Facciamo riferimento alle nuove norme europee sulla classificazione dei rifiuti, applicabili dal 1° giugno 2015, per inviare una nota contenente alcune indicazioni operative, affinché le associazioni possano disporne con le proprie aziende associate.
La nota è disponibile nella libreria della comunità, all'interno della cartella "rifiuti".
Confindustria_Nota classificazione rifiuti 28 maggio 2015.pdf|Visualizza dettagli
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Si comunica che il Comitato ETS ha reso note, con Deliberazione 20/2015, le procedure per la rideterminazione delle emissioni annue consentite ai piccoli emettitori in regime di opt-out.
In particolare, i gestori degli impianti interessati richiedono la rideterminazione delle emissioni in caso di:
- ampliamento o riduzione della capacità produttiva superiore al 20%
- modifiche alla natura e al funzionamento dell'impianto o modifiche significative del sistema di monitoraggio
La richiesta deve essere presentata al Comitato (tramite email ad entrambi gli indirizzi seguenti: [email protected] e [email protected]) entro 30 giorni dall'avvenuta modifica o, in caso di modifica già effettuata, entro 30 giorni dall'emanazione della Deliberazione 20/2015, pubblicata sul sito del MATTM in data 25/05/2015.
La domanda deve essere trasmessa attraverso i modelli disponibili in calce alla Deliberazione, che si trasmette in allegato.
deliberazione_20_2015.pdf|Visualizza dettagli
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Per opportuna conoscenza e per quanto di interesse, segnaliamo che Conai ci ha informato che, nell’ambito delle periodiche iniziative di sensibilizzazione intraprese a livello nazionale, ha inviato le comunicazioni (disponibili nella libreria della Comunità, all'interno della cartella "Imballaggi e rifiuti di imballaggi") ad alcune migliaia di imprese importatrici per informarle sui principali adempimenti consortili previsti dalla normativa vigente in materia ambientale.
Conai conclude proponendo di divulgare, qualora lo si ritenga opportuno, tale informativa alle aziende associate.
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BusinessEurope ha predisposto nei giorni scorsi un documento di posizionamento sull’Economia Circolare. Il documento è stato redatto con il contributo di tutte le confederazioni industriali nazionali, Confindustria inclusa, e ha lo scopo di fornire il punto di vista dell’industria europea nell’attuale dibattito politico, in vista delle prossime iniziative da parte della Commissione Europea.
2015-05-15 BUSINESSEUROPE position Circular Economy FINAL.pdf|Afficher les détails 2015-05-15 BUSINESSEUROPE position Circular Economy Annex FINAL.pdf|Afficher les détails
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In allegato riportiamo una bozza del nuovo decreto che aggiorna il DM del 6 luglio 2012 relativo agli incentivi alla fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico aggiornato al 15 maggio 2015.
Nel testo si prevede un nuovo tetto agli incentivi che conferma quanto già stanziato nel 2012 pari a 5,8 Mld.
Considerato il limite di incentivazione a 5,8 miliardi, si renderebbero disponibili per i nuovi impianti circa 100 milioni attualmente liberi sul contatore del Gse, più tutte le risorse che si "andrebbero man mano liberando" - sia per il termine naturale degli incentivi (Certificati Verdi) sia per le revoche degli incentivi assegnati mediante aste e registri a impianti che non vengono costruiti o che, una volta messi in esercizio, tradiscono incongruenze rispetto alla documentazione presentata.
Secondo alcune stime di autorevoli istituti di ricerca emerge che - da qui alla fine dell'anno - potrebbero liberarsi circa 100 milioni ulteriori per la fine incentivi degli impianti ammessi ai CV; in aggiunta, basandosi sul trend degli ultimi mesi, altri 50 milioni circa potrebbero arrivare dalla revoche - per quanto ovviamente tale calcolo non sia in alcun modo standardizzabile ed estendibile al futuro.
In buona sostanza, ipotizzando che le prossime procedure di aste e registri abbiano luogo a fine anno, potrebbero essere disponibili circa 250 milioni di euro - e, basandosi sulla dichiarazione della Guidi relativa ad una previsione di incentivi per 2 anni, ulteriori 150 milioni per l'anno 2016. La somma farebbe 400 milioni: considerato che nel 2012-2014 furono messi a disposizione circa 600 milioni per l'assegnazione di incentivi a circa 2.200 MW, ipotizzando che tutte le risorse che si renderanno disponibili vengano messe a disposizione (e non destinate al risparmio) e che le tariffe vengano ritoccate al ribasso, la potenza incentivabile potrebbe arrivare facilmente a circa 1.500 MW.
