L’approfondimento sugli impieghi industriali per l’idrogeno, sviluppato in collaborazioe con ENEA, è finalizzato alla definizione di un quadro di insieme sullo stato di sviluppo e diffusione delle tecnologie nel panorama nazionale, agevolare la condivisione delle informazioni e favorire lo sviluppo ed il coordinamento di iniziative sull’idrogeno, attraverso una serie di incontri tematici con i diversi esponenti e rappresentanti dei settori industriali. I risultati del lavoro forniscono una positiva valutazione del potenziale nazionale di penetrazione/diffusione dell’utilizzo dell’idrogeno e propongono una mappatura dei potenziali Off-Takers Industriali.
Il rapporto completo può essere consultato al seguente link: https://www.confindustria.it/home/policy/position-paper/dettaglio/piano-azione-idrogeno-confindustria
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Confindustria sostiene l'ambizione climatica dell'Unione Europea e l'industria italiana è pronta ad assumersi la sua parte di responsabilità oltre a cogliere l’opportunità di crescita viste le numerose soluzioni tecnologiche che potrà fornire. I nuovi obiettivi previsti dal pacchetto Fit-for-55 e i relativi strumenti legislativi saranno fondamentali a spianare la strada al raggiungimento dell'obiettivo di decarbonizzazione dell'UE e permettere le decisioni di investimento da parte dell'industria, pertanto dovranno essere attentamente valutati, chiaramente identificati e stabili nel tempo. L'Unione europea sarà esposta a importanti vulnerabilità, probabilmente non ancora valutate in profondità, sia dal punto di vista economico che sociale. Il contributo limitato dell'UE alle emissioni globali di gas a effetto serra (circa l'8%) limiterà fortemente l'effettiva visibilità degli sforzi molto significativi dell'Unione in termini globali. Senza una politica globale per il clima sarà impossibile raggiungere gli obiettivi dichiarati nell’ambito dell’Accordo di Parigi.
Forniamo le nostre prime osservazioni al Pacchetto Fit-For-55 su alcune questioni prioritarie per il sistema industriale italiano con particolare riferimento alle proposte della Commissione Europea:
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COM 2021/557 che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili;
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COM 2021/556 che modifica il regolamento 2019/631 relativo ai livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi;
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COM 2021/559 che abroga la direttiva 2014/94/UE relativa al miglioramento delle infrastrutture di rifornimento/ricarica dell'UE;
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COM 2021/562 sull'uso di carburanti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo;
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COM 2021/561 che garantisce condizioni di parità per l'uso di combustibili sostenibili nel trasporto aereo;
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COM 2021/558 che modifica la direttiva 2012/27 sull'efficienza energetica;
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COM 563/2021 che modifica la direttiva sul quadro dell'Unione della tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità;
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COM 2021/551 che modifica la direttiva 2003/87/CE sul sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra all'interno della UE
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COM 2021/564 che istituisce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM)
Stiamo conducendo all'interno della nostra Associazione Europea, BusinessEurope, alcune analisi per valutare il potenziale impatto delle principali misure e per finalizzare la posizione condivisa del settore industriale UE.
Confindustria Position Paper - Fit For 55.pdf|Visualizza dettagli
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Abbiamo il piacere di invitarvi alla Presentazione delle Proposte di riforma del mercato elettrico promossa da Confindustria in collaborazione con Assoelettrica, Federazione ANIE, Terna, Utilitalia e le Associazioni dei consumatori industriali del Sistema Confindustria.
L'evento si svolgerà in Confindustria il prossimo 22 settembre, in allegato il programma dell'evento.
La partecipazione richiede la registrazione compilando il modulo online.
programma 22 settembre 2015.pdf|Visualizza dettagli
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Confindustria ha condiviso gli obiettivi fondamentali della consultazione sui progetti pilota, quali il contributo al conseguimento dei target ambientali mediante la sperimentazione di soluzioni innovative applicate alle infrastrutture gas - da eseguire anche grazie alla rimozione degli ostacoli normativo/regolatori - considerandoli all’interno del più ampio contesto di rilancio sostenibile dell’economia definito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’ambizioso percorso verso la neutralità climatica al 2050 tracciato dall’EU Green Deal. La scelta delle configurazioni dovrà essere basata su considerazioni di efficienza economica correlate alla necessità di promuovere l’utilizzo efficiente delle infrastrutture e della generazione elettrica, i benefici derivanti da economie di scala ed i risparmi nei costi di trasporto.
