Da quando si è intrapreso il lungo e ambizioso cammino verso la sostenibilità ambientale, anche nel settore energetico, una cosa è risultata chiara da subito: l’ambiente è una priorità globale che riguarda tutto il pianeta e senza uno sforzo comune è destinato a non trovare una adeguata protezione.
Nella definizione delle politiche energetico-ambientali l’Europa ha voluto assumere la leadership globale nella lotta ai cambiamenti climatici determinando un profonda trasformazione dei sistemi energetici fortemente orientati alla promozione delle tecnologie per l’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili.
Finora però questo sforzo era apparso quasi inutile a fronte delle emissioni derivanti dagli Stati Uniti, dalla Cina, dall’India e dai Paesi emergenti dove analoghe misure non sono state prese.
Ora, dopo nove mesi di negoziati, Stati Uniti e Cina (responsabili del 45% delle emissioni totali di anidride carbonica) hanno raggiunto una storica intesa sul clima, che per la prima volta fissa ambiziosi impegni per i due maggiori emettitori mondiali di gas-serra.
In base all’intesa bilaterale tra Obama e Xi Jinping, gli Stati Uniti si impegnano a ridurre entro il 2025 le emissioni di gas serra fra il 26% e il 28% rispetto al livello del 2005. La Cina, invece, promette di raggiungere il massimo delle sue emissioni intorno al 2030, con l’intenzione di arrivare a questa soglia anche prima. Dal 2030 in poi il suo inquinamento comincerà a scendere, puntando sull’obiettivo di produrre il 20% della propria energia con fonti alternative non fossili entro quella data.
Inoltre i due Paesi si sono impegnati a rivedere i sussidi ai combustibili fossili nell'ambito del G-20 e a promuovere il libero scambio dei "prodotti verdi" e delle "tecnologie energetiche pulite". Sono state poi lanciate una serie di iniziative congiunte tra cui un gruppo di lavoro e un centro di ricerca per le auto pulite, le smart grid, la Ccs, gli accumuli e l'efficienza.
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L'Autorità per l'Energia ha introdotto, attraverso la Delibera 148/14, la garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa a carico delle imprese energivore che vogliono usufruire degli sgravi previsti dall'articolo 39. L'AEEG ritiene necessario, infatti, che venga previsto un sistema di garanzie per la ripetizione di importi erogati a soggetti che successivamente risultassero non averne titolo o che, per diverse ragioni, si debba procedere alla ripetizione delle somme erogate a singoli soggetti.
Nel corso dell'incontro con la Cassa Conguaglio del servizio elettrico che si è tenuto lo scorso 2 aprile e' emerso che:
1) le quote spettanti saranno versate su un conto corrente fruttifero al tasso 4% della Cassa Conguaglio
2) per ricevere la quota spettante il soggetto beneficiario dovrà presentare un garanzia fidejussoria di almeno 2 anni a garanzia dell'importo;
3) alla presentazione della garanzia il soggetto puo ritirare dalla banca la quota spettante e relativi interessi;
4) non sono previsti rimborsi per il costo della garanzia prestata dal soggetto eligibile.
La CCSE spera di poter concludere le procedure per la creazione di un format di fidejussione da utilizzare obbligatoriamente (al fine di facilitare il compito della CCSE di controllo dei documenti), entro la fine di questa settimana.
allegato A delibera 148_14.pdf|Visualizza dettagli avviso_modalita_di_garanzia CCSE.pdf|Visualizza dettagli delibera 148_14 fidejussioni energivori.pdf|Visualizza dettagli
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La Commissione Ue ha lanciato la consultazione sulle politiche comunitarie per l'efficienza energetica al 2030, che dovranno affiancarsi all'obiettivo di riduzione della CO2 del 40% rispetto al 1990 ed al target di produzione di fonti rinnovabili del 27% sul consumo di energia.
C'è tempo fino al 28 aprile per rispondere alla consultazione on line: http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=2014eed
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Facciamo seguito a quanto riportato nella nostra precedente comunicazione di pari oggetto per comunicare che il Ministro Guidi ha risposto, con una lettera al Direttore Generale di Confindustria, alle nostre preoccupazioni per il sistema di fidejussioni a carico delle aziende energivore beneficiarie - previsto dalla delibera dell’Autorità 148/14 - dando maggiori indicazioni in merito.
Più nello specifico, l’AEEG esprime preoccupazione sulla eventualità che la Commissione Europea ritenga la misura ex art. 39 non compatibile con la disciplina sugli aiuti di stato e quindi valuta più prudenziale, nelle more della decisione della Commissione Europea relativa alla notifica dell’Italia, mantenere la richiesta della garanzia a copertura dei rischi.
A seguito della notifica l'AEEG, dunque, ritiene più opportuno che le aziende prestino opportuna garanzia fideiussoria (secondo le indicazioni della Cassa Conguaglio), a seguito della quale otterranno l’importo dovuto (le erogazioni per le aziende che hanno presentato la fidejussione stanno già avvenendo regolarmente).
