L’approfondimento sugli impieghi industriali per l’idrogeno, sviluppato in collaborazioe con ENEA, è finalizzato alla definizione di un quadro di insieme sullo stato di sviluppo e diffusione delle tecnologie nel panorama nazionale, agevolare la condivisione delle informazioni e favorire lo sviluppo ed il coordinamento di iniziative sull’idrogeno, attraverso una serie di incontri tematici con i diversi esponenti e rappresentanti dei settori industriali. I risultati del lavoro forniscono una positiva valutazione del potenziale nazionale di penetrazione/diffusione dell’utilizzo dell’idrogeno e propongono una mappatura dei potenziali Off-Takers Industriali.
Il rapporto completo può essere consultato al seguente link: https://www.confindustria.it/home/policy/position-paper/dettaglio/piano-azione-idrogeno-confindustria
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Confindustria sostiene l'ambizione climatica dell'Unione Europea e l'industria italiana è pronta ad assumersi la sua parte di responsabilità oltre a cogliere l’opportunità di crescita viste le numerose soluzioni tecnologiche che potrà fornire. I nuovi obiettivi previsti dal pacchetto Fit-for-55 e i relativi strumenti legislativi saranno fondamentali a spianare la strada al raggiungimento dell'obiettivo di decarbonizzazione dell'UE e permettere le decisioni di investimento da parte dell'industria, pertanto dovranno essere attentamente valutati, chiaramente identificati e stabili nel tempo. L'Unione europea sarà esposta a importanti vulnerabilità, probabilmente non ancora valutate in profondità, sia dal punto di vista economico che sociale. Il contributo limitato dell'UE alle emissioni globali di gas a effetto serra (circa l'8%) limiterà fortemente l'effettiva visibilità degli sforzi molto significativi dell'Unione in termini globali. Senza una politica globale per il clima sarà impossibile raggiungere gli obiettivi dichiarati nell’ambito dell’Accordo di Parigi.
Forniamo le nostre prime osservazioni al Pacchetto Fit-For-55 su alcune questioni prioritarie per il sistema industriale italiano con particolare riferimento alle proposte della Commissione Europea:
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COM 2021/557 che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili;
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COM 2021/556 che modifica il regolamento 2019/631 relativo ai livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi;
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COM 2021/559 che abroga la direttiva 2014/94/UE relativa al miglioramento delle infrastrutture di rifornimento/ricarica dell'UE;
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COM 2021/562 sull'uso di carburanti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo;
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COM 2021/561 che garantisce condizioni di parità per l'uso di combustibili sostenibili nel trasporto aereo;
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COM 2021/558 che modifica la direttiva 2012/27 sull'efficienza energetica;
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COM 563/2021 che modifica la direttiva sul quadro dell'Unione della tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità;
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COM 2021/551 che modifica la direttiva 2003/87/CE sul sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra all'interno della UE
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COM 2021/564 che istituisce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM)
Stiamo conducendo all'interno della nostra Associazione Europea, BusinessEurope, alcune analisi per valutare il potenziale impatto delle principali misure e per finalizzare la posizione condivisa del settore industriale UE.
Confindustria Position Paper - Fit For 55.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Andrea Andreuzzi 8E4A0609-25CF-3338-C125-7B04003F5446
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Confindustria ha condiviso gli obiettivi fondamentali della consultazione sui progetti pilota, quali il contributo al conseguimento dei target ambientali mediante la sperimentazione di soluzioni innovative applicate alle infrastrutture gas - da eseguire anche grazie alla rimozione degli ostacoli normativo/regolatori - considerandoli all’interno del più ampio contesto di rilancio sostenibile dell’economia definito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’ambizioso percorso verso la neutralità climatica al 2050 tracciato dall’EU Green Deal. La scelta delle configurazioni dovrà essere basata su considerazioni di efficienza economica correlate alla necessità di promuovere l’utilizzo efficiente delle infrastrutture e della generazione elettrica, i benefici derivanti da economie di scala ed i risparmi nei costi di trasporto.
Osservazioni Confindustria DCO 250-2021.pdf|Visualizza dettagli
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Confindustria welcomes the revision of Directive 2009/73 and Regulation 715/2009, considering that the future H2 framework can be embedded within the principles of the Gas Internal Energy Market.
Gas is an enabler of the EU decarbonization: several sectors rely on natural gas to fuel industrial processes (directly or through cogeneration) or as input for chemical production. Moreover, in many EU countries power generation from natural gas is going to be the main technology replacing coal and granting flexibility for NPRES in the medium term. Finally, gaseous fuels can contribute to the transport sector low carbon transition, especially in maritime, heavy duty and aviation sections. Therefore, an integrated gas system, including LNG, plays a crucial role for European Supply, energy diversification and market competitiveness. There is still to be done to achieve the Gas Target Model objectives and spreads among markets are still critical between North-West Europe and the Italian hub because of transportation tariffs along gas routes (pancaking effect). Different solutions could be effective to obtain a single gas market, e.g. the merge of national entry/exit zones applicating tariffs on external borders and on demand. It can also prevent the risk of decommissioning for those pipelines currently facing low demand but necessary for market competition and future H2 repurpose. Nevertheless, provisions aimed to enhance competitiveness should be fully applied and the 15-year time limit for LT capacity should be voluntarily applicable to existing contracts deriving from past allocation procedures.
The deployment of low/zero carbon gaseous fuels will provide a contribution in lowering the GHG emissions if adequate amounts of commodity, interoperable grids, secure storage equipment and reliable end-use technologies would be available at competitive prices to fulfill energy consumption of hard to abate sectors, in synergy with electrification trends. To reach the Green Deal objectives it is important to create a coherent legislative framework, combining all EU Regulations, so to define policies and market-based mechanisms to facilitate new gasses demand, vectoring, generation and value chain equipment production (It’s for example crucial the reduction of administrative barriers). A fair competition among technologies (P2X, storage, CCS/U etc..) and vectors shall be promoted, through the institution of an EU classification / certification, based on life cycle GHG emission savings, and a level playing field for all flexibility and market resources. It is important to pursue a gradual, flexible, open and technology neutral approach: the early development of alternative gasses shall avoid distortions of the NG markets and tariffs and be coordinated with the effective starting point/production possibilities of the different UE Countries. A regulatory sandbox approach would be beneficial to encourage R&D projects and subsidies should be considered to ease the decarbonization of those sectors where electrification is not technically or economically feasible besides where a H2 use/infrastructure already is present.
In view of a growing electricity-gas sectors coupling and market integration, the key principles of the energy regulation (e.g. unbundling, TPA) and cost-benefit evaluations of the infrastructure planning shall be synergically considered. The EU legislation should recognize the possibility for TSOs/DSOs to own, develop and operate H2 networks, as well as, to test H2 injection into their grids, so to verify standards (safety, quality, measurement) and promote the efficient use and retrofitting/repurposing of existing infrastructures, avoiding stranded costs. It’s important to ensure a transparent, fair and non-discriminatory access to the infrastructure to the decentralized production of renewable and low carbon gases and hydrogen and a correct allocation of costs avoiding cross subsidies between regulated and market-based activities.
Posizione Confindustria - Consultazione Hydrogen and Gas Market Decarbonization Package.pdf|Visualizza dettagli
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Confindustria accoglie con favore il processo di riassetto dell’attività di misura del gas nei punti di entrata e uscita della rete di trasporto definendo requisiti di dotazione impiantistica (requisiti impiantistici), requisiti inerenti alle prestazioni metrologiche (requisiti prestazionali) e requisiti inerenti alla manutenzione e gestione della strumentazione (requisiti manutentivi) sulla base delle normative vigenti, con l’accortezza di tradurre il riassetto stesso ad un reale miglioramento del sistema gas.
Osservazioni Confindustria DCO 167-21-R-Gas.pdf|Visualizza dettagli
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Si comunica che Confindustria ha rafforzato il proprio impegno sull’idrogeno istituendo un protocollo d’intesa con l’ENEA finalizzato ad approfondire l’impiego del vettore in ambito industriale, considerando le barriere amministrative e le opportunità di mercato. Si tratta di una ulteriore dimostrazione di interesse per le potenzialità dell’idrogeno nella decarbonizzazione dei settori ad alta intensità energetica “hard to abate”, per le quali l’elettrificazione è tecnicamente inattuabile o economicamente non sostenibile, che fa seguito alla decisione di prendere parte alla European Clean Hydrogen Alliance (ECH2A) istituita dalla Commissione Europea ed alla stesura del Piano d’Azione per l’Idrogeno in anticipo rispetto alla Strategia Nazionale del Governo.
Al seguente link è disponibile il comunicato stampa dell’ENEA.
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Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) ha posto obiettivi sfidanti per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2030, concentrandosi in particolare sul settore elettrico: si ricorda che in tale data il 55% dei consumi interni lordi di energia elettrica dovrà essere soddisfatto da fonti rinnovabili. La partecipazione attiva dei consumatori allo sviluppo di nuovi impianti e al rinnovamento di quelli esistenti, anche attraverso forme contrattuali di lungo termine come i Power Purchase Agreement (PPA), sarà fondamentale per rispettare gli impegni assunti in Europa.
Considerata la rilevanza di tali configurazioni nel futuro sistema energetico, Confindustria ha partecipato attivamente al dibattito pubblico aperto dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) nell’ambito della Procedura per l'identificazione degli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, emissione e gestione delle Garanzie D'Origine (GO). Un impulso allo sviluppo delle fonti rinnovabili potrebbe infatti essere collegato proprio al sistema delle GO ma si ritiene opportuno procedere alla definizione di un quadro regolatorio integrato sul tema che possa fornire un indirizzo chiaro agli investitori e coinvolgere tutti gli stakeholders privati ed istituzionali, evitando al contempo la proliferazione di norme e disposizioni disomogenee che rischiano di renderne più complessa la gestione. In particolare, risulta prioritaria una visione organica sulle caratteristiche delle configurazioni afferenti ai Power Purchase Agreement, superando le difficoltà connesse alle barriere amministrative nell’ottenimento delle autorizzazioni per l’istallazione e/o l’aggiornamento tecnologico degli impianti rinnovabili.