Osservazioni Confindustria DCO 250-2021.pdf|Visualizza dettagli
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Si comunica che Confindustria ha rafforzato il proprio impegno sull’idrogeno istituendo un protocollo d’intesa con l’ENEA finalizzato ad approfondire l’impiego del vettore in ambito industriale, considerando le barriere amministrative e le opportunità di mercato. Si tratta di una ulteriore dimostrazione di interesse per le potenzialità dell’idrogeno nella decarbonizzazione dei settori ad alta intensità energetica “hard to abate”, per le quali l’elettrificazione è tecnicamente inattuabile o economicamente non sostenibile, che fa seguito alla decisione di prendere parte alla European Clean Hydrogen Alliance (ECH2A) istituita dalla Commissione Europea ed alla stesura del Piano d’Azione per l’Idrogeno in anticipo rispetto alla Strategia Nazionale del Governo.
Al seguente link è disponibile il comunicato stampa dell’ENEA.
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E' disponibile la presentazione che è stata illustrata nel convegno "Presentazione delle Proposte di riforma del mercato elettrico" tenutosi in Confindustria lo scorso 22 settembre 2015.
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Riteniamo opportuno fornire alcuni elementi utili per inquadrare il nuovo regime previsto per la determinazione degli oneri generali di sistema con riferimento alla bolletta elettrica dei clienti non domestici congiuntamente con il processo per la ri-determinazione delle agevolazioni di cui all’articolo 39 del Decreto Legge 22 giugno 2012 n. 83,
Il percorso, che ha portato alla rideterminazione sia del meccanismo di allocazione degli oneri generali di sistema in tariffa sia dei relativi sconti per le aziende energivore, è dovuto alla procedura di notifica della misura prevista dall’art. 39 del D.L. 83/12, ai sensi delle disposizioni previste dal paragrafo 3.7 della Comunicazione della Commissione 2014/C 200/01, relativa alla disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore dell’ambiente e dell’energia, entrata in vigore nel luglio 2014 (allegato 1).
La procedura di notifica avviata nel mese di aprile 2014 si sta avviando ad una fase conclusiva all’interno della quale il sistema confindustriale dovrà esprimere un suo parere su due documenti:
a. Il documento di Consultazione dell’Aeegsi 255/2016/R/EEL (allegato 2) con il quale l’Autorità illustra i propri orientamenti per la riforma degli oneri generali di sistema per i clienti non domestici in attuazione del Decreto Legge n. 201/15 (c.d.“Milleproproghe”), come convertito con legge n. 21/2016.
b. La proposta del Ministero dello Sviluppo Economico di riformulazione delle agevolazioni ex art. 39 del D.L. 83/2012 che sarà formulata a completamento del processo di consultazione con gli Uffici della Commissione e sarà presentata alla Delegazione che Confindustria ha appositamente costituito per l’incontro sull’art. 39 di martedì 21 giugno 2016.
Confindustria ritiene che sia opportuno fornire - considerata la rilevanza degli impatti sul settore industriale - una risposta alle proposte dell’Aeegsi e del MISE solo dopo aver valutato gli effetti complessivi nel combinato disposto delle due linee di azione. Per questo motivo, anche al fine di consentire ai rappresentanti delle Associazioni di formulare le proprie valutazioni interne, abbiamo richiesto all’Aeegsi di prorogare la scadenza, prevista per il prossimo 24 giugno 2016, del documento posto in consultazione .
La riunione del GDL per fornire le risposte sulle due proposte sarà convocata per lunedì 27 giugno 2016 alle ore 14.00.
Vi riportiamo un sintesi della proposta dell’Aeegsi e alcune prime linee di orientamento del Ministero in merito alla riformulazione delle agevolazioni previste dall’art. 39.
