Informiamo che sul Sole 24 ore odierno (pag. 51) è stato pubblicato un articolo dal titolo "Sistri, un tavolo per la soluzione dei (tanti) problemi" nel quale sono contenute dichiarazioni del VP Gaetano Maccaferri (vd allegato 1).
Sulla base delle dichiarazioni contenute nell'articolo e dei contenuti del documento segnalato a giugno scorso al Ministro, intendiamo rispondere alla consultazione che Consip ha avviato sulle procedure per l'affidamento del servizio SISTRI ex art. 11 DL 101/2013 (vd comunicazione del nostro DG inviata il 24 aprile ai direttori del sistema), entro il termine ultimo fissato per il 4 maggio, compilando il format messo a disposizione da Consip, che ritrovate in allegato (evidenti in colore rosso). Mettiamo a disposizione il documento compilato, prima dell'invio formale, per opportuna informazione e condivisione con il sistema associativo.
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Con l'occasione informiamo che il portale Sistri ha messo a disposizione una nuova versione della guida "Gestione Azienda".
Come di consueto, riportiamo qui di seguito il testo della comunicazione e in allegato il documento a cui si fa riferimento
Aggiornamento Sezione Documenti
Nella Sezione Manuali e Guide è stato pubblicato l'aggiornamento del documento:
GUIDA GESTIONE AZIENDA (Versione del 27 aprile 2015)
28 aprile 2015
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Allegato 1 - Articolo Sole 24 ore
Sole 24 ore 30 aprile Sistri.pdf|Visualizza dettagli
Allegato 2 - Risposta Consip su Sistri
Risposta a consultazione CONSIP Sistri.doc|Visualizza dettagli
Allegato 3 - Nuova versione "Guida gestione azienda"
GUIDA_GESTIONE_AZIENDA.pdf|Visualizza dettagli
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato in cooperazione con l’OCSE uno studio sugli impatti economici e sulla salute derivanti dall’inquinamento atmosferico in Europa.
Il rapporto si inserisce nel contesto della revisione della normativa europea sull’inquinamento atmosferico attualmente in corso presso le istituzione europee (Pacchetto Qualità dell’Aria).
Lo studio si può scaricare al seguente sito:
http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0004/276772/Economic-cost-health-impact-air-pollution-en.pdf?ua=1
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Le Commissioni Mercato Interno e Protezione del Consumatore, Affari Economici e Monetari, Industria e Energia, Occupazione e Affari Sociali del Parlamento Europeo hanno pubblicato uno studio congiunto che analizza la politica degli Stati Uniti in materia cambiamenti climatici. Il rapporto include anche un confronto tra la politica americana e la normativa europea.
Il documento si può scaricare al sito seguente:
http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2015/536321/IPOL_IDA(2015)536321_EN.pdf
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In un caso aperto nei confronti di un’azienda tedesca che aveva subito una multa di 106.920 Euro da parte dell’autorità nazionale per non avere restituito un numero di quote corrispondente alle emissioni dell’anno precedente ai sensi dell’Articolo 16(3) e (4) della Direttiva 2003/87/CE sullo scambio di quote di emissione di gas serra, la Corte di Giustizia Europea ha decretato che tale Articolo non si applica ad un operatore per il quale, a seguito di successive verifiche delle emissioni da parte dell’autorità competente dopo la scadenza del periodo limite per la restituzione, risulti che tali emissioni sono state sottostimate e che le quote allocate erano pertanto insufficienti.
La decisione si può scaricare al link seguente:
http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=164022&pageIndex=0&doclang=en&mode=req&dir=&occ=first&part=1&cid=27084
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La Commissione Europea ha avviato il 24 aprile scorso una consultazione pubblica sulle richieste di esenzione dalle restrizioni d’uso di particolari sostanze contenute nelle apparecchiature elettriche e elettroniche ai sensi della Direttiva RoHS.
La Direttiva europea sulla restrizione d’uso di particolari sostanze nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche - RoHS (2002/95/CE) (RoHS 1) - è stata rivista con l’adozione della Direttiva 2011/65/EU, che è entrata in vigore il 21 luglio 2011.