Osservazioni Confindustria - Consultazione GSE_Procedura per l'identificazione degli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, emissione e gestione.pdf|Visualizza dettagli
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Confindustria ritiene importante procedere nella digitalizzazione delle reti energetiche ed ha pertanto accolto con favore la volontà dell'impresa maggiore di trasporto del gas naturale di procedere al riassetto dell’attività di misura nel trasporto gas. Sono state pertanto evidenziate le necessità di chiarimento sul futuro quadro regolatorio, funzionali alle decisioni di investimento degli operatori e alle valutazioni sul costo-opportunità della possibile cessione del sistema di misura.
Le osservazioni di Confindustria sono disponibili al seguente link Osservazioni Confindustria DCO SNAM ai sensi della deliberazione 522-2019-R-Gas.pdf|Visualizza dettagli
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Facendo seguito alla consultazione di pari oggetto, l'ARERA ha pubblicato la Delibera 217/2020 riguardante la "Sessione suppletiva per la presentazione della dichiarazione annuale da parte delle imprese energivore e modalità di contribuzione delle medesime imprese ai costi amministrativi sostenuti per la gestione del meccanismo delle agevolazioni. Integrazione della deliberazione dell’Autorità 921/2017/R/eel"
Il provvedimento contiene disposizioni riguardanti principalmente l'istituzione di una "sessione suppletiva" per le imprese che non rispettano il termine perentorio attualmente previsto per la presentazione della dichiarazione necessaria per l'avvio del procedimento di aggiornamento dell'elenco per l'anno successivo nonché le modalità di riscossione della contribuzione posta a carico delle imprese per la copertura dei costi amministrativi sostenuti per la gestione del meccanismo delle agevolazioni.
Tali disposizioni sono finalizzate ad integrare l'attuale disciplina per la formazione e gestione degli elenchi delle imprese a forte consumo di energia elettrica di cui alla deliberazione 921/2017/R/eel, in attuazione del meccanismo di agevolazione introdotto con il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 21 dicembre 2017.
L'ARERA ha stabilito anche che la sessione suppletiva verrà prevista eccezionalmente anche per l'anno di competenza 2020. L'ARERA dà mandato alla CSEA di riaprire i termini, con apposita circolare, della sessione suppletiva per l'annualità 2020 a partire dal 1° luglio per la durata di 30 giorni.
Delibera arera 217-2020 energivore.pdf|Visualizza dettagli
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Il contesto energetico attuale, caratterizzato da impegni sfidanti per l’Europa in relazione agli obiettivi di decarbonizzazione previsti in una prospettiva di lungo termine, evidenzia il ruolo significativo delle fonti rinnovabili.
Il loro sviluppo dovrà essere orientato ad assicurare l’efficacia nel raggiungimento dei target dell’Unione Europea a costi sempre più competitivi.
Confindustria ha pertanto condiviso la proposta della Commissione Europea di predisporre un Regolamento che consenta di attivare un meccanismo di sostegno indirizzato a favorire iniziative congiunte di cooperazione fra Stati Membri allo scopo di favorire investimenti per raggiungere i target previsti.
Le osservazioni alla Consultazione delle Commissione sono disponibili al seguente link:
Osservazioni Confindustria Meccanismo EU finanziamento rinnovabili.pdf|Visualizza dettagli
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Confindustria ritiene, oggi più che mai, importante continuare il percorso di transizione energetica per un green recovery dell’economia in chiave sostenibile. In tale percorso va posta attenzione all'innovazione, per tecnologie che favoriscono la diffusione delle fonti rinnovabili e la de-carbonizzazione.
In questo più ampio contesto, si accolgono con favore le sperimentazioni volte ad un utilizzo innovativo delle reti gas. La diffusione dei green gas può infatti aumentare la sicurezza del sistema energetico, riducendo la dipendenza dall'importazione. In particolare, lo sviluppo e l’impiego di idrogeno (Power-to-Hydrogen) permette di abilitare in maniera il sector coupling fra le reti energetiche, gestendo i surplus generati dalle fonti rinnovabili non programmabili.
Le Osservazioni di Confindustria sono disponibili al seguente Link:
Osservazioni Confindustria DCO 39-2020.pdf|Visualizza dettagli
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La transizione low carbon implica la necessità di coniugare le esigenze di sostenibilità ambientale con la garanzia di un approvvigionamento energetico sicuro, competitivo e stabile nel tempo.
Le sfide poste dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) riguardo gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti portano a considerare il gas naturale come uno dei protagonisti del futuro sistema energetico: il basso impatto ambientale e l'elevata flessibilità ne fanno infatti il principale alleato delle fonti rinnovabili.
L'italia si trova in una posizione di vantaggio sia sotto il profilo geopolitico, grazie alle numerose rotte di approvvigionamento, esistenti e potenziali, che tecnico, avendo puntato già da anni sul gas naturale per la generazione elettrica e l'incremento della sostenibilità dei processi industriali.
Confindustria ha sviluppato un approfondimento riguardo i progressi raggiunti nel settore al fine di delinearne il futuro percorso di sviluppo. Il Position Paper, presentato lo scorso 11 novembre 2019 attraverso un aperto dibattito fra attori istituzionali ed economici, ha rappresentato l'occasione per ampliare la riflessione dal sistema italiano al mercato europeo del gas naturale, la cui piena integrazione è elemento fondamentale per la competitività del nostro Paese.
Position Paper Confindustria Sistema Gas Naturale - Transizione e Competitività.pdf|Visualizza dettagli
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L'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente ha posto in consultazione una proposta di revisione delle modalità di allocazione dei costi relativi al meccanismo dei titoli di efficienza energetica. Confindustria non può che accogliere con favore ogni iniziativa dell’Autorità volta a ridurre i costi dell’energia per i clienti finali, ma deve notare come il documento prenda in esame componenti tariffarie del settore gas (Re e Ret) attualmente in fase di riforma, in applicazione dei principi contenuti nella legge europea 2017 (Legge 20 novembre 2017, n. 167), quale adeguamento della normativa nazionale alla disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020 (2014/C 200/01).
In particolare, l’articolo 21 della suddetta legge prevede infatti una esenzione per le imprese a forte consumo di gas naturale e/o esposte alla concorrenza internazionale dal pagamento di una quota degli oneri derivanti dalle politiche climatiche (ci cui alle componenti Re e Ret).
Si ritiene pertanto opportuna una riforma complessiva dell’assetto tariffario in questione - auspicalmente non oltre il 1 ° gennaio 2021 - che adegui ed incardini il provvedimento nella normativa primaria, evitando così di esporre il settore a incertezze di tipo regolatorio e/o a successivi interventi di aggiustamento.
Il testo completo delle osservazioni di Confindustria è disponibile al seguente link: Osservazioni Confindustria DCO 375-2019.pdf|Visualizza dettagli
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Nel corso degli ultimi anni l’Unione Europea ha favorito un processo di armonizzazione nel settore del gas naturale, creando regole comuni per la gestione del sistema in grado di premiare le rotte di importazione più economiche a beneficio della sicurezza e dell’economicità degli approvvigionamenti.
L’obiettivo, in particolare, del Regolamento UE 2017/460 (cosiddetto TAR NC) era quello di definire tariffe uniformi per il trasporto del gas in Europa e creare un level playing field a livello comunitario.
Gli attuali approcci nazionalistici di Francia e Germania nell’implementazione di questa disposizione rischiano però di allontanare l'integrazione europea e porre l'Italia in una posizione di svantaggio economico strutturale. In particolare la Francia propone di adottare un sistema tariffario che scarica sugli altri Stati membri (fra cui appunto l'Italia) una larga parte dei costi interni del trasporto, creando delle vere e proprie barriere al processo di integrazione dei mercati lungo la dorsale Germania-Italia-Francia.
Riprendendo i principi dell’Energy Union, ovvero la creazione di un mercato unico dell’energia, liquido, competitivo e concorrenziale, Confindustria ha risposto al documento di consultazione proposto dall'Autorità di regolazione francese (CRE 2019-013 ) chiedendo l’eliminazione delle suddette barriere tariffarie, al fine di assicurare un medesimo trattamento per tutti i consumatori europei, civili e industriali.
Answer to CRE Final Consultation - Position Paper Confindustria.pdf|Visualizza dettagli
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La CSEA ha provveduto alla pubblicazione della circolare 28/2019/ELT (di seguito riportata) sull'apertura del portale energivore 2020. CIRCOLARE CSEA 28_2019.docx|Visualizza dettagli
INDICAZIONI DI CARATTERE GENERALE
Come previsto dalle deliberazioni dell’Autorità di Regolazione Reti, Energia e Ambiente (di seguito: ARERA o Autorità), la Cassa per i servizi energetici e ambientali (di seguito: CSEA o Cassa) rende disponibile, con decorrenza 30 settembre 2019, il sistema telematico (di seguito: Portale) per la raccolta delle dichiarazioni di cui all’articolo 6, comma 2, del DM 21 dicembre 2017 (di seguito DM), ai fini dell’inserimento nell’Elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica dell’anno 2020.
Il Portale è accessibile tramite l’applicazione web disponibile sul sito di Cassa (www.csea.it) cliccando sul riquadro ENERGIVORI o tramite il link: energivori.csea.it
Le imprese che abbiano già effettuato la registrazione in occasione della formazione di uno o più Elenchi per le annualità dal 2013 al 2019, possono accedere al Portale con la username e password già in loro possesso.
Le altre imprese dovranno accreditarsi cliccando sul tasto “Nuova registrazione”.
Dopo aver effettuato l’accesso, utilizzando la Partita IVA come username e la password fornita in fase di registrazione, l’impresa potrà compilare le dichiarazioni.
Si precisa che tutte le dichiarazioni risulteranno rese ai sensi degli artt. 46 e 47 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, adottato con il D.P.R. n. 445/2000, con la consapevolezza che, in caso di dichiarazioni mendaci e di falsità negli atti, si incorrerà nelle sanzioni penali previste dal successivo art. 76 e nella decadenza dai benefici, di cui all’art. 75.
Al fine di compilare con precisione le dichiarazioni per l’annualità 2020, si invita a prendere visione della Guida alla compilazione delle dichiarazioni allegata alla presente circolare (Allegato 1).
DICHIARAZIONE PER L’ANNUALITA’ 2020 (POST RIFORMA)
- Imprese “NON neo costituite”
Per poter presentare la dichiarazione per l’annualità 2020, è necessario accedere al Portale come illustrato al paragrafo precedente e, al fine di procedere alla compilazione della dichiarazione, utilizzare la sezione dedicata “Dichiarazione Energivori Post Riforma (D.M. 21 dicembre 2017)” e, successivamente, selezionare il link “IMPRESE COSTITUITE PRIMA DEL 2019 – Compila Dichiarazione relativa all’annualità di competenza 2020”.
