Il prossimo 15 marzo entrerà in vigore la riforma del Fondo di Garanzia per le PMI.
La riforma, studiata con l’obiettivo di estendere la platea delle PMI beneficiarie e di rafforzare la copertura del Fondo a favore delle PMI con maggiori difficoltà di accesso al credito, prende avvio dopo un lungo percorso di gestazione, durato circa due anni, e al quale Confindustria ha preso parte dialogando con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La riforma contiene importanti elementi di novità. In particolare:
- l’attuale sistema di scoring sarà sostituito da un sistema di rating che consentirà di calcolare la PD delle imprese;
- tutte le PMI potranno accedere automanticamente al Fondo a condizione che rientrino nelle classi di rating ammissibili, con un limite massimo di probabilità di default per l’accesso al Fondo pari al 9,43%. Il Fondo ha stimato che, con il nuovo modello di rating, sarà escluso solo l’8% delle imprese richiedenti contro il 25% risultante dall’applicazione del precedente modello di scoring;
- vengono rimodulate le percentuali di copertura della garanzia in funzione della rischiosità dell’impresa, al fine di assicurare maggiori coperture alle imprese che rientrino in classi di rating più rischiose;
- la garanzia per le operazioni finanziarie a fronte di investimento sarà pari all’80% dell’ammontare del finanziamento indipendentemente dal rating dell’impresa. In tali operazioni, una quota dell’operazione finanziaria, comunque non superiore al 40% dell’importo complessivo della stessa, può avere ad oggetto anche il finanziamento del capitale circolante connesso alla realizzazione del programma di investimento;
- saranno ammesse alla garanzia del Fondo senza valutazione economico-finanziaria:
- le start-up innovative e gli incubatori certificati;
- le operazioni di microcredito ex art. 111 TUB;
- i finanziamenti di importo non superiore a € 25 mila per singolo soggetto beneficiario;
- le operazioni a rischio tripartito (in cui Fondo, banche e confidi si ripartiranno equamente il rischio delle operazioni di importo inferiore a 120mila euro);
- le operazioni collegate alla misura “Resto al Sud”.
- l’importo massimo garantito dal Fondo per impresa sarà sempre pari a 2,5 milioni di euro, a prescindere dalla tipologia di impresa o di operazione finanziaria. In proposito, si ricorda che Confindustria richiede da tempo l’innalzamento di tale importo a 5 milioni di euro, al fine di estendere l’operatività del Fondo anche ad imprese, più strutturate, che necessitano di garanzie di importo maggiore;
- attraverso l’istituzione di apposite Sezioni speciali, le Regioni potranno apportare proprie risorse al Fondo, innalzando la misura della garanzia diretta all’80% per tutte le operazioni che ai sensi della riforma avranno coperture inferiori e della riassicurazione al 90% dell’importo garantito dai confidi;
- con la riforma è stato infine ripristinato un sostanziale riequilibrio delle coperture previste per la garanzia diretta delle banche e la riassicurazione dei confidi e sono stati introdotti nuovi criteri per l’autorizzazione di questi ultimi in base all’adeguatezza patrimoniale, alla solvibilità, all’efficienza e all’accuratezza della loro gestione.
Lo scorso 11 marzo si è tenuto un incontro per le Associazioni del Sistema finalizzato a illustrare le novità introdotte dalla riforma. All’incontro hanno partecipato il Presidente del Consiglio di Gestione del Fondo, rappresentanti del Soggetto Gestore del Fondo, di ABI e di Federconfidi.
Si informa che, nella sezione Documenti, sono state pubblicate le slide presentate durante l'incontro e che il video integrale della giornata è disponibile al seguente link:
https://vimeo.com/user41016073/review/322840566/9a53878a54
Con l'occasione, si segnala inoltre che il testo aggiornato delle Disposizioni operative del Fondo e la normativa di riferimento sono pubblicati sul sito dedicato ai seguenti link:
http://www.fondidigaranzia.it/parte-la-riforma-del-fondo/
http://www.fondidigaranzia.it/normativa-e-modulistica/normativa-di-riferimento/