Questa mattina si è concluso il quinto trilogo fra la Presidenza Bulgara del Consiglio dell’UE, la Commissione europea e i rappresentanti del Parlamento europeo sulla Direttiva Fonti Rinnovabili in cui si sono raggiunti degli importanti compromessi:
- L’innalzamento al 32% della percentuale di energia da fonti rinnovabili nei consumi finali al 2030, rispetto a quanto previsto del Consiglio Europeo dell’ottobre 2014 (27% a livello europeo), con una clausola di revisione sul livello di ambizione a partire dal 2023.
- Una governance della Commissione sul target comune europeo ripartito tra i singoli Stati Membri, senza l’applicazione di formule di gestione automatica ma lasciando spazio alla gestione di eventuali “ambition gap” da parte della Commissione.
- La possibilità, dal 2026, per gli Stati di imporre oneri sull’energia rinnovabile autoconsumata se il livello generale dell’autoconsumo superi l’8% della capacità elettrica totale installata e anche nei casi in cui l’autoproduzione ecceda i 20 kW.
- La previsione di un sub target per il settore del trasporto pari al 14% con una predilezione per l’energia elettrica e i biocarburanti avanzati a scapito di quelli di prima generazione. L’uso di biocarburanti di prima generazione sarà limitato ai livelli di consumo di ogni Paese al 2020, con una soglia massima del 7% rispetto al target complessivo. I biocarburanti avanzati dovranno raggiungere la percentuale dello 0,2% del target nei trasporti nel 2022, l’1% nel 2025 e il 3,5% nel 2030. In particolare per l’olio di palma è stato previsto un phase-out a partire dal 2030, limitandone l’utilizzo dal 2021 ai livelli medi UE del 2019.
- La definizione di un aumento percentuale annuo dell’energia rinnovabile termica da ottenere mediante un obbligo per distributori o venditori di energia elettrica e gas naturale in funzione del totale dispacciato. Tale aumento per il riscaldamento e il raffrescamento è fissato pari all’1,3% con la possibilità che il 40% dello stesso derivi dal recupero del calore residuo (waste heat).
- L'obbligo per le installazioni di produzione elettrica da biomasse aventi potenza superiore i 100 MW di rispettare il criterio di efficienza del 36%.