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In ottobre recupera l’attività: +0,7% su settembre
Il CSC rileva un incremento della produzione industriale dello 0,7% in ottobre su settembre, quando ha stimato una variazione di -1,9% su agosto.
Nel terzo trimestre del 2016 l'attività è aumentata dello 0,8% sul secondo (-0,2% sul primo). Nel quarto trimestre la variazione acquisita è nulla.
La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, è avanzata in ottobre dello 0,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno; in settembre è stata rilevata una diminuzione dell’1,0% su settembre 2015.
Gli ordini in volume hanno registrato una variazione di +0,5% in ottobre su settembre (+0,1% su ottobre 2015), quando erano aumentati dello 0,6% su agosto (+0,4% sui dodici mesi).
Gli indicatori qualitativi preannunciano una maggiore produzione nell’ultimo trimestre del 2016. In ottobre la fiducia degli imprenditori manifatturieri è migliorata per il secondo mese consecutivo: l’indice generale è salito di 0,9 punti (a 103,0), dopo +0,8 in settembre (in agosto era calato di 1,7 punti). Sono state rilevate valutazioni più ottimistiche sugli ordini totali (saldo dei giudizi ai massimi da fine 2015), grazie soprattutto alla componente interna, e sui livelli correnti di produzione. Sono stabili, invece, le aspettative. I maggiori progressi della fiducia si sono avuti tra i produttori di beni strumentali.
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Prezzi al consumo in calo in ItaliaLa variazione annua dei prezzi al consumo in Italia è subito ricaduta in territorio negativo, dopo un solo mese di segno positivo: -0,1% in ottobre, dal +0,1% toccato a settembre. Nella media dell’Eurozona, invece, prosegue la graduale risalita: +0,5% annuo in ottobre, da +0,4% il mese precedente e un minimo di -0,1% a maggio. Si tratta, comunque, di valori ancora molto lontani dall’obiettivo BCE (poco sotto il +2,0% annuo). In Italia si è ulteriormente assottigliata la core inflation, ormai vicina allo zero (+0,2% annuo in ottobre, da +0,4% a settembre). Una frenata dovuta sia ai prezzi dei servizi (+0,1%, da +0,4%) sia a quelli dei beni industriali (+0,2%, da +0,4%). Inoltre, i prezzi alimentari registrano ora una riduzione (-0,3% annuo, da una variazione nulla a settembre) e quelli energetici cadono a un ritmo crescente (-3,6%, da -3,4%). |
Accelera la crescita USA
Secondo la stima preliminare del BEA (Bureau of Economic Analysis), il PIL degli Stati Uniti è cresciuto del 2,9% annualizzato nel terzo trimestre sul secondo, quando aveva registrato +1,4% sul primo. Il dato è superiore alle attese (+2,5%) e si aggiunge alle indicazioni positive provenienti dalla solida crescita dell’occupazione (+192mila nuovi posti al mese nel terzo trimestre) e dall’aumento dei salari orari (+2,6% annuo). Ciò rende ancora più probabile il primo aumento dei tassi FED entro fine 2016. |
Si rafforza la fiducia in Europa
In ottobre l’indice composito di fiducia economica (ESI), elaborato dalla Commissione europea, è aumentato di 1,4 punti su settembre sia nell’Area euro (a 106,3) sia nell’Unione europea (a 106,9), registrando il secondo incremento mensile consecutivo e raggiungendo il livello più alto dell’anno. La fiducia è migliorata significativamente in Spagna (+2,6 punti), Germania (+1,6), Italia (+1,5) e Regno Unito (+1,2), dove è tornata sui livelli medi del primo semestre (pre-Brexit); è lievemente calata, invece, in Francia (-0,3). |
Fiducia in Italia: giù quella delle famiglie, migliora quella delle imprese
L’indice composito di sentimento economico delle imprese è aumentato di 1,2 punti in ottobre su settembre (a 102,4), quando era già migliorato di 1,6 punti sul mese precedente. Rispetto alla media del terzo trimestre il livello in ottobre è superiore di un punto.
