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Occupazione in Italia: -0,1% a giugno, +0,2% nel secondo trimestre
Secondo le stime preliminari ISTAT diffuse oggi, il numero di persone occupate è sceso in giugno di 22mila unità rispetto a maggio (-0,1%). Nel secondo trimestre si registra comunque un incremento degli occupati di 38mila unità sulla media del primo (+0,2%), grazie all’aumento record di aprile (+130mila unità).
A fronte di una forza lavoro in espansione (+0,3% sul primo trimestre, +0,1% mensile), il tasso di disoccupazione sale al 12,5% nel secondo trimestre (+0,1 punti percentuali sul primo; 12,7% in giugno).
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Inflazione stabile su livelli minimi in Italia ed EurozonaIn luglio la variazione annua dei prezzi al consumo in Italia è rimasta stabile ai livelli di giugno (+0,2%). Si è arrestata la lenta risalita dai minimi toccati a inizio anno (-0,6% a gennaio). La dinamica annua di luglio è determinata da una lieve accelerazione dei prezzi core (+0,7% da +0,6% in giugno), da una frenata di quelli alimentari (+0,8% da +1,0%) e da un minore calo di quelli energetici (-5,4% da -5,8%). I prezzi core, inoltre, si scompongono in una componente dei servizi (+0,8% da +0,7%, con un’accelerazione, dopo la frenata di giugno, dei prezzi dei servizi di trasporto) e in una dei beni industriali (stabile a +0,4%). Nell’Eurozona in luglio l’inflazione è pari a +0,2% annuo, come in giugno; quella core sale da +0,8% a +1,0%. Rimane molto lontano l’obiettivo del 2,0% della BCE. |
Si rafforza la crescita dell’economia USANel secondo trimestre 2015 il PIL degli Stati Uniti è aumentato del 2,3% (annualizzato), in forte accelerazione rispetto al primo trimestre, il cui dato è stato peraltro rivisto al rialzo (da -0,2% a +0,6%) in seguito all’applicazione di una nuova metodologia di destagionalizzazione di alcune componenti del PIL. A questa marcata espansione del PIL ha contribuito una forte accelerazione dei consumi (+2,9% dopo il +1,8% del primo trimestre), che ha più che compensato un rallentamento degli investimenti (+0,8% dopo il +3,3% del primo), in particolare di quelli in macchinari e attrezzature, penalizzati dai tagli al settore energetico ed estrattivo. Positivo, seppur modesto, è stato il contributo alla crescita del settore estero (+0,1%), anche grazie a una ripresa superiore alle attese delle esportazioni (+5,3% dopo il -6,0% del primo trimestre), nonostante il rialzo del dollaro e la frenata delle economie emergenti. La crescita dell’economia americana è attesa rafforzarsi nei prossimi trimestri. I forti incrementi occupazionali garantiscono, infatti, un’espansione del reddito. Ciò, insieme al guadagno di potere d’acquisto per il calo del prezzo della benzina, favorirà un recupero di fiducia da parte delle famiglie, contenendo la propensione al risparmio (scesa al 4,8% del reddito disponibile nel secondo trimestre, da 5,2% nel primo), e sosterrà i consumi. |
Attività industriale italiana in luglio: +0,4% su giugnoIl CSC rileva un aumento della produzione industriale dello 0,4% in luglio su giugno quando è stata stimata una variazione di -0,3% su maggio. Nel secondo trimestre del 2015 il CSC stima un incremento della produzione dello 0,8% sul primo, quando si era registrato un progresso dello 0,5% sul quarto 2014. La variazione congiunturale acquisita per il terzo trimestre è di +0,5%. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, è avanzata in luglio del 2,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno; in giugno si era avuto +1,4% su giugno 2014. Gli ordini in volume hanno registrato in luglio un progresso dell’1,0% su giugno e del 2,3% su luglio 2014. In giugno si era avuto un miglioramento dello 0,8% su maggio e del 2,7% su giugno 2014. L’indagine sulla fiducia nel manifatturiero mostra una maggiore prudenza degli imprenditori, spiegata soprattutto dall’evoluzione della crisi greca durante la rilevazione (condotta tra 1 e 16 luglio mentre l’accordo è stato sottoscritto il 13). In luglio l’indice è diminuito di 0,3 punti (dopo +0,5 in giugno), a 103,6, un livello comunque elevato e intorno ai massimi dal 2011. Sono stabili, rispetto al mese scorso, giudizi e attese sui livelli di produzione; migliorano invece quelli sugli ordini (di più per quelli esteri).
