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Si consolida la risalita dell’occupazione in Italia
Nel secondo trimestre il numero di persone occupate in Italia è aumentato di altre 143mila unità (+0,6%), dopo le +32mila del primo trimestre (+0,1%); il livello in giugno è ai massimi da metà 2009.
La crescita è ascrivibile a un ulteriore aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+26mila, dopo quattro trimestri consecutivi di espansione; +317mila unità dal primo trimestre 2015). Crescono anche i lavoratori a termine (+62mila, dopo due trimestri di contrazione) e quelli indipendenti (+55mila, pressoché piatti nel primo trimestre dopo un forte calo).
Il tasso di disoccupazione è fermo all'11,6%, sui livelli di estate 2015. La forza lavoro, al di là delle fluttuazioni mensili, mostra infatti una graduale crescita (+0,4% nel trimestre), segno di più fiducia nel trovare un posto.
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Occupazione italiana in stallo a inizio 2016
Secondo gli ultimi dati ISTAT l'occupazione dipendente in Italia è cresciuta dello 0,1% nei primi due mesi dell’anno rispetto al quarto trimestre, dopo il +1,3% nel 2015. A fronte di un'ulteriore contrazione di quella indipendente (-0,4%), il numero delle persone occupate registra complessivamente un lieve calo (-0,1%, pari a -12mila unità sull’ultimo quarto). Nei dati mensili il calo si concentra a febbraio (-97mila unità, dopo il +73mila di gennaio), ma a fronte della loro elevata volatilità è più informativo valutare l'andamento medio su periodi più lunghi.
Sulla base dei dati storici diffusi in data odierna, si rileva che l'occupazione totale è cresciuta dello 0,8% nel 2015 (dal +0,9% precedentemente stimato), a fronte di aumenti pronunciati nel secondo e terzo trimestre (+0,5% in entrambi) e di un arretramento nel quarto (-0,2%). Le variazioni aggregate sono il risultato di un'espansione dell’occupazione a tempo indeterminato (+0,8%), che ha più che controbilanciato la contrazione di quella indipendente (-0,6%). I lavoratori a termine (10,6% dell’occupazione totale) sono aumentati in media d’anno (+4,3%), nonostante il calo nell’ultimo quarto.
Data la riconferma degli sgravi contributivi sulle assunzioni a tempo indeterminato nel 2016, ma per importi e durata inferiori rispetto a quelli vigenti per il 2015, è necessario attendere i dati per i prossimi mesi per valutare quanto l'occupazione a tempo indeterminato continuerà a rimanere privilegiata.
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Occupazione in Italia: si apre bene il 2016
Gli ultimi dati ISTAT sul numero di persone occupate in Italia registrano in gennaio un aumento di 70mila unità rispetto a dicembre (+0,3%). La crescita è ascrivibile ai dipendenti a tempo indeterminato (+99mila) mentre calano i lavoratori a termine (-28mila) e gli indipendenti restano sostanzialmente stabili. Il tasso di disoccupazione è pari all'11,5%, pressoché invariato dal mese di agosto.
Sulla base dei dati storici diffusi in data odierna, si rileva che l'occupazione è cresciuta dello 0,9% nel 2015 (dal +0,8% precedentemente stimato), a fronte di aumenti pronunciati nel secondo e terzo trimestre (+0,4% e +0,7% rispettivamente) e di una sostanziale stabilità nel quarto.
È ipotizzabile che i dati ISTAT di gennaio riflettano in parte contratti avviati nel corso del mese precedente, quando, secondo i dati INPS, sono state effettuate 182mila nuove assunzioni a tempo indeterminato con la fruizione dell'esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità 2015 (rispetto alle 87mila di novembre). Per avere un quadro più chiaro dell'andamento dell'occupazione a inizio 2016 è necessario, pertanto, attendere i dati per i prossimi mesi.
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Si consolida la risalita dell’occupazione in Italia
Al di là delle fluttuazioni mensili, si consolida la risalita dell’occupazione in Italia: nonostante il -0,2% di settembre su agosto, il terzo trimestre si chiude con 102mila occupati in più rispetto al secondo (+0,5%), stessa variazione registrata nel trimestre precedente. Il numero delle persone occupate è ai massimi da autunno 2012.
Il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre si attesta sull'11,9%, sui livelli di inizio 2013; in settembre il numero di disoccupati in percentuale della forza lavoro è 11,8%, a seguito di una contrazione della forza lavoro (-0,3% su agosto).
Tasso di disoccupazione in discesa nella media dell’Eurozona (10,8% in settembre, da 10,9% nei due mesi precedenti); alto in Spagna (21,6%), ma in costante riduzione da inizio 2013; in lieve contrazione in Francia (10,7% da 10,8%) e ai minimi in Germania (4,5%).
