Lo scorso 12 novembre è stata presentata dall'Agenzia Internazionale dell'Energia (Aie) la nuova edizione del World Energy Outlook.
Secondo l’Agenzia, la domanda energetica mondiale aumenterà del 37% al 2040, con un aumento medio annuo dell'1,1%. Un rallentamento rispetto ai decenni precedenti dovuto da una parte ai miglioramenti sul piano dell'efficienza e dall'altra a cambiamenti strutturali nell'economia globale in favore di attività a più bassa intensità energetica. Il mix energetico mondiale sarà suddiviso equamente tra: petrolio, gas, carbone ed energie "low-carbon"(nucleare e rinnovabili).
La domanda mondiale di elettricità crescerà, tra il 2012 e il 2040, dell’80%. Il maggior contributo verrà dalla Cina (33%), seguita dall'India (15%), dal Sud Est Asiatico (9%) e dal Medio Oriente (6%).
Secondo lo scenario centrale dell’Outlook, nel 2040 la quota nella produzione elettrica di fonti fossili scenderà al 55%, nel 2012 era del 68%, e le rinnovabili passeranno dal 21 al 33%. Il carbone sarà la fonte che perderà più terreno, soprattutto nei Paesi OCSE, frenato dalle politiche di riduzione delle emissioni. Previsto inoltre un dimezzamento della produzione da olio combustibile e un quasi raddoppio di quella da gas che in Europa comunque non tornerà ai livelli del 2010 prima del 2030.
Sempre secondo l’AIE, la domanda di petrolio dovrebbe salire di 14 milioni di barili/giorno, toccando i 104 milioni di barili al giorno nel 2040, una previsione legata però alla realizzazione di tempestivi investimenti in Medio Orinete. La produzione di tight oil statunitense e quella dei Paesi non-Opec, infatti, rallenterà la sua crescita e il mondo sarà sempre più dipendente dal greggio di un numero relativamente piccolo di Paesi produttori.
La domanda di carbone crescerà dello 0,5% l'anno, contro il 2,5% degli ultimi trenta anni, con due terzi dell'aumento concentrati nei primi 10 anni del periodo. I consumi di questo combustibile - prevede l'Agenzia - raggiungeranno il picco anche in Cina, al 2030, mentre tra le superpotenze solo in India continueranno a crescere
Per il gas, diversamente da petrolio e carbone, si prevedono al 2040 consumi superiori del 50% rispetto al livello attuale. La produzione di gas naturale è prevista crescere linearmente a 5.400 miliardi di metri cubi, grazie al contributo di tutte le maggiori aree del mondo, Europa esclusa, con il peso degli Usa che, grazie al gas non convenzionale, salirà dal 17 al 31% mantenendo il ruolo di primo produttore.
La quota delle fonti rinnovabili nella produzione di elettricità salirà dal 21% del 2012 al 33% del 2040. A spingere la crescita delle rinnovabili saranno il calo dei costi e gli incentivi. A crescere di più saranno nell'ordine eolico, idroelettrico e solare. Le rinnovabili, si prevede, supereranno il gas divenendo la seconda fonte del mix elettrico già nel giro di un paio di anni ed entro il 2035 daranno il contributo più importante, sorpassando anche il carbone.
Destinato inoltre a triplicare il consumo di biocarburanti, da 1,3 milioni di barili/giorno di petrolio equivalente a 4,6 milioni, quando coprirà l'8% della domanda del trasporto stradale.
Per il nucleare, infine, si parla di un aumento della potenza del 60% nei prossimi 26 anni, localizzato soprattutto in Cina, India, Corea e Russia. Di qui al 2040 dovranno però essere smantellati 200 reattori con un costo di circa 100 miliardi di dollari.
Sono disponibili l'executive summary e le slides utilizzzate nella presentazione a Londra del rapporto.
WEO2014_LondonNovember.pdfVisualizza dettagli WEO2014SUM.pdfVisualizza dettagli