Le richieste di esenzione sono valutate sulla base dei criteri definiti all'articolo 5 (1) (a) della nuova Direttiva.
La consultazione è svolta per conto della Commissione Europea da due istituti di ricerca tedeschi, che avranno il ruolo di raccogliere informazioni fornite dagli stakeholder allo scopo di sottoporre alla Commissione Europea raccomandazioni sulla giustificazione delle esenzioni.
Il termine per rispondere alla consultazione è il 19 giugno 2015.
Per maggiori informazioni consultare il sito seguente:
http://rohs.exemptions.oeko.info/index.php?id=220
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Si segnala che nella giornata odierna il Comitato nazionale per la gestione della Direttiva ETS ha reso nota la Deliberazione n. 17, con la quale viene stabilito il trasferimento di 44 impianti dall'Allegato D all'Allegato A della Deliberazione n° 11 relativa al rilascio delle quote di emissione per l'anno 2015 per gli impianti stazionari.
Alla luce degli esiti delle istruttorie relative agli impianti in questione, non essendo stato riscontrato un effetto potenziale sull’ assegnazione gratuita per l’anno 2015, vengono rilasciate a suddetti impianti le quote per l'anno in corso.
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In vista della riforma della Direttiva Emissions Trading, l’Alleanza Europea delle Industrie Energivore, che rappresenta oltre 30.000 imprese europee e 4 milioni di posti di lavoro, ha sottoposto nei giorni scorsi alla Commissione Europea un documento che indica in che modo si deve garantire un’effettiva protezione dal rischio di delocalizzazione (carbon leakage) dovuto ai costi che l’Emissions Trading impone a tali settori rispetto ai concorrenti sul mercato globale.
Il documento è allineato con le richieste che anche Confindustira aveva rivolto alla Commissione Europea nel contesto della consultazione pubblica che si è chiusa lo scorso 16 marzo (allegato).
2015.04 - AEII - STRATEGIC CHOICES FOR ETS POST-2020.pdf|Afficher les détails
CONFINDUSTRIA reply to EC consultation on EU ETS revision.pdf|Afficher les détails
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Il 28 aprile il Parlamento Europeo ha approvato l’accordo politico raggiunto con il Consiglio sulla proposta di Regolamento presentata dalla Commissione Europea concernente il monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni di anidride carbonica generate dal trasporto marittimo e che modifica la direttiva 2009/16/CE
Le nuove norme comunitarie richiedono agli armatori che utilizzano i porti dell'UE di monitorare e comunicare le emissioni di CO2 prodotte ogni anno e saranno applicate dal 2018 per le navi superiori alle 5.000 tonnellate, a prescindere dal Paese in cui sono registrate, come primo passo verso la riduzione delle emissioni di gas serra nel settore.
Il testo stabilisce un sistema europeo di monitoraggio, rendicontazione e verifica (MRV) delle emissioni di gas a effetto serra collegate ai trasporti marittimi, al fine di migliorare le informazioni sull'efficienza delle navi e sulle emissioni e di incoraggiare la riduzione delle emissioni e del consumo di carburante.
I requisiti MRV saranno applicati per le emissioni di CO2 nei viaggi verso, da e tra porti dell'UE. Tutte le navi superiori alle 5.000 tonnellate saranno incluse, con l'eccezione di:
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Navi da pesca (da caccia e/o da trasporto),
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Navi da guerra,
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Navi ausiliarie,
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Navi di legno o di costruzione antica
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Navi senza mezzi di propulsione meccanica,
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Navi di Stato utilizzate a fini non commerciali.
Il regolamento mira anche a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese. L'efficienza energetica delle navi - misurata in relazione alla quantità di merci trasportate - dovrà essere riferita per tutte le categorie di navi. Tuttavia, sono state introdotte regole specifiche per ogni categoria di nave.
