Consultazione Effort Sahring.pdfVisualizza dettagli Consultazione LULUCF.pdfVisualizza dettagli
Pacchetto Clima-Energia 2030 - Consultazioni Pubbliche su Effort Sharing e LULUCF
Con la presente segnaliamo che lo scorso 26 marzo la Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla revisione della Decisione sull’Effort Sharing (406/2009/CE).
Si tratta della consultazione in vista della proposta legislativa che verrà presentata nel primo semestre del 2016 per estendere al periodo 2021-2030 le misure presenti nell’attuale decisione, che richiede all’Unione Europea una riduzione complessiva del 10% delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto ai livelli del 2005, per quei settori non coperti dalla Direttiva ETS (trasporto stradale, riscaldamento residenziale, agricoltura…).
L’attuale Decisione sull’Effort Sharing copre circa il 55% delle emissioni prodotte nell’UE e richiede ad ogni Stato Membro una riduzione delle emissioni entro il 2020 che varia dal -20% al + 20% rispetto ai livelli del 2005, sulla base del PIL pro capite (all’Italia è richiesta una riduzione delle emissioni del 13% rispetto ai livelli del 2005).
La nuova proposta legislativa manterrà gli stessi criteri per il calcolo degli sforzi su base nazionale, mentre l’obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 sarà decisamente più ambizioso, variando dallo 0% al -40% sulla base del PIL pro capite per Stato Membro, così da contribuire all’obiettivo complessivo stabilito dal Consiglio Europeo di ottobre di riduzione dei GHG del 40% rispetto ai livelli del 1990.
Sempre in data 26 marzo, la Commissione Europea ha lanciato una seconda consultazione pubblica sull’inclusione della destinazione dei suoli, del cambiamento della destinazione dei suoli e della silvicoltura - LULUCF (Land Use, Land-Use-Change and Forestry) - nel quadro di mitigazione degli effetti dei gas a effetto serra per il 2030.
Il Consiglio Europeo di ottobre ha infatti stabilito che per il periodo 2021-2030 bisognerà sviluppare un approccio integrato alla gestione del suolo nella politica climatica dell’UE, tenendo in debita considerazione i settori in questione, che rappresentano almeno due fonti significative di stoccaggio del carbonio (la biomassa delle foreste e il carbonio organico del suolo).
Attualmente, e fino al 2020, questi settori sono disciplinati da due diversi pilastri della politica climatica UE: le emissioni (non di CO2) del settore agricolo sono regolate dalla Decisione Effort Sahring, quelle (di CO2) del settore forestale e relative al cambio di uso del suolo dal Protocollo di Kyoto.
La presente consultazione mira a stabilire un quadro per l’inclusione dei settori di cui sopra nel periodo 2021-2030.Tra le varie opzioni c’è quella di mantenere il quadro attuale, quella di includere i settori nella revisione della Decisione Effort Sharing da definire entro il primo trimestre del 2016 o quella di creare un pilastro autonomo per LULUCF nella politica climatica UE.
In allegato trovate il testo delle due consultazioni, la cui scadenza è prevista per il 18 giugno p.v. e, qui di seguito i due link al sito della DG CLIMA della Commissione Europea:
Consultazione Effort Sahring.pdfVisualizza dettagli Consultazione LULUCF.pdfVisualizza dettagli |
Aggiornamenti relativi al rilascio delle quote di CO2
Con la presente si comunica che con la Deliberazione n. 11 dela/%64%65%6c%69%62%65%72%61%7a%69%6f%6e%65%5f%31%36%5f%32%30%31%35%2e%70%64%66?follow=true" target="_blank" title="Scarica deliberazione_16_2015.pdf">Visualizza dettagli deliberazione_15_2015.pdfVisualizza dettagli
deliberazione_16_2015.pdf |
Economia circolare - aggiornamento europeo
---------------------------------------
Allegato 1
Allegato 2 Circular economy_estratto nota Relazione Pietikainen 14 4 2015.docxVisualizza dettagli Allegato 3 Circular economy - comunicato DG Falkenberg su consultazione.docxVisualizza dettagli
|
DICHIARAZIONE PRTR 2015 (ANNO DI RIFERIMENTO 2014) - attivazione portale
Marianna Faino
Tags: 
sostanze_inquinanti
emissioni
dpr_157/2011
d.lgs_46/2014
e-prtr_2015
156 Views
Facciamo seguito alla comunicazione di questa mattina per informarvi che il portale on-line per la dichiarazione EPRTR 2015 è stato attivato.
Vi riportiamo, al riguardo, il testo della News pubblicata sul sito di Confindustria.
