE sull’impatto che la partecipazione al Programma genera sulle imprese dal loro ingresso. In particolare tali imprese, in media, hanno registrato: una crescita del fatturato pari al 10%; un aumento dell’EBITDA pari al 9%; un incremento del numero di dipendenti pari al 56%.
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Confindustria e BEI hanno siglato oggi un accordo di collaborazione per sostenere i piani di finanziamento delle imprese italiane di ogni dimensione, ciò con particolare attenzione al Piano Juncker e al Programma InnovFin.
L’accordo - disponibile nella Sezione Documenti - Banca Europea per gli Investimenti - avrà durata triennale e prevede:
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di dare concreta attuazione, in Italia, alle misure previste dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che prevede l’erogazione in tutta Europa di circa 60 miliardi di prestiti entro la fine del 2018, con 315 miliardi di investimenti attivati per le imprese;
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che Confindustria diffonda presso i propri associati la conoscenza delle varie tipologie di prestiti e garanzie del gruppo BEI, anche con iniziative specifiche sul territorio. Ciò con particolare attenzione a Midcap e Pmi per i loro programmi di investimento a favore di crescita sostenibile e occupazione, ricerca e sviluppo, lotta ai cambiamenti climatici, ambiente e cultura, infrastrutture strategiche e progetti nelle cosiddette aree di convergenza;
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che Confindustria informi la propria rete di associazioni sui diversi programmi gestiti dalla BEI e realizzi, sulla base di criteri periodicamente forniti dalla BEI, una mappatura su scala nazionale o regionale delle imprese più strutturate che potrebbero essere oggetto di interventi diretti nel quadro dei programmi FEIS e InnovFin;
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che la BEI si impegni a valutare le aziende e i progetti segnalati da Confindustria, supportandola nella divulgazione sul territorio degli strumenti finanziari del gruppo BEI. Inoltre, la stessa BEI fornirà attraverso il polo Europeo di consulenza per gli investimenti (Advisory Hub) assistenza alle imprese nella preparazione di progetti di investimento.
In occasione della firma dell’accordo sono stati inoltre illustrati gli strumenti finanziari del gruppo BEI a supporto dello sviluppo di tutto il sistema produttivo. Nella Sezione Documenti - Banca Europea per gli Investimenti sono disponibili le presentazioni dei relatori.
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Il 1 marzo si è tenuto a Milano, presso la sede di Borsa Italiana, l’incontro con le associazioni di sistema “Protocollo ELITE. Nuovi strumenti per la diffusione del Programma”, volto a illustrare nel dettaglio i contenuti del Protocollo Confindustria-ELITE del 12 dicembre scorso.
In occasione dell'incontro, sono stati premiati gli ELITE Desk di Basilicata, Bergamo e Torino (v. foto allegate), scelti da Borsa Italiana come “Best Performer Desk” della scorsa sessione di ammissione a ELITE (novembre 2016).
Nella Sezione Evento ELITE 1 marzo 2017 della Community Credito e Finanza sono disponibili le presentazioni ELITE e Confindustria illustrate nel corso dei lavori.
ELITE 1 marzo 2017 - Best Performer Desk.png|Visualizza dettagli
Premiazione Best Performer Desk - BASILICATA.png|Visualizza dettagli
Premiazione Best Performer Desk - BERGAMO.png|Visualizza dettagli
Premiazione Best Performer Desk - TORINO.png|Visualizza dettagli
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Il “Plafond Reti PMI”, di recente istituito da Cdp (si rinvia in proposito alla comunicazione del 20 febbraio 2014), è stato modificato e può ora essere utilizzato dalle banche per concedere finanziamenti alle PMI che sottoscrivono un contratto di rete anche qualora gli stessi finanziamenti non siano connessi alla realizzazione del programma di rete.
Si ricorda che il Plafond - destinato a sostenere gli investimenti, da realizzare o in corso di realizzazione, delle imprese appartenenti a reti ovvero a soddisfarne le esigenze di incremento del capitale circolante - è dotato di 500 milioni di euro messi a disposizione dalla Banca Europea per gli Investimenti a condizioni di particolare favore.
L'elenco delle banche aderenti è disponibile sul sito di Cdp.
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E' stata pubblicata, nella sezione documenti, la registrazione del convegno sui minibond che si è tenuto a Roma lo scorso 4 marzo 2014. La registraizone è suddivisa in due parti.
