L’approfondimento sugli impieghi industriali per l’idrogeno, sviluppato in collaborazioe con ENEA, è finalizzato alla definizione di un quadro di insieme sullo stato di sviluppo e diffusione delle tecnologie nel panorama nazionale, agevolare la condivisione delle informazioni e favorire lo sviluppo ed il coordinamento di iniziative sull’idrogeno, attraverso una serie di incontri tematici con i diversi esponenti e rappresentanti dei settori industriali. I risultati del lavoro forniscono una positiva valutazione del potenziale nazionale di penetrazione/diffusione dell’utilizzo dell’idrogeno e propongono una mappatura dei potenziali Off-Takers Industriali.
Il rapporto completo può essere consultato al seguente link: https://www.confindustria.it/home/policy/position-paper/dettaglio/piano-azione-idrogeno-confindustria
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Confindustria sostiene l'ambizione climatica dell'Unione Europea e l'industria italiana è pronta ad assumersi la sua parte di responsabilità oltre a cogliere l’opportunità di crescita viste le numerose soluzioni tecnologiche che potrà fornire. I nuovi obiettivi previsti dal pacchetto Fit-for-55 e i relativi strumenti legislativi saranno fondamentali a spianare la strada al raggiungimento dell'obiettivo di decarbonizzazione dell'UE e permettere le decisioni di investimento da parte dell'industria, pertanto dovranno essere attentamente valutati, chiaramente identificati e stabili nel tempo. L'Unione europea sarà esposta a importanti vulnerabilità, probabilmente non ancora valutate in profondità, sia dal punto di vista economico che sociale. Il contributo limitato dell'UE alle emissioni globali di gas a effetto serra (circa l'8%) limiterà fortemente l'effettiva visibilità degli sforzi molto significativi dell'Unione in termini globali. Senza una politica globale per il clima sarà impossibile raggiungere gli obiettivi dichiarati nell’ambito dell’Accordo di Parigi.
Forniamo le nostre prime osservazioni al Pacchetto Fit-For-55 su alcune questioni prioritarie per il sistema industriale italiano con particolare riferimento alle proposte della Commissione Europea:
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COM 2021/557 che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili;
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COM 2021/556 che modifica il regolamento 2019/631 relativo ai livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi;
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COM 2021/559 che abroga la direttiva 2014/94/UE relativa al miglioramento delle infrastrutture di rifornimento/ricarica dell'UE;
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COM 2021/562 sull'uso di carburanti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo;
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COM 2021/561 che garantisce condizioni di parità per l'uso di combustibili sostenibili nel trasporto aereo;
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COM 2021/558 che modifica la direttiva 2012/27 sull'efficienza energetica;
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COM 563/2021 che modifica la direttiva sul quadro dell'Unione della tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità;
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COM 2021/551 che modifica la direttiva 2003/87/CE sul sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra all'interno della UE
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COM 2021/564 che istituisce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM)
Stiamo conducendo all'interno della nostra Associazione Europea, BusinessEurope, alcune analisi per valutare il potenziale impatto delle principali misure e per finalizzare la posizione condivisa del settore industriale UE.
Confindustria Position Paper - Fit For 55.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Andrea Andreuzzi 8E4A0609-25CF-3338-C125-7B04003F5446
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Abbiamo il piacere di invitarvi alla Presentazione delle Proposte di riforma del mercato elettrico promossa da Confindustria in collaborazione con Assoelettrica, Federazione ANIE, Terna, Utilitalia e le Associazioni dei consumatori industriali del Sistema Confindustria.
L'evento si svolgerà in Confindustria il prossimo 22 settembre, in allegato il programma dell'evento.
La partecipazione richiede la registrazione compilando il modulo online.
programma 22 settembre 2015.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Massimo Beccarello 1784DF74-F7BB-934F-C125-71B000362642
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Confindustria ha condiviso gli obiettivi fondamentali della consultazione sui progetti pilota, quali il contributo al conseguimento dei target ambientali mediante la sperimentazione di soluzioni innovative applicate alle infrastrutture gas - da eseguire anche grazie alla rimozione degli ostacoli normativo/regolatori - considerandoli all’interno del più ampio contesto di rilancio sostenibile dell’economia definito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’ambizioso percorso verso la neutralità climatica al 2050 tracciato dall’EU Green Deal. La scelta delle configurazioni dovrà essere basata su considerazioni di efficienza economica correlate alla necessità di promuovere l’utilizzo efficiente delle infrastrutture e della generazione elettrica, i benefici derivanti da economie di scala ed i risparmi nei costi di trasporto.
Osservazioni Confindustria DCO 250-2021.pdf|Visualizza dettagli
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Si comunica che Confindustria ha rafforzato il proprio impegno sull’idrogeno istituendo un protocollo d’intesa con l’ENEA finalizzato ad approfondire l’impiego del vettore in ambito industriale, considerando le barriere amministrative e le opportunità di mercato. Si tratta di una ulteriore dimostrazione di interesse per le potenzialità dell’idrogeno nella decarbonizzazione dei settori ad alta intensità energetica “hard to abate”, per le quali l’elettrificazione è tecnicamente inattuabile o economicamente non sostenibile, che fa seguito alla decisione di prendere parte alla European Clean Hydrogen Alliance (ECH2A) istituita dalla Commissione Europea ed alla stesura del Piano d’Azione per l’Idrogeno in anticipo rispetto alla Strategia Nazionale del Governo.
Al seguente link è disponibile il comunicato stampa dell’ENEA.
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E' disponibile la presentazione che è stata illustrata nel convegno "Presentazione delle Proposte di riforma del mercato elettrico" tenutosi in Confindustria lo scorso 22 settembre 2015.
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Riteniamo opportuno fornire alcuni elementi utili per inquadrare il nuovo regime previsto per la determinazione degli oneri generali di sistema con riferimento alla bolletta elettrica dei clienti non domestici congiuntamente con il processo per la ri-determinazione delle agevolazioni di cui all’articolo 39 del Decreto Legge 22 giugno 2012 n. 83,
Il percorso, che ha portato alla rideterminazione sia del meccanismo di allocazione degli oneri generali di sistema in tariffa sia dei relativi sconti per le aziende energivore, è dovuto alla procedura di notifica della misura prevista dall’art. 39 del D.L. 83/12, ai sensi delle disposizioni previste dal paragrafo 3.7 della Comunicazione della Commissione 2014/C 200/01, relativa alla disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore dell’ambiente e dell’energia, entrata in vigore nel luglio 2014 (allegato 1).
La procedura di notifica avviata nel mese di aprile 2014 si sta avviando ad una fase conclusiva all’interno della quale il sistema confindustriale dovrà esprimere un suo parere su due documenti:
a. Il documento di Consultazione dell’Aeegsi 255/2016/R/EEL (allegato 2) con il quale l’Autorità illustra i propri orientamenti per la riforma degli oneri generali di sistema per i clienti non domestici in attuazione del Decreto Legge n. 201/15 (c.d.“Milleproproghe”), come convertito con legge n. 21/2016.
b. La proposta del Ministero dello Sviluppo Economico di riformulazione delle agevolazioni ex art. 39 del D.L. 83/2012 che sarà formulata a completamento del processo di consultazione con gli Uffici della Commissione e sarà presentata alla Delegazione che Confindustria ha appositamente costituito per l’incontro sull’art. 39 di martedì 21 giugno 2016.
Confindustria ritiene che sia opportuno fornire - considerata la rilevanza degli impatti sul settore industriale - una risposta alle proposte dell’Aeegsi e del MISE solo dopo aver valutato gli effetti complessivi nel combinato disposto delle due linee di azione. Per questo motivo, anche al fine di consentire ai rappresentanti delle Associazioni di formulare le proprie valutazioni interne, abbiamo richiesto all’Aeegsi di prorogare la scadenza, prevista per il prossimo 24 giugno 2016, del documento posto in consultazione .
La riunione del GDL per fornire le risposte sulle due proposte sarà convocata per lunedì 27 giugno 2016 alle ore 14.00.
Vi riportiamo un sintesi della proposta dell’Aeegsi e alcune prime linee di orientamento del Ministero in merito alla riformulazione delle agevolazioni previste dall’art. 39.
Sarà nostra premura informarvi sui prossimi sviluppi e, naturalmente, siamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
All 1 Comunicazione 200_01 2014 Disciplina aiuti di stato energia e ambiente.pdf|Visualizza dettagli
All 2 DCO AEEGSI Oneri Generali Sistema 255 2016.pdf|Visualizza dettagli
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Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) ha posto obiettivi sfidanti per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2030, concentrandosi in particolare sul settore elettrico: si ricorda che in tale data il 55% dei consumi interni lordi di energia elettrica dovrà essere soddisfatto da fonti rinnovabili. La partecipazione attiva dei consumatori allo sviluppo di nuovi impianti e al rinnovamento di quelli esistenti, anche attraverso forme contrattuali di lungo termine come i Power Purchase Agreement (PPA), sarà fondamentale per rispettare gli impegni assunti in Europa.