In alternativa, per le aziende che non vogliono presentare la garanzia, il versamento del contributo avverrà trascorso il tempo di stand still, ovvero il tempo necessario alla Commissione europea per definire la pratica.
Trascorso tale termine, secondo quanto riportato dal MiSE, l’AEEG potrebbe revocare la delibera che richiede la fidejussione obbligatoria.
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E’ disponibile il Report "Monitoraggio mercato elettrico", aggiornato al 28 febbraio 2014.
Nel report sono riportati i seguenti dati:
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confronto prezzi, spot (baseload) e future, mensili e giornalieri delle principali borse, elettriche e gas, europee;
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prezzi Ipex mensili per fascia di consumo (peak, off-peak, F1, F2 e F3);
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prezzi future brent, WTI, coal e gasoil.
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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Si è riunito in data 6 febbraio 2014 il comitato tecnico congiunto Energia e Ambiente in Confindustria, alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Andrea Orlando e del Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato.
Si riportano le principali proposte presentate:
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No interventi retroattivi: E’ necessario garantire la certezza e la stabilità del quadro regolatorio, anche nel medio e lungo periodo, evitando interventi frammentati nei diversi strumenti e misure retroattive che pregiudichino il ritorno degli investimenti effettuati. Ciò è indispensabile ai fini della bancabilità dei progetti e per assicurare le adeguate garanzie finanziarie per lo sviluppo degli investimenti.
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Emission Trading: Il meccanismo deve rimanere stabile e non essere modificato nel tempo ovvero non subire interventi correttivi che alterino il funzionamento di mercato e creino incertezza. Diversamente si abbia il coraggio di disconoscere il meccanismo di mercato ETS e dire apertamente che la Commissione intende adottare una carbon tax. Il mercato ETS dovrebbe essere il driver principale per indirizzare le scelte tecnologiche: i segnali di prezzo del mercato del carbonio europeo dovrebbero costituire l'incentivo implicito per lo sviluppo dell'ampia gamma delle tecnologie per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili in relazione alla loro efficacia e reale convenienza (economica). Occorre quindi evitare ciò che è' accaduto in passato: l' aver sovrapposto a meccanismi di mercato come l'ETS , incentivi amministrati non coerenti, ha prodotto distorsioni (a costi altissimi) che hanno premiato anche tecnologie poco efficienti sul piano ambientale ed energetico
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Target definito dopo Conferenza 2015. Per evitare effetti di spiazzamento e delocalizzazione dell’economia Europea il livello del Target dovrebbe essere definito alla luce degli impegni assunti dagli altri paesi, in particolare US-Cina-India.
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Carbon-leakage: si dovrà continuare a prevedere misure per tutelare i settori maggiormente esposti al rischio carbon leakage (in particolare la disponibilità di quote gratuite) fino a quanto le imprese dei Paesi extra Ue non avranno gli stessi vincoli di riduzione delle emissioni. In tal senso si valuta positivamente la proposta della Commissione europea di mantenere inalterati i criteri stabiliti dall’attuale Direttiva ETS auspicabilmente anche dopo il 2020
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Infrastrutturazione energetica. I nuovi obiettivi clima-energia della Commissione porteranno allo sviluppo di un modello energetico fortemente incentrato sulla generazione distribuita. E’ quindi importante creare rapidamente un contesto favorevole allo sviluppo di una consistente infrastrutturazione nel collegamento tra gli impianti ed i centri di consumo e integrare in modo efficace dal punto di vista dei costi le rinnovabili nel sistema elettrico, sfruttando appieno la capacità di produzione degli impianti già installati. Ciò significa avere un quadro regolamentare semplificato che garantisca tempi rapidi e certi alla realizzazione delle opere infrastrutturali.
Si allegano le slides proiettate durante il suddetto Comitato.
Slide Comitato Tecnico congiunto Energia e Ambiente - 6 febbraio 2014
Modificato il da Massimo Beccarello 1784DF74-F7BB-934F-C125-71B000362642
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L’AEEGSI ha pubblicato in data odierna la Delibera 210/2016/R/EEL “ DISPOSIZIONI CONSEGUENTI ALLA DELIBERAZIONE DELL’AUTORITÀ 668/2015/R/EEL” con la quale disciplina le erogazioni delle agevolazioni per l’anno 2014 e detta le disposizioni utili per l’iscrizione a bilancio delle somme spettanti per l’anno 2015.
L’AEEGSI riporta nella Delibera tutti i precisi riferimenti alla normativa vigente sulle energivore e sugli aiuti di stato e riporta lo stato di avanzamento della procedura in corso presso la Commissione Europea.
L’AEEGSI sottolinea dunque che, l’attuale stato del procedimento presso la Commissione europea non consente di avere certezza sulla tempistica di conclusione della procedura.
