Con riguardo alla Pec che la Cassa Conguaglio ha inviato in questi giorni ad alcune aziende, con la quale si comunica che il POD riportato in dichiarazione non rientrerebbe nella titolarità aziendale, si riporta quanto emerso da un contatto diretto con gli uffici della CCSE.
La non corrispondenza del POD può derivare - in alcuni casi - dalla errata compilazione del campo POD che causa un errore nei controlli automatici del sistema. In questi casi, che la CCSE chiama di "mero errore di trascrizione del numero identificativo del POD", si può apportare una modifica inviando la rettifica materiale entro il 20 novembre 2014.
Qualora invece non si tratti di mero errore materiale, ma ad esempio di una anomalia informativa tra cliente-fornitore-distributore (riguardante ad esempio il nome dell'impresa, la ragione sociale, il codice fiscale e/o la partita IVA), si chiede alle aziende di segnalare quale è il motivo del mancato riscontro del POD entro il 20 novembre, e la CCSE svolgerà le sue opportune verifiche.
In questo caso, appare probabile che l'azienda in questione non venga inserita nell'elenco e non si proceda alla erogazione, ma essendo l'elenco in continuo aggiornamento anche dopo la pubblicazione del 30 novembre, proprio per consentire l'inserimento di quelle aziende per le quali si è reso necessario un supplemento di indagine istruttoria, non appena il problema verrà risolto l'azienda verrà inserita nell'elenco e avrà diritto all'erogazione dell'agevolazione.
Si consiglia dunque alle aziende di prestare la massima attenzione nella compilazioone della dichiarazione, anche per evitare di incorrere in errori materiali che necessariamente richiedono rettifiche, e di verificare velocemente il motivo della non corrispondenza del POD, avendo comunque chiaro che il mancato inserimento nell'elenco entro il 30 novembre 2014 non pregiudica il diritto all'agevolazione, laddove i controlli diano poi esito positivo.