Considerata la rilevanza di tali configurazioni nel futuro sistema energetico, Confindustria ha partecipato attivamente al dibattito pubblico aperto dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) nell’ambito della Procedura per l'identificazione degli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, emissione e gestione delle Garanzie D'Origine (GO). Un impulso allo sviluppo delle fonti rinnovabili potrebbe infatti essere collegato proprio al sistema delle GO ma si ritiene opportuno procedere alla definizione di un quadro regolatorio integrato sul tema che possa fornire un indirizzo chiaro agli investitori e coinvolgere tutti gli stakeholders privati ed istituzionali, evitando al contempo la proliferazione di norme e disposizioni disomogenee che rischiano di renderne più complessa la gestione. In particolare, risulta prioritaria una visione organica sulle caratteristiche delle configurazioni afferenti ai Power Purchase Agreement, superando le difficoltà connesse alle barriere amministrative nell’ottenimento delle autorizzazioni per l’istallazione e/o l’aggiornamento tecnologico degli impianti rinnovabili.
Osservazioni Confindustria - Consultazione GSE_Procedura per l'identificazione degli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, emissione e gestione.pdf|Visualizza dettagli
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Dal 30 giugno è in vigore il DM 23 giugno 2016, che aggiorna i meccanismi d’incentivazione degli impianti a fonti rinnovabili, diversi dal fotovoltaico, introdotti dal DM 6 luglio 2012.
Gli incentivi possono essere richiesti per impianti nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati, oggetto di interventi di potenziamento o di rifacimento ed entrati in esercizio dal 1° gennaio 2013.
Per richiedere gli incentivi sono previste tre differenti modalità, a seconda della tipologia di fonte e della potenza dell’impianto: accesso diretto, iscrizione al Registro o al Registro per interventi di rifacimento, partecipazione a Procedure d’Asta al ribasso sulla tariffa incentivante.
Si può presentare richiesta di accesso diretto fino al 31 dicembre 2017 o, in ogni caso, entro 30 giorni dalla data dell’eventuale raggiungimento del tetto di 5,8 miliardi di euro annui, che sarà comunicato con delibera AEEGSI sulla base dei dati forniti dal GSE (Contatore FER).
I Bandi per la partecipazione ai Registri e alla Procedure d’Asta saranno pubblicati entro il prossimo 20 agosto sul sito GSE. Trascorsi 10 giorni dalla loro pubblicazione, si avranno a disposizione 60 giorni per iscriversi ai Registri e 90 giorni per partecipare alle Procedure d’Asta.
Inoltre, esclusi i solari termodinamici, gli impianti che entreranno in esercizio entro il 29 giugno 2017, potranno beneficiare delle tariffe e degli eventuali premi previsti dal vecchio DM 6 luglio 2012.
Possono ancora richiedere gli incentivi con le modalità del DM 6 luglio 2012:
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gli impianti in accesso diretto, entrati in esercizio tra il 31 maggio 2016 e il 29 giugno 2016, a condizione che abbiano presentato o presentino domanda di accesso agli incentivi entro 30 giorni dalla data di entrata in esercizio stessa, attraverso la funzionalità "Nuova richiesta"
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gli impianti in posizione utile a seguito delle Procedure di Asta e Registro, svolte ai sensi del DM 6 luglio 2012, per i quali non siano decorsi i termini per l’entrata in esercizio, selezionando nel menù "Gestione pratiche" la relativa "Richiesta esistente"
Le richieste di accesso agli incentivi devono essere presentate esclusivamente per via telematica, a pena di inammissibilità, mediante l’applicazione informatica denominata Portale FER-E, già in uso per le richieste di incentivo ai sensi del DM 6 luglio 2012.
Fino al prossimo 29 luglio, nel selezionare una “Nuova richiesta”, sarà necessario specificare il Decreto ai sensi del quale si intende presentare domanda.
Per poter accedere al Portale FER-E sarà necessario prima registrarsi nella sezione Area Clienti e, solo dopo, sottoscrivere l’applicativo FER-E. I dati anagrafici richiesti comprendono anche il codice fiscale e/o la partita IVA necessari ai fini dell’individuazione del corretto regime fiscale al quale assoggettare gli incentivi.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle Procedure Applicative del DM 23 giugno 2016, che saranno pubblicate sul sito del GSE entro il 15 luglio 2016 e alla nuova sezione web "Incentivi DM 23 giugno 2016".
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E' stata pubblicata la decisione della Commissione Europea "State Aid SA.38635 (2014/NN) – Italy – Reductions of the renewable and cogeneration surcharge for electro-intensive users in Italy" con la quale si esprime parere favorevole sulla disciplina italiana per le aziende energivore.
decisione Commissione Europea energivore
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Da quando si è intrapreso il lungo e ambizioso cammino verso la sostenibilità ambientale, anche nel settore energetico, una cosa è risultata chiara da subito: l’ambiente è una priorità globale che riguarda tutto il pianeta e senza uno sforzo comune è destinato a non trovare una adeguata protezione.
Nella definizione delle politiche energetico-ambientali l’Europa ha voluto assumere la leadership globale nella lotta ai cambiamenti climatici determinando un profonda trasformazione dei sistemi energetici fortemente orientati alla promozione delle tecnologie per l’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili.
Finora però questo sforzo era apparso quasi inutile a fronte delle emissioni derivanti dagli Stati Uniti, dalla Cina, dall’India e dai Paesi emergenti dove analoghe misure non sono state prese.
Ora, dopo nove mesi di negoziati, Stati Uniti e Cina (responsabili del 45% delle emissioni totali di anidride carbonica) hanno raggiunto una storica intesa sul clima, che per la prima volta fissa ambiziosi impegni per i due maggiori emettitori mondiali di gas-serra.
In base all’intesa bilaterale tra Obama e Xi Jinping, gli Stati Uniti si impegnano a ridurre entro il 2025 le emissioni di gas serra fra il 26% e il 28% rispetto al livello del 2005. La Cina, invece, promette di raggiungere il massimo delle sue emissioni intorno al 2030, con l’intenzione di arrivare a questa soglia anche prima. Dal 2030 in poi il suo inquinamento comincerà a scendere, puntando sull’obiettivo di produrre il 20% della propria energia con fonti alternative non fossili entro quella data.
Inoltre i due Paesi si sono impegnati a rivedere i sussidi ai combustibili fossili nell'ambito del G-20 e a promuovere il libero scambio dei "prodotti verdi" e delle "tecnologie energetiche pulite". Sono state poi lanciate una serie di iniziative congiunte tra cui un gruppo di lavoro e un centro di ricerca per le auto pulite, le smart grid, la Ccs, gli accumuli e l'efficienza.
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Prosegue l'iter attuativo di quanto disposto dall'articolo 39 del Decreto Legge 83/2012 sulla definizione di Imprese energivore.
Dal 21 ottobre è stata avviata, sul sito della Cassa Conguaglio del Servizio Elettrico, la piattaforma per l'iscrizione al registro delle Imprese energivore che chiuderà il 30 novembre 2013.
Il 24 ottobre u.s., l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas ha pubblicato la delibera 467/2013/r/com con la quale, tra l'altro, provvede alla istituzione della componente tariffaria AE e del conto per la copertura delle agevolazioni riconosciute alle imprese a forte consumo di energia elettrica.
Si può consultare questa Delibera, e l'altra normativa di riferimento, al seguente link:
Imprese ad alta intensità energetica
Modificato il da Elena Bruni D84CA2DE-7A8B-C14E-C125-6C670035414E [email protected]
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Sulla Gazzetta Ufficiale n. 17 del 22 gennaio 2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze 29 dicembre 2014 recante "Garanzia dello Stato sull'esposizione di Cassa depositi e prestiti S.p.a. (CDP) per i finanziamenti bancari a favore dei beneficiari della tariffa incentivante di cui all'articolo 26, comma 5, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116" che garantisce l'esposizione di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. per i finanziamenti bancari a favore dei beneficiari della tariffa incentivante rimodulata secondo quanto previsto dallo Spalma Incentivi, ai sensi dell'art. 26, comma 5, del decreto-legge 24 giugno 2014 n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116.
Decreto 29 dicembre 2014.pdf|Visualizza dettagli
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Il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato i primi tre provvedimenti di attuazione delle norme per la riduzione delle bollette elettriche, in particolare per le PMI, varate la scorsa estate con il decreto legge Competitività.