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Nella sezione del sito del MEF dedicata al monitoraggio del pagamento dei debiti della PA sono disponibili dati aggiornati al 6 agosto scorso sull’ammontare delle risorse trasferite alle diverse pubbliche amministrazioni nonché sui pagamenti da queste già effettuati in favore dei creditori.
In particolare, dal monitoraggio realizzato dal MEF alla data del 6 agosto 2013, emerge che:
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le risorse riferite all’anno 2013 già messe a disposizione degli enti debitori ammontano complessivamente a 17 miliardi, pari all’85% dei 20 miliardi stanziati (sono incluse le risorse destinate all’accelerazione dei rimborsi d’imposta);
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sono stati pagati debiti nei confronti dei creditori per 5 miliardi. Tenuto conto del suddetto ammontare di risorse già reso disponibile e del fatto che le PA che abbiano ricevuto anticipazioni finanziarie da MEF e CDP sono tenute a pagare i loro debiti entro 30 giorni dall’accredito delle risorse, ci si attende che in occasione del prossimo aggiornamento di dati da parte del MEF l’importo dei crediti pagati risulti sensibilmente aumentato.
Nella sezione - attivata anche a seguito delle sollecitazioni di Confindustria - sono inoltre disponibili un’approfondita relazione della Ragioneria Generale sullo stato di avanzamento dei processi di attuazione del DL 35/2013 e delle tabelle di dettaglio che consentono di svolgere analisi territoriali.
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Nella sezione Documenti – NPL è disponibile una Nota di aggiornamento riguardante i due diversi interventi adottati fra il 14 e 15 marzo in ambito europeo sul tema dei Non Performing Loans (NPL) presenti nei bilanci delle banche. Si tratta in particolare di:
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un pacchetto di proposte della Commissione europea per accelerare la riduzione di NPL nel settore bancario (link e documenti disponibili solo in inglese). Tale pacchetto contiene, in particolare, una proposta di emendamento al regolamento sui requisiti di capitale delle banche (CRR) che stabilisce livelli di accantonamento minimo a fronte dei nuovi prestiti, concessi a partire dal 14 marzo, che diventeranno deteriorati in futuro;
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un Addendum alle linee guida della Banca centrale europea (BCE) per la gestione da parte delle banche degli NPL, che indica i livelli di accantonamento a fronte dei crediti già in essere che saranno classificati come NPL, in linea con la definizione dell’Autorità bancaria europea, dopo il 1° aprile 2018. Il testo dell’Addendum è anche disponibile nella sezione Documenti – NPL.
La differenza tra i due interventi – oltre al fatto che il primo è un pacchetto di proposte ancora da approvare, mentre il secondo è immediatamente operativo – consiste nel fatto che nel primo caso si tratta di regole prudenziali di carattere generale (I Pilastro degli Accordi di Basilea) che si applicheranno obbligatoriamente a tutte le banche e a tutti i nuovi NPL, mentre l’Addendum rappresenta uno strumento dell’azione di vigilanza da utilizzare caso per caso (II Pilastro).
Nel pubblicare l’Addendum la BCE ha sottolineato il carattere non vincolante dello stesso e la sua complementarietà rispetto al pacchetto di misure sugli NPL presentate dalla Commissione europea. La Vigilanza sembra dunque aver tenuto conto delle perplessità manifestate nei mesi scorsi dai diversi stakeholder - tra questi Confindustria che ha risposto alla consultazione sull’Addendum insieme a Business Europe e ha partecipato all’Audizione pubblica tenuta dalla BCE (a questo proposito si veda la comunicazione del 1 dicembre 2017 ) - e dal Parlamento e dal Consiglio UE, chiarendo meglio, rispetto alla versione posta in consultazione ad ottobre scorso, che l'Addendum sarà alla base del dialogo di vigilanza tra le singole banche e la Vigilanza bancaria e non verrà applicato in modo automatico.
La BCE discuterà con le singole banche gli eventuali scostamenti dalle aspettative sugli accantonamenti prudenziali indicate dall’Addendum. A conclusione del dialogo di vigilanza, tenendo conto della situazione specifica di ogni banca, la Vigilanza deciderà, caso per caso, se e quali misure di vigilanza siano appropriate. In astratto, è possibile che una banca non applichi le coperture indicate dall’Addendum perché ha solide evidenze del fatto che il credito ha possibilità di rientro in bonus.
Per valutare l’impatto delle due misure sopra indicate sul capitale delle banche occorrerà attendere le stime che verranno dal mondo bancario.