Le navi saranno obbligate ad avere questi documenti a bordo e saranno oggetto di ispezione da parte degli Stati membri dell'UE, che stabiliranno anche le sanzioni per le violazioni.
Il testo sarà messo ai voti in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri, per la sua entrata in vigore il 1° luglio del 2015.
Testo provvisorio 5 marzo 2015.pdf|Afficher les détails
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Nel contesto dell’attuale negoziato europeo tra Consiglio e Parlamento sulla proposta di istituzione di una Riserva di Stabilità di Mercato nel sistema di Scambio di quote di emissione (Emissions Trading), BusinessEurope fa appello agli Stati Membri per difendere la competitività dei settori energy-intensive, che subiranno gli impatti maggiori in termini di aumento del prezzo delle quote di emissione di CO2 e del prezzo dell’energia.
BusinessEurope press release MSR.pdf|Afficher les détails
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Il 28 aprile il Parlamento Europeo ha approvato una proposta di legge, presentata dalla Commissione Europea nel 2013, che mira a ridurre il consumo di sacchetti di plastica nell'Unione Europea.
La normativa modifica l’attuale direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio al fine di ridurre il consumo di borse di plastica in materiale leggero: 2013/0371(COD).
La nuova normativa stabilisce un obiettivo di riduzione del consumo europeo dei sacchetti di plastica di spessore incluso tra i 50 e i 15 micron. Ogni Stato Membro dovrà scegliere se imporre un prezzo sui sacchetti di plastica entro il 2018 oppure adottare degli obiettivi vincolanti di riduzione che portino il consumo annuale di sacchetti a 90 sacchetti a persona entro la fine del 2019 e 40 entro fine 2025.
Inoltre, la Commissione europea è tenuta a valutare e proporre misure adeguate per l'impatto ambientale delle materie plastiche oxo-biodegradabili che si frammentano in piccole particelle.
Entro il 2017, la Commissione dovrà proporre l'etichettatura e la marcatura per un riconoscimento a livello europeo dei sacchetti di plastica biodegradabili e compostabili.
Link al comunicato stampa del Parlamento Europeo
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Con la presente segnaliamo che lo scorso 26 marzo la Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla revisione della Decisione sull’Effort Sharing (406/2009/CE).
Si tratta della consultazione in vista della proposta legislativa che verrà presentata nel primo semestre del 2016 per estendere al periodo 2021-2030 le misure presenti nell’attuale decisione, che richiede all’Unione Europea una riduzione complessiva del 10% delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto ai livelli del 2005, per quei settori non coperti dalla Direttiva ETS (trasporto stradale, riscaldamento residenziale, agricoltura…).
L’attuale Decisione sull’Effort Sharing copre circa il 55% delle emissioni prodotte nell’UE e richiede ad ogni Stato Membro una riduzione delle emissioni entro il 2020 che varia dal -20% al + 20% rispetto ai livelli del 2005, sulla base del PIL pro capite (all’Italia è richiesta una riduzione delle emissioni del 13% rispetto ai livelli del 2005).
La nuova proposta legislativa manterrà gli stessi criteri per il calcolo degli sforzi su base nazionale, mentre l’obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 sarà decisamente più ambizioso, variando dallo 0% al -40% sulla base del PIL pro capite per Stato Membro, così da contribuire all’obiettivo complessivo stabilito dal Consiglio Europeo di ottobre di riduzione dei GHG del 40% rispetto ai livelli del 1990.
Sempre in data 26 marzo, la Commissione Europea ha lanciato una seconda consultazione pubblica sull’inclusione della destinazione dei suoli, del cambiamento della destinazione dei suoli e della silvicoltura - LULUCF (Land Use, Land-Use-Change and Forestry) - nel quadro di mitigazione degli effetti dei gas a effetto serra per il 2030.
Il Consiglio Europeo di ottobre ha infatti stabilito che per il periodo 2021-2030 bisognerà sviluppare un approccio integrato alla gestione del suolo nella politica climatica dell’UE, tenendo in debita considerazione i settori in questione, che rappresentano almeno due fonti significative di stoccaggio del carbonio (la biomassa delle foreste e il carbonio organico del suolo).