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Si comunica che è stata pubblicata in data odierna sul sito del Ministero dell'Ambiente la Deliberazione n. 19/2015 del Comitato ETS, che modifica la disciplina prevista per gli impianti di dimensioni ridotte in regime di opt-out.
In particolare, viene esteso al 30 giugno il tempo utile per l'assolvimento degli obblighi relativi al pagamento o trasferimento delle quote per le emissioni in eccesso, previsti dall'articolo 2 della Deliberazione n. 16/2013, rispetto alla scadenza prevista del 20 maggio.
Inoltre, viene sostituito il modulo di dichiarazione attestante lo stato di un impianto di dimensioni ridotte in regime di opt out contenuto nell'Allegato II della Deliberazione 26/2013, con quello che si riporta in allegato alla presente (vedi deliberazione_19_2015).
Il nuovo modulo permette segnalare, oltre alla sospensione, anche la ripresa dell'attività dell'impianto, distinguendo:
- i casi di chiusura definitiva o sospensione dell'attività per un periodo continuativo superiore a 10 mesi (per i quali bisogna compilare la Parte A del modulo)
- i casi di ripresa dell'attività o cessazione totale, una volta maturato il periodo di 24 mesi dalla dichiarazione di sospensione dell'attività (per i quali bisogna compilare la Parte B del modulo)
deliberazione_19_2015.pdf|Visualizza dettagli
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Lo scorso 4 maggio l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, ha reso nota con Determina 9/2015 la quantificazione del valore riconosciuto per quota di emissione nell'anno 2014.
Il provvedimento attua quanto previsto dalla Deliberazione 307/2013/R/EEL, con cui l'Autorità ha definito i criteri e le modalità per il riconoscimento degli oneri derivanti dall’ applicazione della direttiva 2003/87/CE, limitatamente all’ energia elettrica ceduta al GSE nell'ambito di convenzioni di cessione destinata ai sensi del provvedimento Cip 6/92 nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2013 e il 31 dicembre 2015, allo scopo di minimizzare l’entità dei maggiori oneri posti a carico dei clienti finali.
Il valore delle quote da remunerare sulla base dei prezzi dei titoli CER - Certified Emission Reduction - ed ERU - Emission Reduction Unit - (derivanti dall'utilizzo dei meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto, rispettivamente per i progetti Clean Development Mechanism - CDM e Joint Implementation - JI) è stato riconosciuto per l'anno 2014 a 0,17 euro/t, mentre il prezzo delle quote da remunerare sulla base dei prezzi dei titoli EUA - European Union Allowance - è stato riconosciuto a 5,92 euro/t.
Determina AEGG - 4 maggio 2015.pdf|Visualizza dettagli Deliberazione 307_2013.pdf|Visualizza dettagli
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Il prossimo 22 giugno si terranno a Roma gli Stati Generali sui cambiamenti climatici, in cui verranno presentate le iniziative del Governo in vista della conferenza internazionale di Parigi - COP 21 - che si terrà a dicembre. L'evento costituisce un'importante occasione di confronto per il mondo delle imprese, che avrà la possibilità di presentare alle Istituzioni le proprie proposte rispetto ad un tema cruciale per lo sviluppo delle politiche ambientali e industriali dei prossimi anni.
Lo scorso 11 maggio si è riunito presso la Presidenza del Consiglio il primo tavolo tecnico volto a definire l'agenda dell'evento, che vedrà la partecipazione dei Ministri competenti, di esponenti del mondo accademico, di governi esteri e di Confindustria. Le riunioni preparatorie che si terranno nelle prossime settimane vedranno il coinvolgimento di Confindustria, dei Sindacati e delle Associazioni ambientaliste nell'ottica dei garantire in maniera pro-attiva l'inclusione di tutti gli attori coinvolti.
A tal proposito, uno degli eventi principali annunciati dal Governo è la Pre-COP 21, che sarà ospitata proprio dall'Italia nel mese di ottobre. L'incontro, promosso dal Ministero dell'Ambiente, vuole porre l'Italia al centro del dibattito internazionale sui cambiamenti climatici e preparare la strada per la conferenza delle Nazioni Unite che si terrà a Parigi a dicembre. Lo scopo è quello di facilitare l'adozione di un'intesa di tipo vincolante, che indichi da una parte gli impegni di ogni Stato rispetto alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e dall'altra le misure di adattamento ai cambiamenti climatici.