In ogni caso, già dai primi commenti e analisi, emerge che l’Addendum potrà avere un impatto maggiore rispetto a quello che deriverà dalle regole proposte dalla Commissione. Queste ultime, in particolare, come sopra ricordato, si applicheranno solo ai crediti concessi dal 14 marzo che diventeranno successivamente deteriorati, mentre l’Addendum inciderà su crediti già in essere che saranno classificati come NPL, dal 1° aprile 2018.
Confindustria ha sottolineato, in linea con quanto evidenziato anche dal Presidente del Parlamento europeo e dall’Associazione Bancaria Italiana, l’importanza del carattere non vincolante dell'Addendum e la necessità che l’impatto dei nuovi interventi sugli NPL non sia tale da incidere sulla ripresa in atto. E’stato inoltre ribadito che, ferma la necessità di ridurre gli NPL nei bilanci delle banche, resta fondamentale che non siano introdotte regole che blocchino il credito alle imprese, tanto più in un momento in cui i crediti deteriorati in Italia sono in forte riduzione, essendo scesi al 12,1%, dal 16,1% registrato nel terzo trimestre 2016. In generale, è essenziale arrestare la proliferazione di regole in campo finanziario e assicurare che le medesime siano attentamente calibrate per garantire allo stesso tempo stabilità del sistema finanziario e supporto alla crescita del sistema produttivo.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti, è possibile contattare Eleonora Fanfoni ([email protected]) e Francesco Tucci ([email protected]).
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Il 6 novembre 2017 si è svolto a Milano l’evento di ammissione di 34 nuove società italiane in ELITE. Tali società provengono da 12 regioni - tra cui per la prima volta la Calabria - e operano in diversi settori tra cui chimica, ICT, food&beverage e moda.
Delle 34 società, sono ben 15 quelle accompagnate in ELITE dagli ELITE Desk istituiti presso le Associazioni territoriali di Confindustria. Un numero che è il frutto dell’intenso lavoro svolto in questi mesi dai Desk e del Roadshow presso le Associazioni territoriali con Desk che è attualmente in corso e che conta, al momento, circa 30 tappe.
Si ricorda che, ad oggi, sono attivi 52 “ELITE Desk”, per una copertura del sistema confindustriale pari al 90%, e che le imprese che accedono al Programma attraverso i Desk beneficiano di una riduzione del 10% della fee di partecipazione.
A seguito delle ammissioni di ieri i numeri ELITE aggiornati sono, dunque, i seguenti:
· 632 aziende, di cui oltre 400 italiane, per 50 miliardi di euro di ricavi e oltre 224.000 dipendenti;
· 18 società hanno ricevuto il certificato ELITE per un totale di 131 aziende italiane certificate;
· 5 miliardi di valore per le operazioni di finanza straordinaria;
· fatturato medio di 58 milioni di euro con un tasso di crescita del 13%.
Inoltre, nel mese di novembre sono previsti oltre 50 ingressi internazionali da UK, Marocco ed Europa continentale.
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È disponibile nella sezione Documenti - Fondo di Garanzia per le PMI il decreto MISE del 6 marzo 2017, pubblicato in GU n. 157 del 7 luglio 2017, recante “Nuove modalità di valutazione delle imprese ai fini dell'accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e articolazione delle misure di garanzia”.
La riforma è centrata sull’introduzione di un sistema di rating per la valutazione del merito di credito delle imprese e sulla rimodulazione delle percentuali di copertura del Fondo.
La riforma è tesa, nelle intenzioni del Governo, a:
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ampliare la platea dei beneficiari;
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rafforzare il ruolo del Fondo a sostegno delle imprese più rischiose;
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assicurare maggiore sostegno agli investimenti;
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ridurre l’assorbimento di risorse pubbliche e favorire il cofinanziamento regionale;
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potenziare il ruolo dei confidi.
Il modello di rating - testato su un campione di 270.000 imprese - sostituisce l’attuale sistema di scoring. Le imprese sono collocate, in funzione della probabilità di inadempimento calcolata tramite il modello di rating, in 5 classi di merito. Le imprese rientranti nelle prime 4 classi sono ammesse automaticamente alla garanzia del Fondo, mentre quelle appartenenti alla sola 5 classe non sono ammissibili.
Al fine di verificare la classe di merito delle imprese e quindi l’ammissibilità al Fondo, le stesse imprese possono avvalersi del simulatore “Portale Rating per le Imprese” attivo sul sito del Fondo. Tale simulatore può essere utilizzato anche dalle Associazioni di Confindustria per supportare le imprese associate nel calcolo della propria classe di rating. Per i dettagli operativi sul funzionamento e utilizzo del Portale è possibile consultare la Guida messa a disposizione dal gestore del Fondo.