Sarà nostra premura informarvi sui prossimi sviluppi e, naturalmente, siamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
All 1 Comunicazione 200_01 2014 Disciplina aiuti di stato energia e ambiente.pdf|Visualizza dettagli
All 2 DCO AEEGSI Oneri Generali Sistema 255 2016.pdf|Visualizza dettagli
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Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) ha posto obiettivi sfidanti per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2030, concentrandosi in particolare sul settore elettrico: si ricorda che in tale data il 55% dei consumi interni lordi di energia elettrica dovrà essere soddisfatto da fonti rinnovabili. La partecipazione attiva dei consumatori allo sviluppo di nuovi impianti e al rinnovamento di quelli esistenti, anche attraverso forme contrattuali di lungo termine come i Power Purchase Agreement (PPA), sarà fondamentale per rispettare gli impegni assunti in Europa.
Considerata la rilevanza di tali configurazioni nel futuro sistema energetico, Confindustria ha partecipato attivamente al dibattito pubblico aperto dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) nell’ambito della Procedura per l'identificazione degli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, emissione e gestione delle Garanzie D'Origine (GO). Un impulso allo sviluppo delle fonti rinnovabili potrebbe infatti essere collegato proprio al sistema delle GO ma si ritiene opportuno procedere alla definizione di un quadro regolatorio integrato sul tema che possa fornire un indirizzo chiaro agli investitori e coinvolgere tutti gli stakeholders privati ed istituzionali, evitando al contempo la proliferazione di norme e disposizioni disomogenee che rischiano di renderne più complessa la gestione. In particolare, risulta prioritaria una visione organica sulle caratteristiche delle configurazioni afferenti ai Power Purchase Agreement, superando le difficoltà connesse alle barriere amministrative nell’ottenimento delle autorizzazioni per l’istallazione e/o l’aggiornamento tecnologico degli impianti rinnovabili.
Osservazioni Confindustria - Consultazione GSE_Procedura per l'identificazione degli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, emissione e gestione.pdf|Visualizza dettagli
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Dal 30 giugno è in vigore il DM 23 giugno 2016, che aggiorna i meccanismi d’incentivazione degli impianti a fonti rinnovabili, diversi dal fotovoltaico, introdotti dal DM 6 luglio 2012.
Gli incentivi possono essere richiesti per impianti nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati, oggetto di interventi di potenziamento o di rifacimento ed entrati in esercizio dal 1° gennaio 2013.
Per richiedere gli incentivi sono previste tre differenti modalità, a seconda della tipologia di fonte e della potenza dell’impianto: accesso diretto, iscrizione al Registro o al Registro per interventi di rifacimento, partecipazione a Procedure d’Asta al ribasso sulla tariffa incentivante.
Si può presentare richiesta di accesso diretto fino al 31 dicembre 2017 o, in ogni caso, entro 30 giorni dalla data dell’eventuale raggiungimento del tetto di 5,8 miliardi di euro annui, che sarà comunicato con delibera AEEGSI sulla base dei dati forniti dal GSE (Contatore FER).
I Bandi per la partecipazione ai Registri e alla Procedure d’Asta saranno pubblicati entro il prossimo 20 agosto sul sito GSE. Trascorsi 10 giorni dalla loro pubblicazione, si avranno a disposizione 60 giorni per iscriversi ai Registri e 90 giorni per partecipare alle Procedure d’Asta.
Inoltre, esclusi i solari termodinamici, gli impianti che entreranno in esercizio entro il 29 giugno 2017, potranno beneficiare delle tariffe e degli eventuali premi previsti dal vecchio DM 6 luglio 2012.
Possono ancora richiedere gli incentivi con le modalità del DM 6 luglio 2012:
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gli impianti in accesso diretto, entrati in esercizio tra il 31 maggio 2016 e il 29 giugno 2016, a condizione che abbiano presentato o presentino domanda di accesso agli incentivi entro 30 giorni dalla data di entrata in esercizio stessa, attraverso la funzionalità "Nuova richiesta"
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gli impianti in posizione utile a seguito delle Procedure di Asta e Registro, svolte ai sensi del DM 6 luglio 2012, per i quali non siano decorsi i termini per l’entrata in esercizio, selezionando nel menù "Gestione pratiche" la relativa "Richiesta esistente"
Le richieste di accesso agli incentivi devono essere presentate esclusivamente per via telematica, a pena di inammissibilità, mediante l’applicazione informatica denominata Portale FER-E, già in uso per le richieste di incentivo ai sensi del DM 6 luglio 2012.