Attualmente, e fino al 2020, questi settori sono disciplinati da due diversi pilastri della politica climatica UE: le emissioni (non di CO2) del settore agricolo sono regolate dalla Decisione Effort Sahring, quelle (di CO2) del settore forestale e relative al cambio di uso del suolo dal Protocollo di Kyoto.
La presente consultazione mira a stabilire un quadro per l’inclusione dei settori di cui sopra nel periodo 2021-2030.Tra le varie opzioni c’è quella di mantenere il quadro attuale, quella di includere i settori nella revisione della Decisione Effort Sharing da definire entro il primo trimestre del 2016 o quella di creare un pilastro autonomo per LULUCF nella politica climatica UE.
In allegato trovate il testo delle due consultazioni, la cui scadenza è prevista per il 18 giugno p.v. e, qui di seguito i due link al sito della DG CLIMA della Commissione Europea:
Consultazione Effort Sahring.pdf|Visualizza dettagli Consultazione LULUCF.pdf|Visualizza dettagli
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1) Parlamento UE
Il 14 aprile la relatrice S. Pietikainen (PPE,Finlandia), ha presentato, in Commissione Ambiente, la sua relazione (allegato 1) sulla Comunicazione della Commissione Europea “Efficienza delle risorse: la transizione verso un’economia circolare”, del 2 luglio 2014 (COM(2014)0398), la quale, come ricorderete, fa parte del pacchetto "Circular economy" che, su decisione della Commissione Juncker, e’ stato ritirato a dicembre 2014.
Riteniamo utile segnalarvi questa relazione (in allegato 2 un estratto della stessa e del relativo dibattito, in lingua italiana), benché non abbia carattere legislativo, dal momento che i contenuti della stessa potranno rappresentare, al netto di emendamenti, gli input rivolti alla CE, che sta lavorando al nuovo Pacchetto Economia Circolare.
La Commissione Europea, presente al dibattito, ha infatti annunciato che in autunno ripresenterà il pacchetto di proposte per la revisione della normativa UE sui rifiuti. Il nuovo pacchetto sarà accompagnato da un Action Plan sull’Economia Circolare.
La Commissione Europea ha dichiarato che, al momento, non prevede di proporre un obiettivo vincolante sull’uso delle risorse. L’attenzione sarà rivolta alla metodologia di calcolo del consumo di risorse e al monitoraggio. Sarà ampliato il campo di applicazione della Direttiva Ecodesign in modo da rafforzare i requisiti di progettazione del prodotto, mentre si sta considerando anche l’ipotesi di introdurre un passaporto per i prodotti. Oltre al focus sulle materie prime, le misure sulle quali l’Esecutivo sta lavorando riguarderanno il settore alimentare, i suoli e le risorse idriche.
Da parte nostra, seguiremo il dossier in Commissione Ambiente , dove potremmo anche presentare emendamenti o comunque dare indicazioni di voto ai nostri deputati (raccordandoci con Business Europe).
Vi invitiamo quindi a segnalarci eventuali emendamenti, tenendo in considerazione l’agenda della relazione Pietikainen in Commissione Ambiente, ripresa di seguito:
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Scadenza per la presentazione degli emendamenti: 28 aprile, ore 12.00;
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Considerazione degli emendamenti: 26 maggio;
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Voto in Commissione Ambiente: 16-17 giugno.
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2) Commissione UE
L' EC Director-General for Environment, Karl Falkenberg, ha annunciato che tra qualche settimana verrà avviata una consultazione pubblica sul nuovo Pacchetto Economia Circolare (allegato 3)
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Gli allegati sono rinvenibile nella cartella dedicata alla tematica in oggetto, all'interno della libreria della comunità.
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Allegato 1
Relazione Pietikainen.pdf|Visualizza dettagli
Allegato 2
Circular economy_estratto nota Relazione Pietikainen 14 4 2015.docx|Visualizza dettagli
Allegato 3
Circular economy - comunicato DG Falkenberg su consultazione.docx|Visualizza dettagli
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Facciamo seguito alla comunicazione di questa mattina per informarvi che il portale on-line per la dichiarazione EPRTR 2015 è stato attivato.