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PROGETTO CONFINDUSTRIA-REMTECH
L'Italia delle opportunità: industria, ambiente, territorio, grandi opere, sostenibilità
Il Progetto Confidustria-RemTech rappresenta un percorso multifunzionale con l'obiettivo di creare una collaborazione sistemica e continuativa relativamente alle tematiche di comune interesse tra il mondo dell'Industria e RemTech, l’evento italiano più specializzato sulle bonifiche dei siti contaminati e la riqualificazione del territorio (tutela delle coste, rischio idrogeologico, riutilizzo dei materiali e sostenibilità delle opere).
Il progetto vede il concretizzarsi di azioni congiunte quali workshop, progetti di formazione, attività specifiche con le associazioni territoriali e la struttura di Remtech, che vive e opera tutto l’anno, come vero servizio di problem-solving delle numerose questioni che il mondo dell’industria si trova ad affrontare quotidianamente in materia ambientale.
RemTech Expo, IX edizione (www.remtechexpo.com), è l’evento italiano più specializzato sulle bonifiche dei siti contaminati, la riqualificazione del territorio, la tutela delle coste, il rischio idrogeologico, il riutilizzo dei materiali da C&D e la sostenibilità delle opere. L'evento, che si caratterizza per l'esposizione delle migliori tecnologie e servizi e per un programma congressuale specialistico, tecnico e scientifico, ha saputo, sin dalla prima edizione, interpretare l’innovazione e i cambiamenti e incentivare le modifiche per rendere più attuabili i miglioramenti. Tutti i principali stakeholder sono coinvolti nella manifestazione, governo, industria, enti pubblici, sistema dei controlli, associazioni, società private, università, centri di ricerca, professionisti.
L'Industria è quest'anno una grande protagonista, a partire dalla cerimonia inaugurale L'Italia delle opportunità: industria, ambiente, territorio, grandi opere, sostenibilità e nelle sessioni congressuali (convegni, workshop, tavole rotonde) di livello nazionale e internazionale, tra cui Il Focus Industriale e la Conferenza Nazionale dell'Industria sulle Bonifiche e sull'Ambiente (il programma completo è disponibile on line). Confindustria sarà, inoltre, presente mediante l'allestimento di un focal point per tutti gli operatori del settore. Sarà, inoltre, allestita la prima Mostra Fotografica sui siti industriali c on la partnership di Unione Petrolifera e il supporto di Federchimica al fine di dare grande risalto al tessuto industriale italiano.
Per ulteriori informazioni: Marco Ravazzolo, Confindustria - [email protected] - Giulio Molinaro, Confindustria - [email protected]
Per ulteriori informazioni sulla manifestazione e per partecipare come espositori: Silvia Paparella, project manager di RemTech - [email protected] e +39 0532-90.94.95
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L’eurodeputata italiana Simona Bonafé, relatrice per la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo per il gruppo S&D sul Pacchetto di proposte legislative sull’Economia Circolare, ha inviato una dichiarazione alla Commissione Europea nella quale chiede obiettivi più ambiziosi in materia di rifiuti.
La dichiarazione è stata firmata da tutti i relatori ombra dei diversi gruppi parlamentari: Karl-Heinz Florenz (Germania, PPE), Mark Demesmaeker (Belgio, ECR), Gerben-Jan Gerbrandy (Paesi Bassi, ALDE), Davor Skrlec (Croazia, Verdi/EFA).
A dicembre 2014, la Commissione Europea guidata da Jean-Claude Juncker aveva ritirato il Pacchetto di proposte legislative per la revisione di sette direttive sui rifiuti e il documento di orientamento strategico (Comunicazione) sull’Economia Circolare adottato a luglio 2014 dalla Commissione Barroso. In vista delle presentazione del nuovo Pacchetto in autunno, i deputati rivolgono richieste specifiche alla Commissione Europea.
