Il Consiglio Energia di ieri ha raggiunto un accordo di massima (general approach) sui quattro provvedimenti del Clean Energy Package: direttiva e regolamento sul mercato elettrico, regolamento sulla Governance, direttiva sulle fonti rinnovabili.
Per l’Italia non ha partecipato il Ministro Calenda, ma l’Ambasciatore che rappresenta l’Italia al COREPER I, Giovanni Pugliese, insieme al DG del MISE Gilberto Dialuce, che sono stati tra i più attivi insieme a polacchi e tedeschi.
Nel merito, della Direttiva Rinnovabili gli Stati membri hanno trovato l’accordo su un target vincolante di almeno il 27% di penetrazione di fonti rinnovabili al 2030 a livello UE, come chiesto dai Capi di Stato e di Governo nel Consiglio Europeo del 2014 e come proposto dalla Commissione (si ricorda che la commissione ITRE del Parlamento Europeo ha votato per un obiettivo del 35).
Il Consiglio conferma l’approccio della Commissione per quanto concerne i cambiamenti retroattivi sugli schemi di supporto esistenti, che sono quindi vietati quando non giustificati, mentre la competenza sulle decisioni finali relative all’apertura degli schemi di supporto nazionali ad altri Paesi è assegnata agli Stati membri.
Gli Stati membri dovranno raggiungere un obiettivo indicativo dell’1% di aumento annuo delle rinnovabili nel settore riscaldamento e raffrescamento, ma il testo specifica che bisognerà tenere in considerazione le caratteristiche dei diversi sistemi nazionali (da qui il carattere indicativo dell’obiettivo) e in particolare le misure per il raffrescamento nei Paesi con climi caldi (come l’Italia).
Per il settore dei trasporti è stato fissato un obiettivo del 14% per ogni Stato membro, con un sotto-obiettivo del 3% per i biocarburanti avanzati (per i quali è consentito il doppio conteggio) ed è previsto un obiettivo intermedio al 2025 dell’1%. Il cap sui biocarburanti di prima generazione è mantenuto al 7% (eliminando le riduzioni progressive previste dalla Commissione), ma se uno Stato membro decide di abbassarlo sotto questa soglia gli sarà consentito di abbassare l’obiettivo complessivo di rinnovabili nel trasporto. C’è infine una forte spinta sul vettore elettrico nel campo dei trasporti, con un fattore moltiplicativo di 5 volte per il conteggio dell’elettricità rinnovabile nel trasporto su strada e di due volte nel trasporto su rotaia.
All’interno del tema relativo ai criteri di sostenibilità delle biomasse, il Consiglio prevede un innalzamento a 75MW del livello oltre il quale scatta l’obbligo di cogenerazione per gli impianti a biomassa, rispetto al precedente limite di 20 MW previsto dalla Commissione.