Lo scorso 19 giugno è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il pacchetto di norme - già approvato lo scorso aprile - che recepisce la riforma di Basilea 3 nell’ordinamento europeo apportando modifiche alla Direttiva UE n. 36/2013 (cd. Capital Requirements Directive - CRD) e al Regolamento UE n. 575/2013 (cd. Capital Requirements Regulation – CRR).
In particolare, il pacchetto introduce numerose modifiche alla normativa vigente che vanno a impattare sui requisiti minimi di capitale che gli intermediari finanziari devono accantonare a scopo prudenziale a copertura del proprio livello di esposizione al rischio.
Il testo pubblicato in via definitiva contiene alcuni risultati importanti per le imprese, sollecitati da Confindustria, anche insieme all’ABI, alla Federazione Bancaria Europea e a BusinessEurope. In particolare, si segnala in positivo che:
- sono stati mantenuti il PMI Supporting Factor e l’Infrastructure Supporting Factor, per sostenere l’accesso al credito delle PMI e gli investimenti in progetti infrastrutturali;
- non sono stati introdotti requisiti di capitale aggiuntivi a fronte di rischi climatici;
- è stato evitato un trattamento penalizzante per le imprese europee senza rating;
- è previsto un trattamento di favore in tema di specialized lending per le esposizioni definite, sulla base di specifiche caratteristiche;
- è stato evitato un incremento dei cosiddetti fattori di conversione creditizia previsti per le garanzie prestate sui crediti commerciali, a partire dagli strumenti di trade finance, che ne avrebbero scoraggiato l’utilizzo da parte degli intermediari.
Il nuovo impianto di regole determinerà comunque un appesantimento nei requisiti patrimoniali delle banche (anche legato alla restrizione nell’utilizzo dei modelli interni), ma l’effetto sarà inferiore rispetto alle iniziali premesse.
Va tuttavia segnalato che una parte significativa dell’impatto delle nuove norme deriverà da future decisioni dell'Autorità bancaria europea (EBA). All’EBA sono infatti conferiti numerosi mandati finalizzati a definire, nei prossimi anni, standard tecnici e linee guida riferiti a specifiche tematiche.
Tra questi, di particolare importanza è il mandato finalizzato a considerare l’opportunità di una revisione da parte della stessa EBA del trattamento delle ristrutturazioni onerose ai fini della classificazione in default delle imprese. Un’eventuale revisione in tal senso potrebbe favorire la concessione da parte delle banche di rinegoziazioni e allungamenti di finanziamenti erogati alle imprese.
Per approfondire meglio il contenuto delle nuove norme, si anticipa che l’Area Credito e Finanza sta organizzando, in collaborazione con l’ABI, un webinar per le Associazioni del sistema Confindustria. Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori aggiornamenti.