Il sistema telematico consente l’invio della dichiarazione alla CSEA solo alle imprese che soddisfano i requisiti di cui al D.M. 21 dicembre 2017 nonché quelli previsti dalla deliberazione dell’Autorità 921/2017/R/eel, come successivamente modificata; qualora infatti i dati inseriti non risultino conformi ai requisiti indicati dalla normativa di riferimento, non sarà possibile effettuare l’invio.
Il sistema telematico al termine del processo di invio della dichiarazione consente di scaricare una ricevuta che ne attesta la conclusione, ma non il buon esito dei controlli; sulle dichiarazioni pervenute, infatti, la CSEA effettuerà i controlli di legittimità e coerenza, di cui all’Allegato A alla deliberazione 666/2014/R/eel, come integrati con deliberazione ARERA 285/2018/R/eel.
In relazione ai requisiti previsti dalla normativa di riferimento sopra citata, si rinvia al documento allegato alla presente circolare denominato “Requisiti di accesso alle agevolazioni Post Riforma” (Allegato 2 - Caso A).
Le imprese potranno accedere al sistema telematico per le citate dichiarazioni dal 30 settembre 2019 fino alle ore 23:59 del 13 novembre 2019.
Decorso il suddetto termine non sarà possibile iscriversi all’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica relativo all’anno 2020, né potrà ottenersi l’erogazione del beneficio per la medesima annualità.
In forza dell’art. 71 del richiamato D.P.R. n. 445/2000, sulle dichiarazioni rese ai sensi degli artt. 46 e 47, la Cassa effettuerà idonei controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive e sulle eventuali rettifiche pervenute dalle imprese.
Entro il 18 dicembre 2019 la Cassa pubblicherà sul proprio sito internet l’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica per l’anno di competenza 2020, distinte per classi di agevolazione ai sensi del precedente comma 2.2, lettere b) e c) dell’Allegato A alla deliberazione 921/2017/R/eel.
- Imprese neo costituite
Le imprese costituite da meno di un anno (cioè costituite nel 2019), o quelle senza consumi negli anni precedenti per inattività (cfr. Circolare CSEA N. 20/2018/ELT), potranno accedere al Portale come illustrato nelle indicazioni di carattere generale e, al fine di procedere alla compilazione, utilizzare la sezione dedicata “Dichiarazione Energivori Post Riforma (D.M. 21 dicembre 2017)” e, successivamente, selezionare il link “IMPRESA COSTITUITA NEL 2019 O, SE COSTITUITA NEGLI ANNI PRECEDENTI IL 2019, CHE RISULTI SENZA CONSUMI PER INATIVITA’ PRODUTTIVA – Compila Dichiarazione relativa all’annualità di competenza 2020”.
Le imprese neo costituite presenteranno alla CSEA una dichiarazione basata sulle migliori stime dei dati di consumo ed economici dalle stesse elaborate per l’annualità 2019.
Il sistema telematico consente l’invio della dichiarazione alla CSEA solo alle imprese che soddisfano i requisiti di cui al D.M. 21 dicembre 2017 nonché quelli previsti dalla deliberazione dell’Autorità 921/2017/R/eel, come successivamente modificata; qualora infatti i dati inseriti non risultino conformi ai requisiti previsti dalla normativa di riferimento, non sarà possibile effettuare l’invio.
Il sistema telematico al termine del processo di invio della dichiarazione consente di scaricare una ricevuta che ne attesta la conclusione, ma non il buon esito dei controlli; sulle dichiarazioni pervenute, infatti, la CSEA effettua i controlli di legittimità e coerenza, di cui all’Allegato A alla deliberazione 666/2014/R/eel, come integrati con deliberazione ARERA 285/2018/R/eel.
In relazione ai requisiti previsti dalla normativa di riferimento sopra citata, si rinvia al documento allegato alla presente circolare denominato “Requisiti di accesso alle agevolazioni Post Riforma” (Allegato 2 – Caso B).
L’accesso al Portale sarà consentito esclusivamente dal 30 settembre 2019 al 31 dicembre 2019.
Decorso il suddetto termine non sarà possibile iscriversi all’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica relativo all’anno 2020, né potrà ottenersi l’erogazione del beneficio per la medesima annualità.
In forza dell’art. 71 del richiamato D.P.R. n. 445/2000, sulle dichiarazioni rese ai sensi degli artt. 46 e 47, la Cassa effettuerà idonei controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive e sulle eventuali rettifiche pervenute dalle imprese.
Sarà richiesto all’impresa, attraverso il Portale, l’invio di una ulteriore dichiarazione in cui la stessa si impegna a rispettare gli obblighi previsti dall’allegato A della deliberazione 285/2018/R/eel dell’ARERA, che prevede l’invio alla CSEA, entro e non oltre il mese di novembre dell’anno 2021, della copia della dichiarazione IVA dell’anno 2020 recante il Codice ATECO prevalente dichiarato.
Contestualmente alla suddetta dichiarazione, l’impresa neo costituita deve allegare una relazione contenente:
- le modalità di stima dei consumi inseriti per l’anno 2019 in base alla produzione prevista, con una descrizione dei criteri utilizzati per la previsione stessa, nonché, ove disponibili, i dati di prelievo storici relativi a POD già esistenti;
- le modalità di stima dei dati di bilancio inseriti dell’anno 2019, in particolare il fatturato e il VAL (in applicazione della Determina del 12 ottobre 2017 11/2017 – DIEU), evidenziando l’eventuale utilizzo di dati storici della/le impresa/e eventualmente acquisita/e in fase di prima costituzione.
4. DETTAGLI DI CARATTERE OPERATIVO
Per tutti i dettagli di carattere operativo, si rinvia al manuale disponibile sul sito nella sezione energivori (cfr. Manuale utente Post Riforma) ed accessibile dal link che si trova al di sotto del box per le credenziali di accesso, nonché alla Guida alla corretta compilazione delle dichiarazioni allegata alla presente circolare.
Per quanto non riportato nella presente circolare, si rinvia alle deliberazioni dell’ARERA in materia, agli avvisi pubblicati sul Portale energivori, nonché alle FAQ e al Vademecum.
Eventuali richieste di informazioni di carattere generale potranno essere formulate al numero 06/32101397.
Le richieste relative agli argomenti specifici di seguito indicati possono essere inviate ai seguenti indirizzi:
Il Direttore generale
Enrico Antognazza
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Nel prossimo futuro le sfide del settore gas in Europa riguarderanno l'integrazione dei mercati e la transizione low carbon.
Ad oggi le differenze di prezzo del gas nel mercato all’ingrosso fra l'Italia ed i Paesi del nord Europa è in buona parte funzione dei costi di trasporto della commodity tra tali hub ed il mercato italiano (PSV). Questi costi di trasporto (c.d. tariffe di Entry/Exit agli Interconnection Point) interni all'UE contrastano la creazione di un mercato unico del gas in Europa. Le nuove tecnologie rinnovabili nel settore del gas e l'integrazione con il settore elettrico determineranno inoltre la necessità di attivare investimenti ed evitare la creazione di stranded asset.
Confindustria ha pertanto proposto all'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) una propria visione integrata del sistema gas al fine di portare avanti i principi dell'Energy Union e del Clean Energy Package accrescendo al contempo la competitività dell'industria nazionale.
Il testo integrale del Position Paper è consultabile al seguente link.
Position Confindustria on ACER DCO -The bridge beyond 2025.pdf|Visualizza dettagli
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Il gas naturale sarà al centro del sistema energetico italiano dei prossimi anni, quale fonte energetica fossile più adatta ad accompagnare la transizione low carbon, in ragione del suo basso contenuto di carbonio e delle limitate emissioni inquinanti. Il sistema gas fornisce inoltre un’energia sicura, in termini di approvvigionamento e continuità di fornitura, rappresentando l’elemento base per l’efficienza e la sostenibilità industriale.
Le prospettive di sector coupling indicano le reti e le infrastrutture gas quale elemento fondamentale allo sviluppo di una quantità sempre maggiore di rinnovabili intermittenti e di un’infrastruttura energetica integrata. Ciò in ragione di uno dei principali vantaggi del gas, ovvero la possibilità di stoccarlo in modo semplice ed economico, sfruttando le infrastrutture esistenti (stoccaggio, trasporto e distribuzione).
Confindustria ha pertanto accolto con favore gli orientamenti dell’ARERA riguardo la regolazione tariffaria del servizio di stoccaggio del gas naturale per il quinto periodo di regolazione che confermano i criteri vigenti - aumentando la stabilità e la prevedibilità del quadro regolatorio di riferimento - e, al contempo, rafforzano il legame tra il livello di remunerazione garantito e il livello di servizio offerto agli utenti.
Osservazioni Confindustria DCO 288-2019.pdf|Visualizza dettagli
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Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha firmato venerdì il decreto attuativo del capacity market contenente la disciplina, che “risponde alla necessità di assicurare l’adeguatezza del sistema con procedure che massimizzano i benefici per il sistema elettrico nazionale, privilegiano la capacità dotata dei necessari requisiti ambientali e di flessibilità e assicurano la partecipazione di tutte le risorse utili, ivi compresa la capacità nuova non autorizzata, la domanda, la generazione da fonti rinnovabili e la capacità localizzata all’estero”.
L’indicatore di adeguatezza del sistema elettrico è espresso in termini di numero di ore per anno in cui è probabile la disconnessione del carico dovuta a carenza di risorse o di capacità di transito (LOLE - Loss of load expectation). Il valore obiettivo è pari a tre ore/anno. Ai fini della definizione del fabbisogno di capacità, il valore del livello di adeguatezza al di sotto del quale il sistema elettrico risulta inadeguato è pari a sei ore/anno.
Terna effettua ed aggiorna annualmente le valutazioni di adeguatezza della capacità e ne trasmette gli esiti a Mise e Arera, pubblicandoli anche sul proprio sito.
Il Tso dovrà inoltre elaborare indicatori per il monitoraggio degli effetti derivanti dall’entrata in funzione del mercato della capacità e, in coordinamento con il Gme, fare analisi periodiche sull’incidenza sui mercati dell’energia e dei servizi e sull’interazione con i processi di market coupling e di integrazione europea. Infine Terna trasmette periodicamente al Mise informazioni sullo stato di avanzamento della capacità nuova contrattualizzata.