Oltre all’introduzione del modello di rating, come detto, la riforma prevede una revisione delle percentuali di copertura del Fondo. Si rinvia in proposito alle tabelle allegate al Decreto.
In particolare, il nuovo sistema differenzia le percentuali di copertura, oltre che in funzione della durata e della tipologia dell'operazione, anche della rischiosità dell'impresa garantita. In dettaglio, il decreto prevede più elevate percentuali di copertura per le operazioni maggiormente rischiose e coperture più basse per le operazioni meno rischiose.
È prevista la possibilità per le Regioni di incrementare le percentuali di copertura con risorse proprie, anche provenienti dai fondi strutturali.
Si segnala che le operazioni riferite a Start-up innovative e a incubatori certificati, nonché per le operazioni di microcredito e di importo ridotto (fino a 35.000) - in linea con quanto accade oggi - sono garantite sempre all’80% e non si applica il modello di rating. Per tali operazioni vale, quindi, la valutazione effettuata dagli istituti finanziatori (ovvero dai soggetti richiedenti la controgaranzia).
Per quanto riguarda la controgaranzia, la riforma introduce una distinzione tra controgaranzia e riassicurazione. La controgaranzia, è intesa come la garanzia concessa ai soggetti garanti e sarà attivabile dai soggetti finanziatori in caso di doppio default (dell’impresa beneficiaria e del soggetto garante).
La riassicurazione è il reintegro da parte del Fondo, nei limiti della misura di copertura, di quanto liquidato dai soggetti garanti ai soggetti finanziatori.
Un ulteriore novità della riforma è l’introduzione delle operazioni finanziarie a rischio tripartito, volte a favorire l’attività dei confidi. Si tratta di operazioni finanziarie di importo fino a 120.000 euro presentate al Fondo esclusivamente da soggetti garanti autorizzati. Per la valutazione di tali operazioni - sulle quali non si possono acquisire garanzie reali, bancarie o assicurative a carico dell’impresa - non si applica il modello di rating. Il rischio delle stesse, che saranno ammesse al Fondo su base automatica, è valutato esclusivamente dai soggetti finanziatori e dai soggetti garanti.
Si segnala inoltre che, su richiesta di Confindustria, è stato innalzato l’importo massimo garantito per impresa a 2,5 milioni di euro per tutte le operazioni. Attualmente diverse operazioni del Fondo possono essere garantite solo fino a 1,5 milioni.
Si rinvia, per maggiori dettagli sui contenuti della riforma, alla documentazione del MISE presentata in occasione del Seminario sulla riforma del Fondo, che si è tenuto in Confindustria, lo scorso 6 aprile 2017, disponibile sulla Comunità professionale Credito e Finanza.
La riforma, per la quale è necessario un decreto ministeriale che adegui ai contenuti della riforma le disposizioni operative del Fondo, entrerà in vigore dopo il 1° gennaio 2018, a conclusione del periodo di sperimentazione del rating con esclusivo riferimento alle richieste di garanzia sui finanziamenti “nuova Sabatini”.
Quest’ultima è iniziata lo scorso 14 giugno, per approfondimenti in merito si veda la news di Confindustria del 20 giugno 2017.
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A partire dal 14 giugno 2017 è entrato in funzione il modello di rating per l’accesso alla garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI.
Nel caso le informazioni non siano disponibili su tali banche dati (ad esempio nel lasso di tempo che intercorre tra l’approvazione dei bilanci e la pubblicazione nei registri pubblici) sarà compito della banca inserirli manualmente, o attraverso i propri database, nel modulo di richiesta della garanzia.
Infine, è operativo il “Portale Rating per le Imprese” destinato alle imprese e a tutti gli operatori interessati al Fondo di garanzia diversi da banche e confidi.
Attraverso tale Portale le imprese potranno effettuare simulazioni per verificare la propria classe di merito creditizio e quindi l’ammissibilità al Fondo sulla base del nuovo modello di rating.
Inoltre, il Portale può essere utilizzato anche per inserire i dati di bilancio delle imprese che potranno successivamente essere importati - nella procedura di compilazione della domanda di ammissione al Fondo sopra indicata - da banche, confidi e intermediari autorizzati.
Per i dettagli operativi sul funzionamento e utilizzo del Portale è possibile consultare la Guida messa a disposizione dal gestore del Fondo.
