Gentili colleghi,
con la presente inviamo un breve resoconto della riunione di coordinamento che si è svolta lunedì 11 al MISE relativamente ai principali dossier europei in ambito energetico.
Il 7 e l'8 luglio scorsi alcuni funzionari italiani della Commissione Europea (CE) hanno organizzato una due giorni di approfondimento a Bruxelles con i principali interlocutori istituzionali e stakeholder italiani (allegato). In quella occasione, è stato fatto il punto sui dossier clima-energia attualmente in fase di definizione e quelli che saranno oggetto delle future proposte della CE.
La riunione di coordinamento è stata organizzata dal MISE ed è stata la prima di una serie che ci vedrà coinvolti nei prossimi mesi, in particolare in vista della presentazione dei pacchetti autunnali su efficienza, rinnovabili e mercato elettrico.
Di seguito una sintesi del resoconto sui principali dossier:
Pacchetto contenente la revisione della decisione sull'Effort Sharing, il LULUCF e la proposta di decarbonizzazione del settore dei trasporti (in uscita il prossimo 20 luglio)
La proposta di revisione dell'Effort Sharing avverrà probabilmente tramite regolamento e non tramite decisione e riguarderà la riduzione dei gas serra nei settori non ETS.
Pare che la CE abbia ammesso che gli scenari in base ai quali proporrà i nuovi obiettivi di burden sharing non saranno interamente basati sul modello PRIMES, come in passato, ma interverranno anche altre ipotesi di scenario non meglio specificate.
Per quanto riguarda il settore dei trasporti, saranno mantenuti gli attuali standard per cars e vans, ci si concentrerà sui veicoli a basse emissioni e verrà inserito qualche elemento sulla decarbonizzazione dei combustibili.
Pacchetto contenente la revisione della direttiva efficienza energetica e della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (in uscita il prossimo 4 ottobre)
Direttiva Efficienza Energetica (EED):
La direttiva non sarà rivoluzionata, ma la CE interverrà sui seguenti articoli: n. 1-3 (target), n. 7 (schemi obbligatori), n. 9-11 (fatturazione, misurazione).
Il tema più delicato riguarda ovviamente l'innalzamento del target, che la CE sta valutando attraverso l'analisi di 5 scenari: 27% (indicato dal Consiglio europeo di ottobre 2014), 30%; 33%; 35%; 40% (indicato dal Parlamento europeo in più di una risoluzione).
Un secondo ambito di intervento riguarderà la natura del target, sulla quale la CE sta valutando 2 scenari: 1) target vincolante a livello UE e volontario per gli SM, 2) target vincolante anche per gli SM (tipo 'burden sharing'). A tal proposito, bisognerà valutare anche gli effetti della Brexit sull'orientamento della CE, visto che il Regno Unito era uno degli SM a favore del target non vincolante per gli SM.
Anche rispetto alla revisione dell'art. 7, ci si aspetta un maggiore livello di ambizione per il periodo 2021-2030 da parte della CE e un rafforzamento dell'attuale meccanismo, che potrebbe essere critico per l'Italia.
Sembra che saranno stralciati dalla EED anche gli art. 15-18, che dovrebbero essere reinseriti nella proposta sul Market Design.
La revisione della direttiva sarà affiancata da una comunicazione sul finanziamento delle misure per l'efficienza energetica.
Direttiva Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD):
Anche in questo caso le modifiche all'impianto dell'attuale direttiva saranno minime e verteranno in particolare sull'interazione con la strategia sul riscaldamento e il raffrescamento, sulla maggiore penetrazione delle rinnovabili e sul rafforzamento del ruolo dei consumatori.
Pacchetto contenente la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, il Market Design e la sicurezza dell'approvvigionamento nel settore elettrico (in uscita tra dicembre e gennaio)
Direttiva Fonti Rinnovabili (RESD):
Lo scopo della revisione della direttiva è essenzialmente quello di adeguare l'attuale normativa al target per il 2030 (secondo le indicazioni del Consiglio europeo di ottobre 2014, +27% RES a livello UE).