L’accesso al meccanismo è consentito a capacità esistente o nuova (anche non autorizzata, con modalità che limitino il rischio di "azzardo morale" e di "selezione avversa", sebbene di tutto ciò nel decreto non si faccia menzione). Sono escluse le centrali assoggettate a provvedimenti di dismissione già approvati, quelle ammesse al regime di essenzialità (con provvedimento anteriore di almeno 20 giorni rispetto alla data dell’asta), quelle oggetto di contratti di approvvigionamento a termine (sempre con medesima tempistica).
Con riferimento agli incentivi erogati dal Gestore dei Servizi Energetici (di seguito: GSE) che, ai sensi della disciplina di cui all’articolo 1, non sono cumulabili con la remunerazione del mercato della capacità, la rinuncia agli stessi è relativa a tutta la durata del periodo di consegna oggetto delle procedure concorsuali. La rinuncia determina la sospensione dell’erogazione degli incentivi ovvero del servizio da parte del GSE, senza diritto di recupero da parte del beneficiario degli incentivi.
Previsti poi ovviamente i doppi limiti emissivi (Indice di Emissione di unità non superiore a 550 grCO2/kWh, Emissioni Totali Unitarie non superiori a 350 kg CO2/kW) che hanno portato alla nuova notifica a Bruxelles.
L’individuazione del valore massimo del premio e del prezzo di esercizio previsti dalla disciplina è orientata alla riduzione dei costi del sistema e degli oneri a carico dei consumatori, con verifica degli effetti prodotti.
Il sistema di remunerazione entra in funzione con le procedure concorsuali da tenersi entro il 2019 e riferite agli anni di consegna 2022 e 2023.
Il Mise stima grazie al capacity benefici netti per 200 mln € annui, senza considerare l’impatto positivo sui prezzi di mercato per 1,4 mld €, che porta il vantaggio in bolletta a 1,6 mld € annui.
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Confindustria ha risposto alla consultazione dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente n. 203/2018 relativa ai Criteri di regolazione della qualità del servizio di trasporto del gas naturale per il quinto periodo di regolazione”.
In particolare Confindustria ha ritienuto necessario portare all’attenzione dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente la necessità di ottenere una efficiente soluzione all’attuale incertezza legata alla stratificazione normativa sugli obblighi di utilizzo in sicurezza (e in particolare di odorizzazione) del gas per i clienti direttamente allacciati alla rete di trasporto. La regolazione ARERA ha infatti esteso l’obbligo di odorizzazione ai clienti finali che facciano un uso anche solo in parte domestico o similare del gas, comportando notevoli criticità per i soggetti industriali direttamente allacciati alla rete di trasporto, in particolar modo nei settori in cui la commodity viene utilizzata nel processo produttivo ai fini non energetici.
Per visualizzare la versione integrale del documento procedere al seguente link: Osservazioni Confindustria DCO 203-2019.pdf|Visualizza dettagli
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Confindustria ha trasmesso all'Autorità di Regolazione per l'Energia, le Reti e l'Ambiente le proprie Osservazioni sul documento di consultazione 170/2019/R/Gas relativo alle linee di intervento per la regolazione di tariffe e qualita’ dei servizi di distribuzione e misura del gas nel quinto periodo di regolazione.
Confindustria considera il gas naturale quale fonte fossile pulita al centro del processo di decarbonizzazione e la cui rete infrastrutturale nel lungo periodo potrà veicolare crescenti quantità di fonti energetiche rinnovabili, tra le quali si annoverano il biometano e i gas di sintesi da power-to-gas. Per garantire la sostenibilità economica del percorso energetico futuro appare dunque essenziale la valorizzazione del sistema infrastrutturale del gas, ampiamente diffuso efficiente e capillare.
Con particolare riferimento al settore della distribuzione del gas naturale, si ritiene opportuno perseguire una concreta razionalizzazione del servizio attraverso lo svolgimento delle gare d’ambito, agevolando al contempo il processo di innovazione e trasformazione legato al sector coupling fra sistema elettrico e gas.
Per visualizzare la posizione completa, procedere al seguente link: Osservazioni Confindustria - DCO 170-19.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Andrea Andreuzzi 8E4A0609-25CF-3338-C125-7B04003F5446
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La Commissione europea, direzione Concorrenza, ha rilasciato lo scorso 14 giugno l’atteso via libera al capacity market italiano emendato con l'introduzione dei limiti emissivi previsti dal regolamento Ue sull'elettricità. Bruxelles ha quindi scelto la via dell’approvazione formale senza passare dalla comfort letter, come inizialmente prospettato.
La Commissione sottolinea come “i limiti previsti per le emissioni di CO2 impediranno agli impianti di generazione di elettricità ad elevate emissioni, come le centrali a carbone, di partecipare al meccanismo di regolazione della capacità italiano”. Al tempo stesso, prosegue Bruxelles, “per assicurare che il meccanismo rimanga competitivo nonostante l'esclusione di tali fornitori di capacità, l'Italia applicherà una serie di misure che mirano in particolar modo a favorire nuovi accessi, consentendo a capacità di generazione e altre tecnologie più rispettose dell'ambiente, come la gestione della domanda e lo stoccaggio, di sostituire gradualmente le centrali elettriche più inquinanti esistenti”.
"La Commissione ha valutato il meccanismo di capacità, così come modificato dall'Italia, in rapporto alle regole sugli aiuti di Stato. La conclusione è stata che la misura continua a garantire sicurezza delle forniture incrementando ulteriormente il livello di protezione ambientale senza distorcere in modo non necessario la concorrenza nel mercato unico".
Il Comunicati Ue-0.pdf|Visualizza dettagli rilasciato dalla Commissione europea.
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La Commissione Europea ha considerato il sistema di incentivi alle rinnovabili contenuti nel DM FER 1 (limite di 5,4 mld €) compatibile con le norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, in quanto promuove la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in linea con gli obiettivi ambientali dell'UE e senza falsare indebitamente la concorrenza.
L'aiuto è stato in particolare considerato proporzionato, dato che copre solo la differenza negativa tra il prezzo di mercato dell'energia elettrica e i costi di produzione, garantendo che questo avvenga anche se i prezzi di mercato aumentino in modo inaspettato.
Di seguito il comunicato stampa della Commissione UE.
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La Commissione europea ha approvato, a titolo delle norme UE in materia di aiuti di Stato, un regime di
sostegno alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia. La misura contribuirà alla
realizzazione degli obiettivi ambientali dell'UE senza falsare indebitamente la concorrenza.
Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza, ha dichiarato: "Un maggior utilizzo di energie
rinnovabili nella produzione di energia è essenziale per il futuro del nostro pianeta e dell'ambiente. Il regime da 5,4
miliardi di euro aumenterà il livello della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia. Questo è in linea
con gli obiettivi ambientali dell'UE e con le nostre norme comuni in materia di aiuti di Stato."
L'Italia intende introdurre una nuova misura di aiuto a sostegno della produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili, quali l'eolico terrestre, il solare fotovoltaico, l'idroelettrico e i gas residuati dai processi di depurazione. Con
una dotazione totale stimata di 5,4 miliardi di EUR e una durata fino al 2021, il regime aiuterà l'Italia a realizzare i suoi
obiettivi sul fronte delle energie rinnovabili.
Gli impianti di energia da rinnovabili che beneficeranno del regime riceveranno un sostegno sotto forma di premio in
aggiunta al prezzo di mercato. Il premio non potrà essere maggiore della differenza tra il costo medio di produzione per
ogni tecnologia di rinnovabili e il prezzo di mercato.
Il regime italiano prevede anche un meccanismo di recupero: se in futuro il prezzo di mercato dovesse superare il costo
medio di produzione per ciascuna tecnologia di rinnovabili, gli impianti selezionati non riceverebbero più il premio e
dovrebbero invece restituire alle autorità italiane le entrate supplementari. Il sostegno dello Stato si limita così allo
stretto necessario.
Per i grandi progetti di oltre 1 megawatt il premio sarà fissato mediante una procedura di gara competitiva aperta a tutti
i tipi di impianti, indipendentemente dalla tecnologia di rinnovabili utilizzata. I progetti più piccoli sono scelti in base a
una combinazione di criteri ambientali ed economici.
La Commissione ha valutato il regime in base alle norme dell'UE sugli aiuti di Stato, in particolare la disciplina in
materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020.
La Commissione ha accertato che l'aiuto ha un effetto di incentivazione, in quanto il prezzo di mercato non copre
interamente i costi di produzione dell'energia elettrica da fonti rinnovabili; è inoltre proporzionato e limitato allo stretto
necessario, dato che copre solo la differenza negativa tra il prezzo di mercato dell'energia elettrica e i costi di
produzione. Il regime garantisce che questo avvenga anche se i prezzi di mercato aumentano in modo inaspettato.
La Commissione ha pertanto concluso che la misura italiana è compatibile con le norme dell'UE in materia di aiuti di
Stato, in quanto promuove la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in linea con gli obiettivi ambientali
dell'UE e senza falsare indebitamente la concorrenza.
Contesto
La disciplina della Commissione in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020 consente
agli Stati membri di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, a determinate condizioni. Queste
norme sono intese ad aiutare gli Stati membri a realizzare gli ambiziosi obiettivi dell'UE sul fronte dell'energia e del
clima, contenendo al massimo i costi per i contribuenti ed evitando distorsioni indebite della concorrenza nel mercato
unico. La direttiva Rinnovabili ha fissato per queste energie l'obiettivo vincolante del 32 %, che l'UE nel suo
insieme deve raggiungere entro il 2030.
Con particolare riguardo alle centrali idroelettriche, l'Italia assicurerà che possano beneficiare del premio soltanto se
sono rigorosamente conformi alla normativa UE, soprattutto alla direttiva quadro dell'UE sulle acque.
La versione non riservata della decisione sarà consultabile sotto il numero SA.53347 nel registro degli aiuti di
Stato sul sito web della DG Concorrenza della Commissione una volta risolte eventuali questioni di riservatezza.
Le nuove decisioni in materia di aiuti di Stato pubblicate su internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino
elettronico di informazione settimanale in materia di aiuti di Stato (State Aid Weekly e-News).
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Il Consiglio Europeo ha concluso oggi l’iter di adozione del Pacchetto Energia Pulita per tutti gli europei, approvando in via definitiva gli ultimi quattro atti legislativi (Regolamento e Direttiva sul market design elettrico, Regolamenti sulla Preparazione ai rischi nell’elettricità e Riforma di Acer) degli otto che compongono il “Clean energy package”. I quattro provvedimenti passano ora alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea.