Un primo provvedimento - informa una nota del MiSE - riguarda la rimodulazione volontaria degli incentivi all'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. In particolare, il decreto consente ai produttori da fonti rinnovabili interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito di ottenere un prolungamento di 7 anni del periodo di diritto agli incentivi, con una conseguente riduzione dell'erogazione annua.
Un secondo decreto attiene alle modalità di erogazione degli incentivi al fotovoltaico da parte del GSE. Sulla base del provvedimento, ai produttori sarà riconosciuto, ogni anno, un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell'anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall'invio delle misure sulla produzione effettiva e, comunque, entro il 30 giugno dell'anno successivo. Il decreto disciplina le modalità di calcolo dell'acconto, le verifiche che il GSE è tenuto ad effettuare per evitare erogazioni indebite e la periodicità dei pagamenti, differenziata sulla base della dimensione degli impianti. Il provvedimento, sottolinea sempre il MiSE, consentirà di programmare e rendere più certe le erogazioni.
Un terzo decreto regolamenta la rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW nell'arco dei 20 anni, offrendo così ai produttori il quadro completo delle opzioni ai quali gli stessi produttori possono accedere.
Da queste prime misure, il MiSE si attende una riduzione degli oneri di incentivazione dell'energia elettrica da fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili compresi in 500-700 milioni di euro l'anno, a partire dal 2015. Si tratta - spiega il comunicato - dei primi risultati di un intervento di più ampio respiro, che comprende misure, in avanzata fase di definizione, per rendere più efficiente il mercato elettrico e ridurre il peso di alcuni altri oneri gravanti sulla bolletta dell'energia, conclude la nota.
Di seguito i DM di attuazione delle norme per la riduzione delle bollette elettriche:
DM 16 ottobre_incentivi energia fonti rinnovabili.pdf|Visualizza dettagli DM 16 ottobre_incentivi energia fotovoltaico.pdf|Visualizza dettagli DM 17 ottobre 2014_ incenti fotovoltaico superiore 200kw.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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Confindustria accoglie con favore il processo di riassetto dell’attività di misura del gas nei punti di entrata e uscita della rete di trasporto definendo requisiti di dotazione impiantistica (requisiti impiantistici), requisiti inerenti alle prestazioni metrologiche (requisiti prestazionali) e requisiti inerenti alla manutenzione e gestione della strumentazione (requisiti manutentivi) sulla base delle normative vigenti, con l’accortezza di tradurre il riassetto stesso ad un reale miglioramento del sistema gas.
Osservazioni Confindustria DCO 167-21-R-Gas.pdf|Visualizza dettagli
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Cumulabilità TEE con il “super ammortamento”
Il GSE in merito al super ammortamento ha chiarito come la Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016), all’articolo 1, comma 91, stabilisce che “ai fini delle imposte sui redditi, per i soggetti titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni che effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria, il costo di acquisizione è maggiorato del 40 per cento”.
Le quote di ammortamento dei beni materiali strumentali nuovi, sono deducibili dal reddito d’impresa a partire dall'esercizio di entrata in funzione del bene. Per ogni cespite la quota di ammortamento, che può essere dedotta fiscalmente ogni anno, non deve superare percentualmente i valori stabiliti dai decreti ministeriale 29 ottobre 1974, per i beni entrati in funzione entro il 31 dicembre 1988, e 31 dicembre 1988, per i beni entrati in funzione a partire dal 1°gennaio 1989.
Tali coefficienti variano col variare del settore produttivo dell’impresa e col variare della categoria di appartenenza del cespite da ammortizzare. Con l’applicazione del “super ammortamento”, di cui alla Legge n. 208/2015 (Stabilità 2016), procedendo alla maggiorazione del 140% del costo di acquisizione, si determina un equivalente incremento della quota di ammortamento del bene e, quindi, rispetto alla situazione ante-norma, una riduzione della base imponibile a cui applicare le imposte sul reddito. Di fatto si determina una riduzione del carico fiscale (detassazione) applicato all’impresa. Da ciò deriva che il cosiddetto “super ammortamento”, risultando equivalente ad una “detassazione del reddito d’impresa”, è cumulabile con il meccanismo dei Certificati Bianchi, ai sensi dell’articolo 10 del DM 28 dicembre 2012.
Cumulabilità TEE con il “credito d’imposta”
In merito al credito d’imposta il GSE invece ha chiarito come, la Legge 23-12-2000 n. 388 (legge finanziaria 2001) ha introdotto disposizioni in materia di detassazione del reddito di impresa destinato a investimenti ambientali, che sono state successivamente abrogate dal D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Con la Legge n. 383, del 18 ottobre 2001 (c.d. Tremonti–Bis) e la Legge n. 102 del 3 agosto 2009 (c.d. Tremonti–Ter), sono state altresì introdotte agevolazioni fiscali, in termini di detassazioni, per l’acquisto di nuovi macchinari ed impianti ricompresi nella divisione 28 della tabella Ateco 2007. Successivamente, con D.L. 24-6-2014 n. 91, articolo 18, è stato introdotto il credito d'imposta a sostegno degli investimenti in beni strumentali nuovi, che andava a sostituire le agevolazioni fiscali in forma di detassazione previste per lo stesso scopo.
I meccanismi di detassazione ed il credito d’imposta rappresentano tipologie di benefici fiscali di natura differente. Ne consegue che il Decreto, nell’includere tra le misure incentivanti cumulabili con i TEE le detassazione del reddito d’impresa riguardante l’acquisto di macchinari e attrezzature abbia invece escluso il credito d’imposta, che costituisce, come sopra illustrato, una misura da esse distinta.
Cumulabilità TEE con la “Nuova Sabatini”
L’articolo 2 del Decreto Legge n. 69 del 21 giugno 2013 (c.d. Nuova Sabatini) istituisce la possibilità, per le micro, piccole e medie imprese, di accedere a finanziamenti e a contributi a tasso agevolato per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Tale contributo è concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico.
L’art 10 del D.M. 28 dicembre 2012, che regola il meccanismo dei certificati bianchi, stabilisce che “i certificati bianchi emessi per i progetti presentati dopo l’entrata in vigore del decreto” – 3 gennaio 2013 – “non sono cumulabili con altri incentivi, comunque denominati, a carico delle tariffe dell’energia elettrica e del gas e con altri incentivi statali, fatto salvo, nel rispetto delle rispettive norme operative, l’accesso a:
a) fondi di garanzia e fondi di rotazione;
b) contributi in conto interesse;
c) detassazione del reddito d’impresa riguardante l’acquisto di macchinari e attrezzature”.
Tale misura, non essendo menzionata tra le eccezioni di cui alle lettere a), b) e c) dell’articolo 10 del D.M. 28 dicembre 2012, non è cumulabile con i TEE.
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Il GSE, ai sensi dell’articolo 26, commi 2 e 3, della Legge 11 agosto 2014, n. 116, di conversione del Decreto-Legge 24 giugno 2014, n. 91, ha pubblicato le Istruzioni operative Legge competitività_art 26.pdf|Visualizza dettagli riguardanti i meccanismi di rimodulazione delle tariffe incentivanti per gli impianti solari fotovoltaici di potenza nominale incentivata superiore ai 200 kW.
Nelle Istruzioni sono, inoltre, descritte le modalità di erogazione, secondo il criterio dell’acconto-conguaglio, delle tariffe incentivanti dell’elettricità prodotta dagli impianti solari fotovoltaici previste dal comma 2 dell’art. 26 della Legge.
Il comma 3 dell’articolo 26 della sopracitata Legge prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2015, la tariffa incentivante per l’energia prodotta dagli impianti di potenza nominale incentivata superiore a 200 kW sia rimodulata a scelta dell’operatore sulla base di tre opzioni - a), b) e c) – descritte nelle Istruzioni.
La scelta dell’opzione potrà essere effettuata dai Soggetti Responsabili, dalle ore 8,00 del 4 novembre alle ore 23,00 del 30 novembre prossimo, esclusivamente attraverso l'applicazione web FTV/SR presente nel portale infomatico del GSE.
Si precisa che, in caso di mancata comunicazione, entro i termini indicati, dell’opzione da parte del Soggetto Responsabile, il GSE, come previsto dalla norma, applicherà la rimodulazione prevista alla lettera c) del comma 3 dell’articolo 26.
Per eventuali chiarimenti in merito è possibile contattare il contact center del GSE al numero 800.16.16.16.
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La Commissione Europea ha dato via libera al provvedimento italiano sul cd articolo 39, che prevede sconti sugli oneri di sistema per le imprese ad elevato consumo di energia, dichiarandolo compatibile con la disciplina sugli aiuti di stato.
Si allega il comunicato stampa della Commissione Europea
comunicato stampa Commissione europea energivori.pdf|Visualizza dettagli
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Oggi il MiSE ha pubblicato un aggiornamento delle FAQ relative alla diagnosi energetica chiarendo meglio, tra l'altro, la definizione di data ultima per l'invio della documentazione ad Enea.
