Prosegue senza sosta la caduta dei prestiti alle imprese italiane: -0,5% a marzo, dopo -0,4% a febbraio (dati destagionalizzati dal CSC). Nel primo trimestre 2016 il credito si è ridotto dello 0,5% al mese, contro il -0,1% mensile del 2015. Rispetto al picco del settembre 2011, lo stock di prestiti si è ridotto del 15,5% (pari a -142 miliardi di euro).
Tornano a crescere, sebbene di poco, le sofferenze bancarie sui prestiti alle imprese, dopo il significativo calo del mese precedente: 140 miliardi a marzo, da 139 a febbraio (picco a 144 miliardi a gennaio). Occorrerà tempo per vedere effetti marcati e duraturi sullo stock di crediti deteriorati dal set di misure varate negli ultimi mesi, per accorciare i tempi di recupero e favorire le cessioni di sofferenze. Resta forte, dunque, il freno esercitato sulle erogazioni di credito.
Stabili i tassi pagati, in media, dalle imprese sulle nuove operazioni: 1,9% a marzo, come a febbraio. Ciò è il risultato di una limatura per le imprese minori (2,6%, da 2,7%) e di un marginale aumento per le più grandi (1,4%, da 1,3%). Il costo del credito, dunque, resta ai minimi, favorendo il proseguire del recupero della domanda.