Nella sezione Documenti – NPL è disponibile una Nota di aggiornamento riguardante i due diversi interventi adottati fra il 14 e 15 marzo in ambito europeo sul tema dei Non Performing Loans (NPL) presenti nei bilanci delle banche. Si tratta in particolare di:
- un pacchetto di proposte della Commissione europea per accelerare la riduzione di NPL nel settore bancario (link e documenti disponibili solo in inglese). Tale pacchetto contiene, in particolare, una proposta di emendamento al regolamento sui requisiti di capitale delle banche (CRR) che stabilisce livelli di accantonamento minimo a fronte dei nuovi prestiti, concessi a partire dal 14 marzo, che diventeranno deteriorati in futuro;
- un Addendum alle linee guida della Banca centrale europea (BCE) per la gestione da parte delle banche degli NPL, che indica i livelli di accantonamento a fronte dei crediti già in essere che saranno classificati come NPL, in linea con la definizione dell’Autorità bancaria europea, dopo il 1° aprile 2018. Il testo dell’Addendum è anche disponibile nella sezione Documenti – NPL.
La differenza tra i due interventi – oltre al fatto che il primo è un pacchetto di proposte ancora da approvare, mentre il secondo è immediatamente operativo – consiste nel fatto che nel primo caso si tratta di regole prudenziali di carattere generale (I Pilastro degli Accordi di Basilea) che si applicheranno obbligatoriamente a tutte le banche e a tutti i nuovi NPL, mentre l’Addendum rappresenta uno strumento dell’azione di vigilanza da utilizzare caso per caso (II Pilastro).
Nel pubblicare l’Addendum la BCE ha sottolineato il carattere non vincolante dello stesso e la sua complementarietà rispetto al pacchetto di misure sugli NPL presentate dalla Commissione europea. La Vigilanza sembra dunque aver tenuto conto delle perplessità manifestate nei mesi scorsi dai diversi stakeholder - tra questi Confindustria che ha risposto alla consultazione sull’Addendum insieme a Business Europe e ha partecipato all’Audizione pubblica tenuta dalla BCE (a questo proposito si veda la comunicazione del 1 dicembre 2017 ) - e dal Parlamento e dal Consiglio UE, chiarendo meglio, rispetto alla versione posta in consultazione ad ottobre scorso, che l'Addendum sarà alla base del dialogo di vigilanza tra le singole banche e la Vigilanza bancaria e non verrà applicato in modo automatico.
La BCE discuterà con le singole banche gli eventuali scostamenti dalle aspettative sugli accantonamenti prudenziali indicate dall’Addendum. A conclusione del dialogo di vigilanza, tenendo conto della situazione specifica di ogni banca, la Vigilanza deciderà, caso per caso, se e quali misure di vigilanza siano appropriate. In astratto, è possibile che una banca non applichi le coperture indicate dall’Addendum perché ha solide evidenze del fatto che il credito ha possibilità di rientro in bonus.
Per valutare l’impatto delle due misure sopra indicate sul capitale delle banche occorrerà attendere le stime che verranno dal mondo bancario.
In ogni caso, già dai primi commenti e analisi, emerge che l’Addendum potrà avere un impatto maggiore rispetto a quello che deriverà dalle regole proposte dalla Commissione. Queste ultime, in particolare, come sopra ricordato, si applicheranno solo ai crediti concessi dal 14 marzo che diventeranno successivamente deteriorati, mentre l’Addendum inciderà su crediti già in essere che saranno classificati come NPL, dal 1° aprile 2018.
Confindustria ha sottolineato, in linea con quanto evidenziato anche dal Presidente del Parlamento europeo e dall’Associazione Bancaria Italiana, l’importanza del carattere non vincolante dell'Addendum e la necessità che l’impatto dei nuovi interventi sugli NPL non sia tale da incidere sulla ripresa in atto. E’stato inoltre ribadito che, ferma la necessità di ridurre gli NPL nei bilanci delle banche, resta fondamentale che non siano introdotte regole che blocchino il credito alle imprese, tanto più in un momento in cui i crediti deteriorati in Italia sono in forte riduzione, essendo scesi al 12,1%, dal 16,1% registrato nel terzo trimestre 2016. In generale, è essenziale arrestare la proliferazione di regole in campo finanziario e assicurare che le medesime siano attentamente calibrate per garantire allo stesso tempo stabilità del sistema finanziario e supporto alla crescita del sistema produttivo.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti, è possibile contattare Eleonora Fanfoni ([email protected]) e Francesco Tucci ([email protected]).