Revisione direttive sui rifiuti
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obiettivi più ambiziosi per il riciclo e il riuso di rifiuti municipali e dei rifiuti da imballaggio
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metodologie armonizzate che impediscano di considerare i rifiuti in discarica o inceneriti come rifiuti riciclati
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obbligo entro il 2020 di raccolta separata per i rifiuti organici, i rifiuti di costruzioni e demolizioni e la possibilità di estendere tale obbligo anche ai rifiuti tessili
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limitare il recupero a fini energetici al materiale non riciclabile
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divieto di discarica per i rifiuti riciclabili e biodegradabili
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divieto di discarica per rifiuti recuperabili
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no all’utilizzo di fondi europei per discariche o l’incenerimento
Economia Circolare
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una strategia che definisca chiare linee guida politiche per la transizione verso un’economia efficiente dal punto di vista delle risorse, verde, competitiva e a basse emissioni di gas serra
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un obiettivo di efficienza delle risorse per il 2030 accompagnato da sotto-indicatori per misurare il consumo di risorse
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identificare barriere legislative, economiche e finanziarie che impediscono la transizione verso un’economia circolare e implementare una strategia integrata finalizzata ad eliminare tali barriere
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sostenere lo sviluppo e il miglioramento di mercati per materie secondarie di qualità elevata
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migliorare la Direttiva sulla Eco-progettazione e valutare l’opzione di requisiti di efficienza per prodotti non energetici
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stabilire requisiti vincolanti minimi sulla Responsabilità Estesa del Produttore al fine di creare eque condizioni di concorrenza interna
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sostituire le sostanze e i materiali pericolosi, in particolare le sostanze ad alto rischio, attraverso il REACH e la Direttiva RoHS, come contributo chiave ai cicli di materiale non tossico.
La posizione dei deputati parlamentari non riflette le osservazioni della maggioranza degli Stati membri, che a ottobre 2014 avevano dichiarato che gli obiettivi indicati dalla Commissione Europea nel Pacchetto sull’Economia Circolare di luglio erano troppo ambiziosi.
Nel nuovo Pacchetto che sarà presentato a novembre 2015, la Commissione intende allargare il campo di applicazione delle proposte oltre la gestione dei rifiuti ed esplorare il legame con altre aree come le politiche per il prodotto e lo sviluppo di mercati per le materie secondarie. Le nuove proposte dovrebbero essere anche più tarate sulle esigenze dei diversi Stati Membri e sull’insufficiente implementazione della normativa in vigore.
Gli orientamenti della Commissione Europea sono illustrati in una Roadmap presentata la scorsa settimana, che anticipa la consultazione pubblica che dovrebbe essere avviata a giorni.
Dichiarazione dei deputati europei
Dichiarazione Bonafe su Economia Circolare.doc|Afficher les détails
Roadmap della Commissione Europea
http://ec.europa.eu/smart-regulation/impact/planned_ia/docs/2015_env_065_env+_032_circular_economy_en.pdf
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Lo scorso 5 maggio, Consiglio, Parlamento e Commissione Europea hanno raggiunto un accordo politico sulla proposta di Decisione per l’istituzione di una Riserva di stabilità nel mercato europeo delle quote di emissione di CO2.
L’accordo segna una prima tappa molto importante nell’imminente processo di revisione complessiva della Direttiva 2003/87/UE e successive modifiche sullo Scambio di quote di emissione (Emissions Trading), ai fini del conseguimento dell’obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030, concordato dagli Stati Membri a ottobre 2014.
La proposta, presentata dalla Commissione Europea il 22 gennaio 2014 nel Pacchetto Clima Energia 2030, introduce un meccanismo di controllo dei volumi delle quote in vendita sul mercato europeo allo scopo di fare rialzare il prezzo delle quote di emissione di CO2 (attualmente stimato 6-7 Euro a tonnellata di CO2 contro i 14-15 Euro del periodo pre-crisi) e di evitare squilibri eccessivi tra offerta e domanda di quote.
In Italia, le imprese sottoposte al sistema di scambio di emissioni di quote di CO2 rappresentano il 71% del settore manifatturiero. L'aumento del prezzo della CO2 e il conseguente aumento del prezzo dell'energia hanno un impatto diretto sulla competitività del sistema industrial italiano, in particolare nei setttori ad alta intensità energetica e relative filiere.
Il negoziato tra gli Stati Membri e in seno alla Commissione Ambiente del Parlamento è stato particolarmente controverso a causa di posizioni molto divergenti tra i sostenitori di un impegno europeo più ambizioso in materia di riduzione delle emissioni e la necessità di non danneggiare ulteriormente le imprese europee già penalizzate nella concorrenza sul mercato globale.