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Il 3 maggio scorso si è tenuto a Milano l’evento di Borsa Italiana di presentazione delle nuove imprese ammesse al Programma ELITE (v. Comunicato Stampa di Borsa Italiana allegato).
Sono state presentate 31 nuove società che entrano a far parte di ELITE. Altre 25 società hanno ottenuto il Certificato ELITE, per un totale di 110 società italiane certificate, testimonianza concreta dell’impegno e dei risultati raggiunti all’interno del Programma.
Le testimonianze delle imprese hanno sottolineato il ruolo strategico di ELITE verso la strada della crescita, del consolidamento della struttura finanziaria, del rafforzamento patrimoniale, dell’apertura del capitale, della modernizzazione della governance nonché di innovazione e ricerca di nuovi mercati.
Sette delle 31 società ammesse sono state candidate dagli ELITE Desk - si tratta dei Desk di Bergamo, Milano, Pavia, Salerno e Treviso - nati presso le Associazioni territoriali dalla collaborazione tra Confindustria, Borsa Italiana ed ELITE SpA.
Gli ELITE Desk sono attualmente 39, sparsi su tutto il territorio nazionale: Abruzzo, Alto Milanese, Ancona, Ascoli-Piceno, Bari-BAT, Basilicata, Bergamo, Biella, Brescia, Caserta, Catania, Chieti-Pescara, Firenze, Genova, Ivrea, L’Aquila, Mantova, Milano, Modena, Napoli, Novara, Padova, Parma, Pavia, Reggio Emilia, Romagna, Roma-Frosinone-Latina-Rieti-Viterbo, Salerno, Sardegna meridionale, Taranto, Torino, Toscana Nord, Trento, Treviso, Umbria, Verona, Varese, Venezia-Rovigo, Vicenza.
A ELITE, community internazionale presente in 26 Paesi, aderiscono in totale:
· 556 imprese, di cui 344 italiane con fatturato complessivo di oltre 36 mld (42 totali) e 142.000 impiegati (187.000 totali);
· 150 consulenti disponibili per il coaching delle aziende;
· 100 investitori private equity e di debito;
· 40 società quotate in qualità di tutor;
· 7 business school.
Ad oggi, i risultati ottenuti dalle imprese italiane aderenti al Programma sono i seguenti:
· 6 IPO per una raccolta aggregata di 52 milioni di euro;
· 52 operazioni di private equity e venture capitale da parte di 41 imprese ELITE;
· 29 emissioni obbligazionarie per una raccolta totale di 865 milioni di euro;
· 131 operazioni di M&A e Joint Venture.
Per maggiori informazioni sulla Community ELITE, è possibile consultare il sito ELITE di Borsa Italiana.
Per maggiori informazioni sulla collaborazione tra Confindustria e Borsa Italiana e per attivare un ELITE Desk, è possibile consultare la pagina ELITE del sito di Confindustria.
CS ELITE_3Maggio.pdf|Visualizza dettagli
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ELITE ha superato il traguardo di 500 imprese aderenti.
Lo ha annunciato ieri Borsa Italiana (v. Comunicato Stampa allegato), in occasione degli ultimi 17 nuovi ingressi da parte di imprese estere (Romania, Croazia, Slovacchia, Israele, Ungheria, Danimarca).
I numeri ELITE aggiornati sono i seguenti:
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508 imprese di 36 settori differenti;
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ricavi oltre i 40 miliardi di euro;
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più di 180.000 posti di lavoro;
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26 Paesi rappresentati.
All’avvio del percorso ELITE per le nuove imprese erano presenti i Best Performer Desk scelti da Borsa in relazione alle candidature di novembre 2016: Basilicata, Bergamo, Torino.
I referenti dei Desk sono stati invitati a prendere parte alla formazione su “Strategy for Growth” condotta dalla Cambridge Business School e alla cerimonia dell’apertura dei mercati finanziari londinesi.
Comunicato Stampa ELITE.pdf|Visualizza dettagli
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Nella sezione Documenti - Fondo di Garanzia per le PMI è disponibile la presentazione illustrata dal Direttore Generale per gli Incentivi alle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico, Carlo Sappino, in occasione dell’incontro di approfondimento sui contenuti della riforma del Fondo, tenutosi in Confindustria il 6 aprile 2017.
Inoltre, nella sezione Segnalibri è possibile visionare il video dell’incontro.