In particolare, ai fini del rispetto delle prescrizioni di cui all’articolo 8 del D.Lgs. 102/2014 la diagnosi energetica deve essere eseguita entro il 5 dicembre 2015. Le imprese soggette all’obbligo sono tenute, inoltre, a trasmettere la diagnosi unitamente a tutta la documentazione richiesta entro e non oltre il 22 dicembre 2015, ciò per consentire ad ENEA di effettuare i controlli sulla conformità delle diagnosi stesse alle prescrizioni del decreto.
Qui puoi trovare il testo aggiornato dei chiarimenti. FAQ diagnosi
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Facciamo seguito a quanto riportato nella nostra precedente comunicazione di pari oggetto per comunicare che il Ministro Guidi ha risposto, con una lettera al Direttore Generale di Confindustria, alle nostre preoccupazioni per il sistema di fidejussioni a carico delle aziende energivore beneficiarie - previsto dalla delibera dell’Autorità 148/14 - dando maggiori indicazioni in merito.
Più nello specifico, l’AEEG esprime preoccupazione sulla eventualità che la Commissione Europea ritenga la misura ex art. 39 non compatibile con la disciplina sugli aiuti di stato e quindi valuta più prudenziale, nelle more della decisione della Commissione Europea relativa alla notifica dell’Italia, mantenere la richiesta della garanzia a copertura dei rischi.
A seguito della notifica l'AEEG, dunque, ritiene più opportuno che le aziende prestino opportuna garanzia fideiussoria (secondo le indicazioni della Cassa Conguaglio), a seguito della quale otterranno l’importo dovuto (le erogazioni per le aziende che hanno presentato la fidejussione stanno già avvenendo regolarmente).
In alternativa, per le aziende che non vogliono presentare la garanzia, il versamento del contributo avverrà trascorso il tempo di stand still, ovvero il tempo necessario alla Commissione europea per definire la pratica.
Trascorso tale termine, secondo quanto riportato dal MiSE, l’AEEG potrebbe revocare la delibera che richiede la fidejussione obbligatoria.
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L'AEEGSI ha pubblicato la delibera 112/15 con la quale, come anticipato nel primo rapporto sul funzionamento della misura ex art. 39 sulle imprese energivore, prevede la soppressione del meccanismo di acconto/conguaglio per il riconoscimento delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica per l'anno 2014.
Potete scaricare qui la delibera Delibera AEEGSI 112_2015
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È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 268 del 18 novembre il decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 6 novembre 2014 “Rimodulazione degli incentivi per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico spettanti ai soggetti che aderiscono all'opzione di cui all'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito con modificazioni, in legge 21 febbraio 2014, n. 9".
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Ambiente sono attualmente in fase di concertazione riguardo la pubblicazione del nuovo Decreto sulla promozione delle fonti rinnovabili nel periodo 2018-2020.
Il Decreto si concentra sugli impianti Eolici on-shore, Idroelettrici (acqua fluente e bacino o serbatoio), Geotermici (diversi dalle installazioni ex art.1, comma 3-bis D.Lgs. 22/2010), Gas di discarica, Gas residuati dai processi di depurazione e Fotovoltaici (potenza maggiore di 20 KW). Per tali impianti è previsto un limite massimo del costo annuo degli incentivi, pari a 5,8 Mld €. Con successivi decreti verranno invece stabiliti gli incentivi e le relative modalità di accesso per le altre tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Si riporta il testo del Decreto in allegato:
Decreto_FER_bozza_in_concertazione.pdf|Visualizza dettagli
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E’ disponibile il Report "Monitoraggio mercato elettrico", aggiornato a marzo 2015.
Nel report sono disponibili i seguenti dati:
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confronto prezzi, spot (baseload) e future, mensili e giornalieri delle principali borse elettriche e gas europee;
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prezzi Ipex mensili per fascia di consumo (peak, off-peak, F1, F2 e F3);
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prezzi future brent, WTI e coal
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E’ disponibile il Report " Monitoraggio mercato elettrico gennaio 2015.pdf|Visualizza dettagli".
Nel report sono disponibili i seguenti dati:
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confronto prezzi, spot (baseload) e future, mensili e giornalieri delle principali borse elettriche e gas europee;
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prezzi Ipex mensili per fascia di consumo (peak, off-peak, F1, F2 e F3);
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prezzi future brent, WTI e coal
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Si è svolto stamani il preannunciato incontro con la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico, il Ministero dello Sviluppo Economico e l'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico sul tema delle Energivore.
L'incontro, che ha visto la partecipazione di numerose associazioni e aziende, è stato particolarmente articolato e ha messo luce su alcuni punti.
In particolare i punti maggiormente discussi e di respiro generale sono:
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Anche per i conguagli di dicembre 2014 verrà richiesta la fidejussione perché vi sono ancora incertezze che devono essere risolte e deve concludersi l'esame della misura a Bruxelles nell'ambito delle procedure sugli Aiuti di Stato.
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L'introduzione del termine del 31/10/14, per la presentazione della fidejussione per l'erogazione dell'anticipo, è di natura meramente pratico. Essendo ormai infatti giunti ai calcoli sul conguaglio, chi non presenterà fidejussione per l'anticipo lo potrà fare direttamente sull'intera cifra. E' stato ribadito che non vi è alcuna perdita di diritto. Le somme non riscosse sono accantonate sul conto corrente presso la MPS con un tasso del 3,8%.
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Nel caso dal conguaglio dovesse emergere che una azienda ha percepito con l'acconto puù di quanto alla stessa spettante, l'azienda dovrà restituire la differenza non spettante comprensiva degli interessi nel frattempo maturati su quella quota parte non dovuta.
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Se ci sono discrepanze evidenti tra i dati dichiarati dall’azienda e quelli forniti dal distributore - tali da cambiare la classe di sconto allora la CCSE - sospenderà la procedura e chiederà chiarimenti all’azienda e al distributore.
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Per quanto riguarda la componente Ae pagata, i distributori non l’applicheranno solo a quei soggetti che risultano energivori sulla base dell’elenco definitivo prodotto dalla CCSE a seguito del conguaglio. Ad esempio la componente Ae non verrà applicata dall'1/12/14 solo sulle aziende risultate energivore nell'elenco 2013.
A brevissimo condivideremo le slides presentate dalla CCSE nel corso dell'incontro.
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Confindustria welcomes the revision of Directive 2009/73 and Regulation 715/2009, considering that the future H2 framework can be embedded within the principles of the Gas Internal Energy Market.
Gas is an enabler of the EU decarbonization: several sectors rely on natural gas to fuel industrial processes (directly or through cogeneration) or as input for chemical production. Moreover, in many EU countries power generation from natural gas is going to be the main technology replacing coal and granting flexibility for NPRES in the medium term. Finally, gaseous fuels can contribute to the transport sector low carbon transition, especially in maritime, heavy duty and aviation sections. Therefore, an integrated gas system, including LNG, plays a crucial role for European Supply, energy diversification and market competitiveness. There is still to be done to achieve the Gas Target Model objectives and spreads among markets are still critical between North-West Europe and the Italian hub because of transportation tariffs along gas routes (pancaking effect). Different solutions could be effective to obtain a single gas market, e.g. the merge of national entry/exit zones applicating tariffs on external borders and on demand. It can also prevent the risk of decommissioning for those pipelines currently facing low demand but necessary for market competition and future H2 repurpose. Nevertheless, provisions aimed to enhance competitiveness should be fully applied and the 15-year time limit for LT capacity should be voluntarily applicable to existing contracts deriving from past allocation procedures.
The deployment of low/zero carbon gaseous fuels will provide a contribution in lowering the GHG emissions if adequate amounts of commodity, interoperable grids, secure storage equipment and reliable end-use technologies would be available at competitive prices to fulfill energy consumption of hard to abate sectors, in synergy with electrification trends. To reach the Green Deal objectives it is important to create a coherent legislative framework, combining all EU Regulations, so to define policies and market-based mechanisms to facilitate new gasses demand, vectoring, generation and value chain equipment production (It’s for example crucial the reduction of administrative barriers). A fair competition among technologies (P2X, storage, CCS/U etc..) and vectors shall be promoted, through the institution of an EU classification / certification, based on life cycle GHG emission savings, and a level playing field for all flexibility and market resources. It is important to pursue a gradual, flexible, open and technology neutral approach: the early development of alternative gasses shall avoid distortions of the NG markets and tariffs and be coordinated with the effective starting point/production possibilities of the different UE Countries. A regulatory sandbox approach would be beneficial to encourage R&D projects and subsidies should be considered to ease the decarbonization of those sectors where electrification is not technically or economically feasible besides where a H2 use/infrastructure already is present.