In base all’accordo interistituzionale, la riserva entrerà in vigore dal primo gennaio 2019, cioè due anni prima del previsto. Tuttavia, nella proposta legislativa originaria è stato introdotto uno specifico riferimento alle necessità di prevedere contestualmente misure efficaci per assicurare la competitività delle imprese europee e contrastare il rischio di delocalizzazione (carbon leakage) dovuto ai costi diretti e indiretti del prezzo della CO2 che gravano sull’industria europea nel mercato globale.
Inoltre, il testo legislativo dichiara che ai fini di evitare distorsioni della concorrenza nel mercato interno, si dovrà trovare un meccanismo europeo per le compensazioni dei costi indiretti sostenuti dalle imprese (l’aumento del prezzo dell’energia a seguito dell’aumento del prezzo delle quote di emissione). L’attuale meccanismo europeo regolato dagli aiuti di Stato ha creato forti distorsioni interne che hanno particolarmente penalizzato la competitività delle nostre imprese.
I 900 milioni di quote di emissione, che in base alla Decisione COM (2012) 416 sul backloading sono stati temporaneamente ritirati dal mercato, non potranno essere eliminati ma saranno collocati nella riserva. Le quote non assegnate alla fine del terzo periodo di scambio (2020) saranno collocate nella riserva e la Commissione Europea dovrà presentare una proposta in ambito di revisione della Direttiva ETS allo scopo di decidere il loro utilizzo.
E’ stato anche stabilito che 50 milioni di quote saranno utilizzate per un fondo per facilitare l’innovazione dell’industria.
L’accordo sarà ratificato formalmente dai Ministri UE dell’Ambiente al prossimo Consiglio Ambiente del 15 giugno e dalla plenaria del Parlamento Europeo il 6 luglio.
Testo legislativo adottato:
20150511 MSR Decision after trilogue 5 May.txt|Afficher les détails
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Si trasmettono le osservazioni di Confindustria sullo schema di decreto che modifica il D. Lgs. 13 marzo 2013, n. 30 di attuazione della Direttiva EU ETS.
Rispetto alle proposte di modifica avanzate dal Governo, i due documenti si concentrano in particolare sui seguenti aspetti:
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l'inasprimento e l'estensione del sistema sanzionatorio
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la revoca dell'autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra e la comunicazione della cessazione di attività
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l'utilizzo dei proventi delle aste, da destinarsi in via prioritaria al rimborso dei crediti vantati dai Nuovi Entranti
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la possibilità di ravvedimento operoso, tramite autodenuncia degli impianti soggetti alla Direttiva EU ETS
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le discrepanze tra la normativa europea e alcune misure nazionali di attuazione (confronto con la Decisione 2011/278/UE)
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eventuali misure di compensazione per il carbon leakage indiretto attraverso l'istituzione di un Fondo Nazionale dedicato
Lo schema di decreto è ora all'attenzione delle Commissioni parlamentari competenti, che esprimeranno il proprio parere nel corso delle prossime settimane.
Osservazioni di Confindustria sullo Schema di D. Lgs. recante disposizioni correttive ed integrative al D. Lgs. 13 marzo 2013, n. 30 (Atto del Governo n. 155).pdf|Visualizza dettagli Integrazioni alle Osservazioni di Confindustria sullo Schema di D. Lgs. recante disposizioni correttive ed integrative al D. Lgs. 13 marzo 2013, n. 30 (Atto del Governo n. 155).pdf|Visualizza dettagli
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La scorsa settimana la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato con 60 voti a favore e 8 contrari la relazione dell’On A. GRZYB (PPE, Polonia) sulla proposta di Direttiva sulla limitazione delle emissioni di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi. I deputati avevano presentato nel complesso 476 emendamenti alla proposta della Commissione Europea. Sono stati negoziati 18 emendamenti di compromesso tra i gruppi politici e sono stati tutti approvati in sede di voto.
La proposta, presentata a dicembre 2013 dalla Commissione Europea nel Pacchetto “Qualità dell’Aria”, ha lo scopo di introdurre valori limite per ridurre le emissioni di anidride solforosa (SO2), ossido di azoto (NOx) e particolato sottile prodotte dagli impianti di combustione con una potenza termica nominale compresa tra 1 e 50 MW (“impianti di combustione medi”).
Le nuove norme riguardano 150.000 impianti di combustione medi come le centrali elettriche o le centrali che forniscono calore per usi residenziali e calore/vapore per processi industriali.