News
20 | apr | 15 | Politiche Industriali
DICHIARAZIONE PRTR 2015 (ANNO DI RIFERIMENTO 2014)
Informiamo che il portale ISPRA per effettuare la dichiarazione annuale dei dati relativi al registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti ai sensi dell’art. 4, comma 1 del DPR 157/2011 (registro E-PRTR) è ora attivo.
Gli utenti del portale possono compilare la dichiarazione 2015, riferita ai dati 2014, attraverso il seguente link:
Raccomandiamo agli operatori interessati di fare il possibile per espletare l’adempimento entro il termine del 30 aprile prossimo.
Ricordiamo, infatti, che il DLgs 46/2014 (art. 30, commi 3 e 4), che ha recepito la Direttiva sulle Emissioni Industriali, ha stabilito il regime sanzionatorio per la mancata o non corretta trasmissione della dichiarazione E-PRTR.
|
E-PRTR 2015 (Dati riferiti all'anno 2014)
Marianna Faino
Tags: 
emissioni
sostanze_inquinanti
dpr_157/2011
e-prtr_2015
d.lgs_46/2014
160 Views
Facciamo riferimento alla consueta scadenza della dichiarazione annuale dei dati relativi al registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti ai sensi dell’art. 4, comma 1 del DPR 157/2011 (registro E-PRTR).
La scadenza prevista per la comunicazione è il 30 aprile ma purtroppo, anche quest’anno, sono intervenuti problemi tecnici per cui il sistema on-line per la trasmissione dei dati attraverso il portale ISPRA risulta ancora inattivo.
Ricordiamo che il DLgs 46/2014 (art. 30, commi 3 e 4 ), che ha recepito la Direttiva sulle Emissioni Industriali, ha stabilito il regime sanzionatorio per la mancata o non corretta trasmissione dei dati relativi al registro E-PRTR.
Confindustria ha segnalato il problema sia ad ISPRA sia al Ministero dell’Ambiente facendo presente l’impossibilità, ad oggi, per i gestori di espletare l’adempimento e le difficoltà che si potrebbero determinare nella eventuale concentrazione di un numero elevato di dichiarazioni in pochi giorni nel caso di un’apertura a stretto ridosso della scadenza, analogamente a quanto accaduto lo scorso anno.
Abbiamo fatto presente al Ministero che le imprese devono poter essere messe nelle condizioni di programmare le modalità e i tempi con cui espletare gli obblighi normativi, soprattutto se oggetto di pesanti sanzioni, ai fini della corretta gestione delle proprie attività nel rispetto della legge, pena l’esigibilità delle sanzioni stesse.
Abbiamo evidenziato, infatti, che il quadro di incertezza nell’ambito del quale si trovano ad operare le imprese rende sempre meno sostenibile il sistema regolatorio, rischiando di allontanare le imprese dal rigoroso rispetto degli adempimenti normativi.
Confindustria ha chiesto, pertanto, al Ministero chiarimenti urgenti e formali sia su eventuali modalità alternative per l’espletamento dell’adempimento sia sull’inapplicabilità delle sanzioni.
Tuttavia, nelle more di eventuali chiarimenti formali, invitiamo gli operatori interessati a prepararsi alla trasmissione dei dati per poter sollecitamente effettuare la comunicazione all’attivazione del portale.
Sarà nostra cura tenervi tempestivamente aggiornati sugli sviluppi.
|
Il MISE sblocca 73 milioni di euro di rimborsi di crediti CO2In data 17 aprile 2015 il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso nota la decisione di erogare la prima tranche di rimborsi per i crediti dovuti a 25 imprese rimaste escluse dall’ assegnazione delle quote di emissione di CO2 a titolo gratuito per il periodo 2008-2010. I restanti crediti - per un totale di 260 milioni di euro - verranno restituiti nel corso dei prossimi mesi in base alle disponibilità del Ministero dell'Economia.
Per maggiori informazioni, visitare il link:
|
Sottoprodotto: riunione martedì 28 aprile su schema regolamento
Facciamo riferimento alla tematica del sottoprodotto, ovvero a sostanze od oggetti che originano da un processo di produzione, soddisfacendo tutte le condizioni stabilite al comma 1 dell'art. 184bis del D.Lgs. 152/06.
DECRETO.pdfVisualizza dettagli |
Schema di D. Lgs. recante disposzioni correttive ed integrative al D. Lgs. 13 marzo 2013, n. 30
Lo scorso 2 aprile è stato trasmesso alla Presidenza della Camera dei Deputati l'Atto del Governo N. 155 sottoposto a parere parlamentare della Commissione Ambiente, della Commissione Politiche dell'UE e della Commissione Bilancio - Schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 13 marzo 2030, n. 30. In allegato, il testo del Decreto correttivo e la corrispondente relazione illustrativa.