I regolamenti entreranno in vigore immediatamente (quello sul market design sarà applicabile dal 1° gennaio 2020), mentre la Direttiva dovrà essere recepita negli ordinamenti nazionali entro 18 mesi.
La Commissione ha pubblicato un documento illustrativo (file in allegato) che descrive i vantaggi che potranno essere ottenuti in termini ambientali, economici e di sicurezza energetica.
CEP.pdf|Visualizza dettagli
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Il Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha emanato il decreto di approvazione della Guida operativa per promuovere l'individuazione, la definizione e la presentazione di progetti nell’ambito del meccanismo dei Certificati Bianchi prevista dal decreto attuativo modificato a maggio 2018.
La Guida, redatta dal GSE in collaborazione con ENEA e RSE, riporta le informazioni utili per la predisposizione e la presentazione delle richieste di accesso agli incentivi nonché indicazioni sulle potenzialità di risparmio energetico derivanti dall'applicazione delle migliori tecnologie disponibili nei principali settori produttivi. Il decreto aggiorna, inoltre, la tabella recante le tipologie progettuali ammissibili al meccanismo dei Certificati Bianchi.
Allegato 1 - Guida operativa Certificati Bianchi.pdf|Visualizza dettagli Allegato 2 - Tabella delle tipologie di interventi Certificati Bianchi.pdf|Visualizza dettagli Schema DD Certificati Bianchi Guida Operativa.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Elena Bruni D84CA2DE-7A8B-C14E-C125-6C670035414E [email protected]
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Si ricorda che ieri, 18 marzo, ha riaperto il portale CSEA per la presentazione delle dichiarazioni delle imprese a forte consumo di energia elettrica ai fini del riconoscimento delle agevolazioni per gli anni 2017, 2018 e 2019. Il portale resterà aperto fino al 16 aprile.
La riapertura del Portale riveste carattere di eccezionalità e decorsi inutilmente i suddetti termini non sarà più possibile inviare la dichiarazione relativa agli anni 2017, 2018 e 2019, ai fini dell’inserimento nei relativi Elenchi delle imprese a forte consumo di energia elettrica.
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La Memoria fornisce il contributo dell'Autorità in merito allo svolgimento dell’Affare sul sostegno alle attività produttive mediante l'impiego di sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica (Atto n. 59)
- puntualizzando il significato di "autoconsumo", al fine di coglierne le caratteristiche essenziali e i benefici che da esso possono derivare;
- fornendo alcune indicazioni in merito alle semplificazioni necessarie in materia, tenuto conto che l'autoconsumo è già oggetto di considerazione nell'ordinamento nazionale con differenti approcci e interventi;
- presentando alcuni spunti che potrebbero essere utili in sede del prossimo recepimento delle nuove direttive europee.
Memoria ARERA Atto n. 59.pdf|Visualizza dettagli
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Si ricorda che l'ARERA ha ritenuto opportuno prevedere una riapertura in via straordinaria del Portale per la presentazione, alla Cassa per i servizi energetici e ambientali delle dichiarazioni delle imprese a forte consumo di energia elettrica ai fini del riconoscimento delle agevolazioni per gli anni 2017, 2018 e 2019.
La CSEA aprirà in via straordinaria il Portale per la presentazione delle dichiarazioni 2017 (ante riforma: regime di cui al DM 5 aprile 2013), 2018 e 2019 (post riforma: nuovo regime di cui al DM 21 dicembre 2017), le quali potranno essere inviate dalle imprese a decorrere da lunedì 18 marzo fino a martedì 16 aprile.
La riapertura del Portale riveste carattere di eccezionalità e decorsi inutilmente i suddetti termini non sarà più possibile inviare la dichiarazione relativa agli anni 2017, 2018 e 2019, ai fini dell’inserimento nei relativi Elenchi delle imprese a forte consumo di energia elettrica.
circolare CSEA
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La Commissione Attività Produttive ha approvato ieri all'unanimità la risoluzione sugli oneri di sistema nel testo che ha unificato le proposte di Benamati (7-00020), Vallascas (7-00136) e Andreuzza (7-00137). Nel testo (vedi allegato) trovano posto sei punti della risoluzione che impegnano il Governo:
1- a istituire prontamente presso il ministero dello Sviluppo economico l'Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica a clienti finali;
2- a predisporre criteri e requisiti selettivi per l'iscrizione e la permanenza nell'Elenco in modo da rendere lo strumento il più possibile efficace per la prevenzione di condotte opportunistiche;
3- ad adottare iniziative normative per contrastare possibili comportamenti opportunistici che possano pregiudicare l'esazione dei cosiddetti oneri di sistema, affidando all'Autorità la predisposizione di misure idonee al contrasto dei fenomeni elusivi attraverso la verificabilità, da parte del Sistema Informativo Integrato di Acquirente Unico, dei flussi degli oneri generali realmente pagati dai consumatori e versati dai venditori, garantendo adeguata trasparenza dei processi e idonee forme di tutela per i consumatori e versati dai venditori;
4- a predisporre iniziative per una più semplice ed immediata fruizione del bonus in bolletta a favore degli aventi diritto al fine di contrastare la povertà energetica e di ridurre il rischio morosità nei clienti domestici minimizzando i costi di funzionamento;
5- ad adottare le opportune iniziative normative volte ad individuare le garanzie che i venditori di energia elettrica, e più in generale, gli utenti del servizio di trasporto devono prestare per il versamento degli oneri generali di sistema.
6- ad istituire presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo tecnico di lavoro finalizzato ad assicurare un periodico confronto tra trader, operatori del settore ed associazioni di consumatori e a favorire la discussione e l'approfondimento necessari per la risoluzione di eventuali criticità.
Il sottosegretario Mise Davide Crippa ha dichiarato che la risoluzione unitaria aiuterà il Governo nel correggere la situazione attuale, con riferimento anche al fenomeno del cosiddetto “turismo energetico”.
Crippa, ha “evidenziato la necessità di mettere mano a un sistema che, in assenza di specifiche norme, ha favorito di fatto comportamenti scorretti”. Da questo punto di vista, particolarmente importante “l'impegno relativo non solo all'albo dei venditori ma anche alla predisposizione di criteri stringenti per l'accesso e per il mantenimento dell'iscrizione”. Un “atto importante che va inserito in un contesto sanzionatorio che al momento non è efficace, perché spesso la sanzione è inferiore al guadagno del venditore”.
Vi riportiamo di seguito una sintesi delle proposte presentate da Confindustria nell’ambito dell’importante riflessione avviata dalla X Commissione della Camera dei deputati per identificare un sistema efficace di recupero degli oneri di sistema non riscossi e, nel contempo, di garanzia e tutela dei clienti finali che li hanno regolarmente versati, evitando così di ricorrere a soluzioni inefficienti dal punto di vista del mercato:
- rafforzare le misure di prevenzione e contrasto alla morosità dei clienti finali e contemporaneamente tutelare i clienti finali “buoni pagatori” che altrimenti finirebbero per sostenere le insolvenze dei morosi;
- prevedere meccanismi a garanzia degli operatori rispetto all’eventuale mancato incasso degli oneri di sistema;
- prevedere la rapida istituzione dell’albo dei venditori di energia elettrica, come previsto dalla L. n.124/2017 (art. 1, commi 80-81), al fine di abilitare all’attività di vendita esclusivamente i venditori di energia elettrica dotati dei necessari requisiti economico-finanziari e di onorabilità per lo sviluppo di un mercato concorrenziale sano e affidabile per il cliente.
Per quanto riguarda invece la quota parte degli OdS che il venditore o il distributore non riescono ad incassare, Confindustria ha proposto di adottare un meccanismo che sterilizzi il rischio credito per gli operatori della filiera elettrica adottando, identificando quale sia la platea che genera questa morosità e cercare un metodo efficiente per evitare sussidi incrociati distorsivi tra diverse classi di consumatori.
In allegato il testo completo dell'Audizione Confindustria.
Risoluzione unificata oneri di sistema - approvata.pdf|Visualizza dettagli Audizione Confindustria Risoluzione n.7-00020.pdf|Visualizza dettagli
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I nuovi obiettivi europei per la sostenibilità rendono necessaria una strategia di lungo periodo per lo sviluppo delle Fonti Rinnovabili al 2030 e oltre. Poichè l'energia è un fattore di competitività per il sistema economico è necessario integrare nel nuovo mercato dell'energia gli obiettivi ambientali e di sicurezza degli approvvigionamenti, con gli obiettivi di competitività del sistema manifatturiero e le opportunità di sviluppo industriale. Con questo studio, Confindustria intende avviare un dialogo costruttivo e propositivo con tutti gli attori del sistema energetico, fornendo la propria visione per promuovere la decarbonizzazione quale opportunità di sviluppo economico. Ricerca e progresso tecnologico, nuovi strumenti per promuovere le rinnovabili (quali i PPA), fabbisogno di interventi infrastrutturali e nuovo disegno di mercato, saranno discussi quali fattori chiave per raggiungere i nuovi target di sostenibilità attraverso le fonti rinnovabili.
Il testo del Position Paper ed il relativo Executive Summary sono disponibili al seguente link:
Libro bianco per uno sviluppo efficiente delle fonti rinnovabili al 2030
Modificato il da Andrea Andreuzzi 8E4A0609-25CF-3338-C125-7B04003F5446
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La Corte UE, nella pronuncia pubblicata ieri, ha stabilito che le reti private qualificate come Reti Interne di Utenza (RIU), ai sensi della legge 99/09, non devono pagare gli oneri di dispacciamento su tutta l'energia consumata dagli utenti ad essa connessi ma solo con quella scambiata con la rete pubblica. Salvo che non si dimostri che vi sia un “costo specifico” legato alla mera possibilità data a tali sistemi di ricorrere alla rete pubblica.
Questo dovrebbe portare all'annullamento della relativa previsione della delibera ARERA 539/2015 a condizione che sia accertato, cosa che spetterà ora al TAR Lombardia fare, che gli utenti della RIU – tipicamente legati all'attività del complesso industriale – “non si trovano nella stessa situazione degli altri utenti della rete pubblica e che il prestatore del servizio di dispacciamento della rete pubblica sopporta costi limitati nei confronti di tali utenti di un sistema di distribuzione chiuso."