L’indicatore di fiducia è aumentato in tutti i comparti, tranne che nel commercio, dove era rimbalzato in settembre (-0,7 punti, dopo +4,6). Nei servizi di mercato il secondo rialzo consecutivo (+2,9, dopo +1,1) è sostenuto da giudizi più favorevoli su ordini e attività corrente. Migliori attese spingono, invece, la risalita della fiducia nelle costruzioni (+0,5, dopo +1,8). Tra le imprese manifatturiere la fiducia è migliorata di 0,9 punti (dopo +0,8 in settembre), spinta da valutazioni più ottimistiche su ordini interni ed esteri e livelli di produzione; sostanzialmente stabili le aspettative; il livello di ottobre è più elevato di quello medio nel terzo trimestre (103,0 da 102,1). Ciò prefigura un andamento positivo dell’attività nei mesi autunnali.
Tra i consumatori la fiducia è diminuita per il terzo mese di fila (-0,6 punti, dopo -0,5 e -2,1), specie per il peggioramento dei giudizi sul clima personale e sul clima corrente. Le valutazioni sugli indicatori più strettamente connessi alle decisioni di spesa (giudizi e attese sulla situazione economica della famiglia e sui bilanci familiari) sono in marginale miglioramento rispetto sia a settembre sia al trimestre estivo. Tale andamento riflette il perpetuarsi di un atteggiamento parsimonioso anche nei mesi autunnali.
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In modesto aumento l’export italiano extra-UE in settembreIn settembre le esportazioni italiane extra-UE sono aumentate, in valore, per il quarto mese consecutivo (+0,5% su agosto), mentre le importazioni sono cadute del 4,1% mensile. Nella media del terzo trimestre il commercio italiano extra-UE ha registrato una dinamica debole: al netto del settore dell’energia (in cui il rafforzamento dei prezzi ha sostenuto il valore degli scambi), l’export è diminuito dello 0,3% sul secondo e l’import è salito dello 0,6%. Il calo trimestrale delle esportazioni extra-UE è dovuto a minori vendite di beni strumentali (-1,0%), mentre sono aumentate lievemente quelle di beni di consumo (+0,3%) e intermedi (+0,1%). Tra i mercati di destinazione dell’export italiano, in settembre si sono rafforzati l’Asia (Cina, Giappone e paesi ASEAN) e gli Stati Uniti. È stato ancora elevato il calo delle vendite nei paesi OPEC e in Turchia, mentre quelle verso il Sud America (paesi MERCOSUR) sono aumentate su settembre 2015, in controtendenza con la dinamica fortemente negativa registrata da inizio anno. |
PMI composito: accelera la crescita dell’attività nell’EurozonaA ottobre l’indice PMI composito dell’Eurozona (IHS-Markit) è salito a 53,7 (+1,1 punti su settembre; stima flash), valore massimo nel 2016, segnalando un’accelerazione del ritmo di crescita dell’attività produttiva; un dato coerente con un incremento del PIL dello 0,4% nel quarto trimestre sul terzo. L’espansione ha acquistato vigore sia nel terziario (indice a 53,5, +1,3 punti) sia nel manifatturiero (a 53,3, +0,7), dove ha registrato i ritmi più robusti in due anni e mezzo. Hanno accelerato i nuovi ordini e, soprattutto nel manifatturiero, la creazione di posti di lavoro. L’aumento dei prezzi di acquisto (guidato da quello delle quotazioni oil) e la migliore dinamica della domanda (che si riflette nel maggiore accumulo di commesse inevase) spingono all’insù i prezzi di vendita di beni e servizi, in crescita per la prima volta da agosto 2015. L’espansione dell’attività ha accelerato significativamente in Germania (PMI composito a 55,1, +2,3 punti), ha rallentato in Francia (a 52,2, -0,5 punti) e si è consolidata su bassi ritmi nel resto dell’Eurozona. In Germania la produzione è cresciuta più rapidamente sia nel terziario (54,1, +3,2 punti) sia nel manifatturiero (56,9, +0,5); gli ordini sono giudicati in forte aumento, in particolare quelli esteri (grazie alla domanda asiatica e a quella statunitense). In Francia l’espansione della produzione ha frenato nel terziario (52,1, -1,2 punti) ma ha accelerato nel manifatturiero (52,5, +2,3), con gli ordini esteri in aumento al ritmo più alto da maggio 2011. |
