Confindustria, ABI e le altre rappresentanze d’impresa hanno sottoscritto l’”Accordo per la Ripresa”, che ha come obiettivo continuare a sostenere le imprese in questa delicata fase di avvio della ripresa economico-finanziaria.
L’Accordo per la Ripresa prevede:
· la proroga non oltre il 31 marzo 2015 dei seguenti Accordi, la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre 2014:
- Accordo per il Credito 2013, già oggetto di proroga nel luglio scorso, che prevede la possibilità di: sospendere il pagamento della quota capitale delle rate di mutuo e delle operazioni di leasing; allungare la durata di mutui, anticipazioni bancarie e scadenze del credito agrario di conduzione gli accordi in essere; concedere finanziamenti connessi ad aumenti di mezzi propri da parte delle PMI (Comunicazione del 4 luglio 2014). Le operazioni di sospensione e allungamento dei finanziamenti potranno essere richieste, all’interno del periodo di proroga, qualora non si sia già usufruito di misure analoghe ai sensi dell’Accordo per il Credito 2013;
- Plafond “Progetti Investimenti Italia” e Plafond “Crediti PA”, che hanno messo a disposizione del sistema imprenditoriale 20 miliardi complessivi per la concessione di finanziamenti a fronte di investimenti e per operazioni di smobilizzo dei crediti verso la PA.
· l’impegno da parte delle associazioni di banche e imprese a lavorare insieme nei prossimi 3 mesi per:
- definire nuove misure per sostenere finanziariamente le PMI in temporanea difficoltà finanziaria, ma con prospettive di continuità e sviluppo; promuovere l’evoluzione della struttura finanziaria delle imprese, anche attivando appositi strumenti finanziari volti al rafforzamento patrimoniale delle stesse;
- promuovere la definizione di interventi, anche agevolativi, da parte del Governo in grado di favorire la realizzazione delle misure di cui al punto precedente;
- individuare e promuovere la valorizzazione di informazioni di natura qualitativa utili a migliorare l’analisi del rischio di credito;
- evitare che interventi regolamentari sovranazionali non tengano nella dovuta considerazione il contesto operativo italiano, determinando effetti negativi sul mercato del credito alle imprese.
L’Accordo in oggetto fa da ponte tra la moratoria 2013 e le nuove misure che verranno definite entro la fine di marzo 2015. Ciò si è reso necessario al fine di valutare l’impatto sugli operatori di mercato nazionali del mutato scenario regolamentare bancario europeo, degli esiti dei test di valutazione sugli istituti creditizi italiani e delle misure BCE volte a favorire l’afflusso di credito all’economia reale.