Inoltre a seguito dell’esito di tale procedimento, sottolinea ancora l’AEEGSI, potrebbero essere necessarie modifiche all’attuale disciplina delle misure agevolative che richiedono comunque un aggiornamento anche a seguito del nuovo regime normativo introdotto dal decreto legge 210/15 che, in coerenza con le Linee Guida, con decorrenza dal 1 gennaio 2016, ha:
- circoscritto l’ambito applicativo delle predette agevolazioni ai soli oneri generali che finanziano il sostegno alle energie rinnovabili
- disposto il superamento dell’attuale struttura a “scaglioni di consumo” delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema applicata agli utenti connessi in media, in alta e altissima tensione.
L’AEEGSI rimette in moto la macchina per l’iscrizione delle aziende al registro energivore presso la CCSE, dando mandato alla stessa di predisporre e trasmettere all’Autorità, entro il 31 marzo 2016, una proposta contenente gli adempimenti che devono essere rispettati dalle imprese che intendono rinnovare le fideiussioni relative alle agevolazioni di competenza 2013 in procinto di scadenza. Inoltre l’AEEGSI dà mandato alla Cassa di predisporre e trasmettere all’Autorità, entro il 15 aprile 2016, una proposta contenente:
a) gli adempimenti procedurali prodromici alla raccolta delle dichiarazioni attestanti la titolarità dei requisiti tipici delle imprese a forte consumo di energia elettrica per l’anno 2015;
b) le modalità di comunicazione dei dati relativi al VAL registrati dalle imprese a forte consumo di energia elettrica negli anni in cui queste ultime hanno presentato alla Cassa la dichiarazione necessaria all’iscrizione nell’elenco delle imprese energivore;
c) gli adempimenti che devono essere rispettati dalle imprese per presentare fideiussione, laddove ciò si renda necessario per l’erogazione delle agevolazioni relative all’annualità di competenza 2014.
Nella delibera l’AEEGSI fa riferimento anche alla aziende che non avevano rispettato il termine del 31/10/15 per l’iscrizione al registro energivore 2014, dando mandato alla Cassa di compiere con urgenza i necessari approfondimenti istruttori al fine di verificare, sulla base di attenta valutazione delle motivazioni addotte dalle imprese interessate, se accogliere o meno le istanze.
La Delibera evidenzia quegli elementi che consentono alle imprese di verificare autonomamente la propria compliance con le disposizioni sugli aiuti di stato e decidere di non accantonare un fondo rischio per l’equivalente delle somme “spettanti” in quanto certi che non debbano restituirle.
L’AEEGSI infine fissa al 30 aprile 2016 il termine per l’aggiornamento dei valori del costo di riferimento del PUN anche se è altamente probabile che l’AEEGSI riesca ad anticipare i tempi pubblicando la determina integrativa con il costo tra il 15 e il 20 aprile.
Delibera 120_2016 Energivore.pdf|Visualizza dettagli
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Vi informiamo che sono state pubblicate dall'Autorità per l'Energia le FAQ, riorganizzate e aggiornate al 12 giugno 2015, sul "Testo Integrato dei Sistemi Semplici di Produzione e Consumo – TISSPC" contenenti le risposte sulle principali questioni interpretative dell'assetto regolatorio..
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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: in tal caso, la CCSE potrà provvedere all’escussione della fideiussione solo per la somma effettivamente erogata.
3. l’impresa non ha già presentato la fideiussione: in tal caso ai fini dell’erogazione dovrà semplicemente presentare la fideiussione per l’importo del conguaglio 2013 (in questo caso pari all’importo dell’agevolazione 2013), secondo il format fornito dalla CCSE e con tutte le caratteristiche suelencate.
Per tutto quanto non previsto nella presente circolare, si rinvia alla normativa vigente in materia.
ANTICIPAZIONE 2014
La CCSE informa i beneficiari che per quanto riguarda l’erogazione dell’anticipazione 2014 (come risultante dall’account di ciascuna impresa) occorrerà attendere un’ulteriore delibera dell’AEEGSI non essendo allo stato prevedibile la necessità o meno di estendere il regime di garanzia alle successive erogazioni.
format fidejussione
Modificato il da Elena Bruni D84CA2DE-7A8B-C14E-C125-6C670035414E [email protected]
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Il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato i primi tre provvedimenti di attuazione delle norme per la riduzione delle bollette elettriche, in particolare per le PMI, varate la scorsa estate con il decreto legge Competitività.
Un primo provvedimento - informa una nota del MiSE - riguarda la rimodulazione volontaria degli incentivi all'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. In particolare, il decreto consente ai produttori da fonti rinnovabili interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito di ottenere un prolungamento di 7 anni del periodo di diritto agli incentivi, con una conseguente riduzione dell'erogazione annua.