BCE: tassi di interesse bassi ancora a lungo, nessun tapering in vistaLa BCE nella riunione di ottobre ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di policy (zero sui prestiti alle banche, -0,40% sui loro depositi). Sottolineando, come già in precedenza, che tali tassi a breve rimarranno a questi livelli, o più bassi, molto dopo che sarà terminato il programma di Quantitative Easing (QE). A proposito del QE, la banca centrale ha confermato che gli acquisti di titoli pubblici e privati proseguiranno, al ritmo invariato di 80 miliardi di euro al mese, almeno fino al marzo 2017, continuando quindi a esercitare una pressione al ribasso sui tassi a medio-lungo termine nell’Area euro. In più, la BCE ha ribadito che se a quella data non sarà stato registrato un significativo trend di risalita dell’inflazione nell’Area, che la indirizzi rapidamente verso l’obiettivo del +2,0% annuo (siamo al +0,4% a settembre), il QE proseguirà ancora. Queste decisioni smentiscono alcune voci di mercato che indicavano un nascente consenso in ambito BCE su un prossimo tapering, cioè la graduale riduzione del ritmo degli acquisti di titoli (come aveva fatto la FED). E indicano, invece, che la Banca è determinata a tenere i tassi di interesse, sia a breve sia a lungo, bassi ancora per molto tempo, per continuare a sostenere crescita e prezzi nell’Area euro. |
Credito: si arresta la lenta risalita dell’offerta, flessione della domandaSecondo l’indagine condotta da Banca d’Italia (BLS), l’offerta di credito per le imprese è rimasta invariata nel terzo trimestre 2016. Si è fermato, dunque, il processo di graduale e parziale allentamento partito a fine 2014. Continua a pesare, perciò, la fortissima stretta degli anni precedenti, a causa della quale l’offerta resta molto sotto i valori pre-crisi. Tali dati qualitativi raccolti presso le banche indicano, inoltre, che la domanda di credito si è ridotta, sebbene di poco, nel terzo trimestre 2016. Le richieste delle imprese erano in recupero dalla primavera 2015 e avevano quasi raggiunto i livelli pre-crisi. Nel complesso questi dati sono coerenti con l’ulteriore riduzione dello stock di prestiti alle imprese registrata a luglio-agosto. E segnalano prospettive molto deboli per il mercato del credito nei prossimi mesi. |
Rimbalza l’attività delle costruzioni in agosto: +3,4% su luglio. Probabile recupero nel terzo trimestre
L’attività edile italiana è rimbalzata in agosto del 3,4% su luglio, quando c’era stato un calo dello 0,4% su giugno. Il terzo trimestre registra una variazione congiunturale acquisita di +1,4%, dopo -0,1% nel secondo (rivisto al rialzo da -0,4%) e -0,6% nel primo (da -0,7%).
Pur scontando una marcata correzione tecnica in settembre (nei mesi estivi le oscillazioni sono molto ampie), la produzione edile dovrebbe tornare a crescere nel terzo trimestre 2016, offrendo un contributo positivo alla variazione congiunturale del PIL.
Gli indicatori di fiducia nel settore delle costruzioni offrono segnali contrastanti. Tra luglio e settembre la fiducia degli imprenditori edili (indagine ISTAT) è migliorata rispetto a quella registrata nel secondo trimestre (+3,9 punti), con giudizi su attività corrente e su ordini e piani di produzione in recupero. Sono invece peggiorate, in settembre e nella media del terzo trimestre, le valutazioni dei direttori degli acquisti (indagine PMI Markit).
