Il 2 aprile 2016 il MEF ha aggiornato i dati del Cruscotto relativi alle fatture registrate sulla Piattaforma per il monitoraggio dei crediti commerciali nel periodo 1° luglio 2014 - 31 dicembre 2015 (ultimo aggiornamento al 31 ottobre 2015).
I dati aggiornati sono i seguenti:
· enti pubblici registrati: oltre 20.000 (dato invariato). Il 35% (+3% rispetto al precedente monitoraggio) è costituito dagli enti pubblici cosiddetti attivi, ossia quelli che forniscono informazioni su più del 75% delle fatture;
· fatture registrate: 21,5 milioni di fatture (+5,5 mln) per un importo di 129 miliardi di euro (+31 mld);
· fatture pagate: 8,9 milioni di fatture (+3,9 mln) per un importo di 60,5 miliardi di euro (+30 mld). Il 34% del numero delle fatture e il 50% dell'importo delle stesse è da riferirsi ai suddetti enti attivi;
· tempo medio di pagamento: 46 giorni (+7 giorni), 44 giorni nel caso degli enti pubblici attivi.
Come per le precedenti rilevazioni, il MEF sottolinea che tali dati non sono ancora sufficienti ai fini di una precisa e completa ricognizione dell’andamento dei pagamenti PA per due ragioni principali:
- la presenza di PA inadempienti rispetto agli obblighi di registrazione delle fatture (si ricorda che l’informazione circa le fatture pagate non si acquisisce automaticamente dal Sistema di Interscambio delle fatture elettroniche);
- gli enti adempienti rispetto a tali obblighi di registrazione sono anche i più virtuosi.
In ogni caso, si segnala che da fine giugno 2015 (avvio del Cruscotto) a fine ottobre 2015 l’importo delle fatture pagate è aumentato di 5 miliardi al mese (da 10 a 30,5 mld in quattro mesi); mentre da fine ottobre 2015 a fine dicembre 2015 l’importo delle fatture pagate è aumentato di 15 mld al mese (da 30,5 a 60,5 mld in due mesi).
Inoltre, il MEF comunica che è stato raggiunto entro la fine del 2015 l’obiettivo di ottenere informazioni sul 60% delle fatture registrate e che, al fine di raggiungere gli altri due obiettivi dell’attività di monitoraggio (informazioni sul 90% delle fatture registrate entro fine 2016 e sul 99% entro fine giugno 2017), continuerà a promuovere l’adesione alla piattaforma di monitoraggio da parte di tutte le PA.
In proposito, il MEF riepiloga le modalità di comunicazione dei dati messe a disposizione degli enti pubblici: immissione manuale via internet, caricamento massivo tramite invio di file pre-compilati, trasmissione telematica di flussi di dati e da fine luglio 2015 l’accesso tramite web services, che mette in contatto diretto i sistemi gestionali degli enti con la piattaforma di monitoraggio. Tale ultimo strumento sarà messo a disposizione anche delle imprese registrate sulla piattaforma, che, come ricorda il MEF stesso, già possono verificare lo stato di avanzamento delle proprie fatture.
Infine, il Cruscotto contiene tre elenchi che indicano i 500 enti pubblici più virtuosi (a fine ottobre era disponibile un elenco unico di 300 enti virtuosi), selezionati secondo criteri distinti e considerando solo le fatture elettroniche emesse dal 1° luglio 2014 al 31 dicembre 2015, con l'esclusione di quelle respinte (si ricorda che a luglio 2014 l’obbligo di fatturazione elettronica era in vigore per le sole principali PA centrali per poi diventare generalizzato a partire dal 31 marzo 2015). I criteri di classificazione considerati sono i seguenti:
- rapporto percentuale tra l’importo pagato e l’importo da pagare;
- media ponderata dei tempi di pagamento: numero di giorni tra data emissione (per le fatture elettroniche tale data coincide con quella di invio) e data pagamento fattura;
- media ponderata dei ritardi di pagamento: numero di giorni tra data scadenza (se non espressamente indicata, è calcolata in base alle norme vigenti a decorrere dalla data emissione) e data pagamento della fattura (valore negativo in caso di pagamento anticipato).
Come indicato dal MEF, il numero complessivo di enti elencati nelle tre liste ammonta a circa 650 (alcune PA non compaiono in tutte e tre le liste). Obiettivo del Ministero è pubblicare un elenco completo di tutti gli enti pubblici, compresi quelli che non comunicano i dati di pagamento.