Un secondo decreto attiene alle modalità di erogazione degli incentivi al fotovoltaico da parte del GSE. Sulla base del provvedimento, ai produttori sarà riconosciuto, ogni anno, un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell'anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall'invio delle misure sulla produzione effettiva e, comunque, entro il 30 giugno dell'anno successivo. Il decreto disciplina le modalità di calcolo dell'acconto, le verifiche che il GSE è tenuto ad effettuare per evitare erogazioni indebite e la periodicità dei pagamenti, differenziata sulla base della dimensione degli impianti. Il provvedimento, sottolinea sempre il MiSE, consentirà di programmare e rendere più certe le erogazioni.
Un terzo decreto regolamenta la rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW nell'arco dei 20 anni, offrendo così ai produttori il quadro completo delle opzioni ai quali gli stessi produttori possono accedere.
Da queste prime misure, il MiSE si attende una riduzione degli oneri di incentivazione dell'energia elettrica da fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili compresi in 500-700 milioni di euro l'anno, a partire dal 2015. Si tratta - spiega il comunicato - dei primi risultati di un intervento di più ampio respiro, che comprende misure, in avanzata fase di definizione, per rendere più efficiente il mercato elettrico e ridurre il peso di alcuni altri oneri gravanti sulla bolletta dell'energia, conclude la nota.
Di seguito i DM di attuazione delle norme per la riduzione delle bollette elettriche:
DM 16 ottobre_incentivi energia fonti rinnovabili.pdf|Visualizza dettagli DM 16 ottobre_incentivi energia fotovoltaico.pdf|Visualizza dettagli DM 17 ottobre 2014_ incenti fotovoltaico superiore 200kw.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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Si è svolto stamani il preannunciato incontro con la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico, il Ministero dello Sviluppo Economico e l'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico sul tema delle Energivore.
L'incontro, che ha visto la partecipazione di numerose associazioni e aziende, è stato particolarmente articolato e ha messo luce su alcuni punti.
In particolare i punti maggiormente discussi e di respiro generale sono:
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Anche per i conguagli di dicembre 2014 verrà richiesta la fidejussione perché vi sono ancora incertezze che devono essere risolte e deve concludersi l'esame della misura a Bruxelles nell'ambito delle procedure sugli Aiuti di Stato.
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L'introduzione del termine del 31/10/14, per la presentazione della fidejussione per l'erogazione dell'anticipo, è di natura meramente pratico. Essendo ormai infatti giunti ai calcoli sul conguaglio, chi non presenterà fidejussione per l'anticipo lo potrà fare direttamente sull'intera cifra. E' stato ribadito che non vi è alcuna perdita di diritto. Le somme non riscosse sono accantonate sul conto corrente presso la MPS con un tasso del 3,8%.
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Nel caso dal conguaglio dovesse emergere che una azienda ha percepito con l'acconto puù di quanto alla stessa spettante, l'azienda dovrà restituire la differenza non spettante comprensiva degli interessi nel frattempo maturati su quella quota parte non dovuta.
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Se ci sono discrepanze evidenti tra i dati dichiarati dall’azienda e quelli forniti dal distributore - tali da cambiare la classe di sconto allora la CCSE - sospenderà la procedura e chiederà chiarimenti all’azienda e al distributore.
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Per quanto riguarda la componente Ae pagata, i distributori non l’applicheranno solo a quei soggetti che risultano energivori sulla base dell’elenco definitivo prodotto dalla CCSE a seguito del conguaglio. Ad esempio la componente Ae non verrà applicata dall'1/12/14 solo sulle aziende risultate energivore nell'elenco 2013.
A brevissimo condivideremo le slides presentate dalla CCSE nel corso dell'incontro.
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Il 2015 è sicuramente un anno positivo per i consumi energetici, si è infatti assistito, dopo 12 anni, ad una crescita dei consumi petroliferi del 3,6%, ad un aumento dopo 4 anni del 9% dei consumi di gas e dopo 3 anni ad una richiesta elettrica di +1,5%.
Dati che evidenziano senz'altro un timido miglioramento del clima economico, ma che al contempo vanno letti anche alla luce della picchiata delle basi di confronto prima dello "spartiacque" della crisi globale del 2008 (e ancor prima per quanto riguarda l'oil).
Per quanto riguarda la domanda petrolifera: si nota che pur con il passo avanti di quest'anno mancano ancora all'appello rispetto al "pre-crisi" circa 24,3 mln ton. Allungando poi il confronto fino al 2002, ultimo anno con consumi oil in salita, il valore totale registra un crollo di 33,6 mln ton.
Sul fronte del gas: l'eccezionalità che ha fatto del 2015 l'anno con le temperature più elevate dal 1880, ha consentito per la prima volta dopo alcune stagioni una inversione di tendenza dei consumi di gas (+9%). Le temperature sopra le medie hanno portato a un maggior uso dei condizionatori e, di conseguenza, portando le centrali termoelettriche (alimentate a gas) a lavorare di più.
La domanda di gas per la produzione di energia elettrica è cresciuta del 16,5%, pari a 20,7 miliardi di metri cubi, un dato che ci riporta comunque al 2002 quando vennero consumati per la produzione di energia 20,4 miliardi di metri cubi.