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Coefficienti utili per la rivalutazione dei crediti di lavoro da liquidare nel mese di settembre 2016A settembre 2016 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 100,0, con una variazione percentuale di -0,2 rispetto al mese di agosto.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
Tabella Rivalutazione crediti lavoro_set16.xlsVisualizza dettagli |
Coefficiente per la rivalutazione del TFR – Settembre 2016A settembre 2016 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 100,0. Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2015, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,01195093. In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003. Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
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Migliorano le aspettative di crescita degli operatori tedeschi
L’indicatore ZEW, che rileva il sentimento economico di investitori e analisti tedeschi, è aumentato 5,7 punti in ottobre su settembre (a 6,2), ma rimane bel al di sotto dei livelli pre-Brexit (12,3 in media nel secondo trimestre 2016) e della media di lungo periodo (24,1). Sono migliorati anche i giudizi sulla situazione corrente dell’economia tedesca (+4,4 punti). |
Credito in caduta, sofferenze elevate, tassi ai minimiLo stock di prestiti alle imprese italiane non smette di diminuire: -0,2% in agosto, dopo -0,4% a luglio (dati destagionalizzati dal CSC). Nei primi otto mesi del 2016 si è registrato un calo del -0,2% in media al mese, in accelerazione rispetto al 2015 (-0,1%). Dal picco del 2011, dopo 5 anni di flessione del credito bancario, si è creata una voragine pari al -15,6% (-143 miliardi di euro). Il fardello delle sofferenze continua a gravare i bilanci delle banche, sebbene si sia interrotto il trend pluriennale di aumento durato fino a inizio anno e si registri ora un andamento altalenante: 143 miliardi di euro in agosto, da 141 a luglio, non lontano dal picco che era stato toccato a gennaio (144 miliardi). Ciò frena l’offerta di credito da parte degli istituti, che è stata allentata gradualmente da fine 2014 ma resta molto stretta. I tassi di interesse sulle nuove operazioni sono ai minimi: 1,7% in media in agosto, come a luglio (erano al 3,5% a inizio 2014). Ciò stimola la richiesta di credito, che è in significativa risalita fin dalla primavera 2015, pur restando sotto i livelli pre-crisi del 2011. |
Produzione in forte oscillazione : -1,8% in settembre, dopo il +1,7% in agosto
Il CSC rileva un calo della produzione industriale dell’1,8% in settembre su agosto, quando c’è stato un rimbalzo dell’1,7% su luglio, comunicato oggi dall’ISTAT.
Nel terzo trimestre 2016 è stimato un aumento dell’attività dello 0,8% sul secondo, quando si era avuto un arretramento dello 0,2% sul primo.
Tale andamento dell’attività è coerente con un moderato incremento del PIL nei mesi estivi, dopo la stagnazione rilevata in primavera.
Il quarto trimestre 2016 eredita una variazione congiunturale della produzione industriale di -0,6%.
Il rimbalzo di agosto è superiore alle stime del CSC e di consenso (-0,2%). Forti oscillazioni sono frequenti nei mesi estivi, quando i livelli di attività sono bassi e piccole differenze sui volumi prodotti determinano variazioni congiunturali anche significative. Rimbalzi di attività molto superiori alle attese sono stati rilevati in agosto anche in Germania (+2,5% verso +1,0% previsto), Francia (+2,7 verso +0,7%) e Spagna (+1,4% verso +0,2%).
Le indagini qualitative condotte presso le imprese manifatturiere italiane descrivono un contesto debole e caratterizzato da estrema incertezza. Le valutazioni degli imprenditori restano prudenti. La fiducia è migliorata di 0,8 punti in settembre (dopo -1,8 punti in ago-sto), spinta da valutazioni più ottimistiche su ordini e livelli di produzione, mentre sono meno favorevoli le aspettative. Secondo i direttori degli acquisti (indagine Markit) in settembre è aumentata l’attività industriale, dopo avere ristagnato in agosto (PMI sulla produzione a 52,2 da 50,5); gli ordini, dopo il temporaneo arretramento nel mese precedente, sono visti in recupero a settembre (indice a 51,5 da 48,8), sospinti dai beni d’investimento.
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A settembre in crescita le immatricolazioni di auto in Italia. Terzo trimestre piatto
Le immatricolazioni di auto in Italia sono aumentate in settembre del 2,1% congiunturale, dopo il +3,1% registrato in agosto (stime CSC). Rispetto a settembre 2015 si è avuto un incremento del 17,4%. Dal minimo di febbraio 2013 le immatricolazioni sono cresciute del 49,7% (-26,4% la distanza rispetto a dicembre 2007, picco pre-crisi).
Nel terzo trimestre 2016 si è registrata una crescita congiunturale nulla (dopo +0,7% nel secondo). È il primo stop dopo 10 trimestri consecutivi di crescita. La variazione acquisita ereditata dal quarto trimestre è di +2,4%.
Secondo le intenzioni d’acquisto di auto, rilevate nell’indagine ISTAT sulla fiducia dei consumatori, è destinato a proseguire anche nei prossimi trimestri il rallentamento delle immatricolazioni in Italia.