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Si consolida la risalita dell’occupazione in ItaliaProsegue la risalita dell’occupazione in Italia: dopo la marcata crescita del secondo trimestre (+0,5%, 103mila unità), il numero di persone occupate è aumentato nel bimestre luglio-agosto di altre 126mila unità e il livello in agosto è ai massimi da settembre 2012. Il tasso di disoccupazione è sceso all’11,9%, sui livelli di inizio 2013. La forza lavoro, al di là delle fluttuazioni mensili, mostra una graduale crescita (+0,2% in agosto), segno di più fiducia nel trovare un posto. Tasso di disoccupazione stabile nella media dell’Eurozona (11,0%); alto in Spagna (22,2%), ma in costante riduzione da inizio 2013; in lieve aumento in Francia (10,8% da 10,7%) e ai minimi in Germania (4,5%). Il CSC |
Occupazione in risalita in Italia
Prosegue la ripresa dell’occupazione in Italia: dopo la marcata crescita del secondo trimestre (+0,5% sul primo, +103mila unità), a luglio il numero di persone occupate è aumentato di 44mila unità rispetto a giugno (+0,2%), il livello è ai massimi dal novembre 2012.
Il tasso di disoccupazione è sceso a luglio al 12,0% (da 12,5%), minimo da due anni, il calo mensile è ascrivibile principalmente alla contrazione della forza lavoro (-99mila unità, -0,4%).
Tasso di disoccupazione più basso anche nella media dell’Eurozona (10,9% da 11,1%); alto in Spagna (22,2%), ma in costante riduzione da inizio 2013; in lieve aumento in Francia (10,4% da 10,3%) e ai minimi in Germania (4,7%).
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Occupazione in Italia: -0,1% a giugno, +0,2% nel secondo trimestre
Secondo le stime preliminari ISTAT diffuse oggi, il numero di persone occupate è sceso in giugno di 22mila unità rispetto a maggio (-0,1%). Nel secondo trimestre si registra comunque un incremento degli occupati di 38mila unità sulla media del primo (+0,2%), grazie all’aumento record di aprile (+130mila unità).
A fronte di una forza lavoro in espansione (+0,3% sul primo trimestre, +0,1% mensile), il tasso di disoccupazione sale al 12,5% nel secondo trimestre (+0,1 punti percentuali sul primo; 12,7% in giugno).
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Italia: inatteso calo dell’occupazione in marzo
Inatteso calo dell’occupazione in marzo: gli ultimi dati ISTAT sul numero di persone occupate in Italia registrano un’altra contrazione mensile (-59mila unità rispetto a febbraio, dopo le -50mila unità del mese precedente).
Nel primo trimestre dell’anno l’occupazione è scesa rispetto ai livelli dell’ultimo quarto 2014 (-0,2%), quando era rimasta piatta. Con una forza lavoro in contrazione (-0,5%), il tasso di disoccupazione si attesta al 12,8% dal 13,0% del quarto trimestre. Sebbene nel corso del trimestre si è osservato un aumento, dal 12,6% di gennaio al 13,0% di marzo.
L’andamento dell’occupazione diverge rispetto a quanto emerso dalle indagini qualitative condotte presso le imprese che segnalano invece progressi occupazionali e dal forte calo sia delle ore di cassa integrazione autorizzate sia delle richieste di sussidi di disoccupazione.
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Italia: balzo dell’occupazione già a dicembre
Le persone occupate in Italia sono cresciute di 93mila unità in dicembre (+0,4% su novembre), un risultato doppiamente positivo. Ci si attendeva infatti un calo, data l’opportunità per le imprese di rinviare le assunzioni al 2015 alla luce degli sgravi contributivi in vigore da gennaio. Questi ultimi, insieme ai cambiamenti normativi in atto, sosterranno quest’anno le assunzioni a tempo indeterminato. L’aumento dell’occupazione in dicembre neutralizza i cali registrati nei due mesi precedenti, determinando nella media trimestrale una sostanziale tenuta rispetto all’estate (-0,1%). Il quadro di stabilizzazione dell’occupazione delineatosi da inizio 2014 risulta quindi confermato, in linea con un’economia italiana pronta a ripartire. Il tasso di disoccupazione è sceso di 0,4 punti in dicembre, da 13,3% a 12,9%. Il calo mensile è quasi interamente dovuto alla crescita dell’occupazione. Nella media trimestrale, il 2014 si chiude con un tasso di disoccupazione di 0,8 punti più elevato rispetto a un anno prima (13,2% da 12,4%), un aumento principalmente dovuto a una forza lavoro in espansione (+1,0% da fine 2013), segno di diffusione di una percezione di maggiore probabilità e della necessità di trovare un lavoro. Scende di poco il tasso di disoccupazione nella media dell’Eurozona (11,4% in dicembre da 11,5%), elevatissimo in Spagna (23,7%), seppur in lenta riduzione dal picco di febbraio 2013 (26,3%); alto e fermo in Francia (10,3%), ai minimi in Germania (4,8%). |