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Occupazione in Italia: si apre bene il 2016
Gli ultimi dati ISTAT sul numero di persone occupate in Italia registrano in gennaio un aumento di 70mila unità rispetto a dicembre (+0,3%). La crescita è ascrivibile ai dipendenti a tempo indeterminato (+99mila) mentre calano i lavoratori a termine (-28mila) e gli indipendenti restano sostanzialmente stabili. Il tasso di disoccupazione è pari all'11,5%, pressoché invariato dal mese di agosto.
Sulla base dei dati storici diffusi in data odierna, si rileva che l'occupazione è cresciuta dello 0,9% nel 2015 (dal +0,8% precedentemente stimato), a fronte di aumenti pronunciati nel secondo e terzo trimestre (+0,4% e +0,7% rispettivamente) e di una sostanziale stabilità nel quarto.
È ipotizzabile che i dati ISTAT di gennaio riflettano in parte contratti avviati nel corso del mese precedente, quando, secondo i dati INPS, sono state effettuate 182mila nuove assunzioni a tempo indeterminato con la fruizione dell'esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità 2015 (rispetto alle 87mila di novembre). Per avere un quadro più chiaro dell'andamento dell'occupazione a inizio 2016 è necessario, pertanto, attendere i dati per i prossimi mesi.
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L'Italia torna a crescere nel 2015 dopo tre anni di recessione; forte il contributo della spesa delle famiglie
Il PIL italiano, in volume, è cresciuto dello 0,8% nel 2015 sul 2014, come stimato dal CSC in dicembre e in rialzo rispetto alla stima provvisoria (+0,7%) diffusa dall’ISTAT poche settimane fa.
È il primo incremento dopo tre cali annuali consecutivi (-4,8% cumulato). Il livello del PIL risulta essere di poco inferiore rispetto a quello toccato nel 2000.
Il maggiore apporto alla crescita del PIL è venuto dalla domanda nazionale al netto delle scorte, con i consumi delle famiglie che hanno contribuito per 0,5 punti percentuali e gli investimenti per 0,1. È risultato molto positivo anche quello delle scorte (0,5 punti). Negativi, invece, i contributi della spesa della PA (-0,1) e della domanda estera netta (-0,3 punti).
La spesa delle famiglie è cresciuta dello 0,9%, accelerando rispetto al +0,4% del 2014. Gli investimenti fissi lordi sono aumentati dello 0,8%, tornando in espansione per la prima volta dal 2007 (-30,4% cumulato); tra le componenti, il recupero non ha riguardato la spesa in costruzioni, che è calata dello 0,5%, dopo avere accumulato una contrazione del 35,4% tra 2007 e 2014; è stato significativo, invece, il rimbalzo degli investimenti in mezzi di trasporto (+19,7%), che erano diminuiti di oltre il 50% nei precedenti tre anni; la spesa in macchinari è cresciuta dell’1,1%, per la prima volta dopo tre anni (-44,9% cumulato). A fronte di un aumento delle esportazioni del 4,3% (dopo +3,1% nel 2014), si è avuta una netta accelerazione delle importazioni, cresciute del 6,0%, dopo +3,2% nell’anno precedente.
L’occupazione, in termini di ULA, è aumentata dello 0,8% (+190 mila unità), con incrementi in tutti i settori di attività economica, tranne che nelle costruzioni (-1,0%, pari a -14,6 mila occupati). Nel manifatturiero, in particolare, il numero di occupati è cresciuto dello 0,2% (+5,9 mila) e nei servizi dell’1,0% (+171 mila).
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