Durante la riunione del 2 ottobre 2014, che si è svolta a Napoli nell’ambito del semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’UE, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di lasciare invariati i tassi di riferimento per l’Eurozona sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, che rimarranno cosi rispettivamente allo 0,05%, allo 0,30% e al -0,20%.
Inoltre, facendo seguito alle decisioni del 4 settembre scorso, la BCE ha definito i dettagli tecnici del piano di acquisto di titoli ABS (Asset backed Securities) “semplici e trasparenti”, aventi come titoli sottostanti crediti verso il settore privato non finanziario (famiglie e imprese), e del piano di acquisto di obbligazioni garantite denominate in euro ed emesse dalle Istituzioni finanziarie monetarie dell’Eurozona (in Italia rientrano nella categoria delle Istituzioni finanziarie monetarie le banche e i fondi comuni monetari). Mentre questo secondo programma partirà già a metà ottobre, per l’acquisto di titoli ABS si dovrà aspettare l’ultimo trimestre del 2014. Entrambi i programmi, in ogni caso, avranno una durata di almeno due anni e, congiuntamente alle due Targeted longer-term refinancing operations (TLTROs) di settembre e dicembre, dovrebbero permettere alla BCE di espandere il proprio bilancio in maniera rilevante agevolando l’accesso al credito da parte di imprese e famiglie.
Oltre alle decisioni di politica monetaria, Draghi ha poi accennato all’importanza dell’Asset Quality Review, ormai in corso di finalizzazione, per il superamento della stretta creditizia che continua a pesare sulle società non finanziarie. Nel mese di agosto, infatti, il tasso di variazione dei prestiti ha registrato nuovamente un valore negativo pari al -2,0%, dopo il -2,2% del mese precedente.