Vi riportiamo, al riguardo, il testo della News pubblicata sul sito di Confindustria.
News
20 | apr | 15 | Politiche Industriali
DICHIARAZIONE PRTR 2015 (ANNO DI RIFERIMENTO 2014)
Informiamo che il portale ISPRA per effettuare la dichiarazione annuale dei dati relativi al registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti ai sensi dell’art. 4, comma 1 del DPR 157/2011 (registro E-PRTR) è ora attivo.
Gli utenti del portale possono compilare la dichiarazione 2015, riferita ai dati 2014, attraverso il seguente link:
Raccomandiamo agli operatori interessati di fare il possibile per espletare l’adempimento entro il termine del 30 aprile prossimo.
Ricordiamo, infatti, che il DLgs 46/2014 (art. 30, commi 3 e 4), che ha recepito la Direttiva sulle Emissioni Industriali, ha stabilito il regime sanzionatorio per la mancata o non corretta trasmissione della dichiarazione E-PRTR.
Modified on by Marianna Faino 44223C8F-E48D-1061-C125-77EB004096C4
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Facciamo riferimento alla consueta scadenza della dichiarazione annuale dei dati relativi al registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti ai sensi dell’art. 4, comma 1 del DPR 157/2011 (registro E-PRTR).
La scadenza prevista per la comunicazione è il 30 aprile ma purtroppo, anche quest’anno, sono intervenuti problemi tecnici per cui i l sistema on-line per la trasmissione dei dati attraverso il portale ISPRA risulta ancora inattivo.
Ricordiamo che il DLgs 46/2014 (art. 30, commi 3 e 4 ), che ha recepito la Direttiva sulle Emissioni Industriali, ha stabilito il regime sanzionatorio per la mancata o non corretta trasmissione dei dati relativi al registro E-PRTR.
Confindustria ha segnalato il problema sia ad ISPRA sia al Ministero dell’Ambiente facendo presente l’impossibilità, ad oggi, per i gestori di espletare l’adempimento e le difficoltà che si potrebbero determinare nella eventuale concentrazione di un numero elevato di dichiarazioni in pochi giorni nel caso di un’apertura a stretto ridosso della scadenza, analogamente a quanto accaduto lo scorso anno.
Abbiamo fatto presente al Ministero che le imprese devono poter essere messe nelle condizioni di programmare le modalità e i tempi con cui espletare gli obblighi normativi, soprattutto se oggetto di pesanti sanzioni, ai fini della corretta gestione delle proprie attività nel rispetto della legge, pena l’esigibilità delle sanzioni stesse.
Abbiamo evidenziato, infatti, che il quadro di incertezza nell’ambito del quale si trovano ad operare le imprese rende sempre meno sostenibile il sistema regolatorio, rischiando di allontanare le imprese dal rigoroso rispetto degli adempimenti normativi.
Confindustria ha chiesto, pertanto, al Ministero chiarimenti urgenti e formali sia su eventuali modalità alternative per l’espletamento dell’adempimento sia sull’inapplicabilità delle sanzioni.
Tuttavia, nelle more di eventuali chiarimenti formali, invitiamo gli operatori interessati a prepararsi alla trasmissione dei dati per poter sollecitamente effettuare la comunicazione all’attivazione del portale.
Sarà nostra cura tenervi tempestivamente aggiornati sugli sviluppi.
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In data 17 aprile 2015 il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso nota la decisione di erogare la prima tranche di rimborsi per i crediti dovuti a 25 imprese rimaste escluse dall’ assegnazione delle quote di emissione di CO2 a titolo gratuito per il periodo 2008-2010.
I restanti crediti - per un totale di 260 milioni di euro - verranno restituiti nel corso dei prossimi mesi in base alle disponibilità del Ministero dell'Economia.