Il testo irrigidisce le regole proposte dalla Commissione Europea per impianti con una potenza termica superiore a 15 MW, anticipando al 2020 la data di applicazione dei limiti di emissione (la Commissione Europea aveva proposto 2025), ma alleggerisce gli oneri per gli impianti più piccoli, posticipando tali requisiti al 2022 e al 2027.
Pertanto, i valori massimi di emissione di anidride solforosa (SO2), ossido di azoto (NOx) e particolato sottile degli impanti di combustione esistenti entrerebbero in vigore nel 2020 per gli impianti esistenti aventi una potenza termica superiore a 15MW; nel 2022 per quelli con una potenza compresa tra 5 e 15MW e nel 2017 per quelli con una potenza termica di 5MW o inferiore. In casi eccezionali o di emergenza, tale limite può essere aumentato fino a 800 ore.
I deputati chiedono anche di introdurre deroghe temporanee, applicabili per non più di cinque anni e non oltre il 2030.
Gli Stati membri possono adottare misure più restrittive, a condizione che effettuino prima uno studio di impatto. Inoltre, gli Stati Membri possono anche esentare impianti che non superano le 500 ore di attività all’anno in uno spazio temporale di cinque anni.
Sulla base della proposta così emendata, il relatore ha ricevuto il mandato per iniziare il negoziato informale (trilogo) con il Consiglio e la Commissione Europea. Un primo trilogo è previsto per il 21 maggio.
Il testo emendato dalla Commissione Ambiente sarà disponibile prossimamente.
Per maggiori informazioni:
Pacchetto di proposte della Commissione Europa (disponibili anche in italiano)
http://ec.europa.eu/environment/air/clean_air_policy.htm
Relazione dell’On Gryzb
http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/documents/envi/pr/1048/1048404/1048404it.pdf
Emendamenti presentati
AM alla relazione Grizyb 49-379.pdf|Afficher les détails AM alla relazione Grzyb 380-476.pdf|Afficher les détails
Emendamenti di compromesso negoziati tra i gruppi politici
compromise AM_15_04_2015.doc|Afficher les détails
Esito del voto
EPP_Voting list 06_05_2015_FINAL.doc|Afficher les détails|Afficher les détails
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Informiamo che lo scorso 22 aprile si è tenuto un incontro con il gruppo di lavoro sul regolamento REACH volto fare il punto sugli aspetti attualmente in discussione a livello europeo e di interesse trasversale in materia di REACH.
In particolare, la riunione è stata focalizzata sui seguenti punti all'ordine del giorno:
- Autorizzazione REACH: aggiornamenti alla luce delle prime scadenze di autorizzazione e proposte di semplificazione della procedura - Confindustria
- Informazione lungo la filiera: aggiornamento su adempimenti in materia di SDS, scenari di esposizione e applicazione del regolamento CLP in vista della scadenza del 1° giugno - Federchimica
- Enforcement: aggiornamenti su documento di posizione Confindustria e sul Piano nazionale dei controlli REACH per il 2015 - Confindustria
- Varie ed Eventuali
Sono disponibili nella cartella REACH della libreria, in particolare alla sezione attuazione nazionale, le slide presentate in riunione e la nota dell'incontro.
Alla sezione position paper sono riportate le considerazioni di Confindustria sulla semplificazione della procedura di autorizzazione REACH oggetto della proposta della Commissione europea che è stata trasmessa alle autorità competenti.
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Facciamo seguito alla voce di blog del 30 aprile ripresa in calce per segnalare che nella cartella dedicata al Sistri sono riportati i contenuti delle risposte forniti nella giornata del 4 maggio a Consip, aggiornati sulla base di contributi nel frattempo arrivati.
Risposta a consultazione CONSIP Sistri.doc|Visualizza dettagli
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Con riferimento al meccanismo di assegnazione delle quote di HFC da parte della Commissione Europea, previsto dal nuovo Regolamento UE n. 517/2014, si segnala che la Commissione Europea assegnerà una quota per il 2016 ai produttori e agli importatori ai quali è stato attribuito un valore di riferimento mediante Decisione di esecuzione della Commissione 2014/774/UE (in allegato), secondo quanto riportato nella Comunicazione allegata alla presente.
Si segnala in particolare che i produttori e gli importatori di cui sopra possono richiedere eventuali quantitativi supplementari alla quota assegnata in base al valore di riferimento, inoltrando la "dichiarazione relativa ai quantitativi supplementari anticipati per il 2016", attraverso il registro elettronico accessibile online tramite il portale F-Gas nel periodo compreso tra il 1 maggio e il 30 giugno 2015.