Fino al prossimo 29 luglio, nel selezionare una “Nuova richiesta”, sarà necessario specificare il Decreto ai sensi del quale si intende presentare domanda.
Per poter accedere al Portale FER-E sarà necessario prima registrarsi nella sezione Area Clienti e, solo dopo, sottoscrivere l’applicativo FER-E. I dati anagrafici richiesti comprendono anche il codice fiscale e/o la partita IVA necessari ai fini dell’individuazione del corretto regime fiscale al quale assoggettare gli incentivi.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle Procedure Applicative del DM 23 giugno 2016, che saranno pubblicate sul sito del GSE entro il 15 luglio 2016 e alla nuova sezione web "Incentivi DM 23 giugno 2016".
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E' stata pubblicata la decisione della Commissione Europea "State Aid SA.38635 (2014/NN) – Italy – Reductions of the renewable and cogeneration surcharge for electro-intensive users in Italy" con la quale si esprime parere favorevole sulla disciplina italiana per le aziende energivore.
decisione Commissione Europea energivore
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Da quando si è intrapreso il lungo e ambizioso cammino verso la sostenibilità ambientale, anche nel settore energetico, una cosa è risultata chiara da subito: l’ambiente è una priorità globale che riguarda tutto il pianeta e senza uno sforzo comune è destinato a non trovare una adeguata protezione.
Nella definizione delle politiche energetico-ambientali l’Europa ha voluto assumere la leadership globale nella lotta ai cambiamenti climatici determinando un profonda trasformazione dei sistemi energetici fortemente orientati alla promozione delle tecnologie per l’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili.
Finora però questo sforzo era apparso quasi inutile a fronte delle emissioni derivanti dagli Stati Uniti, dalla Cina, dall’India e dai Paesi emergenti dove analoghe misure non sono state prese.
Ora, dopo nove mesi di negoziati, Stati Uniti e Cina (responsabili del 45% delle emissioni totali di anidride carbonica) hanno raggiunto una storica intesa sul clima, che per la prima volta fissa ambiziosi impegni per i due maggiori emettitori mondiali di gas-serra.
In base all’intesa bilaterale tra Obama e Xi Jinping, gli Stati Uniti si impegnano a ridurre entro il 2025 le emissioni di gas serra fra il 26% e il 28% rispetto al livello del 2005. La Cina, invece, promette di raggiungere il massimo delle sue emissioni intorno al 2030, con l’intenzione di arrivare a questa soglia anche prima. Dal 2030 in poi il suo inquinamento comincerà a scendere, puntando sull’obiettivo di produrre il 20% della propria energia con fonti alternative non fossili entro quella data.
Inoltre i due Paesi si sono impegnati a rivedere i sussidi ai combustibili fossili nell'ambito del G-20 e a promuovere il libero scambio dei "prodotti verdi" e delle "tecnologie energetiche pulite". Sono state poi lanciate una serie di iniziative congiunte tra cui un gruppo di lavoro e un centro di ricerca per le auto pulite, le smart grid, la Ccs, gli accumuli e l'efficienza.
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Sulla Gazzetta Ufficiale n. 17 del 22 gennaio 2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze 29 dicembre 2014 recante "Garanzia dello Stato sull'esposizione di Cassa depositi e prestiti S.p.a. (CDP) per i finanziamenti bancari a favore dei beneficiari della tariffa incentivante di cui all'articolo 26, comma 5, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116" che garantisce l'esposizione di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. per i finanziamenti bancari a favore dei beneficiari della tariffa incentivante rimodulata secondo quanto previsto dallo Spalma Incentivi, ai sensi dell'art. 26, comma 5, del decreto-legge 24 giugno 2014 n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116.
Decreto 29 dicembre 2014.pdf|Visualizza dettagli
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Il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato i primi tre provvedimenti di attuazione delle norme per la riduzione delle bollette elettriche, in particolare per le PMI, varate la scorsa estate con il decreto legge Competitività.
Un primo provvedimento - informa una nota del MiSE - riguarda la rimodulazione volontaria degli incentivi all'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. In particolare, il decreto consente ai produttori da fonti rinnovabili interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito di ottenere un prolungamento di 7 anni del periodo di diritto agli incentivi, con una conseguente riduzione dell'erogazione annua.