In totale in Italia, sono stati consumati 67 miliardi di metri cubi di gas, oltre 5,5 miliardi in più rispetto al 2014, ma 2,5 in meno rispetto al 2013 e oltre 19 miliardi in meno (il 22,4%) rispetto al massimo storico che si è registrato nel 2005. Tuttavia, i livelli di consumo totali sono ancora inferiori a quelli del 1998. In particolare, i consumi residenziali e dei servizi, che rappresentano più del 40% della domanda complessiva, hanno segnato un +9,4% a 1,3 miliardi di mc. Ancora più significativo è stato il recupero della domanda di gas naturale per generare energia elettrica (+16,5% a 20,7 miliardi di mc). Ancora in calo invece la grande industria (-3,1% a 12,7 mld di mc).
Quanto all'elettricità: dopo tre anni consecutivi in calo, tornano a crescere i consumi di energia elettrica in Italia. Il totale dell'energia richiesta in Italia nel 2015 è stata di 315,2 miliardi di kilowattora, in aumento dell'1,5% rispetto al 2014. Si segnala inoltre che è stato raggiunto il nuovo record assoluto dei consumi elettrici in Italia con valore di picco pari a 59.353 MW (+15,1% rispetto alla richiesta massima del 2014) a testimonianza dell’eccezionale caldo del 2015.
L'analisi delle serie storiche invece indica che i 315,2 TWh richiesti lo scorso anno marcano un passo indietro rispetto al picco del 2007 (339,9 TWh) di 24,7 TWh.
Venendo infine alla ripartizione dei consumi energia italiani, il 2015 vede il petrolio (35,9%) mantenere ancora la leadership davanti al gas (33,3%), con le rinnovabili al 17,5% e i combustibili solidi all'8,1%.
Nell'analizzare gli andamenti della richiesta energetica, entrano in gioco anche altri fattori che sono stati e saranno ancora determinanti nel bilancio dei consumi: i progressi nel campo dell'efficienza e in generale gli obiettivi ambientali, ma anche i processi di trasformazione del sistema produttivo italiano e dei comportamenti individuali.
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Il 16 febbraio, la Commissione Europea ha adottato il Pacchetto sulla sicurezza energetica, contenente due proposte a carattere legislativo e due documenti di orientamento strategico:
Modificato il da Barbara Mariani 11396CBB-AD50-5ED1-C125-77450036943E
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Modificato il da Barbara Mariani 11396CBB-AD50-5ED1-C125-77450036943E
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E’ disponibile il Report "Monitoraggio mercato elettrico", aggiornato ad aprile 2015.
Nel report sono disponibili i seguenti dati:
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confronto prezzi, spot (baseload) e future, mensili e giornalieri delle principali borse elettriche e gas europee;
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prezzi Ipex mensili per fascia di consumo (peak, off-peak, F1, F2 e F3);
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prezzi future brent, WTI e coal
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E’ disponibile il Report "Monitoraggio mercato elettrico", aggiornato a marzo 2015.
Nel report sono disponibili i seguenti dati:
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confronto prezzi, spot (baseload) e future, mensili e giornalieri delle principali borse elettriche e gas europee;
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prezzi Ipex mensili per fascia di consumo (peak, off-peak, F1, F2 e F3);
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prezzi future brent, WTI e coal
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La Commissione Europea ha avviato oggi un’indagine sugli aiuti di Stato settoriali nel contesto delle misure adottate dagli Stati Membri per garantire un’adeguata capacità di produzione di elettricità (i cosiddetti "capacity mechanisms") al fine di evitare insufficienze nella rete. La Commissione invierà questionari ai governi di 11 Stati Membri: Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Spagna e Svezia.
L’indagine ha lo scopo di raccogliere informazioni sui meccanismi nazionali e valutare se assicurino l'elettricità necessaria senza distorcere la competitività o il commercio nel mercato unico UE.
Per maggiori informazioni: http://europa.eu/rapid/midday-express.htm?locale=FR
Modificato il da Barbara Mariani 11396CBB-AD50-5ED1-C125-77450036943E
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Con le delibere 131/2015/R/gas, 130/2015/R/eel e 129/2015/R/com, l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico ha aggiornato, al secondo trimestre 2015, le componenti tariffarie per l’energia elettrica e il gas.
Per l’energia elettrica, si registra in particolare un decremento trimestrale del -1,1%, dovuto alla riduzione dei costi per l’acquisto della ”materia energia” nei mercati all’ingrosso, in parte controbilanciata da un leggero adeguamento complessivo degli oneri generali di sistema (+0,7% totale) ed in particolare delle componente A3 - legata all’incentivazione delle fonti rinnovabili - e alla componente A2 – legata allo smantellamento degli impianti nucleari.