In view of a growing electricity-gas sectors coupling and market integration, the key principles of the energy regulation (e.g. unbundling, TPA) and cost-benefit evaluations of the infrastructure planning shall be synergically considered. The EU legislation should recognize the possibility for TSOs/DSOs to own, develop and operate H2 networks, as well as, to test H2 injection into their grids, so to verify standards (safety, quality, measurement) and promote the efficient use and retrofitting/repurposing of existing infrastructures, avoiding stranded costs. It’s important to ensure a transparent, fair and non-discriminatory access to the infrastructure to the decentralized production of renewable and low carbon gases and hydrogen and a correct allocation of costs avoiding cross subsidies between regulated and market-based activities.
Posizione Confindustria - Consultazione Hydrogen and Gas Market Decarbonization Package.pdf|Visualizza dettagli
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Confindustria ritiene importante procedere nella digitalizzazione delle reti energetiche ed ha pertanto accolto con favore la volontà dell'impresa maggiore di trasporto del gas naturale di procedere al riassetto dell’attività di misura nel trasporto gas. Sono state pertanto evidenziate le necessità di chiarimento sul futuro quadro regolatorio, funzionali alle decisioni di investimento degli operatori e alle valutazioni sul costo-opportunità della possibile cessione del sistema di misura.
Le osservazioni di Confindustria sono disponibili al seguente link Osservazioni Confindustria DCO SNAM ai sensi della deliberazione 522-2019-R-Gas.pdf|Visualizza dettagli
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La Commissione europea ha approvato, alla luce delle norme UE sugli aiuti di stato, alcuni meccanismi di regolazione della capacità proposti da Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia e Polonia. la commissione ha concluso che le misure previste contribuiranno a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, tutelando nel contempo la concorrenza nel mercato unico.
Meccanismo di capacità relativo all'intero mercato — Italia
La Commissione ha approvato il progetto italiano di introdurre un meccanismo di capacità relativo all'intero mercato volto a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di energia elettrica in Italia. Il meccanismo di capacità è stato approvato per un periodo di dieci anni, durante i quali l'Italia attuerà anche alcune riforme del mercato, con cui intende porre rimedio ai rischi strutturali che caratterizzano l'approvvigionamento del mercato dell'energia elettrica.
Nell'ambito della misura, i fornitori di capacità possono ottenere una compensazione finanziaria in cambio della disponibilità a produrre energia elettrica o, nel caso degli operatori della gestione della domanda, della disponibilità a ridurre il consumo di energia elettrica.
L'Italia ha dimostrato che il meccanismo di capacità è necessario e, collaborando strettamente con la Commissione, ha adottato diverse modifiche del progetto per garantirne la conformità con le norme UE sugli aiuti di Stato e in particolare con la Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020. In particolare:
- il sostegno viene fornito per affrontare rischi alla sicurezza dell'approvvigionamento chiaramente individuati e quantificati:
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l'Italia ha dimostrato che i ricavi previsti provenienti dalla vendita di energia elettrica non sono probabilmente tali da coprire i costi di produzione di un volume sufficiente di capacità di energia elettrica. Quantitativi sempre maggiori di capacità rischiano pertanto di uscire dal mercato, a fronte di una situazione in cui è improbabile che vengano realizzati nuovi investimenti. Nel 2017, ad esempio, i proprietari di alcune centrali hanno annunciato l'intenzione di cessare la produzione di 6 Gigawatt di capacità termica;
- il meccanismo di capacità sarà accompagnato da alcune riforme del mercato:
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l'Italia intende migliorare la propria rete di trasmissione nazionale, investire nella capacità di trasmissione transfrontaliera e realizzare una serie di riforme del mercato che consentiranno ai mercati dell'energia elettrica di inviare segnali di investimento più chiari. Queste riforme, tuttavia, non risultano sufficienti a garantire il livello auspicato di sicurezza dell'approvvigionamento a breve termine, ed è per questo che, alla luce delle attuali circostanze, il meccanismo di capacità si rivela necessario;
- il meccanismo è aperto a tutti i potenziali fornitori di capacità e i costi a carico dei consumatori sono mantenuti bassi grazie all'organizzazione di periodiche aste competitive:
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i fornitori di capacità saranno selezionati sulla base di aste periodiche, aperte ai generatori di energia esistenti e nuovi (compresi i generatori di energie rinnovabili, gli operatori della gestione della domanda e i sistemi di stoccaggio). Anche le importazioni di energia elettrica vengono prese in considerazione, permettendo ai fornitori di capacità ubicati negli Stati membri dell'UE limitrofi di competere per un determinato quantitativo di capacità e contribuendo in tal modo all'integrazione del mercato interno dell'energia;
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il fatto che il meccanismo sia aperto è garanzia di concorrenza tra le diverse tecnologie. Ciò a sua volta assicura che la capacità sarà acquisita al minor costo per i consumatori e saranno evitate distorsioni nel mercato.
Il meccanismo italiano possiede anche un elemento speciale che ne garantisce l'efficacia: quando i prezzi dell'energia elettrica raggiungono un determinato livello, insorge l'obbligo per le centrali elettriche selezionate mediante le aste di rimborsare una parte dell'aiuto di Stato, che possono finanziare con le entrate provenienti dalla vendita di energia elettrica. Pertanto, il meccanismo non solo assicura che la capacità sia disponibile, ma fornisce alle centrali elettriche un incentivo a utilizzarla per offrire la propria produzione sul mercato in situazione di carenza.
Per tali motivi, la Commissione ritiene che il meccanismo di capacità sia conforme alle norme UE sugli aiuti di Stato. Meccanismi analoghi sono già stati approvati per la Gran Bretagna, la Francia, il mercato irlandese "all-island" e, in data odierna, per la Polonia.
La versione non riservata della decisione sarà pubblicata con il numero SA.42011 nel Registro degli aiuti di Stato sul sito internet della DG Concorrenza, una volta risolte eventuali questioni di riservatezza.
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-682_it.htm
http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-18-681_it.htm
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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Vi riportiamo, in allegato, una bozza del nuovo decreto che aggiorna il DM del 6 luglio 2012 relativo agli incentivi alla fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, aggiornato al 15 maggio 2015, e la Posizione Confindustria che riprende le quanto espresso nel Comitato Energia del 26 maggio 2015, presieduto da Giorgio Squinzi.
Nel testo della nuova bozza di decreto si prevede un nuovo tetto agli incentivi che conferma quanto già stanziato nel 2012 pari a 5,8 Mld.
Considerato il limite di incentivazione a 5,8 miliardi, si renderebbero disponibili per i nuovi impianti circa 100 milioni attualmente liberi sul contatore del Gse, più tutte le risorse che si "andrebbero man mano liberando" - sia per il termine naturale degli incentivi (Certificati Verdi) sia per le revoche degli incentivi assegnati mediante aste e registri a impianti che non vengono costruiti o che, una volta messi in esercizio, tradiscono incongruenze rispetto alla documentazione presentata.
Secondo alcune stime di autorevoli istituti di ricerca emerge che - da qui alla fine dell'anno - potrebbero liberarsi circa 100 milioni ulteriori per la fine incentivi degli impianti ammessi ai CV; in aggiunta, basandosi sul trend degli ultimi mesi, altri 50 milioni circa potrebbero arrivare dalla revoche - per quanto ovviamente tale calcolo non sia in alcun modo standardizzabile ed estendibile al futuro.
In buona sostanza, ipotizzando che le prossime procedure di aste e registri abbiano luogo a fine anno, potrebbero essere disponibili circa 250 milioni di euro - e, basandosi sulla dichiarazione della Guidi relativa ad una previsione di incentivi per 2 anni, ulteriori 150 milioni per l'anno 2016. La somma farebbe 400 milioni: considerato che nel 2012-2014 furono messi a disposizione circa 600 milioni per l'assegnazione di incentivi a circa 2.200 MW, ipotizzando che tutte le risorse che si renderanno disponibili vengano messe a disposizione (e non destinate al risparmio) e che le tariffe vengano ritoccate al ribasso, la potenza incentivabile potrebbe arrivare facilmente a circa 1.500 MW.
Modificato il da Massimo Beccarello 1784DF74-F7BB-934F-C125-71B000362642
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Ieri le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera hanno svolto l'audizione del Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, sulla revisione della Strategia Energetica Nazionale (SEN).
Al seguente link è disponibile il video completo dell'audizione trasmesso dalla Camera: http://webtv.camera.it/evento/10681
Sono, inoltre, disponibili le slide del Ministro Calenda e la memoria del Ministro Galletti presentate nel corso dell'audizione parlamentare.
Potete infine trovare le Proposte Confindustria - inviate al MiSE - in occasione della consultazione preliminare sulla Strategia Energetica Nazionale dello scorso 15 febbraio.
