In Polonia il ballottaggio delle elezioni presidenziali si è concluso con la vittoria del 43enne euroscettico nazionalista Andrzej Duda del partito Diritto e Giustizia (PiS). Quando i risultati non sono ancora definitivi il presidente uscente Komorowski del partito liberale Piattaforma civica (PO), che ha guidato il paese dal 2007 verso una rapida crescita economica, ha ammesso la sconfitta.
Duda, che entrerà in carica in agosto, è sostenuto dagli ambienti più conservatori della chiesa polacca e durante la campagna elettorale non ha nascosto il suo euroscetticismo e, in particolare, la contrarietà all’entrata della Polonia nell’euro.
Qualunque sarà il risultato delle prossime elezioni parlamentari in ottobre, il percorso di riforme di Varsavia verso una maggiore integrazione nell’UE sembra ora più difficile: una vittoria del PiS rafforzerebbe ulteriormente la posizione antieuropeista, mentre nel caso di vittoria del PO il presidente Duda potrebbe comunque esercitare su qualsiasi riforma il diritto di veto, ribaltabile solo con una maggioranza di almeno i 3/5 dei voti.