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L'economia britannica ha accelerato nel secondo trimestreLa stima preliminare del PIL del Regno Unito per il 2° trimestre 2015 indica che l’economia britannica è cresciuta dello 0,7% congiunturale, accelerando rispetto al +0,4% nel 1° e tornando al ritmo di crescita che ha caratterizzato il precedente biennio. La variazione su base annua è stata del +2,6%. La produzione nel settore dei servizi è aumentata dello 0,7% rispetto ai primi tre mesi del 2015; in particolare hanno fornito un forte contributo alla crescita del PIL i servizi finanziari (0,3 punti percentuali), il cui apporto era stato invece nullo nel precedente trimestre. Il balzo della produzione industriale (+1,0%) è dovuto soprattutto a quello delle attività estrattive (+7,8% al ritmo più veloce dal 1989) per effetto degli incentivi governativi alla produzione di oil e gas. Piatto il settore delle costruzioni. Il decimo trimestre di crescita dell’economia e la disoccupazione a livelli pre-crisi (5,6%) avvicinano il momento del primo rialzo del tasso di interesse, fermo al minimo storico dello 0,5% dal marzo 2009. Il governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ha recentemente ribadito che la restrizione monetaria sarà comunque graduale, indipendentemente dal momento di inizio (presumibilmente la prima metà del 2016), anche per i rischi derivanti dalle politiche di rientro dal disavanzo di bilancio pubblico (5,5% nell'anno fiscale 2014/15) che il Governo sta mettendo in atto. |
Cala l’ottimismo tra imprese e famiglie italiane; i livelli restano elevati
L’indice composito di sentimento economico delle imprese è diminuito di 0,3 punti in luglio su giugno (a 104,3), dopo un rimbalzo di 2,9 punti nel mese scorso. Il livello attuale è tra i più elevati dall’estate del 2008 e superiore di 1,4 punti rispetto al valore medio del secondo trimestre. |
Migliora la fiducia delle imprese in GermaniaDopo due mesi consecutivi di leggero peggioramento, e contro le attese di un ulteriore lieve calo, migliora in luglio la fiducia delle imprese tedesche. L’indice IFO, basato su un’indagine tra circa 7mila imprese tedesche, è infatti risalito a 108,0 da 107,4 in giugno. Il maggiore ottimismo è dovuto, principalmente, all’allentamento delle tensioni sui mercati finanziari in seguito alla soluzione della crisi greca che ha, per ora, scongiurato i rischi di un’uscita della Grecia dall’euro. Il dato è in evidente contrasto con i risultati dell’indagine ZEW tra gli investitori e gli esperti finanziari, la cui fiducia a inizio mese, quando l’incertezza sull’esito dei negoziati tra il governo greco e i suoi creditori era ai massimi, si era fortemente incrinata (l’indice relativo era sceso a 29,7 da 31,5 in giugno). |
Il PMI segnala robusta espansione dell’attività nell’Eurozona in luglio
In luglio l’indice PMI composito (stima flash) segnala una robusta espansione dell’economia dell’Eurozona, a ritmi poco inferiori rispetto ai massimi da quattro anni toccati in giugno (a 53,7 da 54,2). Lieve rallentamento sia nei servizi (a 53,8 da 54,4) sia nel manifatturiero (a 52,2 da 52,5). I dati sono coerenti con un +0,4% del PIL nel secondo trimestre e una stabilizzazione del ritmo di crescita all’inizio del terzo (stime Markit). |
Cina: nuovo rallentamento dell’attività manifatturiera in luglioIl PMI manifatturiero cinese segnala un’ulteriore frenata dell’attività manifatturiera in luglio, toccando il minimo da 15 mesi (48,2 stima flash). Giù le principali componenti dell’indice generale: produzione e nuovi ordini totali sono entrambi ai minimi da 16 mesi (47,3 e 48,1, rispettivamente) e i nuovi ordini dall'estero al minimo da luglio 2013 (46,6). La componente occupazione, che in giugno ha toccato il minimo da febbraio 2009 (46,6), in luglio ha segnato una contrazione a un ritmo più lento del mese precedente (47,4). I dati del mercato del lavoro sono comunque ancora confortanti. Alla fine del secondo trimestre il tasso di disoccupazione nelle aree urbane è pari a 4,04% (da 4,05% a fine marzo), essendo 4,5% il livello massimo programmato dal Governo per il 2015. Durante la prima metà dell’anno l'economia ha creato 7,18 milioni di posti di lavoro nelle aree urbane (10 milioni l'obiettivo per l'intero 2015). I dati di luglio confermano le preoccupazioni per il rallentamento della domanda interna cinese e suggeriscono che, nonostante il +7,0% del PIL nel secondo trimestre, l’allentamento delle politiche economiche da parte delle autorità dovrà continuare nella seconda metà dell’anno per centrare gli obiettivi di crescita e occupazione del Governo. |
Commercio italiano extra-Ue: in giugno balzo in avanti dell’import, giù l’exportIn giugno i flussi commerciali italiani con i paesi extra-Ue hanno registrato variazioni divergenti: +5,4% su aprile, a prezzi correnti, le importazioni e -1,6% le esportazioni. Molto robusto l’aumento dell’import: +6,7% nella media del secondo trimestre sul primo; +2,7% al netto della componente energetica (fortemente condizionata dalle fluttuazioni del prezzo del petrolio). Il forte balzo degli acquisti dall’estero di beni strumentali (+8,7%) e di consumo, soprattutto durevoli (+6,3%; +1,9% quelli non durevoli), segnala che la domanda interna continua a marciare. In stallo, invece, le importazioni di prodotti intermedi (-0,3%). Debole la dinamica dell’export: +0,5% nel secondo trimestre, -1,0% al netto dell’energia. Sono aumentate le vendite di beni di consumo (+3,6%), hanno ristagnato quelle di prodotti intermedi (+0,2%) e sono cadute quelle di beni strumentali (-5,1%, dopo un forte aumento nel primo trimestre). Sono in espansione le esportazioni verso Turchia, Stati Uniti e Giappone; in calo quelle in Russia e nei paesi Mercosur e Asean; ancora deboli quelle verso la Cina. La progressiva ripartenza della domanda globale, insieme al pieno dispiegarsi dell’effetto dell’euro debole, sosterranno la dinamica dell’export nella seconda metà dell’anno. |