Un secondo decreto attiene alle modalità di erogazione degli incentivi al fotovoltaico da parte del GSE. Sulla base del provvedimento, ai produttori sarà riconosciuto, ogni anno, un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell'anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall'invio delle misure sulla produzione effettiva e, comunque, entro il 30 giugno dell'anno successivo. Il decreto disciplina le modalità di calcolo dell'acconto, le verifiche che il GSE è tenuto ad effettuare per evitare erogazioni indebite e la periodicità dei pagamenti, differenziata sulla base della dimensione degli impianti. Il provvedimento, sottolinea sempre il MiSE, consentirà di programmare e rendere più certe le erogazioni.
Un terzo decreto regolamenta la rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW nell'arco dei 20 anni, offrendo così ai produttori il quadro completo delle opzioni ai quali gli stessi produttori possono accedere.
Da queste prime misure, il MiSE si attende una riduzione degli oneri di incentivazione dell'energia elettrica da fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili compresi in 500-700 milioni di euro l'anno, a partire dal 2015. Si tratta - spiega il comunicato - dei primi risultati di un intervento di più ampio respiro, che comprende misure, in avanzata fase di definizione, per rendere più efficiente il mercato elettrico e ridurre il peso di alcuni altri oneri gravanti sulla bolletta dell'energia, conclude la nota.
Di seguito i DM di attuazione delle norme per la riduzione delle bollette elettriche:
DM 16 ottobre_incentivi energia fonti rinnovabili.pdf|Visualizza dettagli DM 16 ottobre_incentivi energia fotovoltaico.pdf|Visualizza dettagli DM 17 ottobre 2014_ incenti fotovoltaico superiore 200kw.pdf|Visualizza dettagli
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Prosegue l'iter attuativo di quanto disposto dall'articolo 39 del Decreto Legge 83/2012 sulla definizione di Imprese energivore.
Dal 21 ottobre è stata avviata, sul sito della Cassa Conguaglio del Servizio Elettrico, la piattaforma per l'iscrizione al registro delle Imprese energivore che chiuderà il 30 novembre 2013.
Il 24 ottobre u.s., l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas ha pubblicato la delibera 467/2013/r/com con la quale, tra l'altro, provvede alla istituzione della componente tariffaria AE e del conto per la copertura delle agevolazioni riconosciute alle imprese a forte consumo di energia elettrica.
Si può consultare questa Delibera, e l'altra normativa di riferimento, al seguente link:
Imprese ad alta intensità energetica
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Confindustria accoglie con favore il processo di riassetto dell’attività di misura del gas nei punti di entrata e uscita della rete di trasporto definendo requisiti di dotazione impiantistica (requisiti impiantistici), requisiti inerenti alle prestazioni metrologiche (requisiti prestazionali) e requisiti inerenti alla manutenzione e gestione della strumentazione (requisiti manutentivi) sulla base delle normative vigenti, con l’accortezza di tradurre il riassetto stesso ad un reale miglioramento del sistema gas.
Osservazioni Confindustria DCO 167-21-R-Gas.pdf|Visualizza dettagli
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Cumulabilità TEE con il “super ammortamento”
Il GSE in merito al super ammortamento ha chiarito come la Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016), all’articolo 1, comma 91, stabilisce che “ai fini delle imposte sui redditi, per i soggetti titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni che effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria, il costo di acquisizione è maggiorato del 40 per cento”.
Le quote di ammortamento dei beni materiali strumentali nuovi, sono deducibili dal reddito d’impresa a partire dall'esercizio di entrata in funzione del bene. Per ogni cespite la quota di ammortamento, che può essere dedotta fiscalmente ogni anno, non deve superare percentualmente i valori stabiliti dai decreti ministeriale 29 ottobre 1974, per i beni entrati in funzione entro il 31 dicembre 1988, e 31 dicembre 1988, per i beni entrati in funzione a partire dal 1°gennaio 1989.