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Il prossimo 22 Marzo si terrà a Roma, presso la sede di Confindustria, l’evento “Quali Risorse Europee Per Le Imprese Italiane" - Accordo BEI-Confindustria per la diffusione degli strumenti di finanziamento e garanzia a sostegno della ripresa” (v. Save The Date 27 febbario 2017).
L’evento è dedicato a illustrare le misure di finanziamento e garanzia del gruppo BEI dedicate ai programmi di investimento, ricerca e innovazione delle imprese. Ciò con riguardo sia agli strumenti di finanziamento indiretto messi a disposizione delle PMI attraverso le banche, sia a quelli diretti accessibili alle mid-cap e alle grandi imprese.
In occasione dell’incontro il Presidente Boccia e Dario Scannapieco (Vicepresidente BEI e Presidente FEI) sottoscriveranno un Accordo volto a favorire, anche grazie al ruolo delle Associazioni del sistema e del Polo Europeo di Consulenza per gli Investimenti (Advisory Hub), l’utilizzo da parte delle imprese degli strumenti finanziari del gruppo BEI.
In allegato il Programma dell’evento.
Risorse Europee per le Imprese Italiane - Programma 22 Marzo 2017.pdf|Visualizza dettagli
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È operativo il Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti, istituito dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208, articolo 1, commi da 199 a 202). Sono stati, infatti, pubblicati il I finanziamenti dovranno essere rimborsati a tasso zero secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti, di durata non inferiore a tre anni e non superiore a dieci anni, comprensivi di un periodo di preammortamento massimo di due anni.
Le agevolazioni sono concesse a titolo de minimis e saranno integralmente revocate nel caso in cui le imprese debitrici siano assolte - con sentenza passata in giudicato, intervenuta prima del completo rimborso del finanziamento agevolato - per i delitti di cui sono state imputate nel procedimento penale in cui la PMI beneficiaria è risultata parte offesa.
Nel caso di revoca dell'agevolazione - che è pari all'ammontare dell'Equivalente Sovvenzione Lordo del finanziamento agevolato - il Ministero definirà un nuovo piano di ammortamento e le PMI beneficiarie saranno tenute a corrispondere al Ministero le rate non ancora rimborsate, come definite dal nuovo piano.
Tale piano sarà regolato a un tasso d'interesse pari al tasso di riferimento vigente alla data di concessione delle agevolazioni. Il tasso di riferimento è pari al “tasso di base” (pubblicato dalla Commissione europea nel sito internet http://ec.europa.eu/competition/state_aid/legislation/reference_rates.html) maggiorato in considerazione del rating delle PMI beneficiarie ai sensi di quanto previsto dalla Comunicazione della Commissione relativa alla revisione del metodo di fissazione dei tassi di riferimento e di attualizzazione (2008/C 14/02). Per le PMI costituite da meno di 24 mesi la maggiorazione è pari a 400 punti base.
Si ricorda, infine, che il Fondo ha una dotazione di 10 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018 e che il 10% delle risorse annue sarà riservato alle PMI in possesso del rating di legalità.
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Sono in vigore le specifiche modalità di accesso al Fondo di Garanzia per le PMI riservate alle piccole e medie imprese fornitrici ovvero creditrici di società in amministrazione straordinaria che gestiscono stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.
A seguito dell’emanazione del decreto MISE del 17 ottobre 2016, che ha dato attuazione all’articolo 2-bis del DL 1/2015 (cosiddetto DL ILVA), sono state infatti modificate le disposizioni operative del Fondo (si veda in proposito la Circolare MCC n. 1 del 27 gennaio 2017).
Si ricorda che, l’articolo 2-bis del DL 1/2015 ha previsto l’introduzione di appositi criteri di valutazione economico-finanziari ai fini dell’accesso al Fondo da parte di PMI che siano fornitrici di beni o servizi connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell'attività - ovvero creditrici per le medesime causali - di società che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale ai sensi dell'articolo 1 del DL 207/2012 (d’ora in poi “PMI beneficiarie”).
La stessa norma ha, inoltre, destinato a tale intervento 35 milioni a valere sulle risorse del Fondo (per maggiori approfondimenti si veda la Circolare n. 19940 - Fondo di garanzia per le PMI - Interventi per le imprese fornitrici di ILVA).
Ai sensi del DL 1/2015 sono da considerarsi PMI beneficiarie, le piccole e medie imprese il cui fatturato è costituito per almeno il 50% dalla fornitura di beni e servizi resi ai complessi aziendali della società ILVA S.p.A. Tale fatturato deve essere attestato da almeno due esercizi, anche non consecutivi, successivi a quello in corso al 31 dicembre 2010.
