Durante la riunione del 5 dicembre 2013, alla quale ha partecipato anche il commissario europeo per gli Affari economici e monetari Olli Rehn, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale (rispettivamente allo 0,25%, allo 0,75% e allo 0,00%).
Inoltre il presidente della BCE, Mario Draghi, ha dichiarato che i tassi rimarranno a questi livelli o su livelli inferiori per un periodo di tempo prolungato e che l’Eurotower è pronta a mettere in campo “tutti gli strumenti necessari” per garantire la stabilità.
Per quanto riguarda l’accesso al credito, la variazione annua dei prestiti alle società non finanziarie è stata del -2,9% in ottobre in Eurolandia.
Questa dinamica, secondo la BCE, riflette il rischio di credito, l’aggiustamento in corso dei bilanci del settore finanziario e un ritardo rispetto alla ripresa del ciclo economico. Nonostante a partire dall'estate del 2012 siano stati compiuti progressi notevoli per migliorare la trasmissione della politica monetaria al mercato del credito dell’Eurozona, la BCE ritiene che la frammentazione dei mercati creditizi dell'area euro vada ulteriormente diminuita e che occorra rafforzare la resistenza delle banche dove necessario. In tal senso, la valutazione approfondita dei bilanci delle banche avviata dalla BCE in vista dell’adozione delle funzioni di supervisione contribuirà a rinsaldare la fiducia.
Infine, con riferimento alla possibilità di nuovi prestiti Ltro, il Presidente della BCE ha specificato che, prima di prendere qualsiasi decisione, sarà necessario assicurarsi che questi vengano usati per finanziare l’economia reale e che non vadano a «sussidio della formazione di capitale bancario con il carry trade», come avvenuto in passato.