Si invita pertanto chi fosse interessato a trasmettere tali dichiarazioni in tempo utile ai fini di poter correggere eventuali errori.
Le imprese alle quali non è stato attribuito un valore di riferimento mediante Decisione di esecuzione della Commissione 2014/774/UE che intendano immettere nel mercato dell'Unione almeno 100 tonnellate di CO2 equivalente di HFC nel 2016, dovranno:
- effettuare la registrazione nel registro online degli idrofluorocarburi, per la quale si allega la guida predisposta dalla Commissione Europea (vedi allegato "Guida Registro HFC") qualora non vi abbiano già provveduto
- inoltrare attraverso il suddetto portale F-gas la "dichiarazione sull'intenzione di immettere in commercio idrofluorcarburi nel 2016" entro e non oltre il 30 giugno 2015
Regolamento UE n. 517-2014.pdf|Visualizza dettagli Comunicazione UE 25.02.15.pdf|Visualizza dettagli Guida Registro HFC.pdf|Visualizza dettagli
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In riferimento alla scadenza annuale del 31 maggio per la compilazione della “Dichiarazione F-gas” per tutte le apparecchiature/sistemi fissi di refrigerazione, condizionamento di aria, pompe di calore, protezione antincendio, contenenti 3 kg o più di gas fluorurati a effetto serra, segnaliamo che è già stato attivato il sistema on-line per la trasmissione della dichiarazione 2015, dati riferiti all'anno 2014.
L'adempimento, come stabilito all'art. 16, comma 1 del DPR 43/2012 recante attuazione del Regolamento CE 842/2006, è a carico degli operatori delle suddette apparecchiature.
Si sottolinea in particolare che, come riportato dal sito dedicato dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), “l’entrata in vigore del nuovo Regolamento CE n.517/2014" - che a partire dal 1 gennaio 2015 ha abrogato il Regolamento CE n. 842/2006 - "non ha modificato struttura, criteri e contenuti della dichiarazione Fgas. Il valore soglia che permette di stabilire se una apparecchiatura fissa è inclusa nel campo di applicazione della dichiarazione resta quindi fissato a 3 kg di gas fluorurato ad effetto serra”.
La compilazione e la trasmissione della Dichiarazione deve essere effettuata esclusivamente attraverso la consueta Piattaforma istituita presso la pagina web dell’ISPRA dedicata, da cui è possibile consultare anche le istruzioni per la compilazione (vedi allegati) e l'elenco delle FAQ: http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/fgas.
Ricordiamo inoltre che il Regolamento CE n. 517/2014 all'art.2, co. 8 definisce "operatore" una persona fisica o giuridica che esercita un effettivo controllo sul funzionamento tecnico dei prodotti e delle apparecchiature contemplati dal regolamento stesso. Il Regolamento consente ad uno Stato membro, in circostanze specifiche e ben definite, di considerare il proprietario responsabile degli obblighi dell'operatore.
L’ “effettivo controllo sul funzionamento tecnico” di un’apparecchiatura o di un impianto comprende, in linea di principio, i seguenti elementi:
- libero accesso all'impianto, che comporta la possibilità di sorvegliarne i componenti e il loro funzionamento, e la possibilità di concedere l’accesso a terzi;
- controllo sul funzionamento e la gestione ordinari (ad esempio, prendere la decisione di accensione e spegnimento);
- il potere (compreso il potere finanziario) di decidere in merito a modifiche tecniche(ad esempio, la sostituzione di un componente, l’installazione di un sistema di rilevamento permanente delle perdite), alla modifica delle quantità di gas fluorurati nell’apparecchiatura o nell’impianto, e all’esecuzione di controlli (ad esempio, controlli delle perdite) o riparazioni.
Il D.P.R. 43/2012 all'art 2, co. 2 stabilisce che il proprietario dell'apparecchiatura o dell'impianto è considerato operatore qualora non abbia delegato ad una terza persona l'effettivo controllo sul funzionamento tecnico degli stessi.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti, vi rimandiamo alle pagine web del Ministero dell'Ambiente dedicate all'attuazione in Italia del nuovo Regolamento F-gas e della relativa Dichiarazione:
Alleghiamo, inoltre:
- il documento di istruzioni per la compilazione della dichiarazione predisposto da ISPRA;
- l'elenco aggiornato delle sostanze oggetto di dichiarazione.