Tali coefficienti variano col variare del settore produttivo dell’impresa e col variare della categoria di appartenenza del cespite da ammortizzare. Con l’applicazione del “super ammortamento”, di cui alla Legge n. 208/2015 (Stabilità 2016), procedendo alla maggiorazione del 140% del costo di acquisizione, si determina un equivalente incremento della quota di ammortamento del bene e, quindi, rispetto alla situazione ante-norma, una riduzione della base imponibile a cui applicare le imposte sul reddito. Di fatto si determina una riduzione del carico fiscale (detassazione) applicato all’impresa. Da ciò deriva che il cosiddetto “super ammortamento”, risultando equivalente ad una “detassazione del reddito d’impresa”, è cumulabile con il meccanismo dei Certificati Bianchi, ai sensi dell’articolo 10 del DM 28 dicembre 2012.
Cumulabilità TEE con il “credito d’imposta”
In merito al credito d’imposta il GSE invece ha chiarito come, la Legge 23-12-2000 n. 388 (legge finanziaria 2001) ha introdotto disposizioni in materia di detassazione del reddito di impresa destinato a investimenti ambientali, che sono state successivamente abrogate dal D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Con la Legge n. 383, del 18 ottobre 2001 (c.d. Tremonti–Bis) e la Legge n. 102 del 3 agosto 2009 (c.d. Tremonti–Ter), sono state altresì introdotte agevolazioni fiscali, in termini di detassazioni, per l’acquisto di nuovi macchinari ed impianti ricompresi nella divisione 28 della tabella Ateco 2007. Successivamente, con D.L. 24-6-2014 n. 91, articolo 18, è stato introdotto il credito d'imposta a sostegno degli investimenti in beni strumentali nuovi, che andava a sostituire le agevolazioni fiscali in forma di detassazione previste per lo stesso scopo.
I meccanismi di detassazione ed il credito d’imposta rappresentano tipologie di benefici fiscali di natura differente. Ne consegue che il Decreto, nell’includere tra le misure incentivanti cumulabili con i TEE le detassazione del reddito d’impresa riguardante l’acquisto di macchinari e attrezzature abbia invece escluso il credito d’imposta, che costituisce, come sopra illustrato, una misura da esse distinta.
Cumulabilità TEE con la “Nuova Sabatini”
L’articolo 2 del Decreto Legge n. 69 del 21 giugno 2013 (c.d. Nuova Sabatini) istituisce la possibilità, per le micro, piccole e medie imprese, di accedere a finanziamenti e a contributi a tasso agevolato per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Tale contributo è concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico.
L’art 10 del D.M. 28 dicembre 2012, che regola il meccanismo dei certificati bianchi, stabilisce che “i certificati bianchi emessi per i progetti presentati dopo l’entrata in vigore del decreto” – 3 gennaio 2013 – “non sono cumulabili con altri incentivi, comunque denominati, a carico delle tariffe dell’energia elettrica e del gas e con altri incentivi statali, fatto salvo, nel rispetto delle rispettive norme operative, l’accesso a:
a) fondi di garanzia e fondi di rotazione;
b) contributi in conto interesse;
c) detassazione del reddito d’impresa riguardante l’acquisto di macchinari e attrezzature”.
Tale misura, non essendo menzionata tra le eccezioni di cui alle lettere a), b) e c) dell’articolo 10 del D.M. 28 dicembre 2012, non è cumulabile con i TEE.
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Oggi il MiSE ha pubblicato un aggiornamento delle FAQ relative alla diagnosi energetica chiarendo meglio, tra l'altro, la definizione di data ultima per l'invio della documentazione ad Enea.
In particolare, ai fini del rispetto delle prescrizioni di cui all’articolo 8 del D.Lgs. 102/2014 la diagnosi energetica deve essere eseguita entro il 5 dicembre 2015. Le imprese soggette all’obbligo sono tenute, inoltre, a trasmettere la diagnosi unitamente a tutta la documentazione richiesta entro e non oltre il 22 dicembre 2015, ciò per consentire ad ENEA di effettuare i controlli sulla conformità delle diagnosi stesse alle prescrizioni del decreto.
Qui puoi trovare il testo aggiornato dei chiarimenti. FAQ diagnosi
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La Commissione Europea ha dato via libera al provvedimento italiano sul cd articolo 39, che prevede sconti sugli oneri di sistema per le imprese ad elevato consumo di energia, dichiarandolo compatibile con la disciplina sugli aiuti di stato.