Per il gas, si registra un calo ancora più deciso -4,4%, rispetto al trimestre precedente, dovuto principalmente al forte calo della componente per l’approvvigionamento della materia prima (-10% rispetto al trimestre precedente) in parte leggermente controbilanciato dall’aumento della componente RE (+0,3%) a copertura degli incentivi a sostegno delle iniziative di efficienza energetica.
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Secondo dati Eurogas, i consumi in Europa nel 2014 sono scesi dell' 11,2% rispetto al 2013, attestandosi sui 409 mld mc. In Italia si è registrata una contrazione leggermente superiore alla media europea, con un calo dell' 11,6%, che ha portato i volumi utilizzati a circa 60,7 mld mc. Nel 2014 il nostro paese è terzo per consumi di gas naturale in Europa, la Germania rimane infatti il paese in cui si registrano le maggiori quantità (rispettivamente 87,2 Mld mc nel 2013 e 76,2 Mld mc nel 2014), seguita a breve distanza dal Regno Unito (78,7 Mld mc nel 2013 e 71,5 Mld mc nel 2014).
I valori dei consumi differenziati per paese possono essere consultati al seguente link: Consumi Gas Naturale UE - Eurogas.pdf|Visualizza dettagli
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L'AEEGSI ha pubblicato la delibera 112/15 con la quale, come anticipato nel primo rapporto sul funzionamento della misura ex art. 39 sulle imprese energivore, prevede la soppressione del meccanismo di acconto/conguaglio per il riconoscimento delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica per l'anno 2014.
Potete scaricare qui la delibera Delibera AEEGSI 112_2015
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Nei prossimi giorni Terna pubblicherà sul proprio sito il Piano di Sviluppo 2015 (PdS 2015) della Rete di Trasmissione Nazionale.
Vi anticipiamo la presentazione di Terna del Piano nella quale sono analizzati i seguenti aspetti:
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Stato di avanzamento aggiornato dei principali interventi strategici di sviluppo della rete di trasmissione nazionale, ai sensi della delibera dell’Autorità 40/2013/R/eel, con le relative tempistiche distinguendo tra quelle in fase di autorizzazione e quelle in fase di realizzazione.
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Principali evidenze del mercato dell’energia e del funzionamento del sistema elettrico in termini di crescita della generazione da fonte rinnovabile, inversione dei flussi sulle cabine primarie, nonché gli interventi focalizzati alla risoluzione delle congestioni su rete AT.
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Scenari evolutivi del Piano 2015 riguardano l’andamento della capacità produttiva da fonte tradizionale e rinnovabile, l’andamento previsto della domanda nelle due diverse prospettive di sviluppo e di base.
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Ratio delle valutazioni effettuate nel PdS 2015 per il re-scheduling di ulteriori attività di sviluppo, in risposta alle esigenze di maggiore selettività, razionalizzazione e prioritizzazione degli investimenti. Tali valutazioni, che hanno portato nelle ultime due edizioni del PdS a distinguere tra opere poste in valutazione e interventi che invece risultano confermati, tengono conto in particolare della variazione degli scenari di domanda e generazione e dell’incertezza delle condizioni al contorno, oltre che delle reali condizioni di fattibilità delle opere pianificate.
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Struttura del PdS e le principali novità introdotte nell’edizione 2015, tra cui in particolare l’integrazione delle schede intervento con ulteriori informazioni finalizzate a migliorare la trasparenza, completezza e fruibilità del Piano.
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Proposta di evoluzione della metodologia di analisi costi-benefici (ACB) degli interventi di sviluppo presentata nel PdS 2015, con i principali passaggi di tale metodologia (definizione degli scenari e dei modelli di riferimento, scelta dei casi di riferimento, strumenti di simulazione, calcolo dei benefici e relativi indicatori), illustrando anche il Piano di lavoro previsto per l’applicazione nel PdS del nuovo approccio metodologico.
Per maggiori dettagli scarica il file PdS 2015_10 Marzo 2015.pdf|Visualizza dettagli.
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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E’ disponibile il Report " Monitoraggio mercato elettrico gennaio 2015.pdf|Visualizza dettagli".
Nel report sono disponibili i seguenti dati:
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confronto prezzi, spot (baseload) e future, mensili e giornalieri delle principali borse elettriche e gas europee;
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prezzi Ipex mensili per fascia di consumo (peak, off-peak, F1, F2 e F3);
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prezzi future brent, WTI e coal
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La Commissione Europea ha in mente l’armonizzazione della fiscalità energetica in quanto un requisito essenziale per poter pensare ad una reale unione energetica.
Le evidenti differenze che vi sono tra Stati membri non fanno che aumentare il divario. Infatti attualmente il carico fiscale differisce fortemente da Paese a Paese: in Danimarca, ad esempio, le tasse rappresentano il 57% del prezzo finale dell'elettricità e in Germania il 49%, mentre Malta e Regno Unito non vanno oltre il 5%. Il risultato è che se i consumatori danesi e tedeschi arrivano a pagare circa 30 euro per 100 kWh, quelli bulgari beneficiano di un prezzo di 9 €/100 kWh.
