In gennaio l’export italiano extra-UE in valore è diminuito del 2,4% rispetto a dicembre, correggendo parzialmente il precedente aumento (+3,2%). Il calo si riduce al netto della componente energetica: -1,6% (da +3,0%).
Ancora in aumento le vendite di beni intermedi (+0,4%, da +5,1%), mentre vira in negativo la dinamica di quelle di beni di consumo (-1,9%, da +2,7%) e di investimento (-2,7%, da +1,9%).
Prosegue il calo delle importazioni extra-UE (-0,4%, da -3,7%), determinato interamente dalla caduta degli acquisti di energia: al netto di questi, l’import è aumentato dell’1,6% (da -1,1%). Gli acquisti di beni intermedi costituiscono la componente più dinamica (+5,5%, da -1,0%).
Pesa in negativo il crollo degli scambi con la Russia: -36,7% tendenziale le esportazioni e -40,2% le importazioni. In positivo, invece, la corsa di quelli con gli Stati Uniti: +24,4% le vendite e +15,6% gli acquisti. La robusta domanda USA e l’euro meno forte continueranno a sostenere l’export italiano.
Centro Studi

A gennaio correzione all’ingiù dell’export extra-UE |
Accelera il PIL dell’Eurozona; oltre le attese la crescita tedescaNel quarto trimestre 2014 l’economia dell’Area euro è cresciuta dello 0,3% rispetto al terzo. Accelera fortemente il PIL tedesco con un +0,7%, contro il +0,3% atteso . Resta, invece, pressoché stagnante l’economia francese (+0,1%). In media d’anno, nel 2014, il PIL è cresciuto dell’1,6% in Germania e dello 0,4% in Francia. Secondo le indicazioni dell’ufficio statistico tedesco, determinante è stato il contributo alla crescita della domanda interna e dei consumi in particolare, già molto aumentati nel terzo trimestre. In linea con le attese il rimbalzo degli investimenti, mentre la buona performance delle esportazioni, favorite dalla debolezza dell’euro, è stata in parte compensata dall’aumento delle importazioni. In Francia, tengono i consumi (+0,2% sul terzo trimestre) ma continua la contrazione degli investimenti (-0,5%). Compiono un balzo notevole le esportazioni (+2,3%). Con una crescita acquisita dello 0,5%, il risultato pone la Germania in ottima posizione a inizio 2015. Una disoccupazione ai minimi storici, il calo dei prezzi della benzina e il miglioramento della fiducia delle famiglie lasciano prevedere una forte espansione dei consumi nei prossimi trimestri. E ciò si traduce, come peraltro confermato dall’aumento della fiducia tra le imprese, in migliori prospettive anche per la produzione, già favorita dagli effetti del deprezzamento dell’euro sulle esportazioni e dai minori costi delle commodity. Questi ultimi due fattori contribuiranno a migliorare le prospettive di crescita anche in Francia che entra nel nuovo anno con un acquisito pari a +0,2%. La riduzione dei prezzi energetici aumenterà il potere d’acquisto delle famiglie, ne attenuerà il pessimismo e aumenterà la loro propensione alla spesa. |
Attività in gennaio: +0,2% su dicembre
Il CSC stima un incremento della produzione industriale dello 0,2% in gennaio su dicembre quando c’è stato un aumento dello 0,4% su novembre, comunicato oggi dall’ISTAT.
Nel quarto trimestre 2014 si è avuto un calo congiunturale di -0,1% (-0,8% nel terzo). Questa dinamica è coerente con una variazione nulla del PIL nei mesi autunnali, dopo il -0,1% nel terzo trimestre.
L’incremento stimato dal CSC in gennaio porta la crescita acquisita della produzione industriale nel primo trimestre a +0,6%. Le prospettive sono favorevoli, anche se permane ancora incertezza, legata soprattutto al quadro politico internazionale (Grecia, Russia-Ucraina).
Sostegno alla produzione industriale, comunque, verrà sia dalla domanda interna sia da quella estera: vi sono diversi segnali di recupero della prima (immatricolazioni di autovetture, fiducia delle famiglie, occupazione) e la seconda è vista in accelerazione (indagine PMI Markit). Inoltre, nei prossimi mesi si avrà il pieno dispiegarsi degli effetti espansivi del calo del prezzo del petrolio e del deprezzamento dell’euro.