In merito alla definizione di PMI beneficiarie, si segnala che la Circolare MCC sopra richiamata contiene una dizione diversa rispetto a quella prevista dal DL 1/2015. La Circolare si riferisce, infatti, alle PMI fornitrici di aziende che “gestiscano almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale”, mentre il DL 1/2015 fa riferimento a imprese fornitrici “di complessi aziendali della società ILVA S.p.A.”. In proposito è in corso un confronto con MCC affinché la Circolare venga adattata al contenuto della Legge.
Le PMI beneficiarie possono accedere al Fondo con modalità di favore, rispetto a quelle ordinarie. In particolare, a prescindere dalla loro ubicazione e dimensione nonché dalla tipologia di operazione finanziaria per la quale si richiede la garanzia, il Fondo interviene a garanzia di tali imprese:
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a titolo gratuito;
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per un importo massimo garantito per singola impresa di 2,5 milioni;
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fino all’80% dell’ammontare delle operazioni finanziarie sia per gli interventi di garanzia diretta sia per quelli di controgaranzia (in quest’ultimo caso le garanzie rilasciate da altri Fondi di garanzia e Confidi non dovranno superare la percentuale massima di copertura dell’80%);
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sulla base di criteri di valutazione semplificati rispetto a quelli previsti in via ordinaria. In particolare, è prevista la riduzione, per un periodo non superiore a 12 mesi a partire dal 17 ottobre 2016, del 20% dei “Valori di riferimento”, nonché dei “Valori” definiti per l'assegnazione dei punteggi, degli “Indici” del modello di scoring utilizzato per la valutazione economico-finanziaria delle imprese ai fini dell’ammissione al Fondo;
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facendo divieto ai soggetti finanziatori di richiedere altre garanzie, reali, bancarie, personali o assicurative;
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con priorità di delibera, entro trenta giorni dall’arrivo della richiesta.
Ai fini dell’accesso al Fondo, la domanda di garanzia dovrà essere obbligatoriamente corredata dall’attestazione del commissario straordinario dell’impresa debitrice che confermi lo status di fornitore o creditore della PMI beneficiaria. Con riferimento al caso di ILVA è in corso un confronto con la gestione commissariale per verificare il rilascio delle attestazioni.
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Segnalo questo interessante blog pubblicato ieri sulla Comunità Fisco in materia di fatturazione elettronica tra privati.
Modified on by Lucia Pace DAAB6756-B505-2CDB-C125-6E7B004CA58F [email protected]
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Il 3 febbraio 2016 la Consob ha emanato una comunicazione sull’attuazione degli obblighi derivanti dal Regolamento europeo EMIR (648/ 2012) da parte delle controparti non finanziarie di contratti derivati OTC (Over The Counter, ossia non conclusi su mercati regolamentati).
La comunicazione, senza introdurre alcun obbligo aggiuntivo a carico delle imprese e nel rispetto delle singole scelte aziendali, contiene alcune raccomandazioni per favorire l’adeguamento alla normativa, ossia:
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affidare il controllo del rispetto della normativa a una specifica unità organizzativa.
A tal proposito, la Consob richiede ai soggetti che compiano operazioni in derivati di comunicare entro il 4 marzo 2016 (30 giorni dalla pubblicazione della comunicazione) i riferimenti del responsabile della predetta unità organizzativa;
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formalizzare le procedure volte all’implementazione della normativa entro 90 giorni dalla pubblicazione della comunicazione;
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adottare presidi di controllo, anche tramite soggetto delegato, sulla qualità dei dati segnalati alle Trade Repository entro 90 giorni dalla pubblicazione della comunicazione.
Infine, si segnala che la Consob annuncia l’intenzione, per l’anno 2016, di rafforzare le attività di vigilanza sulla qualità dei dati segnalati alle Trade Repository e relativi presidi adottati dall’impresa e sulle operazioni concluse per finalità di copertura (derivati hedging).
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Nella Sezione Documenti – Regolamentazione finanziaria è disponibile la Circolare di Confindustria n. 19905 che illustra le nuove norme per il risanamento e la risoluzione degli enti creditizi in caso di crisi bancarie e lo strumento del “bail-in”.
Modified on by Ciro Ascione 1D6497A3-571B-7D2F-C125-799C0054939A
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Confindustria ha adottato il Codice Italiano Pagamenti Responsabili (CPR), recependo a livello nazionale l'iniziativa lanciata da Assolombarda nel 2014 (v. Blog del 17 settembre 2015).