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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La Commissione Europea ha presentato il 18 novembre la Comunicazione sui progressi compiuti finora nella realizzazione del Pacchetto sull’Unione dell’Energia, adottato il 25 febbraio 2015.
In innovazione e ricerca, l’Italia è prossima alla media europea, al di sopra degli US e del Giappone e della Corea del Sud in termini di sostegno pubblico alla ricerca e innovazione nel settore dell’energia e dell’ambiente. Tuttavia, il sostegno è inferiore a quelli di altri Stati membri come Germania e Francia. Per quanto riguarda i brevetti per le tecnologie a basse emissioni di carbonio, l’Italia è molto in ritardo sia rispetto alla media europea che ai principali partner globali.
Per quanto riguarda gli investimenti, la Politica di Coesione europea offre opportunità di investimento per realizzare gli obiettivi energetici in Italia, con il contributo di un co-finanziamento pubblico-privato. Inoltre, assicura soluzioni territoriali integrate attraverso il sostegno al capacity building, l’assistenza tecnica e la cooperazione territoriale, inclusa la Regione Alpina e la regione Adriatica e la regione Ionica e le strategie macro –regionali di cui l’Italia fa parte.
Tra il 2014-2020, la Politica di Coesione europea investirà in Italia:
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reti intelligenti per la distribuzione di elettricità: circa 444 milioni di Euro nelle smart grids. Si stima che questi investimenti contribuiranno a collegare circa 304.000 utenti in più.
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efficienza energetica: circa 1.413 milioni di Euro in miglioramenti nel settore pubblico e in misura minore, negli edifici residenziali e nelle imprese e nella cogenerazione altamente efficiente.
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trasporti: circa 3 684 milioni di Euro saranno investiti nel sostegno alla transizione verso un settore dei trasporti efficiente dal punto di vista energetico e decarbonizzato. Questi investimenti dovrebbero contribuire a migliorare i consumi di circa 1.000 nuclei domestici e ad una diminuzione dei consumi di energia primaria pari a 367.598.000 kWh all’anno negli edifici pubblici e a circa 270 km di linee ferroviarie ristrutturate o riqualificate e 250 km di linee di metropolitana nuove o ristrutturate.
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decarbonizzazione: nel complesso, gli investimenti dovrebbero contribuire ad una riduzione annuale delle emissioni di circa 5.149.000 tonnellate di CO2eq.
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fonti rinnovabili: circa 200 milioni di Euro. Si stima che questi investimenti contribuiaranno a circa 405 MW di capacità aggiuntiva di produzione da fonti rinnovabili.
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ricerca, innovazione e competitività: si stimano investimenti significativi in R&I e competitività delle PMI. Ci si baserà sulle strategie nazionali e regionali per la specializzazione intelligente. Per l’Italia, la strategia nazionale identifica 5 macro-aree di specializzazione, inclusa una per l’industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente. Molte strategie regionali sviluppano ulteriormente le loro aree di specializzazione in settori come energia intelligente e mobilità sostenibile, crescita blu e chimica verde. Al momento si prevedono almeno 33 milioni di Euro di investimenti in R&I e adozione di tecnologie low-carbon . Ma potrebbero aumentare in linea con l’evoluzione delle strategie di specializzazione.
L’Italia deve ancora stabilire una strategia e medio e lungo termine per gli obiettivi energetici e climatici al 2030 e 2050. Tuttavia, in base alla strategia energetica si potrebbero raggiungere questi scenari: livello di rinnovabili al 60% per il 2050, con un livello intermedio del 29% al 2030 e una diminuzione del consumo di energia 17-26% per il 2050.
Link:
http://ec.europa.eu/priorities/energy-union/state-energy-union/index_en.htm
Modificato il da Barbara Mariani 11396CBB-AD50-5ED1-C125-77450036943E
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E’ disponibile il Report "Monitoraggio mercato elettrico", aggiornato ad aprile 2015.
Nel report sono disponibili i seguenti dati:
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confronto prezzi, spot (baseload) e future, mensili e giornalieri delle principali borse elettriche e gas europee;
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prezzi Ipex mensili per fascia di consumo (peak, off-peak, F1, F2 e F3);
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prezzi future brent, WTI e coal
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Vi informiamo che sono state pubblicate dall'Autorità per l'Energia le FAQ, riorganizzate e aggiornate al 12 giugno 2015, sul "Testo Integrato dei Sistemi Semplici di Produzione e Consumo – TISSPC" contenenti le risposte sulle principali questioni interpretative dell'assetto regolatorio..
Modificato il da Barbara Marchetti 6FECD2ED-3BC4-6942-C125-72DB0031146B [email protected]
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La Corte UE, nella pronuncia pubblicata ieri, ha stabilito che le reti private qualificate come Reti Interne di Utenza (RIU), ai sensi della legge 99/09, non devono pagare gli oneri di dispacciamento su tutta l'energia consumata dagli utenti ad essa connessi ma solo con quella scambiata con la rete pubblica. Salvo che non si dimostri che vi sia un “costo specifico” legato alla mera possibilità data a tali sistemi di ricorrere alla rete pubblica.
Questo dovrebbe portare all'annullamento della relativa previsione della delibera ARERA 539/2015 a condizione che sia accertato, cosa che spetterà ora al TAR Lombardia fare, che gli utenti della RIU – tipicamente legati all'attività del complesso industriale – “non si trovano nella stessa situazione degli altri utenti della rete pubblica e che il prestatore del servizio di dispacciamento della rete pubblica sopporta costi limitati nei confronti di tali utenti di un sistema di distribuzione chiuso."
Oltre al tema degli oneri di dispacciamento, la Corte si è pronunciata anche sul nodo unbundling, precisando che se le RIU non possono essere ascritte a una categoria di SDC diversa da quelle previste nella Direttiva 2009/72, è anche vero che la stessa direttiva prevede l’esenzione dagli obblighi di separazione per “le imprese elettriche integrate che riforniscono meno di 100.000 clienti allacciati”.
La Corte europea ha stabilito nel contempo che le RIU vanno qualificate come reti di distribuzione e che sono soggette all'obbligo di connessione di terzi. Quest'obbligo può essere eliminato solo in presenza di “un’incapacità tecnica” da valutare caso per caso.
Sentenza Corte Ue.pdf|Visualizza dettagli
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Con la deliberazione 81/2017/R/eel l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI) ha stabilito che, a partire dall'anno 2015, possono inviare la dichiarazione finalizzata all’iscrizione all'elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica anche i soggetti che, oltre ai requisiti indicati dall’articolo 3, comma 1, del decreto 5 aprile 2013, abbiano un codice ATECO prevalente corrispondente ad uno dei codici NACE estrattivi inclusi nell’Allegato 3 e nell’Allegato 5 delle Linee Guida (Comunicazione 2014/C 200/01).
In particolare, si tratta di dieci codici, di cui sei presenti nell’Allegato 3 (codici NACE 05.10, 07.29, 08.11, 08.91, 08.93 e 08.99) e quattro nell’Allegato 5 (codici NACE 06.10, 06.20, 07.10 e 08.12) delle Linee Guida UE sugli aiuti di Stato nel settore energetico ambientale.
La Cassa, pertanto, rende disponibile il sistema telematico per la raccolta delle dichiarazioni finalizzate all’iscrizione all’Elenco di cui all’articolo 6, comma 2, del DM 5 aprile 2013 (Elenco energivori), relative ai dati a consuntivo dell’anno 2015, alle imprese con attività prevalente nei settori caratterizzati dai seguenti gruppi di codici ATECO:
- da 05.10.00 a 05.10.99;
- da 06.10.00 a 06.10.99;
- da 06.20.00 a 06.20.99;
- da 07.10.00 a 07.10.99;
- da 07.29.00 a 07.29.99;
- da 08.11.00 a 08.11.99;
- da 08.12.00 a 08.12.99;
- da 08.91.00 a 08.91.99;
- da 08.93.00 a 08.93.99;
- da 08.99.00 a 08.99.99.
Si ricorda che:
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La possibilità di accesso al sistema telematico, soltanto per tali imprese, avrà termine alla mezzanotte del 3 maggio 2017.
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Per le imprese con attività manifatturiera prevalente, già inclusi nel novero dei soggetti che possono iscriversi all’Elenco energivori, resta fermo il termine del 3 aprile 2017.
Si conferma la perentorietà dei suddetti termini (rispettivamente 3 aprile p.v. per le imprese manifatturiere e 3 maggio p.v. per le imprese del settore di cui ai Codici Ateco suelencati), oltre i quali non sarà dunque possibile dichiarare i dati dell’anno 2015, con conseguente impossibilità al calcolo e all’erogazione delle relative agevolazioni.