Per questo motivo, in una intervista, il Commissario per l’energia e l’ambiente Miguel Aras Cañete, ha dichiarato che per completare il mercato interno dell'energia non basta la realizzazione delle interconnessioni, ma servono nuove norme, in particolare sulle tariffe, la cui composizione è necessaria sia trasparente e basata su regole comuni.
E’ quindi intenzione della nuova Commissione Europea fare pressioni sugli Stati membri UE affinché armonizzino la fiscalità sull'elettricità e il gas.
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L'Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI) ha recepito, con la delibera 566/2014, gli indirizzi del Ministero dello Sviluppo Economico per ridurre di 140 milioni di euro il servizio di interrompibilità (provvedimento Taglia-bollette).
Rispetto alla disciplina per il 2015/2018, fissata provvisoriamente dal Regolatore con la delibera 301/2014, rilevano i seguenti aspetti:
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il prezzo posto a base d'asta viene tagliato del 10%. L’Autorità ha quindi fissato il premio di riserva per la capacità interrompibile istantaneamente a 135.000 €/MW/anno e quello per l'interrompibilità di emergenza a 90.000 €/MW/anno;
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la quantità massima disponibile di energia per il sevizio viene ridotta a 3.300 MW/anno;
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la quota per il prodotto triennale viene portata da 2/3 a 3/4 della capacità massima;
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sono eliminate le assegnazioni mensili, salvo che Terna non ritenga necessario reintegrare le quantità mensili riacquistate dagli assegnatari;
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rimangono il prodotto annuale e quello infrannuale. Quest'ultimo verrà interdetto agli assegnatari di prodotti triennali o annuali in caso di perdita dei requisiti contrattuali nell'anno di riferimento.
In riferimento alla richiesta del MiSE di prevedere strumenti che garantiscano il servizio delle unità interrompibili per far fronte alle criticità per la sicurezza del sistema elettrico, lAutorità emanerà un successivo provvedimento (che sarà posto in consultazione) volto a disciplinare un nuovo servizio "a scendere" (visto che ora gli interrompibili operano solo "a salire") per fronteggiare i giorni di basso carico.
L'AEEGSI ha successivamente approvato, con il provvedimento 578/2014/R/eel, il Regolamento delle procedure di approvvigionamento dei servizi di interrompibilità e il relativo Contratto Standard, predisposto da Terna, sulle procedure di approvvigionamento per il triennio 2015-2017.
Con tale provvedimento, come indicato dal Ministero, il prodotto triennale è stato rafforzato, prevedendo un meccanismo per cui nel caso l'offerta aggregata nella procedura di approvvigionamento del prodotto triennale sia pari o superiore alla quantità massima, Terna proceda direttamente ad approviggionare l'intera quantità massima tramite la predetta procedura senza organizzare la procedura di approvvigionamento del prodotto annuale per il primo anno del triennio.
Terna rende note, ai sensi della delibera dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico 301/2014/R/EEL come successivamente modificata ed integrata dalla delibera 566/2014/R/eel, le modalità per l’approvvigionamento a termine delle risorse interrompibili istantaneamente e di emergenza nel triennio 2015 - 2017 e i relativi schemi contrattuali come approvati con delibera 578/2014/R/eel, il termine per la presentazione delle richieste di partecipazione e per l'accesso al portale per l'inserimento delle offerte.
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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La Delibera segue le analisi sviluppate nei DCO 189 e 417 del 2014. L’ultimo in particolare aveva preso in esame i criteri di incentivazione per i nuovi investimenti, l’istituzione del fattore correttivo per la garanzia dei ricavi, i corrispettivi per lo stoccaggio strategico e per la capacità assegnata pro quota.
Immobilizzazioni in corso di realizzazione
L’Autorità ritiene opportuno escludere le immobilizzazioni in corso di realizzazione, se realizzate successivamente al 31 dicembre 2014, dalla determinazione del capitale investito riconosciuto e dal calcolo della quota addizionale per gli investimenti incentivati. Le immobilizzazioni in corso inscritte invece a bilancio al 31 dicembre 2014 possono essere inserite nel calcolo, si terrà quindi debito conto della effettiva messa a disposizione del servizio. Ritiene però opportuno che si possano considerare almeno gli oneri finanziari capitalizzati in corso d’opera nel suddetto calcolo, tranne il caso per cui si sia scelto di inserire le immobilizzazioni in corso sviluppate prima del 1 gennaio 2015 nel calcolo del capitale investito riconosciuto. Si prevede quindi un limite all’applicazione dell’ultimo punto, che consideri il maggior ricorso al debito per realizzare nuovi investimenti.
Ammortamenti
Per ciò che riguarda gli ammortamenti, si ritiene opportuno che non venga epurato il calcolo dei contributi pubblici e privati in conto capitale.