Si allega il comunicato stampa della Commissione Europea
comunicato stampa Commissione europea energivori.pdf|Visualizza dettagli
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L'AEEGSI ha pubblicato la delibera 112/15 con la quale, come anticipato nel primo rapporto sul funzionamento della misura ex art. 39 sulle imprese energivore, prevede la soppressione del meccanismo di acconto/conguaglio per il riconoscimento delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica per l'anno 2014.
Potete scaricare qui la delibera Delibera AEEGSI 112_2015
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Il GSE, ai sensi dell’articolo 26, commi 2 e 3, della Legge 11 agosto 2014, n. 116, di conversione del Decreto-Legge 24 giugno 2014, n. 91, ha pubblicato le Istruzioni operative Legge competitività_art 26.pdf|Visualizza dettagli riguardanti i meccanismi di rimodulazione delle tariffe incentivanti per gli impianti solari fotovoltaici di potenza nominale incentivata superiore ai 200 kW.
Nelle Istruzioni sono, inoltre, descritte le modalità di erogazione, secondo il criterio dell’acconto-conguaglio, delle tariffe incentivanti dell’elettricità prodotta dagli impianti solari fotovoltaici previste dal comma 2 dell’art. 26 della Legge.
Il comma 3 dell’articolo 26 della sopracitata Legge prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2015, la tariffa incentivante per l’energia prodotta dagli impianti di potenza nominale incentivata superiore a 200 kW sia rimodulata a scelta dell’operatore sulla base di tre opzioni - a), b) e c) – descritte nelle Istruzioni.
La scelta dell’opzione potrà essere effettuata dai Soggetti Responsabili, dalle ore 8,00 del 4 novembre alle ore 23,00 del 30 novembre prossimo, esclusivamente attraverso l'applicazione web FTV/SR presente nel portale infomatico del GSE.
Si precisa che, in caso di mancata comunicazione, entro i termini indicati, dell’opzione da parte del Soggetto Responsabile, il GSE, come previsto dalla norma, applicherà la rimodulazione prevista alla lettera c) del comma 3 dell’articolo 26.
Per eventuali chiarimenti in merito è possibile contattare il contact center del GSE al numero 800.16.16.16.
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È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 268 del 18 novembre il decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 6 novembre 2014 “Rimodulazione degli incentivi per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico spettanti ai soggetti che aderiscono all'opzione di cui all'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito con modificazioni, in legge 21 febbraio 2014, n. 9".
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Facciamo seguito a quanto riportato nella nostra precedente comunicazione di pari oggetto per comunicare che il Ministro Guidi ha risposto, con una lettera al Direttore Generale di Confindustria, alle nostre preoccupazioni per il sistema di fidejussioni a carico delle aziende energivore beneficiarie - previsto dalla delibera dell’Autorità 148/14 - dando maggiori indicazioni in merito.
Più nello specifico, l’AEEG esprime preoccupazione sulla eventualità che la Commissione Europea ritenga la misura ex art. 39 non compatibile con la disciplina sugli aiuti di stato e quindi valuta più prudenziale, nelle more della decisione della Commissione Europea relativa alla notifica dell’Italia, mantenere la richiesta della garanzia a copertura dei rischi.
A seguito della notifica l'AEEG, dunque, ritiene più opportuno che le aziende prestino opportuna garanzia fideiussoria (secondo le indicazioni della Cassa Conguaglio), a seguito della quale otterranno l’importo dovuto (le erogazioni per le aziende che hanno presentato la fidejussione stanno già avvenendo regolarmente).
In alternativa, per le aziende che non vogliono presentare la garanzia, il versamento del contributo avverrà trascorso il tempo di stand still, ovvero il tempo necessario alla Commissione europea per definire la pratica.
Trascorso tale termine, secondo quanto riportato dal MiSE, l’AEEG potrebbe revocare la delibera che richiede la fidejussione obbligatoria.
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Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Ambiente sono attualmente in fase di concertazione riguardo la pubblicazione del nuovo Decreto sulla promozione delle fonti rinnovabili nel periodo 2018-2020.