Istruzioni Compilazione Dichiarazione F-Gas 28.05.14.pdf|Visualizza dettagli Elenco sostanze Dichiarazione FGas 16.05.14.pdf|Visualizza dettagli
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La Commissione Europea ha pubblicato il 3 maggio una nuova relazione sullo stato dell’ambiente europeo. Secondo lo studio svolto dall’Agenzia europea dell’ambiente, l'approccio coordinato dell’UE nel settore della politica ambientale ha prodotto importanti vantaggi per i cittadini nel corso degli ultimi 5 anni. I settori nei quali sono stati raggiunti i risultati maggiori sono la qualità dell’aria e dell’acqua e la gestione dei rifiuti. Secondo la relazione, le politiche ambientali si sono dimostrate anche uno stimolo per la crescita e l’occupazione.
La relazione comprende una valutazione integrata dell’ambiente in Europa che include dati a livello globale, regionale e nazionale, accompagnati da confronti tra vari paesi. Inoltre, fornisce una prospettiva di quali saranno le azioni a livello europeo nei prossimi cinque e più anni.
L’analisi sottolinea la necessità di un'azione strategica più integrata, che prevede da parte della Commissione Europea una serie di iniziative di politica ambientale per il 2015, compresi un nuovo e più vasto pacchetto di misure sull’economia circolare, il riesame della strategia dell’UE sulla biodiversità, un piano d’azione in materia di governance degli oceani e un pacchetto sulla qualità dell’aria modificato.
Link al comunicato stampa della Commissione Europea:
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-15-4534_it.htm
Link allo studio (in inglese):
http://www.eea.europa.eu/soer
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Si comunica che lo scorso 30 aprile il GSE ha reso noto il Rapporto sulle aste di quote europee di emissione per il primo trimestre 2015.
Dal rapporto emerge che, nel trimestre preso in considerazione, l'Italia ha collocato 18 milioni di EUA, valevoli per il periodo 2013-2020, con proventi per oltre 127 milioni di euro e interessi netti maturati per oltre 429.000 euro. Considerando anche le emissioni del settore aereo (EUA A), l'Italia si è collocata al terzo posto su 28 paesi quanto a quote messe all'asta e proventi generati.
Secondo stime del GSE effettuate sulla base dell'ultimo poll di Thomas Reuters - Point Carbon, i proventi delle aste di EUA nel 2015 potrebbero variare in un range compreso tra 481 e 626 milioni di euro, mentre dal novembre 2012 a marzo 2015 sono state collocate 178.732.500 EUA, con un ricavo totale di oltre 951 milioni di euro e interessi netti per oltre 8 milioni di euro.
Si segnala infine che, secondo stime della Commissione Europea, le emissioni 2014 degli impianti soggetti ad ETS sarebbero in calo di circa il 4,5% rispetto al 2013, mentre a un quarto del periodo di riferimento 2013-2020 la Riserva Nuovi Entranti dispone ancora di una dotazione pari all’86% del totale (410,6 mln di quote).
_150428_RAPPORTO_GSE_I_TRIM_2015_PUBBLICO.pdf|Visualizza dettagli
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Il Comitato Nazionale dell'Albo Gestori Ambientali ha emanato la circolare n. 345/ALBO/PRES del 30 aprile 2015 (allegato 1), a integrazione della circolare n. 995 del 9 settembre 2013 (allegato 2), al fine di allineare le proprie disposizioni in materia di disponibilità dei veicoli a quelle recentemente emanate dal Ministero dei Trasporti (circolare n. 5681 del 16 marzo 2015).
Sono quindi definiti i criteri per il riconoscimento della disponibilità dei veicoli in caso di:
- sublocazione, su comodato e leasing per trasporto in conto proprio;
- noleggio senza conducente;
- locazione;
- comodato senza conducente per trasporto in conto proprio.
I documenti sono altresì disponibili nella cartella "albo gestori ambientali", all'interno della libreria della comunità.
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Allegato 1 - Circolare n. 345/2015
Circ_345_30_04_2015 (Disponibilità dei veicoli ai fini dell'iscrizione all'Albo).pdf|Visualizza dettagli
Allegato 2 - Circolare 995/2013
Circ995_09 09 2013 - Disponibilità dei veicoli ai fini dell’iscrizione all’Albo.pdf|Visualizza dettagli
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