Per maggiori informazioni, visitare il link:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/per-i-media/comunicati-stampa/2032576-sbloccati-i-primi-73-milioni-per-rimborsi-crediti-co2-ministro-guidi-firma-decreto-anticipando-fondi-per-25-aziende
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Facciamo riferimento alla tematica del sottoprodotto, ovvero a sostanze od oggetti che originano da un processo di produzione, soddisfacendo tutte le condizioni stabilite al comma 1 dell'art. 184bis del D.Lgs. 152/06.
La norma prevede che, ai sensi del comma 2, "sulla base delle condizioni previste al comma 1, possono essere adottate misure per stabilire criteri qualitativi o quantitativi da soddisfare affinche' specifiche tipologie di sostanze o oggetti siano considerati sottoprodotti e non rifiuti. All'adozione di tali criteri si provvede con uno o piu' decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, in conformità a quanto previsto dalla disciplina comunitaria".
In attuazione di questa norma, il Ministero dell'Ambiente ha deciso di aprire una consultazione sul tema (vd comunicato stampa al link riportato in calce), convocando Confindustria, insieme ad altre realtà imprenditoriali, a una riunione il 14 aprile per presentare l'iniziativa in oggetto, alla quale ha fatto seguito l'invio di una bozza (disponibile all'interno della cartella "sottoprodotti" presente nella libreria della comunità) sulla quale è possibile formulare delle osservazioni entro la prima settimana di maggio.
Il testo è strutturato in modo da avere una parte generale nella quale si precisa "a titolo non esaustivo, le modalità con le quali il detentore può dimostrare che sono soddisfatte le condizioni generali di cui all'articolo 184bis" del D.Lgs. 152/06. Lo schema contiene poi un allegato dedicato, rispettivamente, alle "biomasse residuali destinate all'impiego per la produzione di energia elettrica".
Confindustria ha preliminarmente segnalato al Ministero, prima ancora di poter disporre del testo, l'esigenza di evitare introduzione di oneri aggiuntivi non il linea con il quadro di riferimento europeo (cd. "gold plating"). Si è tuttavia riservata di analizzare il testo con il proprio sistema associativo, in modo da formulare osservazioni sia sull'approccio adottato che sui contenuti del documento.
Vi chiediamo quindi la cortesia di farci pervenire entro venerdì 24 aprile osservazioni/contributi al testo in modo da poterli discutere nella riunione che terremo martedì 28 aprile a Roma in Confindustria (sala A) a partire dalle ore 14 (e conclusione attesa per le 17).
Le conferme di partecipazione vanno cortesemente inviate, entro venerdì 24 aprile, ad [email protected] .
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http://www.minambiente.it/comunicati/decreto-sottoprodotti-velo-confronto-positivo-con-associazioni-di-categoria
DECRETO.pdf|Visualizza dettagli
Modified on by Giulio Molinaro FDF266EC-3A08-ADFD-C125-7594002C47AB
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Lo scorso 2 aprile è stato trasmesso alla Presidenza della Camera dei Deputati l'Atto del Governo N. 155 sottoposto a parere parlamentare della Commissione Ambiente, della Commissione Politiche dell'UE e della Commissione Bilancio - Schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 13 marzo 2030, n. 30. In allegato, il testo del Decreto correttivo e la corrispondente relazione illustrativa.
L'amministrazione referente, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, propone delle modifiche sostanziali al Decreto in questione, tra le quali segnaliamo:
- la specifica rispetto alle cause di riduzione significativa della capacità di un impianto, riconosciute valide anche se non ricorrenti contemporaneamente (modifica all' art. 26 comma 1);
- la revisione del sistema delle sanzioni applicabili nei casi di mancata restituzione e indebito rilascio (modifica all' art. 36 comma 7,8,9,10);
- l'introduzione delle sanzioni per i piccoli impianti in regime di opt-out.(introduzione comma 10 bis e 10 ter);
- il conferimento ai Prefetti del potere di erogare le sanzioni agli operatori, revocandolo quindi al Comitato ETS (modifica all'art. 36 comma 12).