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In Italia prezzi delle case ancora giù; in forte risalita le compravendite
Non si interrompe la discesa delle quotazioni delle case in Italia: -0,4% nel secondo trimestre 2016 sul primo, quando erano diminuite dello 0,2%. Il calo congiunturale è dovuto alla caduta dei prezzi delle abitazioni nuove (-1,7%), mentre quelli delle abitazioni esistenti sono rimasti invariati. Le quotazioni sono scese dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2015 e del 20,0% dal massimo registrato nel primo trimestre 2008. |
La minore fiducia delle famiglie italiane frena i consumi, nonostante l’accresciuto potere d’acquisto
La propensione al risparmio delle famiglie italiane è cresciuta in misura robusta per il secondo trimestre consecutivo: tra aprile e giugno la quota di risparmio in percentuale del reddito disponibile è salita al 9,6% dall’8,7% nel primo trimestre. Rispetto a fine 2015 si è avuta un’impennata di 1,5 punti.
Il potere d’acquisto (reddito lordo disponibile in termini reali) è invece aumentato dell’1,1% nel secondo trimestre dopo il +1,0% nel primo. Nonostante tali guadagni, i consumi delle famiglie hanno registrato incrementi molto inferiori (+0,4% nel primo e +0,1% nel secondo).
L’incremento del risparmio va letto insieme al significativo peggioramento della fiducia dei consumatori, il cui indice è diminuito nei primi sei mesi dell’anno di 8,4 punti (da 118,5 in gennaio a 110,1 in giugno). Nel terzo trimestre il morale delle famiglie è ulteriormente peggiorato: l’indice di fiducia in settembre è sceso a 108,7. Tale accresciuto pessimismo si traduce in un atteggiamento molto prudente nella gestione dei bilanci familiari e suggerisce un andamento debole dei consumi anche nei mesi estivi.
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Migliorano le valutazioni dei direttori degli acquisti sul manifatturiero in Italia e in Europa
Migliorano le valutazioni dei direttori degli acquisti sul manifatturiero in Italia e in Europa.
Il PMI manifatturiero italiano (Markit) è tornato in area di espansione in settembre (51,0), dopo essersi attestato in agosto al di sotto della soglia neutrale di 50 (49,8).
L’indice della componente produzione è salito a 52,2, segnalando un moderato incremento dell’attività dopo la quasi stagnazione rilevata in agosto (50,5). Dopo la temporanea battuta d’arresto nel mese precedente, anche gli ordini sono visti in crescita a settembre (indice a 51,5 da 48,8), sospinti dai beni d’investimento; nella scomposizione geografica, la domanda estera ha dato il principale contributo (a 52,7 da 50,5). Restano positive le valutazioni sull’andamento dell’occupazione, anche se la creazione di posti di lavoro rimane debole (indice a 51,6 da 51,3).
Nell’Euroarea la crescita dell’attività manifatturiera si è consolidata, al passo più rapido in tre mesi (indice a 52,6 da 51,7). Nella media del terzo trimestre il ritmo di espansione è rimasto sostanzialmente invariato sul secondo (52,1 da 52,0). Tutti i principali paesi hanno registrato un migliore andamento dell’attività: in crescita robusta in Germania (indice a 54,3 da 53,6) e moderata in Spagna (52,3 da 51,0) e in lieve contrazione, invece, in Francia (49,7 da 48,3).
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Modesto recupero dell’attività in settembre: +0,3% su agosto
Il CSC rileva un incremento della produzione industriale dello 0,3% in settembre su agosto, quando ha stimato una variazione di -0,2% su luglio.
Nel terzo trimestre del 2016 si registra una variazione congiunturale nulla dell'attività, dopo il -0,4% del secondo sul primo. L’ultimo trimestre di quest’anno parte con un acquisito di +0,1%.
La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, è arretrata in settembre dello 0,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno; in agosto è stata rilevata una diminuzione dello 0,7% su agosto 2015.
Gli ordini in volume hanno registrato una crescita dello 0,5% in settembre su agosto (+0,3% su set-tembre 2015), quando erano scesi dello 0,4% su luglio (+2,7% sui dodici mesi).
L’indagine sulla fiducia tra le imprese manifatturiere ha mostrato in settembre un maggiore ottimismo rispetto alla rilevazione di agosto, ma nel complesso emerge un’estrema prudenza: l’indice è salito di 0,8 punti (a 101,9, dopo -1,8 in agosto), spinto da valutazioni più ottimistiche su ordini interni ed esteri e su livelli di produzione. Sono, invece, meno favorevoli le aspettative e ciò non preannuncia un andamento vivace dell’attività nei mesi autunnali.
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