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In relazione all'obbligo di diagnosi energetica per le imprese Energivore, il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiarito che le aziende rientranti nell’elenco imprese energivore da ultimo pubblicato da CSEA, relativo all’anno 2014, sono tenute ad effettuare la diagnosi entro il 5 dicembre 2017.
Modificato il da Elena Bruni D84CA2DE-7A8B-C14E-C125-6C670035414E [email protected]
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termine perentorio di 10 giorni lavorativi antecedenti la scadenza della fideiussione originaria o di sua difformità rispetto al modello allegato alla presente, la Cassa procederà ad escutere le garanzie in scadenza. Per le fideiussioni in scadenza ad aprile 2016, il termine di cui al precedente periodo è di 5 giorni lavorativi antecedenti la scadenza della fideiussione. Per qualsiasi informazione e/o chiarimento è possibile contattare la CCSE tramite l’indirizzo [email protected].
circolare-n13-2016-elt-all-a-facsimile-addendum-fideiussione.docx|Visualizza dettagli circolare-n13-2016-elt-all-b(2).docx|Visualizza dettagli
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L’AEEGSI ha pubblicato in data odierna la Delibera 210/2016/R/EEL “ DISPOSIZIONI CONSEGUENTI ALLA DELIBERAZIONE DELL’AUTORITÀ 668/2015/R/EEL” con la quale disciplina le erogazioni delle agevolazioni per l’anno 2014 e detta le disposizioni utili per l’iscrizione a bilancio delle somme spettanti per l’anno 2015.
L’AEEGSI riporta nella Delibera tutti i precisi riferimenti alla normativa vigente sulle energivore e sugli aiuti di stato e riporta lo stato di avanzamento della procedura in corso presso la Commissione Europea.
L’AEEGSI sottolinea dunque che, l’attuale stato del procedimento presso la Commissione europea non consente di avere certezza sulla tempistica di conclusione della procedura.
Inoltre a seguito dell’esito di tale procedimento, sottolinea ancora l’AEEGSI, potrebbero essere necessarie modifiche all’attuale disciplina delle misure agevolative che richiedono comunque un aggiornamento anche a seguito del nuovo regime normativo introdotto dal decreto legge 210/15 che, in coerenza con le Linee Guida, con decorrenza dal 1 gennaio 2016, ha:
- circoscritto l’ambito applicativo delle predette agevolazioni ai soli oneri generali che finanziano il sostegno alle energie rinnovabili
- disposto il superamento dell’attuale struttura a “scaglioni di consumo” delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema applicata agli utenti connessi in media, in alta e altissima tensione.
L’AEEGSI rimette in moto la macchina per l’iscrizione delle aziende al registro energivore presso la CCSE, dando mandato alla stessa di predisporre e trasmettere all’Autorità, entro il 31 marzo 2016, una proposta contenente gli adempimenti che devono essere rispettati dalle imprese che intendono rinnovare le fideiussioni relative alle agevolazioni di competenza 2013 in procinto di scadenza. Inoltre l’AEEGSI dà mandato alla Cassa di predisporre e trasmettere all’Autorità, entro il 15 aprile 2016, una proposta contenente:
a) gli adempimenti procedurali prodromici alla raccolta delle dichiarazioni attestanti la titolarità dei requisiti tipici delle imprese a forte consumo di energia elettrica per l’anno 2015;
b) le modalità di comunicazione dei dati relativi al VAL registrati dalle imprese a forte consumo di energia elettrica negli anni in cui queste ultime hanno presentato alla Cassa la dichiarazione necessaria all’iscrizione nell’elenco delle imprese energivore;
c) gli adempimenti che devono essere rispettati dalle imprese per presentare fideiussione, laddove ciò si renda necessario per l’erogazione delle agevolazioni relative all’annualità di competenza 2014.
Nella delibera l’AEEGSI fa riferimento anche alla aziende che non avevano rispettato il termine del 31/10/15 per l’iscrizione al registro energivore 2014, dando mandato alla Cassa di compiere con urgenza i necessari approfondimenti istruttori al fine di verificare, sulla base di attenta valutazione delle motivazioni addotte dalle imprese interessate, se accogliere o meno le istanze.
La Delibera evidenzia quegli elementi che consentono alle imprese di verificare autonomamente la propria compliance con le disposizioni sugli aiuti di stato e decidere di non accantonare un fondo rischio per l’equivalente delle somme “spettanti” in quanto certi che non debbano restituirle.
L’AEEGSI infine fissa al 30 aprile 2016 il termine per l’aggiornamento dei valori del costo di riferimento del PUN anche se è altamente probabile che l’AEEGSI riesca ad anticipare i tempi pubblicando la determina integrativa con il costo tra il 15 e il 20 aprile.
Delibera 120_2016 Energivore.pdf|Visualizza dettagli
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Si è svolto oggi il convegno di presentazione del IV rapporto Confindustria sull'Efficienza Energetica.
L'incontro è stata l'occasione di confronto e scambio di idee costruttive e di collaborazione su un tema di vitale importanza per le nostre imprese, grazie anche agli interventi e alla tavola rotonda che ha visto la partecipazione, oltre che di partner scientifici, quali Enea e RSE, di rappresentanti delle Istituzioni.
Di seguito il link dal quale poter scaricare il Rapporto
IV rapporto Confindustria Efficienza energetica
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E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM Mise 16 marzo 2017 sulla semplificazione delle procedure di connessione alla rete degli impianti di microcogenerazione.
"Decorsi 180 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto - si legge nel testo - i modelli unici sono utilizzati per la realizzazione, la connessione e l'esercizio degli impianti di microcogenerazione ad alto rendimento ovvero degli impianti di microcogenerazione alimentati da fonti rinnovabili, eventualmente dotati di sistemi di accumulo".
Il decreto entra in vigore da oggi.
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La Cassa Servizi Energetici e Ambientali, facendo seguito alla riattivazione delle attività di riconoscimento delle agevolazioni per le imprese energivore, secondo quanto disposto dalla Delibera 677/2016/R/EEL, ha pubblicato ieri 15 dicembre 2016, il 1° Elenco delle imprese a forte consumo di energia aggiornato per l'anno 2014.
Elenco_Energivori_2014_del_15-12-16.pdf|Visualizza dettagli
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Il 30 novembre, la Commissione UE ha presentato il Pacchetto legislativo “Energia pulita per tutti gli europei” (“Clean Energy for all Europeans”), che completa le iniziative legislative previste dal progetto politico di un’Unione dell’Energia, presentato dalla stessa a marzo 2015.
L’Unione dell’Energia è una delle 10 priorità della Commissione Juncker. La visione stradovranno rappresentare circa il 50% del mix energetico europeo. La transizione energetica è il pilastro della politica climatica europea in vista degli impegni dell’Accordo di Parigi, poiché i 2/3 delle emissioni di gas serra europee provengono dalla produzione di energia.
Il Pacchetto di proposte legislative ha tre obiettivii:
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mettere l’efficienza energetica al primo posto;
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conseguire la leadership a livello globale nelle fonti rinnovabili;
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offrire un patto equo ai consumatori
Le misure dovranno beneficiare tutti i consumatori, che dovranno avere accesso a un’energia più sicura, più pulita e più competitiva, secondo gli obiettivi dell’Unione dell’Energia.
Efficienza energetica al primo posto. La Commissione UE pone l’efficienza energetica, intesa come fonte di energia più pulita e più economica, come obiettivo prioritario e, per questo, propone un obiettivo per il 2030 più ambizioso (30%) di quello concordato dal Consiglio Europeo di ottobre 2014 (27%).
Secondo l’Esecutivo UE, l’obiettivo del 30% si tradurrebbe in 70 miliardi di Euro di PIL e 400.000 posti di lavoro aggiuntivi. Nella revisione della Direttiva, la Commissione UE propone di estendere gli obblighi di risparmio energetico stabiliti dalla Direttiva 2012/27/UE al 2030 e di accelerare la ristrutturazione energetica dell’edilizia nella Direttiva sulla Performance energetica dell’Edilizia. Al fine di sostenere la strategia europea per una mobilità sostenibile e aumentare l’uso dell’elettricità nei trasporti, saranno richiesti punti di ricarica obbligatori negli edifici esistenti e nuovi. Contestualmente, la Commissione UE lancia una Iniziativa Europea per l’Edilizia (European Building Initiative), che prevede anche misure finanziare per gli edifici intelligenti attraverso la mobilitazione, in cooperazione con la BEI, di circa 10 miliardi aggiuntivi per finanziamenti pubblici e privati entro il 2030, per promuovere l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili.
Ecodesign e etichettatura energetica continueranno a rivestire un ruolo importante e, per questo, la Commissione UE ha adottato nel Pacchetto un Working Plan sull’Ecodesign 2016-2019 e misure specifiche (regolamenti) per alcuni prodotti (riscaldamento e raffreddamento dell’aria).