Oltre al tema degli oneri di dispacciamento, la Corte si è pronunciata anche sul nodo unbundling, precisando che se le RIU non possono essere ascritte a una categoria di SDC diversa da quelle previste nella Direttiva 2009/72, è anche vero che la stessa direttiva prevede l’esenzione dagli obblighi di separazione per “le imprese elettriche integrate che riforniscono meno di 100.000 clienti allacciati”.
La Corte europea ha stabilito nel contempo che le RIU vanno qualificate come reti di distribuzione e che sono soggette all'obbligo di connessione di terzi. Quest'obbligo può essere eliminato solo in presenza di “un’incapacità tecnica” da valutare caso per caso.
Sentenza Corte Ue.pdf|Visualizza dettagli
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Vi comunichiamo che grazie all'intervento di Confindustria abbiamo ottenuto la proroga del termine per l'attestazione della rinuncia al beneficio fiscale in attesa che arrivi anche la soluzione sostanziale alla problematica. Su questo argomento segnaliamo, inoltre, l'emendamento alla legge di bilancio che stiamo sostenendo.
emendamento tremonti ambiente.pdf|Visualizza dettagli
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Cari colleghi,
In relazione alla disciplina delle aziende energivore, il 28 settembre la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA), ha proceduto all'apertura del portale per la raccolta di:
dichiarazione per l’annualità 2017 (Ante Riforma) con scadenza per l'iscrizione il 12 novembre 2018;
dichiarazione per l’annualità 2019 (Post Riforma), che riguarderà sia le aziende energivore con riferimento al periodo 2015/2016/2017 (scadenza per l'iscrizione il 12 novembre 2018) sia le aziende neo costituite nel 2018 (scadenza per l'iscrizione il 31 dicembre 2018).
Nell'ottica di supporto al sistema associativo e di snellimento del numero dei contatti diretti alla CSEA, Confindustria ha deciso di dedicare uno sportello alle Aziende e alle Associazioni che hanno bisogno di un confronto su aspetti operativi e di compilazione della domanda di iscrizione.
Nello specifico, con una persona formata sul tema, viene dedicato uno spazio temporale predefinito (tra il 24 ottobre e il 12 novembre) per rispondere sia telefonicamente che via mail alle domande di chiarimento o informazione, lasciando alla CSEA il compito di intervenire su tematiche più complesse.
Lo sportello opererà con le seguenti modalità: dal 24 ottobre al 31 ottobre il martedì, mercoledì e giovedì dalle 14.00 alle 18.00. Dal 5 al 12 novembre tutti i giorni dal lunedì al venerdì con i medesimi orari.
Ad occuparsi dello sportello sarà la Dott.ssa Elena Bruni i cui riferimenti sono:
06 5903501
Un saluto
Andrea Bianchi
Direttore Politiche Industriali
Confindustria
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Confindustria ha apprezzato la volontà del Regolatore di procedere nell’attuale percorso di concertazione finalizzato a definire una complessiva correlazione della riforma del Settlment (Delibera 72/2018/R/Gas), del Bilanciamento (Delibera 312/2016/R/gas) e del sistema tariffario per il servizio di trasporto e misura del gas naturale per il quinto periodo di regolazione (5PRT) di cui al 512/2018/R/gas. Si ritiene fondamentale la definizione di un sistema regolatorio chiaro, stabile e integrato, in grado di promuovere la competitività del mercato italiano e facilitare l’allineamento dei prezzi nazionali della commodity (PSV) con i prezzi degli hub europei.
La versione integrale del documento di posizione è disponibile al seguente link: Osservazioni Confindustria DCO 462-2018-R-Gas
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In relazione alla disciplina per le aziende energivore elettriche, e all'apertura del nuovo portale, Confindustria ha ritenuto utile organizzare un incontro di approfondimento a cui prenderanno parte sia la Cassa Servizi Energetici e Ambientali che l'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente.
L'appuntamento, come nel passato, sarà una preziosa occasione di confronto anche per eventuali criticità sul tema. A tal fine riteniamo utile che estendiate l'invito alle vostre Aziende interessate.
Nell'ottica di supporto al sistema associativo e di snellimento del numero dei contatti diretti alla CSEA verrà presentata, inoltre, l'iniziativa di Confindustria che dedicherà uno sportello alle Aziende e alle Associazioni che hanno bisogno di un confronto su aspetti operativi e di compilazione.
Nello specifico, con una persona formata sul tema, verrà dedicato uno spazio temporale predefinito (tra il 22 ottobre e il 12 novembre) dedicato a rispondere sia telefonicamente che via mail alle domande di chiarimento o informazione, lasciando alla CSEA il compito di intervenire su tematiche più complesse.
L'incontro si terrà il prossimo lunedì 22 ottobre alle ore 11.00 in Confindustria - Viale dell'Astronomia 30 Roma - in Sala A.
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Il consistente aumento dei prezzi di elettricità e gas deciso in occasione dell’ultimo aggiornamento trimestrale è stato il tema al centro di un'audizione informale in Parlamento sui prezzi dell’energia di fronte alle commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato
Le commissioni hanno infatti deciso di convocare il Regolatore quest'oggi per meglio analizzare le ragioni del caro-bollette ed eventualmente cominciare a delineare un percorso finalizzato a porre rimedio al problema.
Lo scorso 27 settembre il Collegio dell’Autorità ha approvato un aumento della spesa per la famiglia tipo in tutela del 7,6% per l’energia elettrica (+1,5 cent€/kWh) e del 6,1% per il gas (+4,78 cent€/mc), motivandolo con la “eccezionale situazione di tensione nei mercati energetici in Europa”. In particolare: elevati prezzi internazionali delle materie prime (gas +13% e carbone +12% nel trimestre in corso rispetto al secondo trimestre 2018), quotazioni del gas in Europa spinte anche dall’aumento del Gnl sui mercati asiatici (+22%), crescita “senza precedenti” del prezzo dell’Ets (+29%), limitazioni e incertezze legata allo stop totale o parziale di 22 reattori nucleari su 58 in Francia.
Come già fatto dal Collegio precedente (che già per il trimestre luglio-settembre aveva definito un aumento del 6,5% per elettricità e dell’8,2% per il gas), anche per gli ultimi tre mesi dell’anno l’Arera ha “congelato” gli oneri di sistema per evitare un aggravio ancor più pesante, quantificato in circa un miliardo di euro per tutto il 2018. Aggravio che comunque prima o poi dovrà essere scaricato sulle bollette.
Nel corso dell’Audizione il Regolatore ha affermato che, considerando che la “soglia di attenzione” delle disponibilità liquide della Csea è fissata al 2019, il percorso di recupero del miliardo € di oneri di sistema “congelati” sarà avviato “a partire dal prossimo trimestre su un arco di tempo che, al momento, si stima dell’ordine di quattro trimestri, ma potrebbe essere modulato sulla base dell’andamento del prezzo dell’energia, con la possibilità di utilizzare eventuali congiunture positive nel corso del 2019 per accorciarne la durata, senza nel contempo gravare in maniera eccessiva sull’andamento della spesa per il servizio elettrico di famiglie e imprese”.
I contributi, sottolinea la commissione, saranno presi in considerazione ai fini dell'elaborazione della risoluzione da trasmettere al Governo per il tramite della Presidenza del Senato.
Si allega Memoria e presentazione dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente in merito all’aggiornamento trimestrale delle condizioni economiche per i servizi di tutela dell’energia elettrica e del gas naturale per il IV trimestre 2018.
491-18.pdf|Visualizza dettagli 491-18all.pdf|Visualizza dettagli
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Di seguito potete trovare la circolare CSEA 34/2018/ELT e i relativi allegati, sull'apertura del portale per l'iscrizione all'Elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica di cui al D.M. del 5 aprile 2013 per l’anno 2017 e al D.M. del 21 dicembre 2017 per l’anno 2019.
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Confindustria vede con favore la definizione di un Decreto per la promozione delle fonti rinnovabili elettriche nel periodo 2019-2021, andando a traguardare i risultati attesi al 2020, ovvero un’incidenza delle FER del 19-20% sui consumi finali lordi di energia. Nonostante sia stato raggiunto in anticipo il target del 17% al 2020 assegnato al nostro Paese dalla Direttiva 2009/28/CE, resta infatti da fare molta strada per raggiungere gli obiettivi di lungo termine previsti al 2030.
Il grande impegno profuso dall’Italia ha determinato, per le imprese, forti variazioni sul costo dell’energia nel corso degli ultimi anni. In particolar modo per promuovere la produzione di energia elettrica green si sono susseguite misure di incentivazione sostenute, in gran parte, dal consumatore finale attraverso oneri parafiscali.
Confindustria auspica che possa essere prossima la completa integrazione delle FER nel sistema elettrico, onde per cui ritiene che si possano oggi introdurre i nuovi sistemi di promozione senza che si ripetano gli impatti sui costi verificatisi nel passato.
L'incremento delle fonti rinnovabili dovrà essere accompagnato da un'attenta analisi costi-benefici atta ad organizzare e quantificare gli effetti economici del nuovo piano di policy per il periodo 2020-2030, così da scegliere il più efficiente percorso di sviluppo per il sistema energetico.
Il documento di posizione è consultabile al seguente Link: Osservazioni Confindustria DM FER 2018-2021
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Confindustria ha presentato all'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente la propria posizione relativamente i criteri di determinazione dei ricavi riconosciuti relativi al servizio di trasporto del gas naturale per il quinto periodo di regolazione.
Il testo del documento è consultabile al seguente link: Osservazioni Confindustria DCO 347/2018/R/Gas
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Facendo seguito a quanto disposto dall’ARERA con deliberazione n. 376/2018/R/GAS, il GME ha reso noto che in data odierna entrano in vigore le modifiche al Regolamento della Piattaforma per l’assegnazione della capacità di rigassificazione (PAR) - unitamente alle versioni aggiornate delle relative Disposizioni Tecniche di Funzionamento (DTF) - apportate ai sensi dell’articolo 3, comma 3.6, del medesimo Regolamento, al fine di disciplinare le modalità di organizzazione e funzionamento del comparto gestionale, denominato “Comparto GNL Italia”, nell’ambito del quale verranno svolti i processi di conferimento della capacità di rigassificazione del terminale di rigassificazione gestito da GNL Italia S.p.A..
