Nel contesto della revisione della Direttiva europea 2003/87/CE e successive modifiche, inerente lo schema di scambio di quote di emissione di CO2 (Emissions Trading Scheme), Confindustria ha risposto alla consultazione pubblica europea che si e’ chiusa lo scorso 16 marzo.
La revisione dell’Emissions Trading Scheme e' funzionale al conseguimento da parte dell’Unione Europea dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra a livello europeo del 40% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030, stabilito dal Consiglio Europeo a ottobre 2014. Il contributo di riduzione di emissioni da parte del settore industriale sottoposto alla Direttiva sarà del 43% (rispetto ai livelli del 2005).
La revisione interesserà aspetti fondamentali del funzionamento dell’ETS dopo il 2020, quali la definizione delle nuove misure per i settori a rischio di carbon leakage, la metodologia di allocazione delle quote a titolo gratuito, la destinazione dei proventi delle aste, la clausola di opt-out per i piccoli impianti, le caratteristiche del nuovo fondo innovazione per i settori energivori.
Confindustria ha predisposto un position paper che e’ stato inviato alla Commissione Europea entro la scadenza prevista. Il documento affronta in modo esaustivo gli aspetti di maggiore rilievo per il nostro sistema industriale, fornendo indicazioni specifiche sulle modiche auspicate rispetto al sistema attuale, in un'ottica di garantire da un lato il funzionamento efficace ed efficiente del sistema ETS e dall’altro la competitività dell’industria italiana a livello europeo e globale.
Il documento (allegato) e' stato predisposto in lingua inglese per facilitare una riposta alla consultazione entro i tempi previsti.
La Commissione Europea presenterà la proposta legislativa per la revisione della Direttiva ETS entro la metà del 2015.
CONFINDUSTRIA reply to EC consultation on EU ETS revision.pdfAfficher les détails