Nella Sezione Documenti - SEPA è disponibile la Circolare Confindustria sulla migrazione a SEPA di RID finanziario e RID a importo prefissato, cosiddetti "prodotti di nicchia".
SEPA - Migrazione RID finanziario e a importo prefissato
Nella Sezione Documenti - SEPA è disponibile la Circolare Confindustria sulla migrazione a SEPA di RID finanziario e RID a importo prefissato, cosiddetti "prodotti di nicchia".
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Interessi di mora. Saggio primo semestre 2016
È stato emanato il Comunicato del Ministero dell'economia e delle finanze - G.U. numero 19 del 25 gennaio 2016 - che indica il saggio degli interessi da applicare a favore dei creditori in caso di ritardo dei pagamenti nelle transazioni commerciali (articolo 5 del d. lgs. 231/2002, come modificato dal d.lgs. 192/2012 di recepimento della direttiva “Late Payments” 2011/7/UE). Per il semestre che va dal 1° gennaio al 30 giugno 2016 il tasso di riferimento - ossia il tasso di interesse applicato dalla Banca centrale europea (BCE) alle sue più recenti operazioni di rifinanziamento principali - per il calcolo degli interessi legali di mora è pari allo 0,05%, come nel semestre precedente. Ai fini del calcolo degli interessi legali di mora, è necessario aggiungere al tasso di riferimento dello 0,05% una maggiorazione fissa pari a 8 punti percentuali per le transazioni concluse a partire dal 1° gennaio 2013 (per quelle precedenti vale la maggiorazione fissa di 7 punti percentuali, successivamente aumentata a 8 dal citato d.lgs. 192/2012). Pertanto, in caso di ritardo di pagamento maturato nell'intervallo 1° gennaio - 30 giugno 2016, a tali transazioni si applicherà un tasso di interesse legale di mora pari all'8,05%. In proposito, si ricorda che nelle transazioni commerciali tra imprese è possibile concordare un tasso di interesse diverso purché non risulti gravemente iniquo per il creditore; mentre nelle transazioni commerciali in cui debitore è una PA, ove concluse a partire dal 1° gennaio 2013, non è prevista tale facoltà e quindi ai ritardi di pagamento si applicherà il suddetto tasso dell’8,05%. Nella Sezione Documenti - Interessi di mora è disponibile la serie storica dei tassi BCE fissati dall'entrata in vigore della normativa fino a oggi. |
Accordo per il Credito - Diffusi i dati di novembre 2015
Nella sezione Documenti - Monitoraggio Accordo per il Credito 2015 è disponibile il Comunicato Stampa con cui l’ABI ha diffuso i dati sulla sospensione dei debiti, concessa alle imprese in base al precedente Accordo per il Credito 2013 e all’Accordo per il Credito 2015. Sono state accolte, tra ottobre 2013 e novembre 2015, 52.095 domande di sospensione dei mutui per un valore di 17,6 miliardi di euro di debito residuo e rate sospese per 2,1 miliardi di euro. Inoltre, sono state accolte oltre 8.000 domande di allungamento del piano di ammortamento dei mutui per un valore pari a 2,2 milioni di debito residuo. Il monitoraggio evidenzia, inoltre, che i settori che hanno maggiormente beneficiato delle operazioni di sospensione, per il periodo considerato, sono: commercio e alberghiero (25,9%), edilizia e opere pubbliche (18,9%) e industria (14,4%). Se consideriamo che il monitoraggio sull’Accordo per il credito 2013 si è chiuso con 46.220 domande di sospensione, per un valore di 15,8 miliardi di debito residuo e di 1,9 miliardi di rate sospese, il nuovo Accordo per il credito 2015 registra, a novembre 2015, 5875 domande accolte per 1,8 miliardi di euro di debito residuo e 200 milioni di euro di rate sospese. Rispetto al precedente monitoraggio ABI - fermo a ottobre 2015 - nel solo mese di novembre si registra un aumento di 1395 domande pari a 0,4 miliardi di debito residuo e a 15 milioni di rate sospese. Si ricorda che l’Accordo per il credito 2015 è in vigore dal 31 marzo 2015 ma che fino al 30 giugno 2015 era possibile usufruire ancora delle misure contenute nel precedente Accordo per il Credito 2013. Infine, si ricorda che i diversi accordi sulla moratoria dei debiti hanno consentito a quasi 430.000 aziende di usufruire di maggiore liquidità per circa 25 miliardi.
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