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Commercio mondiale in crescita a fine anno
In dicembre il commercio mondiale è aumentato, in volume, dello 0,9% su novembre (da -0,6%), facendo registrare un +1,1% nel 4° trimestre sul 3° (da +2,0%). Risultato disposto di un’accelerazione degli scambi internazionali dei paesi avanzati (+1,3% trimestrale, da +0,8%) e di una frenata di quelli degli emergenti (+0,9%, da +3,1%). |
Contratto metalmeccanico tedesco: aumenti salariali del 3,4% in un anno (+2,4% reali)
In Germania è stato firmato questa settimana l'accordo di rinnovo del contratto di lavoro per il settore metalmeccanico nel Baden-Wuerttemberg, una delle regioni più industriali del paese, sede, tra gli altri, di Daimler e Bosch. L'accordo, che farà da pilota per i rinnovi che riguarderanno nel 2015 un totale di 3,7 milioni di lavoratori metalmeccanici, prevede un aumento salariale nominale del 3,4% su un anno, da aprile. Assumendo che si avverino le previsioni di inflazione raccolte da Consensus Forecasts (+0,3% nel 2015 e +1,6% nel 2016), ciò risulterà in un aumento reale del 2,4%, che sosterrà i consumi, già in ripresa dell'1,6% nel 2014 (+2,1% tendenziale nel quarto trimestre). |
Da immatricolazioni di auto e PMI dei servizi segnali positivi per l’economia italiana nel primo trimestre
Il primo trimestre 2015 è partito con il piede giusto per l’Italia, anche se resta qualche ombra all'orizzonte. Aumento delle immatricolazioni di auto e incremento dell'attività rilevato nell'indagine PMI dei servizi, confermano i segnali di ripresa della domanda interna, in linea con quanto le indagini di fiducia ISTAT avevano evidenziato nei giorni scorsi.
Dopo il crollo di dicembre (-5,8%), le immatricolazioni di auto in Italia sono migliorate del 9,6% congiunturale in gennaio (stime CSC), portando la variazione acquisita nel primo trimestre 2015 a +5,7%. Nel quarto 2014 si è avuto un incremento del 2,5% (+1,4% nel terzo). Rispetto al minimo toccato nel gennaio 2013 sono aumentate del 18,0%.
Sempre in gennaio, il PMI dei servizi è risalito oltre la soglia di 50 (a 51,2 da 49,4), ben sopra le attese che lo davano a 49,9. In negativo, però, si registra - rispetto a dicembre - un calo più marcato di ordini e occupazione. Il PMI composito (che sintetizza la dinamica nel manifatturiero e nel terziario) segnala un incremento dell’attività, dopo il calo rilevato in dicembre: 51,2 da 49,3 (50,3 nel quarto trimestre).
Per i prossimi mesi gli ordini PMI prospettano, nel complesso, il persistere di debolezza, specie per la domanda interna. Tuttavia, contrastano con queste valutazioni il forte miglioramento della fiducia dei consumatori in gennaio (ISTAT) e - per quel che riguarda le prospettive di spesa delle famiglie - i giudizi più favorevoli sui bilanci familiari, sull’opportunità all’acquisto di beni durevoli e sulle condizioni economiche future. Ciò suggerisce che nei prossimi mesi i consumi interni potrebbero dare un contributo positivo e significativo
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Fatturato e ordinativi dell’industria: forte rimbalzo in dicembre, migliorano le prospettiveIl fatturato totale dell’industria è aumentato del 2,1% in dicembre su novembre a prezzi costanti (stime CSC, +1,4% in valori correnti), per effetto di incrementi sia nel mercato interno (+1,6%), che ha più che compensato il calo di novembre, sia in quello estero (+3,1%), il terzo consecutivo. Il livello nel quarto trimestre 2014 è superiore dell’1,0% rispetto alla media del terzo. Anche gli ordinativi dell’industria hanno registrato in dicembre un forte rimbalzo (+5,2% a prezzi costanti, più ampio incremento da gennaio 2011) e preannunciano una dinamica migliore dell’attività nei prossimi mesi. Si conferma robusto il contributo positivo della domanda estera (+8,4%, dopo il +3,2% in novembre), sostenuta dal cambio favorevole; in recupero anche la componente domestica (+2,6%; -3,7% in novembre). Nel trimestre gli ordini totali sono aumentati dell’1,1% congiunturale. Si tenga conto che dicembre è un mese anomalo per ragioni di calendario: nel 2014, in particolare, rispetto al dicembre 2013 ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi, ma l’anno prima presentava possibilità di ponte in più. Il rimbalzo su novembre va comunque oltre questi fattori di calendario. Non si intravedono cambi di rotta in gennaio: secondo l’indagine ISTAT sulle imprese manifatturiere, dopo essere migliorati in dicembre, sono infatti rimasti invariati in gennaio giudizi e attese sugli ordini; l'indagine PMI segnala invece un modesto calo degli ordini totali, ma un'accelerazione di quelli esteri. |