Il testo è attualmente al vaglio delle tre Commissioni parlamentari di cui sopra, il cui esito è previsto rispettivamente per il prossimo 22 aprile (Commissione Bilancio) e 12 maggio (Commissione Ambiente e Commissione Politiche UE). Il 12 maggio è la data ultima per la presentazione del parere della Commissione Territorio, Ambiente, beni Ambientali del Senato della Repubblica.
Per maggiori dettagli ai seguenti link trovate tutte le informazioni rilevanti:
http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/docnonleg/30569.htm
Relazione tecnica Schema di D.Ls. ETS.pdf|Visualizza dettagli
Modified on by Marco Mannocchi 18BD260E-E137-5C20-C125-81CD00329D5F [email protected]
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Nel contesto della revisione della Direttiva europea 2003/87/CE e successive modifiche, inerente lo schema di scambio di quote di emissione di CO2 (Emissions Trading Scheme), Confindustria ha risposto alla consultazione pubblica europea che si e’ chiusa lo scorso 16 marzo.
La revisione dell’Emissions Trading Scheme e' funzionale al conseguimento da parte dell’Unione Europea dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra a livello europeo del 40% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030, stabilito dal Consiglio Europeo a ottobre 2014. Il contributo di riduzione di emissioni da parte del settore industriale sottoposto alla Direttiva sarà del 43% (rispetto ai livelli del 2005).
La revisione interesserà aspetti fondamentali del funzionamento dell’ETS dopo il 2020, quali la definizione delle nuove misure per i settori a rischio di carbon leakage, la metodologia di allocazione delle quote a titolo gratuito, la destinazione dei proventi delle aste, la clausola di opt-out per i piccoli impianti, le caratteristiche del nuovo fondo innovazione per i settori energivori.
Confindustria ha predisposto un position paper che e’ stato inviato alla Commissione Europea entro la scadenza prevista. Il documento affronta in modo esaustivo gli aspetti di maggiore rilievo per il nostro sistema industriale, fornendo indicazioni specifiche sulle modiche auspicate rispetto al sistema attuale, in un'ottica di garantire da un lato il funzionamento efficace ed efficiente del sistema ETS e dall’altro la competitività dell’industria italiana a livello europeo e globale.
Il documento (allegato) e' stato predisposto in lingua inglese per facilitare una riposta alla consultazione entro i tempi previsti.
La Commissione Europea presenterà la proposta legislativa per la revisione della Direttiva ETS entro la metà del 2015.
CONFINDUSTRIA reply to EC consultation on EU ETS revision.pdf|Afficher les détails
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Facciamo seguito alle precedenti comunicazioni in materia, per trasmettere il testo della News pubblicata oggi sul sito di Confindustria.
News
13 | apr | 15 | Politiche Industriali
Pubblicato in GU il decreto ministeriale recante linee guida per la verifica di assoggettabilità a VIA
Informiamo che sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Serie Generale n.84 del 11 aprile 2015 è stato pubblicato il decreto ministeriale del 30.03.2015 recante le Linee guida per la verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale dei progetti di competenza delle Regioni e delle Province Autonome, previsto dall’articolo 15 del Decreto Legge 91/2014.
Il provvedimento entrerà in vigore il 26 aprile 2015 e sarà direttamente applicabile su tutto il territorio nazionale, nelle more dell’eventuale adeguamento degli ordinamenti delle regioni e delle provincie autonome.
Il decreto si applicherà a tutti i progetti per i quali la procedura di verifica di assoggettabilità o la procedura autorizzativa è in corso alla data di entrata in vigore del decreto.
Di seguito il link alla Gazzetta Ufficiale.
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Facciamo seguito alla riunione che si è tenuta a Bologna mercoledì 8 aprile per segnale che le slide proiettate durante l'incontro sono a disposizione nella libreria della comunità, per opportuna informazione e condivisione riservata al sistema confederale.
Confindustria riunione ambiente 8 aprile.pdf|Visualizza dettagli
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