Leadership nelle fonti rinnovabili. Le fonti rinnovabili occupano circa 1.100.000 persone nell’UE. L’UE è leader globale nell’energia eolica, sebbene abbia perso la leadership nella produzione di pannelli solari. A seguito della presentazione del Pacchetto Clima e Energia 2030 da parte della Commissione UE, il Consiglio Europeo di ottobre 2014 ha stabilito che l’UE dovrà conseguire entro il 2030 un obiettivo di produzione di energia da fonti rinnovabili del 27%. L’obiettivo al 2030 dovrà essere realizzato attraverso lo sforzo comune degli Stati Membri ma, a differenza di quanto previsto nell’attuale Direttiva 2009/28/CE, non sarà tradotto in un obiettivi nazionali indicati dalla Commissione UE. In base alla proposta di Regolamento sulla Governance, nel caso in cui la Commissione UE, che avrà il controllo sui piani climatici e energetici nazionali, identifichi un divario tra le misure adottate dagli Stati Membri e il conseguimento dell’obiettivo per il 2030, potrà intervenire con ulteriori azioni a livello europeo. Nella revisione della Direttiva 2009/28/CE sulle Fonti Rinnovabili, la Commissione propone una serie di misure finalizzate a creare un level playing field per tutte le tecnologie, adattare il mercato elettrico, remunerare la flessibilità sia nella generazione che nella domanda e nello stoccaggio. Il dispacciamento prioritario viene confermato per le istallazioni esistenti e le piccole istallazioni e laddove sia dimostrato dallo Stato Membro che è necessario a raggiungere l’obiettivo sulle fonti rinnovabili, mentre la riduzione della produzione di fonti rinnovabili dovrebbe essere tenuta al minimo. Inoltre, si prevedono misure sulla cogenerazione, le bioenergie, i combustibili avanzati per il trasporto, la biomassa.
Un patto equo per i consumatori. La Commissione UE propone di riformare il mercato energetico per conferire più potere ai consumatori nelle loro scelte energetiche. Secondo la Commissione UE, per le industrie, tali riforme dovrebbero tradursi in una maggiore competitività. Tra i principali strumenti proposti, un’informazione più trasparente sui consumi e sui costi dell’energia, fornita dal secondo Rapporto sui prezzi e costi dell’energia in Europa. Le modifiche del quadro normativo proposte dalla Commissione UE per realizzare un mercato più decentralizzato, più intelligente e interconnesso dovrebbero mettere il consumatore in grado di generare la propria energia, stoccarla, condividerla consumarla o rivenderla nel mercato. Infine, il Pacchetto definisce un nuovo approccio per la protezione dei consumatori vulnerabili.
L’obiettivo politico del Pacchetto legislativo sul mercato elettrico è rendere il nuovo mercato elettrico adatto allo sviluppo delle fonti rinnovabili, che dovranno avere un ruolo sempre più preminente in vista degli obiettivi di decarbonizzazione. Per adattarsi alle fonti rinnovabili in forte sviluppo, il mercato elettrico dovrà essere decentralizzato in termini di generazione e più flessibile rispetto all’offerta e alla domanda, più trasparente e aperto alla partecipazione dei consumatori alla gestione della domanda, più integrato, più europeo e meno nazionale, più corto e orientato ai segnali di prezzo necessari per gli investimenti e ad un’eliminazione progressiva dei prezzi regolati nel mercato elettrico all’ingrosso e al dettaglio. Anche il ruolo centrale dei DSO dovrà adeguarsi alle nuove dinamiche del mercato elettrico.
Link ai documenti:
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-4009_it.htm
https://ec.europa.eu/energy/en/news/commission-proposes-new-rules-consumer-centred-clean-energy-transition
Modificato il da Barbara Mariani 11396CBB-AD50-5ED1-C125-77450036943E
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E' stata pubblicata in data odierna la Delibera dell'AEEGSI n. 677/16 con la quale vengono date disposizioni alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali in materia di agevolazioni a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica, con riferimento ai periodi di competenza 1 luglio - 31 dicembre 2013 e 1 gennaio - 31 dicembre 2014. Tali disposizioni non valgono per le imprese potenzialmente soggette alla restituzione di somme percepite in eccesso per effetto di eventuali sovracompensazioni, per le quali si deve attendere la fine delle verifiche. Vengono inoltre date disposizioni alla Cassa per l'apertura del portale ai fini dalle raccolta delle dichiarazioni per l'anno 2015.
Del AEEGSI 677_16 energivore.pdf|Visualizza dettagli All 677_1l tab 1.xls|Visualizza dettagli
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Il Mise ha pubblicato, sul proprio sito, un documento che riporta alcuni chiarimenti sulle diagnosi energetiche ex DL 102/14.
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/energia/efficienza-energetica/diagnosi-energetiche
Modificato il da Elena Bruni D84CA2DE-7A8B-C14E-C125-6C670035414E [email protected]
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L'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico, ha pubblicato il rapporto nel quale espone le risultanze relative al primo anno di applicazione delle misure di agevolazione per le imprese a forte consumo di energia.
Di seguito il link dove poter scaricare il rapporto: Rapporto AEEGSI 59/2015/I/EEL
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Il consistente aumento dei prezzi di elettricità e gas deciso in occasione dell’ultimo aggiornamento trimestrale è stato il tema al centro di un'audizione informale in Parlamento sui prezzi dell’energia di fronte alle commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato
Le commissioni hanno infatti deciso di convocare il Regolatore quest'oggi per meglio analizzare le ragioni del caro-bollette ed eventualmente cominciare a delineare un percorso finalizzato a porre rimedio al problema.
Lo scorso 27 settembre il Collegio dell’Autorità ha approvato un aumento della spesa per la famiglia tipo in tutela del 7,6% per l’energia elettrica (+1,5 cent€/kWh) e del 6,1% per il gas (+4,78 cent€/mc), motivandolo con la “eccezionale situazione di tensione nei mercati energetici in Europa”. In particolare: elevati prezzi internazionali delle materie prime (gas +13% e carbone +12% nel trimestre in corso rispetto al secondo trimestre 2018), quotazioni del gas in Europa spinte anche dall’aumento del Gnl sui mercati asiatici (+22%), crescita “senza precedenti” del prezzo dell’Ets (+29%), limitazioni e incertezze legata allo stop totale o parziale di 22 reattori nucleari su 58 in Francia.
Come già fatto dal Collegio precedente (che già per il trimestre luglio-settembre aveva definito un aumento del 6,5% per elettricità e dell’8,2% per il gas), anche per gli ultimi tre mesi dell’anno l’Arera ha “congelato” gli oneri di sistema per evitare un aggravio ancor più pesante, quantificato in circa un miliardo di euro per tutto il 2018. Aggravio che comunque prima o poi dovrà essere scaricato sulle bollette.
Nel corso dell’Audizione il Regolatore ha affermato che, considerando che la “soglia di attenzione” delle disponibilità liquide della Csea è fissata al 2019, il percorso di recupero del miliardo € di oneri di sistema “congelati” sarà avviato “a partire dal prossimo trimestre su un arco di tempo che, al momento, si stima dell’ordine di quattro trimestri, ma potrebbe essere modulato sulla base dell’andamento del prezzo dell’energia, con la possibilità di utilizzare eventuali congiunture positive nel corso del 2019 per accorciarne la durata, senza nel contempo gravare in maniera eccessiva sull’andamento della spesa per il servizio elettrico di famiglie e imprese”.
I contributi, sottolinea la commissione, saranno presi in considerazione ai fini dell'elaborazione della risoluzione da trasmettere al Governo per il tramite della Presidenza del Senato.
Si allega Memoria e presentazione dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente in merito all’aggiornamento trimestrale delle condizioni economiche per i servizi di tutela dell’energia elettrica e del gas naturale per il IV trimestre 2018.
491-18.pdf|Visualizza dettagli 491-18all.pdf|Visualizza dettagli
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Il DM che disciplina la materia delle imprese energivore è stato firmato dal Ministro Calenda e trasmesso alle Commissioni parlamentari competenti che hanno trenta giorni di tempo per esprimere il parere.
Di seguito il testo del DM e la relazione illustrativa.
Bozza DM energivori dicembre 2017.pdf|Visualizza dettagli Relazione Decreto attuativo energivori.pdf|Visualizza dettagli
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E' disponibile in allegato la Posizione Confindustria sulla Strategia Energetica Nazionale, frutto del lavoro della Task Force - composta da rappresentanti di Associazioni e Federazioni del Sistema - costituita ad hoc da Confindustria. Il testo rappresenta la risposta Confindustria alla consultazione avviata lo scorso 12 giugno dal Ministero dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente.
Posizione Confindustria SEN 2017.pdf|Visualizza dettagli
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