Il Codice, che prevede l'impegno delle imprese aderenti a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori, ha come obiettivo la diffusione di una cultura dei pagamenti certi e puntuali tra imprese.
Al fine di diffondere l’iniziativa a livello di sistema, è fondamentale il ruolo delle Associazioni che, anche al fine di valorizzare le buone prassi di pagamento già presenti nel sistema produttivo, possono portare avanti le due seguenti azioni:
· promuovere l’adesione delle proprie Associate al Codice;
· aderire in prima persona al Codice.
Per agevolare l’attività di promozione del Codice presso le imprese associate, nella Sezione Documenti - Codice Italiano Pagamenti Responsabili è disponibile un format di lettera, che potrà essere utilizzato per informarle in merito ai benefici dell’iniziativa e invitarle ad aderire.
La lettera, che indica i principali impegni e adempimenti per l’adesione, potrà essere adattata alle specifiche esigenze comunicative delle singole Associazioni.
Le Associazioni, qualora intendessero aderire direttamente al Codice, dovrebbero seguire la medesima procedura prevista per le imprese e descritta nel format di lettera.
Tutte le informazioni e i moduli necessari all’adesione sono disponibili sul sito dedicato al CPR, www.pagamentiresponsabili.it.
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Lo scorso 30 settembre la Commissione europea ha adottato un
La seconda, invece,riguarda i covered bonds, e in particolare la possibilità di creare un quadro paneuropeo e il possibile uso di strutture di covered bonds a copertura dei prestiti alle PMI.
La terza consultazione, infine, punta a raccogliere evidenza empirica sull’impatto cumulativo della normativa finanziaria adottata a seguito della crisi, grazie alla quale la Commissione intende individuare eventuali difformità, incoerenze e lacune delle norme in materia finanziaria, nonché oneri normativi non necessari e fattori che incidono negativamente sugli investimenti e la crescita a lungo termine.
Per ulteriori informazioni si prega di fare riferimento a Francesca Brunori (mail: [email protected]; tel. 065903608), Lucia Pace (mail: [email protected]; tel. 065903524), Ciro Ascione (mail: [email protected]; tel. 065903698), Viviana Padelli (mail: [email protected]; tel. +32 22861213) e Pietro Mambriani (mail: [email protected]; tel. +32 22861242).
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A partire da oggi, 27 maggio 2015, è possibile richiedere l’intervento del Fondo di Garanzia per le PMI su operazioni di microcredito ai sensi di quanto previsto dall’articolo 39, comma 7-bis del DL 201/2011 (DL Salva Italia).
Si tratta di una nuova operatività del Fondo, dedicata a operazioni di microcredito, per la quale è prevista la prenotazione diretta della garanzia da parte delle imprese.
Le operazioni di microcredito sono le operazioni finanziarie di importo fino a 25mila euro, elevabile a 35mila al verificarsi di determinate condizioni, finalizzate a: acquisto beni e servizi; retribuzione nuovi dipendenti o soci lavoratori; corsi di formazione.
Tali operazioni saranno coperte dal Fondo fino all'80%, a titolo gratuito e senza valutazione economico finanziaria da parte del Gestore del Fondo.
Per dettagli in merito a soggetti beneficiari, operazioni ammissibili, copertura della garanzia e procedura di accesso, si rinvia alla comunicazione di Confindustria del 27 maggio 2015 e alla sezione del sito del Fondo dedicata al microcredito.
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha reso noti, con decreto del 26 marzo 2015, i tassi di interesse effettivi globali medi (TEGM) in vigore per il periodo 1° aprile - 30 giugno 2015, ai sensi della legge sull'usura (Legge 108/96).
Il decreto indica, inoltre, i tassi soglia oltre i quali gli interessi sono considerati usurari. Si ricorda che tali soglie sono calcolate aumentando il TEGM di un quarto e aggiungendo un margine di ulteriori quattro punti percentuali. La differenza tra il tasso soglia e il tasso medio non può essere superiore a otto punti percentuali.
I TEGM sono rilevati dalla Banca d'Italia - attraverso un’indagine trimestrale effettuata su intermediari bancari e finanziari - per categorie omogenee di operazioni tenuto conto della natura, dell’importo, dell'oggetto, della durata, dei rischi e delle garanzie delle stesse.
La classificazione delle categorie di operazioni è contenuta nel decreto MEF del 29 settembre 2014.
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