Durante la riunione del 22 gennaio 2015, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di ampliare il piano di acquisto di titoli, che include già titoli ABS e obbligazioni garantite, ai titoli di Stato dei paesi appartenenti all’Eurozona aventi qualità medio-alta (investment-grade) e alle obbligazioni emesse da agenzie e istituzioni dell’UE (come la BEI o il fondo salva Stati ESM). Gli acquisiti avverranno come sempre sul mercato secondario e riguarderanno titoli con maturità tra i 2 ed i 30 anni.
Per quanto riguarda quantità, modi e tempi di tale operazione, cosiddetta quantitative easing (QE), è stato in particolare stabilito che:
- l’acquisto di titoli di Stato e di obbligazioni emesse da agenzie ed istituzioni UE verrà avviato a marzo;
- gli acquisti ammonteranno a 60 miliardi di euro al mese e saranno condotti almeno fino a settembre 2016, per un totale di 1.140 miliardi di euro. In ogni caso, il piano sarà protratto fino al raggiungimento di un tasso di inflazione tendenziale in linea con l'obiettivo del 2% nel medio periodo;
- l’ammontare di titoli acquistato per ciascuno Stato membro sarà proporzionale alle quote di partecipazione al capitale della BCE versate da ciascuna banca centrale nazionale;
- per quanto riguarda l’assunzione dei rischi legati all’operazione, il Consiglio ha deciso che le eventuali perdite derivanti dagli acquisti di obbligazioni emesse da agenzie e istituzioni UE (che ammonteranno al 12% degli acquisti complessivi e saranno effettuati dalle singole banche centrali nazionali) saranno condivise a livello di Eurozona; il resto dei titoli acquistati dalla banche centrali nazionali, pari all’80% dell’operazione, non sarà invece soggetto a condivisione delle perdite. La BCE effettuerà il restante 8% degli acquisti totali detenendone il rischio. Ciò implica, pertanto, che il 20% degli acquisti effettuati sarà sottoposto a un regime di condivisione del rischio;
- la BCE non potrà acquistare più del 33% del debito di ciascun Paese e più del 25% dell’ammontare di ciascuna emissione;
- ai titoli di Stato con un rating non investment-grade potranno essere applicati criteri speciali nel caso in cui gli Stati emittenti abbiano sottoscritto un programma di aggiustamento macroeconomico con la UE e il Fondo Monetario Internazionale.
Come dichiarato in conferenza stampa dal Presidente della BCE, Mario Draghi, si è trattato di decisioni condivise da una larga maggioranza del Consiglio direttivo.
Inoltre, il Consiglio ha deciso di lasciare invariati i tassi di riferimento per l’Eurozona sulle operazioni di rifinanziamento principali (0,05%), sulle operazioni di rifinanziamento marginale (0,30%) e sui depositi presso la banca centrale (-0,20%) e di rivedere il tasso d’interesse applicabile alle sei operazioni TLTRO rimanenti, che sarà pari al tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema in vigore al momento in cui ogni operazione sarà condotta.