La questione principale che sta affrontando la CE in questo momento è la valutazione sul come procedere qualora la somma degli impegni nazionali sulle rinnovabili non consenta il raggiungimento del target del + 27%. Una delle ipotesi più accreditate in tal caso è la presentazione, da parte della CE, di "gap filling measures" vincolanti per gli operatori, che interverranno direttamente nei settori del trasporto e del riscaldamento/raffrescamento.
Market Design:
La proposta più complessa e voluminosa che presenterà la CE è quella sul Market Design nel settore elettrico. Un primo draft della proposta potrebbe circolare in autunno, e c'è ancora tempo per un nostro contributo pro-attivo perché le ipotesi sul tavolo sono ancora tutte in discussione.
La proposta non sarà definita all'interno del framework regolatorio che disciplina il IV pacchetto energia, piuttosto si tratterà di una nuova idea di mercato che consentirà, almeno nelle intenzioni, una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili, un maggior coinvolgimento dei consumatori (si passerà dal concetto di "consumer" a quello di "prosumer", cioè di un consumatore-produttore), una maggiore chiarezza e stabilità dei segnali di prezzo per gli operatori e una migliore gestione degli aspetti cross border.
Nella proposta di Market Design verrà rivista anche la vecchia direttiva riguardante la sicurezza dell'approvvigionamento nel settore elettrico, all'interno del quale verrà disciplinata la regolazione sui Capacity Remuneration Mechmanisms (CRM).
Su questo ultimo punto in particolare, pare che la CE non abbia intenzione di prevedere alcuna forma di legislazione vincolante per gli SM, ma solo una sorta di linee-guida in cui si esprimerà rispetto ai sistemi più efficienti ai fini del mercato interno (come sai c'è una grande spaccatura tra paesi nordici e paesi come l'Italia rispetto all'ipotesi di energy-only market, che è politicamente il nodo più complicato da sciogliere).
Altri dossier
Oltre ai dossier legislativi sopra menzionati, si è accennato a:
Aiuti di Stato: è possibile che sia anticipata la revisione della normativa attuale per adeguarla all'orizzonte 2030. DG ENER potrebbe infatti anticipare DG COMP nei settori di sua competenza, ma non c'è ancora una conferma formale in tal senso.
Etichettatura energetica: l'iter legislativo del dossier è ad uno stadio maturo e il trilogo dovrebbe tenersi nel mese di settembre.
Gas: rispetto alla proposta di regolamento sugli accordi intergovernativi, come sai la Presidenza olandese è riuscita a trovare un accordo in Consiglio. Quindi, è molto probabile che un accordo con il Parlamento si trovi già entro fine anno. Più complessa la proposta di regolamento relativa alla sicurezza degli approvvigionamenti. In questo caso la Presidenza slovacca ha dichiarato di voler raggiungere un accordo con il Parlamento entro dicembre, ma è molto più verosimile che si riesca a raggiungere solo un General Approach interno al Consiglio.
Governance dell'Unione dell'Energia: come è evidente dai dossier in discussione, il Commissario Arias Canete e il Vice Presidente Šefčovič concentreranno l'attenzione sul settore elettrico, ma la CE presenterà anche una proposta legislativa per rivedere il framework istituzionale che interessa tutta la normativa su clima-energia, inquadrandola all'interno dell'Energy Union. La nuova proposta sostituirà gli obblighi di reportistica in capo agli SM per quanto riguarda efficienza energetica, rinnovabili ed emissioni climalteranti, e conterrà un unico template da compilare all'interno dei Piani Nazionali Clima-Energia. Nei primi mesi del 2017 gli SM dovranno presentare alla CE una prima bozza dei Piani Nazionali con orizzonte al 2030, mentre la prima versione ufficiale dovrà essere pronta entro il 2018. Noi saremo verosimilmente coinvolti nelle varie tappe che porteranno alla definizione del Piano nazionale italiano. Infine, lo Stato dell'Energy Union, che sarà pubblicato annualmente nei mesi di novembre-dicembre, sostituirà il Semestre europeo per quanto riguarda le questioni di politica energetica e climatica.
Stakeholders energia e clima 7-8 7 2016.pdfVisualizza dettagli