Il Decreto si concentra sugli impianti Eolici on-shore, Idroelettrici (acqua fluente e bacino o serbatoio), Geotermici (diversi dalle installazioni ex art.1, comma 3-bis D.Lgs. 22/2010), Gas di discarica, Gas residuati dai processi di depurazione e Fotovoltaici (potenza maggiore di 20 KW). Per tali impianti è previsto un limite massimo del costo annuo degli incentivi, pari a 5,8 Mld €. Con successivi decreti verranno invece stabiliti gli incentivi e le relative modalità di accesso per le altre tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Si riporta il testo del Decreto in allegato:
Decreto_FER_bozza_in_concertazione.pdf|Visualizza dettagli
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E’ disponibile il Report "Monitoraggio mercato elettrico", aggiornato a marzo 2015.
Nel report sono disponibili i seguenti dati:
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confronto prezzi, spot (baseload) e future, mensili e giornalieri delle principali borse elettriche e gas europee;
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prezzi Ipex mensili per fascia di consumo (peak, off-peak, F1, F2 e F3);
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prezzi future brent, WTI e coal
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Confindustria welcomes the revision of Directive 2009/73 and Regulation 715/2009, considering that the future H2 framework can be embedded within the principles of the Gas Internal Energy Market.
Gas is an enabler of the EU decarbonization: several sectors rely on natural gas to fuel industrial processes (directly or through cogeneration) or as input for chemical production. Moreover, in many EU countries power generation from natural gas is going to be the main technology replacing coal and granting flexibility for NPRES in the medium term. Finally, gaseous fuels can contribute to the transport sector low carbon transition, especially in maritime, heavy duty and aviation sections. Therefore, an integrated gas system, including LNG, plays a crucial role for European Supply, energy diversification and market competitiveness. There is still to be done to achieve the Gas Target Model objectives and spreads among markets are still critical between North-West Europe and the Italian hub because of transportation tariffs along gas routes (pancaking effect). Different solutions could be effective to obtain a single gas market, e.g. the merge of national entry/exit zones applicating tariffs on external borders and on demand. It can also prevent the risk of decommissioning for those pipelines currently facing low demand but necessary for market competition and future H2 repurpose. Nevertheless, provisions aimed to enhance competitiveness should be fully applied and the 15-year time limit for LT capacity should be voluntarily applicable to existing contracts deriving from past allocation procedures.
The deployment of low/zero carbon gaseous fuels will provide a contribution in lowering the GHG emissions if adequate amounts of commodity, interoperable grids, secure storage equipment and reliable end-use technologies would be available at competitive prices to fulfill energy consumption of hard to abate sectors, in synergy with electrification trends. To reach the Green Deal objectives it is important to create a coherent legislative framework, combining all EU Regulations, so to define policies and market-based mechanisms to facilitate new gasses demand, vectoring, generation and value chain equipment production (It’s for example crucial the reduction of administrative barriers). A fair competition among technologies (P2X, storage, CCS/U etc..) and vectors shall be promoted, through the institution of an EU classification / certification, based on life cycle GHG emission savings, and a level playing field for all flexibility and market resources. It is important to pursue a gradual, flexible, open and technology neutral approach: the early development of alternative gasses shall avoid distortions of the NG markets and tariffs and be coordinated with the effective starting point/production possibilities of the different UE Countries. A regulatory sandbox approach would be beneficial to encourage R&D projects and subsidies should be considered to ease the decarbonization of those sectors where electrification is not technically or economically feasible besides where a H2 use/infrastructure already is present.
In view of a growing electricity-gas sectors coupling and market integration, the key principles of the energy regulation (e.g. unbundling, TPA) and cost-benefit evaluations of the infrastructure planning shall be synergically considered. The EU legislation should recognize the possibility for TSOs/DSOs to own, develop and operate H2 networks, as well as, to test H2 injection into their grids, so to verify standards (safety, quality, measurement) and promote the efficient use and retrofitting/repurposing of existing infrastructures, avoiding stranded costs. It’s important to ensure a transparent, fair and non-discriminatory access to the infrastructure to the decentralized production of renewable and low carbon gases and hydrogen and a correct allocation of costs avoiding cross subsidies between regulated and market-based activities.
Posizione Confindustria - Consultazione Hydrogen and Gas Market Decarbonization Package.pdf|Visualizza dettagli
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