L’ABI ha diffuso i dati dell’ultimo monitoraggio sulla sospensione dei debiti concessa alle imprese in base all’Accordo per il Credito 2013, valido fino al 30 giugno scorso (Comunicato Stampa ABI). A partire da tale data, infatti, le operazioni di sospensione dei debiti sono realizzabili solo ai sensi del nuovo Accordo per il Credito 2015, firmato il 31 marzo scorso da Confindustria, ABI e le altre rappresentanze d’impresa (per approfondimenti, sezione Documenti - Accordo per il Credito 2015).
Dal monitoraggio risulta che, nel periodo intercorso tra ottobre 2013 e maggio 2015, sono state accolte 44.554 domande di sospensione, per un valore di 15,6 miliardi di debito residuo e di 1,9 miliardi di rate sospese. Inoltre, il monitoraggio evidenzia che i settori che hanno maggiormente beneficiato delle operazioni di sospensione, per il periodo considerato, sono: commercio e alberghiero (26,8%), edilizia e opere pubbliche (18,8%) e industria (14,6%).
L’ABI ha reso noti anche i dati di utilizzo del Plafond “Progetti Investimenti Italia”, l’iniziativa nata nel 2012 a sostegno degli investimenti delle PMI e poi confluita nel Plafond “Imprese e Sviluppo” dell’Accordo per il Credito 2015 (Comunicato Stampa ABI): al 31 maggio 2015 sono state accolte 19.403 domande di finanziamento investimenti in beni materiali e immateriali strumentali all’attività di impresa per un controvalore erogato di 5,7 miliardi di euro, di cui il 73,3% di durata superiore a tre anni. Delle richieste di finanziamento presentate, il 77,7% riguarda investimenti in beni materiali mentre, considerando le sole richieste accolte, il 18,4% è stato garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, dall’ISMEA, dalla SACE nonché dai Confidi. I settori che hanno maggiormente beneficiato dei suddetti finanziamenti sono: industria (40,7%), commercio e alberghiero (29,5%) e artigianato (7,7%).
Infine, è possibile consultare su apposita sezione del sito MEF-Dipartimento del Tesoro le adesioni - e i relativi atti vincolanti - all’Accordo 2015 deliberate dagli Enti concedenti agevolazioni pubbliche nei finanziamenti alle imprese (contributo in conto interessi e/o in conto capitale), necessarie al fine di ammettere i finanziamenti agevolati ai benefici previsti dall’Accordo stesso.