Giappone: Borsa ai massimi ed export da recordL'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha toccato oggi i massimi da quindici anni superando nel corso della seduta quota 18.300 punti e chiudendo a 18.265 punti. A incoraggiare gli investitori le decisioni della Bank of Japan e il dato sull'export in gennaio. L’autorità monetaria nipponica ha confermato ieri la politica di maxistimoli monetari in corso e ha riconosciuto che nel breve termine, a causa della caduta dei prezzi dei beni energetici, l'inflazione potrebbe allontanarsi ancora dal target del 2% (il che non fa escludere ulteriori misure espansive in un prossimo futuro), ma ha al tempo stesso dipinto un quadro più roseo delle prospettive dell'economia, specialmente sul fronte dell'export. Gli effetti positivi dello yen debole stanno favorendo le vendite all’estero: in gennaio le esportazioni hanno segnato il quinto incremento consecutivo in valore su base annua (+17,0%, il ritmo più elevato dalla fine del 2013), mentre le esportazioni nette hanno contribuito per 0,9 punti percentuali alla crescita del PIL al tasso annualizzato del 2,2% nell’ultimo trimestre del 2014. |
Il Giappone esce dalla recessione, la politica monetaria resterà ultraespansivaIl PIL nipponico è tornato a crescere nel 4° trimestre 2014 al tasso annualizzato del 2,2% (stima preliminare), al di sotto delle attese per un aumento tra il 3% e il 4%. Questo dato ha segnato la fine della recessione iniziata nel secondo trimestre (-6,7%), in seguito all’aumento in aprile della tassa sui consumi dal 5% all’8%, e proseguita poi nel terzo trimestre (-2,3%). La Borsa di Tokio ha reagito alla notizia toccando il massimo da oltre sette anni e mezzo e chiudendo sopra i 18.000 punti; lo yen si è lievemente rafforzato sotto quota 119 contro il dollaro, dopo essere scivolato oltre quota 120 durante la scorsa settimana. La performance positiva ma non entusiasmante dei conti nazionali difficilmente convincerà la Bank of Japan a cambiare le proprie previsioni per un’inflazione ancora al di sotto dell’obiettivo del 2% e per un recupero moderato dell’economia nel 2015 nella riunione di mercoledì, quando l’autorità monetaria è prevista confermare la politica molto espansiva in corso. |
Il nuovo balzo della fiducia in Italia conferma la svolta a inizio 2015La fiducia in Italia ha continuato a migliorare in misura significativa in febbraio, dopo il rimbalzo già registrato il mese scorso. Questa dinamica, in aggiunta al recupero già evidenziato da altri indicatori qualitativi e quantitativi (PMI, immatricolazioni, produzione industriale), conferma il netto cambio di passo per l’economia italiana a inizio 2015. Tra i consumatori l’indice è salito di 6,5 punti in un mese (a 110,9, +10,7 punti da dicembre), grazie soprattutto al maggiore ottimismo sulla situazione economica attuale e futura dell’Italia. Anche tra gli indicatori più legati alle decisioni di spesa (giudizi sul bilancio familiare e sulla situazione economica della famiglia, attese sulla disoccupazione, opportunità attuale e futura del risparmio) si sono avute valutazioni più positive che preannunciano il proseguimento di una dinamica favorevole dei consumi nel trimestre in corso. Tra le imprese l’indice composito di fiducia è aumentato di 3,3 punti (a 94,9, +7,0 punti da dicembre). In particolare, il contributo più rilevante è venuto da quelle che operano nel commercio al dettaglio (+5,9 punti), dove l’indice ha recuperato per il secondo mese di fila, e nei servizi di mercato (+5,5 punti), dove si è rilevato un maggiore ottimismo su occupazione e nuovi affari. Dopo il rimbalzo di gennaio, si è avuto un modesto peggioramento della fiducia tra le imprese edili (-0,8 punti), tra le quali – tuttavia – sono risalite le attese sui piani di costruzione. Nel manifatturiero la fiducia è tornata a migliorare in febbraio: l’indice è cresciuto di 1,5 punti (a 99,1, massimo da luglio scorso), dopo una modesta correzione in gennaio. Tra le componenti, sono più positive le attese e i giudizi su ordini (grazie soprattutto a quelli interni) e produzione, che confermano le stime CSC di un incremento dell’attività nel primo trimestre 2015. |