L'amministrazione referente, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, propone delle modifiche sostanziali al Decreto in questione, tra le quali segnaliamo:
- la specifica rispetto alle cause di riduzione significativa della capacità di un impianto, riconosciute valide anche se non ricorrenti contemporaneamente (modifica all' art. 26 comma 1);
- la revisione del sistema delle sanzioni applicabili nei casi di mancata restituzione e indebito rilascio (modifica all' art. 36 comma 7,8,9,10);
- l'introduzione delle sanzioni per i piccoli impianti in regime di opt-out.(introduzione comma 10 bis e 10 ter);
- il conferimento ai Prefetti del potere di erogare le sanzioni agli operatori, revocandolo quindi al Comitato ETS (modifica all'art. 36 comma 12).
Il testo è attualmente al vaglio delle tre Commissioni parlamentari di cui sopra, il cui esito è previsto rispettivamente per il prossimo 22 aprile (Commissione Bilancio) e 12 maggio (Commissione Ambiente e Commissione Politiche UE). Il 12 maggio è la data ultima per la presentazione del parere della Commissione Territorio, Ambiente, beni Ambientali del Senato della Repubblica.
Per maggiori dettagli ai seguenti link trovate tutte le informazioni rilevanti:
http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/docnonleg/30569.htm
Schema di D.Ls. ETS.pdfVisualizza dettagli
Relazione tecnica Schema di D.Ls. ETS.pdfVisualizza dettagli |
Position paper sulla revisione della Direttiva Emissions Trading
Nel contesto della revisione della Direttiva europea 2003/87/CE e successive modifiche, inerente lo schema di scambio di quote di emissione di CO2 (Emissions Trading Scheme), Confindustria ha risposto alla consultazione pubblica europea che si e’ chiusa lo scorso 16 marzo. La revisione dell’Emissions Trading Scheme e' funzionale al conseguimento da parte dell’Unione Europea dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra a livello europeo del 40% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030, stabilito dal Consiglio Europeo a ottobre 2014. Il contributo di riduzione di emissioni da parte del settore industriale sottoposto alla Direttiva sarà del 43% (rispetto ai livelli del 2005). La revisione interesserà aspetti fondamentali del funzionamento dell’ETS dopo il 2020, quali la definizione delle nuove misure per i settori a rischio di carbon leakage, la metodologia di allocazione delle quote a titolo gratuito, la destinazione dei proventi delle aste, la clausola di opt-out per i piccoli impianti, le caratteristiche del nuovo fondo innovazione per i settori energivori. Confindustria ha predisposto un position paper che e’ stato inviato alla Commissione Europea entro la scadenza prevista. Il documento affronta in modo esaustivo gli aspetti di maggiore rilievo per il nostro sistema industriale, fornendo indicazioni specifiche sulle modiche auspicate rispetto al sistema attuale, in un'ottica di garantire da un lato il funzionamento efficace ed efficiente del sistema ETS e dall’altro la competitività dell’industria italiana a livello europeo e globale. Il documento (allegato) e' stato predisposto in lingua inglese per facilitare una riposta alla consultazione entro i tempi previsti. La Commissione Europea presenterà la proposta legislativa per la revisione della Direttiva ETS entro la metà del 2015.
CONFINDUSTRIA reply to EC consultation on EU ETS revision.pdfAfficher les détails |
Pubblicato in GU il decreto ministeriale recante linee guida per la verifica di assoggettabilità a VIA
Facciamo seguito alle precedenti comunicazioni in materia, per trasmettere il testo della News pubblicata oggi sul sito di Confindustria.
News
13 | apr | 15 | Politiche Industriali
Pubblicato in GU il decreto ministeriale recante linee guida per la verifica di assoggettabilità a VIA
Informiamo che sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Serie Generale n.84 del 11 aprile 2015 è stato pubblicato il decreto ministeriale del 30.03.2015 recante le Linee guida per la verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale dei progetti di competenza delle Regioni e delle Province Autonome, previsto dall’articolo 15 del Decreto Legge 91/2014.
Il provvedimento entrerà in vigore il 26 aprile 2015 e sarà direttamente applicabile su tutto il territorio nazionale, nelle more dell’eventuale adeguamento degli ordinamenti delle regioni e delle provincie autonome.
Il decreto si applicherà a tutti i progetti per i quali la procedura di verifica di assoggettabilità o la procedura autorizzativa è in corso alla data di entrata in vigore del decreto.
Di seguito il link alla Gazzetta Ufficiale.
|