La Commissione Europea ha presentato il 18 novembre la Comunicazione sui progressi compiuti finora nella realizzazione del Pacchetto sull’Unione dell’Energia, adottato il 25 febbraio 2015.
In innovazione e ricerca, l’Italia è prossima alla media europea, al di sopra degli US e del Giappone e della Corea del Sud in termini di sostegno pubblico alla ricerca e innovazione nel settore dell’energia e dell’ambiente. Tuttavia, il sostegno è inferiore a quelli di altri Stati membri come Germania e Francia. Per quanto riguarda i brevetti per le tecnologie a basse emissioni di carbonio, l’Italia è molto in ritardo sia rispetto alla media europea che ai principali partner globali.
Per quanto riguarda gli investimenti, la Politica di Coesione europea offre opportunità di investimento per realizzare gli obiettivi energetici in Italia, con il contributo di un co-finanziamento pubblico-privato. Inoltre, assicura soluzioni territoriali integrate attraverso il sostegno al capacity building, l’assistenza tecnica e la cooperazione territoriale, inclusa la Regione Alpina e la regione Adriatica e la regione Ionica e le strategie macro –regionali di cui l’Italia fa parte.
Tra il 2014-2020, la Politica di Coesione europea investirà in Italia:
- reti intelligenti per la distribuzione di elettricità: circa 444 milioni di Euro nelle smart grids. Si stima che questi investimenti contribuiranno a collegare circa 304.000 utenti in più.
- efficienza energetica: circa 1.413 milioni di Euro in miglioramenti nel settore pubblico e in misura minore, negli edifici residenziali e nelle imprese e nella cogenerazione altamente efficiente.
- trasporti: circa 3 684 milioni di Euro saranno investiti nel sostegno alla transizione verso un settore dei trasporti efficiente dal punto di vista energetico e decarbonizzato. Questi investimenti dovrebbero contribuire a migliorare i consumi di circa 1.000 nuclei domestici e ad una diminuzione dei consumi di energia primaria pari a 367.598.000 kWh all’anno negli edifici pubblici e a circa 270 km di linee ferroviarie ristrutturate o riqualificate e 250 km di linee di metropolitana nuove o ristrutturate.
- decarbonizzazione: nel complesso, gli investimenti dovrebbero contribuire ad una riduzione annuale delle emissioni di circa 5.149.000 tonnellate di CO2eq.
- fonti rinnovabili: circa 200 milioni di Euro. Si stima che questi investimenti contribuiaranno a circa 405 MW di capacità aggiuntiva di produzione da fonti rinnovabili.
- ricerca, innovazione e competitività: si stimano investimenti significativi in R&I e competitività delle PMI. Ci si baserà sulle strategie nazionali e regionali per la specializzazione intelligente. Per l’Italia, la strategia nazionale identifica 5 macro-aree di specializzazione, inclusa una per l’industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente. Molte strategie regionali sviluppano ulteriormente le loro aree di specializzazione in settori come energia intelligente e mobilità sostenibile, crescita blu e chimica verde. Al momento si prevedono almeno 33 milioni di Euro di investimenti in R&I e adozione di tecnologie low-carbon . Ma potrebbero aumentare in linea con l’evoluzione delle strategie di specializzazione.
L’Italia deve ancora stabilire una strategia e medio e lungo termine per gli obiettivi energetici e climatici al 2030 e 2050. Tuttavia, in base alla strategia energetica si potrebbero raggiungere questi scenari: livello di rinnovabili al 60% per il 2050, con un livello intermedio del 29% al 2030 e una diminuzione del consumo di energia 17-26% per il 2050.
Link:
http://ec.europa.eu/priorities/energy-union/state-energy-union/index_en.htm