WACC
Secondo l’Autorità, l’applicazione del tasso addizionale di remunerazione per i nuovi investimenti, entrati in esercizio nel secondo e terzo periodo regolatorio, non va nella direzione dell’efficientamento del servizio e deve quindi essere esclusa. Le infrastrutture strategiche sono incentivate secondo differenti canali:
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Criterio del costo medio ponderato del capitale (WACC),
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Valorizzazione del servizio mediante procedure di mercato,
L’Autorità ritiene opportuno sviluppare meccanismi incentivanti per i nuovi investimenti (entranti in esercizio nel 2015) che riflettano il valore di mercato del servizio. In coerenza con i precedenti periodi regolatori, il WACC viene posto pari al 6%, in modo da assicurare ampia parte dei ricavi anche nel caso di mancato utilizzo dell’infrastruttura e quindi nel caso le procedure a mercato (aste) vadano deserte. Novità sono sviluppate in merito al tasso Risk Free, che si calcola sulla media ponderata dei 12 mesi precedenti dei BTP decennali e viene aggiornato in conformità con gli altri settori regolati (in modo da avere un allineamento di tali valori) a partire dalla definizione delle tariffe per il 2016.
Lag regolatorio
Il lag regolatorio, ritardo nel riconoscimento dei nuovi investimenti, è superato mediante la determinazione dei ricavi provvisori su dati pre-consuntivi, rivisti poi in base ai valori definitivi.
Fattore correttivo
Il fattore correttivo sarà sviluppato per coprire i costi, anche in caso di mancato utilizzo, dei siti di stoccaggio esercizio al 31 dicembre 2014, per i siti realizzati successivamente verrà applicato solo nel caso di infrastrutture indicate nella normativa primaria oppure considerate strategiche da parte del Mise. La componente addizionale per gli investimenti incentivati dovrebbe essere esclusa dal calcolo del fattore correttivo, poiché esso mira semplicemente ad assicurare la sostenibilità economica del servizio, tuttavia includerlo potrebbe portare alla persecuzione di comportamenti efficienti. Per questo motivo l’Autorità ha deciso di includerla. Si prevede inoltre una copertura solamente parziale dei costi operativi nel fattore correttivo per incentivare il contenimento di tali costi. L’applicazione di tale fattore correttivo è quindi sviluppata anche per le infrastrutture di stoccaggio realizzate ai sensi del Decreto 130/10. In via transitoria nel 2015 verranno coperte interamente le quote inerenti gli investimenti sviluppati nei precedenti periodi regolatori, all’interno del fattore correttivo.
Costi Operativi
Per i costi operativi si prevede l’utilizzo del meccanismo del profit saring, riconoscendo il 50% dei maggiori recuperi di produttività afferenti al periodo regolatorio precedente. Nel caso però non siano stati raggiunti gli obiettivi di efficienza l’Autorità ritiene opportuno sviluppare un incentivo al recupero di efficienza nel calcolo dei costi operativi. Quindi si ritiene opportuno prevedere, nel caso di raggiungimento degli obiettivi di efficienza, il riassorbimento del profit sharing in otto anni, mentre nel caso di mancato raggiungimento, l’imposizione di un periodo quadriennale per il recupero dell’efficienza mancante. L’Autorità ritiene altresì opportuna la previsione di un meccanismo che copra gli aumenti dei costi operativi per gli operatori esistenti, a causa della realizzazione di nuovi siti da parte di nuovi operatori.
Costo del servizio di misura
Non essendo ancora prevista una tariffa in merito, i costi sono ricompresi nell’insieme dei costi per il servizio di stoccaggio.
Rischi elevati per progetti di interesse comune
L’Autorità rimanda alla Delibera 446/2014/R/Gas per la determinazione di misure incentivanti per i promotori di progetti inseriti negli elenchi dei progetti di interesse comune.
Futuri provvedimenti
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Le modalità di assegnazione dello stoccaggio per i prossimi anni non sono state ancora definite dal Ministero dello sviluppo economico, quindi l’Autorità si riserva di indicare con un successivo provvedimento la futura disciplina dei corrispettivi del servizio di stoccaggio. I corrispettivi applicati al termine del precedente periodo regolatorio trovano applicazione fino al 1 aprile 2015.
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In seguito alla conversione in legge dell’attuale Decreto Legge 133/14 (Sblocca Italia) l’Autorità emanerà un provvedimento in relazione alle incentivazioni per le infrastrutture di stoccaggio previste dal suddetto atto di normativa primaria.
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L’Autorità definirà con successivo decreto il livello di copertura della quota di ricavo riconducibile alla remunerazione addizionale del capitale investito netto per gli investimenti incentivati. Il procedimento per la definizione del suddetto provvedimento deve avere termine al massimo in data 31 luglio 2015 e potrebbe comportare una correlazione del citato livello a indicatori di performance.
La delibera è disponibile al seguente link: Delibera AEEG 30 ottobre 2014 numero 531
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