Tutti i soggetti interessati a partecipare alle aste, che verranno attivate sul suddetto comparto della PAR secondo le tempistiche all’uopo definite da GNL Italia S.p.A. e rese note dal GME, dovranno preventivamente acquisire la qualifica di operatore della PAR ai sensi del Regolamento PAR, presentando la documentazione disponibile sul sito internet del GME al seguente indirizzo:
http://www.mercatoelettrico.org/It/Mercati/ASTE/ComePartecipareAste.aspx
Al fine di testare le funzionalità del nuovo “Comparto GNL Italia” relative all’allocazione della capacità di rigassificazione annuale e pluriennale, della capacità di rigassificazione in corso d’anno termico e di quella non più conferibile in asta, resa disponibile nell’ambito del predetto comparto, il GME organizzerà delle sessioni di prove in bianco.
Nel dettaglio, le sessioni di prove in bianco verranno svolte dal 11 luglio al 13 luglio 2018 mediante la piattaforma di prova, raggiungibile al seguente indirizzo: https://provepar.ipex.it nei seguenti orari:
- per la simulazione del funzionamento delle aste per il conferimento della capacità annuale e pluriennale la seduta per la presentazione delle offerte sarà aperta dalle ore 10,00 fino alle ore 14,00 del giorno 11 luglio. Gli esiti saranno pubblicati alle ore 17,00 del medesimo giorno;
- per la simulazione del funzionamento delle aste per il conferimento della capacità in corso d’anno termico la seduta per la presentazione delle offerte sarà aperta dalle ore 10,00 alle ore 14,00 del giorno 12 luglio. Gli esiti saranno pubblicati alle ore 15,00 del medesimo giorno;
- per la simulazione del funzionamento dell’allocazione first come first served per i prodotti non più conferibili in asta la prenotazione di tali prodotti sarà possibile dalle ore 10,00 alle ore 14,00 del 13 luglio.
I soggetti interessati potranno richiedere le credenziali di accesso alla piattaforma di prova, nonché tutte le altre informazioni relative allo svolgimento dei test e al funzionamento della PAR all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Gli operatori della PAR potranno invece accedere alla piattaforma di prova con le medesime credenziali di accesso valide per la piattaforma di esercizio.
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CIRCOLARE N. 20/2018/ELT CSEA
Relativamente all’accesso alla misura agevolativa, e di conseguenza al Portale, per le imprese costituite da meno di un anno di cui all’art. 5, lett. d) del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 21 dicembre 2017 (di seguito decreto), ed alla lettera c) dell’Allegato A alla deliberazione 285/2018/R/eel, si precisa quanto segue.
In virtù della comunicazione degli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico del 12 giugno 2018 indirizzata all’ARERA, a fini del riconoscimento delle agevolazioni per l’anno di competenza n, nella definizione di “imprese costituite da meno di un anno”, di cui al decreto, viene ricompreso anche il soggetto giuridico costituito negli anni precedenti all’anno n-1 per il quale tuttavia l’attività produttiva ed i consumi elettrici associati risultino differiti al medesimo anno n-1 o successivi, non disponendo di un dato di consumo triennale, in considerazione del fatto che ciò che rileva ai fini dell’applicazione dell’agevolazione è il profilo produttivo ed il consumo elettrico dell’impresa.
Pertanto possono presentare la dichiarazione per l’anno 2018 le imprese che, pur essendo state costituite in anni precedenti al 2017, dalla data di costituzione non abbiano dato inizio all’attività produttiva sino al 2017, a condizione che l’inattività produttiva di tali soggetti sia evidente dal bilancio e trovi riscontro nell’andamento dei consumi di energia elettrica dell’impresa su tutti i punti di prelievo dalla rete pubblica ed anche in relazione all’eventuale autoconsumo.
CIRCOLARE N. 19/2018/ELT CSEA
L’ARERA, in considerazione delle diverse richieste di chiarimento inoltrate dalle imprese in relazione all’applicazione delle nuove agevolazioni, ha pubblicato in data 14 giugno 2018 la deliberazione 339/2018/R/eel recante “Proroga dei termini per la presentazione delle dichiarazioni delle imprese a forte consumo di energia elettrica”.
Con tale provvedimento, l’ARERA, su indicazione del Ministero dello Sviluppo Economico, ha ritenuto opportuno prevedere una proroga delle tempistiche per la presentazione alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (di seguito CSEA) delle dichiarazioni delle imprese a forte consumo di energia elettrica ai fini del riconoscimento delle agevolazioni per l’anno 2018.
Alla luce della deliberazione sopra richiamata, dunque, il termine per la presentazione delle dichiarazioni è stato prorogato al 9 luglio 2018. Decorso inutilmente il suddetto termine, le imprese non potranno essere incluse nell’Elenco 2018.
Si precisa che tale proroga al 9 luglio 2018 riguarda sia le imprese che si siano costituite nell’anno 2017, sia quelle costituite in annualità precedenti al 2017.
Si ricorda che, per le imprese costituite nel 2018, l’accesso al Portale sarà consentito esclusivamente dal 30 settembre al 31 dicembre 2018 per l’anno di competenza 2019, fatto salvo il riconoscimento ex post delle agevolazioni per l’anno 2018 secondo le modalità previste dalla Deliberazione 285/2018/R/eel
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Il provvedimento allegato contiene disposizioni di proroga delle tempistiche per la presentazione alla CSEA delle dichiarazioni ai fini del riconoscimento delle agevolazioni per l’anno 2018
Delibera ARERA 339-18 proroga energivore 2018.pdf|Visualizza dettagli
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Questa mattina si è concluso il quinto trilogo fra la Presidenza Bulgara del Consiglio dell’UE, la Commissione europea e i rappresentanti del Parlamento europeo sulla Direttiva Fonti Rinnovabili in cui si sono raggiunti degli importanti compromessi:
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L’innalzamento al 32% della percentuale di energia da fonti rinnovabili nei consumi finali al 2030, rispetto a quanto previsto del Consiglio Europeo dell’ottobre 2014 (27% a livello europeo), con una clausola di revisione sul livello di ambizione a partire dal 2023.
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Una governance della Commissione sul target comune europeo ripartito tra i singoli Stati Membri, senza l’applicazione di formule di gestione automatica ma lasciando spazio alla gestione di eventuali “ambition gap” da parte della Commissione.
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La possibilità, dal 2026, per gli Stati di imporre oneri sull’energia rinnovabile autoconsumata se il livello generale dell’autoconsumo superi l’8% della capacità elettrica totale installata e anche nei casi in cui l’autoproduzione ecceda i 20 kW.
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La previsione di un sub target per il settore del trasporto pari al 14% con una predilezione per l’energia elettrica e i biocarburanti avanzati a scapito di quelli di prima generazione. L’uso di biocarburanti di prima generazione sarà limitato ai livelli di consumo di ogni Paese al 2020, con una soglia massima del 7% rispetto al target complessivo. I biocarburanti avanzati dovranno raggiungere la percentuale dello 0,2% del target nei trasporti nel 2022, l’1% nel 2025 e il 3,5% nel 2030. In particolare per l’olio di palma è stato previsto un phase-out a partire dal 2030, limitandone l’utilizzo dal 2021 ai livelli medi UE del 2019.
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La definizione di un aumento percentuale annuo dell’energia rinnovabile termica da ottenere mediante un obbligo per distributori o venditori di energia elettrica e gas naturale in funzione del totale dispacciato. Tale aumento per il riscaldamento e il raffrescamento è fissato pari all’1,3% con la possibilità che il 40% dello stesso derivi dal recupero del calore residuo (waste heat).
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L'obbligo per le installazioni di produzione elettrica da biomasse aventi potenza superiore i 100 MW di rispettare il criterio di efficienza del 36%.
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Su nostre sollecitazioni, e stante le innumerevoli richieste di chiarimenti su alcuni aspetti procedurali e sostanziali, il Ministero dello Sviluppo economico ha predisposto la richiesta di proroga della chiusura del portale per l'iscrizione aziende energivore 2018, che dovrebbe slittare a lunedì 9 luglio p.v.
Contestualmente, sempre il Ministero, intende chiarire il concetto di azienda di nuova costituzione facendo corrispondere tale concetto non già alla data di reale costituzione aziendale ma alla data di inizio attività produttiva e dei relativi consumi, con questo allargando le maglie del sistema per la fruizione delle agevolazioni.
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Confindustria considera la regolazione delle tariffe di trasporto per il quinto periodo regolatorio (2020-2023) strategica alla costituzione di un sistema gas efficiente, in grado di rendere maggiormente competitiva l’industria nazionale. Le condizioni al contorno nei prossimi anni potrebbero cambiare radicalmente considerando le possibili variazioni nelle dinamiche di flusso, in termini di utilizzo delle vie di approvvigionamento, e di consumo, relativamente al soddisfacimento della domanda interna e allo sviluppo di potenziali esportazioni.
Con l'integrazione dei mercati europei, il differenziale di prezzo verrà sempre più associato al costo del trasporto fra i Paesi e una corretta allocazione dei costi infrastrutturali persso i punti in entrata e uscita della rete risulterà pertanto centrale nella reazione di un hub italiano del gas.
Le osservazioni puntuali di Confindustria sono consultabili al seguente link: Osservazioni Confindustria DCO 182/2018/R/Gas
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Confindustria ha risposto alle due consultazioni avviate da Terna ai sensi della delibera 300/2017/R/eel dell’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente, relative all'apertura del mercato per il servizio di dispacciamento (MSD) alla domanda elettrica e alle unità di produzione anche da fonti rinnovabili non già abilitate nonché ai sistemi di accumulo:
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progetto pilota per la partecipazione della domanda al mercato per il servizio di dispacciamento ai fini della fornitura di risorse per la riserva terziaria e il bilanciamento (UVAC)
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progetto pilota per la fornitura del servizio di regolazione primaria della frequenza mediante sistemi costituiti da UP rilevanti integrate con gli accumuli (Upi).
Osservazioni Confindustria al progetto pilota Terna sulle UPI
Osservazioni Confindustria al progetto pilota Terna sulle UVAC
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Lo scorso venerdì il Ministro Calenda ha firmato il decreto sull'odorizzazione del gas naturale, per limitare il campo di applicazione dei principi generali della legge n. 1083/1971.
Come richiesto da Confindustria nel corso di incontri dedicati con la società maggiore di trasporto, l'Autorità indipendente di settore e i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, il cliente finale direttamente allacciato alla rete di trasporto che presenta un utilizzo misto del gas, può avvalersi di soluzioni tecnico-impiantistiche equipollenti all'odorizzazione per garantire gli adeguati sistemi di sicurezza, quali ad esempio l'utilizzo di sensori di rilevamento e intercettazione automatica del gas combustibile.
Il datore di lavoro resta comunque nella condizione di potesri avvalere dell'impresa di trasporto per l'odorizzazione in caso decida di non istallare soluzioni alternative.
Sono forniti 60 giorni dalla pubblicazione del Decreto in allegato per ottemperare all'obbligo.
Il testo del Decreto è disponibile al seguente Link: Decreto Odorizzazione 2018
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Il GSE, ai sensi di quanto previsto dall’art. 91 del D.Lgs. 159/2011 (cd. Codice antimafia), ha l’obbligo di acquisire, tramite la Banca Dati Nazionale Unica per la Documentazione Antimafia (BDNA), la documentazione inerente all’informativa antimafia per tutti i proprietari di impianti che ricevono incentivi per un importo superiore a €150.000,00, calcolato per l’intera durata del periodo incentivante.
Ai fini delle verifiche antimafia per il tramite della prefettura, la documentazione richiesta prevede:
1. dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, dalla quale risultino i dati dei soggetti da controllare a norma dell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011;
2. dichiarazioni sostitutive redatte ai sensi del D.P.R. 445 del 2000, a cura dei soggetti obbligati ex art. 85 del D. Lgs. 159/2011, riferite ai loro familiari conviventi di maggiore età;
3. l’eventuale dichiarazione di esenzione dall’obbligo della presentazione della documentazione antimafia.
Le dichiarazioni di cui ai punti 1, 2 e 3, debitamente compilate, sottoscritte e corredate dei documenti di identità, in corso di validità, di ogni dichiarante, dovranno essere trasmesse esclusivamente tramite la sezione del Portale informatico GWA denominata “Documentazione Antimafia” [https://applicazioni.gse.it/GWA_UI/] che consente agli operatori di inserire i dati per la compilazione delle dichiarazioni, scaricare i modelli così precompilati e di trasmetterli alla scrivente Società, sempre tramite il suddetto portale, sottoscritti e corredati dei documenti di identità in corso di validità di ogni dichiarante.
IMPORTANTE: l’informazione antimafia ha una validità di 12 mesi dalla data del rilascio, pertanto i soggetti sottoposti alla verifica antimafia devono inviare ogni anno la documentazione necessaria.
Sospensione delle convenzioni e di ogni forma di incentivazione in essere: il GSE, in mancanza della trasmissione della documentazione necessaria ai controlli antimafia, debitamente compilata, sottoscritta e corredata dei documenti di identità in corso di validità di ogni dichiarante, procede cautelativamente alla sospensione delle convenzioni e di ogni forma di incentivazione in essere. In tal caso, l'operatore dovrà trasmettere attraverso il portale WEB dedicato la documentazione necessaria ai controlli antimafia verificando la correttezza di tutti i dati richiesti.
Le convenzioni verranno riattivate:
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a seguito del rilascio dell’informativa antimafia da parte della Prefettura competente attraverso la BDNA, nei casi in cui la suddetta informativa non comporti un’interdittiva nei confronti dell’operatore;
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decorso il termine di 30 giorni dall’invio della richiesta di verifica da parte del GSE alla BDNA, in assenza del rilascio dell’informativa da parte della Prefettura.
Per ogni chiarimento in materia, oltre agli approfondimenti disponibili nella sezione web FAQ “Antimafia” https://www.gse.it/servizi-per-te/supporto/antimafia/supporto-alla-presentazione-della-richiesta, è possibile inviare una e-mail all'indirizzo compilando il form disponibile nell’area supporto sul sito internet del GSE.
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Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Ambiente sono attualmente in fase di concertazione riguardo la pubblicazione del nuovo Decreto sulla promozione delle fonti rinnovabili nel periodo 2018-2020.
Il Decreto si concentra sugli impianti Eolici on-shore, Idroelettrici (acqua fluente e bacino o serbatoio), Geotermici (diversi dalle installazioni ex art.1, comma 3-bis D.Lgs. 22/2010), Gas di discarica, Gas residuati dai processi di depurazione e Fotovoltaici (potenza maggiore di 20 KW). Per tali impianti è previsto un limite massimo del costo annuo degli incentivi, pari a 5,8 Mld €. Con successivi decreti verranno invece stabiliti gli incentivi e le relative modalità di accesso per le altre tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Si riporta il testo del Decreto in allegato:
Decreto_FER_bozza_in_concertazione.pdf|Visualizza dettagli
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Secondo quanto stabilito dalla "Legge annuale per il mercato e la concorrenza" (art. 1, comma 66 legge n. 124/2107), l'Autorità ha trasmesso al Ministro dello Sviluppo Economico il Rapporto relativo al monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell'energia elettrica e del gas.
Il contenuto del Rapporto, dopo una prima parte dedicata alla descrizione dei mercati di vendita al dettaglio dell'energia elettrica e del gas, secondo quanto stabilito dalla stessa legge riguarda:
a. l'operatività del portale informatico previsto sempre dalla legge concorrenza e già avviato dall'Autorità;
b. il completamento del quadro normativo e regolatorio e l'efficacia degli strumenti necessari a garantire il rispetto delle tempistiche di switching secondo quanto previsto delle direttive 2009/72/CE e 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio;
c. il completamento del quadro normativo e regolatorio e l'efficacia degli strumenti necessari a garantire il rispetto delle tempistiche di fatturazione e conguaglio secondo quanto previsto dalle suddette direttive;
d. l'operatività del Sistema informatico integrato;
e. il completamento del quadro normativo e regolatorio e il rispetto delle disposizioni dell'Autorità in materia di implementazione del brand unbundling, secondo quanto previsto dalle suddette direttive;
f. la tutela delle famiglie in condizioni di disagio economico, nonché l'accrescimento del sistema di vigilanza e di informazione a tutela dei consumatori.
Il Rapporto 117/2018/I/com
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La Commissione europea ha approvato, alla luce delle norme UE sugli aiuti di stato, alcuni meccanismi di regolazione della capacità proposti da Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia e Polonia. la commissione ha concluso che le misure previste contribuiranno a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, tutelando nel contempo la concorrenza nel mercato unico.
Meccanismo di capacità relativo all'intero mercato — Italia
La Commissione ha approvato il progetto italiano di introdurre un meccanismo di capacità relativo all'intero mercato volto a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di energia elettrica in Italia. Il meccanismo di capacità è stato approvato per un periodo di dieci anni, durante i quali l'Italia attuerà anche alcune riforme del mercato, con cui intende porre rimedio ai rischi strutturali che caratterizzano l'approvvigionamento del mercato dell'energia elettrica.
Nell'ambito della misura, i fornitori di capacità possono ottenere una compensazione finanziaria in cambio della disponibilità a produrre energia elettrica o, nel caso degli operatori della gestione della domanda, della disponibilità a ridurre il consumo di energia elettrica.
L'Italia ha dimostrato che il meccanismo di capacità è necessario e, collaborando strettamente con la Commissione, ha adottato diverse modifiche del progetto per garantirne la conformità con le norme UE sugli aiuti di Stato e in particolare con la Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020. In particolare:
- il sostegno viene fornito per affrontare rischi alla sicurezza dell'approvvigionamento chiaramente individuati e quantificati:
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l'Italia ha dimostrato che i ricavi previsti provenienti dalla vendita di energia elettrica non sono probabilmente tali da coprire i costi di produzione di un volume sufficiente di capacità di energia elettrica. Quantitativi sempre maggiori di capacità rischiano pertanto di uscire dal mercato, a fronte di una situazione in cui è improbabile che vengano realizzati nuovi investimenti. Nel 2017, ad esempio, i proprietari di alcune centrali hanno annunciato l'intenzione di cessare la produzione di 6 Gigawatt di capacità termica;
- il meccanismo di capacità sarà accompagnato da alcune riforme del mercato:
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l'Italia intende migliorare la propria rete di trasmissione nazionale, investire nella capacità di trasmissione transfrontaliera e realizzare una serie di riforme del mercato che consentiranno ai mercati dell'energia elettrica di inviare segnali di investimento più chiari. Queste riforme, tuttavia, non risultano sufficienti a garantire il livello auspicato di sicurezza dell'approvvigionamento a breve termine, ed è per questo che, alla luce delle attuali circostanze, il meccanismo di capacità si rivela necessario;
- il meccanismo è aperto a tutti i potenziali fornitori di capacità e i costi a carico dei consumatori sono mantenuti bassi grazie all'organizzazione di periodiche aste competitive:
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i fornitori di capacità saranno selezionati sulla base di aste periodiche, aperte ai generatori di energia esistenti e nuovi (compresi i generatori di energie rinnovabili, gli operatori della gestione della domanda e i sistemi di stoccaggio). Anche le importazioni di energia elettrica vengono prese in considerazione, permettendo ai fornitori di capacità ubicati negli Stati membri dell'UE limitrofi di competere per un determinato quantitativo di capacità e contribuendo in tal modo all'integrazione del mercato interno dell'energia;
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il fatto che il meccanismo sia aperto è garanzia di concorrenza tra le diverse tecnologie. Ciò a sua volta assicura che la capacità sarà acquisita al minor costo per i consumatori e saranno evitate distorsioni nel mercato.
Il meccanismo italiano possiede anche un elemento speciale che ne garantisce l'efficacia: quando i prezzi dell'energia elettrica raggiungono un determinato livello, insorge l'obbligo per le centrali elettriche selezionate mediante le aste di rimborsare una parte dell'aiuto di Stato, che possono finanziare con le entrate provenienti dalla vendita di energia elettrica. Pertanto, il meccanismo non solo assicura che la capacità sia disponibile, ma fornisce alle centrali elettriche un incentivo a utilizzarla per offrire la propria produzione sul mercato in situazione di carenza.
Per tali motivi, la Commissione ritiene che il meccanismo di capacità sia conforme alle norme UE sugli aiuti di Stato. Meccanismi analoghi sono già stati approvati per la Gran Bretagna, la Francia, il mercato irlandese "all-island" e, in data odierna, per la Polonia.
La versione non riservata della decisione sarà pubblicata con il numero SA.42011 nel Registro degli aiuti di Stato sul sito internet della DG Concorrenza, una volta risolte eventuali questioni di riservatezza.
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-682_it.htm
http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-18-681_it.htm
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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