Il prossimo 22 marzo Confindustria, con la collaborazione del Kyoto Club, organizza una giornata di approfondimento sulle opportunità offerte alle imprese dagli strumenti di finanza climatica.
All'evento parteciperanno esponenti del Ministero dell'Ambiente, del Ministero delle Finanze e del Ministero degli Affari Esteri, oltreché delle principali istituzioni di finanza pubblica e promozione del sistema paese all'estero, quali Cassa Depositi e Prestiti e SACE.
La giornata offrirà un'utile occasione di confronto per le imprese interessate a sfruttare le numerose opportunità aperte nell'ambito della cooperazione internazionale a valle della sottoscrizione dell'Accordo di Parigi sul clima e degli altri impegni assunti a livello internazionale dal nostro Paese nel campo sostenibilità.
L'appuntamento è alle ore 15.00 presso la sala Pininfarina in Viale dell'Astronomia 30.
Per chi desidera partecipare è necessario confermare la propria presenza a [email protected].
progr 22 marzo - clima.pdf|Visualizza dettagli
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Informiamo che il Comitato Nazionale dell'Albo Gestori Ambientali ha emanato la deliberazione n. 2 del 22 febbraio 2017 riguardante la modulistica per l’iscrizione e per il rinnovo dell’iscrizione all’Albo nelle categorie 1, 4, 5, 8, 9 e 10, rivista a seguito della deliberazione n. 5 del 3 novembre 2016.
Il Comitato ha inoltre ritenuto opportuno fornire alcune chiarimenti/indicazioni sull'iscrizione alle cat. 1, 4 e 5.
In particolare, anche grazie all'azione di Confindustria, sono state riviste le dotazioni di personale e di mezzi necessari per l'iscrizione in cat. 1 per la sottocategoria "raccolta differenziata, rifiuti ingombranti, raccolta multimateriale".
Più in dettaglio, si è ottenuto un sostanziale abbattimento (circa pari a 1/6) delle dotazioni originariamente definite nella deliberazione n.5 del 3 novembre 2016 nel caso in cui si decida di iscriversi per una sola frazione.
Per la raccolta e il trasporto di più di una frazione dovrà invece essere dimostrata la somma delle dotazioni minime previste per ciascuna di esse fino e non oltre il raggiungimento del valore riportato nella delibera in parola. Tuttavia, per le classi A e B si è ottenuto che, fino alla concorrenza di tre frazioni, detta somma è ridotta del 30 per cento.
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Facciamo seguito alla nostra comunicazione del 3 marzo per informare che il Comitato Nazionale ha ritenuto opportuno emanare la Delibera n. 3 del 22 febbraio per rivedere anche la modulistica per l'iscrizione con procedura semplificata, a seguito della deliberazione n. 5 del 3 novembre 2016.
Del_03_22_02_2017 (Format domanda iscrizione cat. 1 semplificata, 2bis e....pdf|Visualizza dettagli
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Segnaliamo che nella giornata di ieri Confindustria è stata audita presso la 13° Commissione del Senato in merito ai profili ambientali della Strategia Energetica Nazionale.
Riportiamo la memoria depositata in Commissione.
Audizione Confindustria Profili Ambientali SEN 23 marzo 2017 def.pdf|Visualizza dettagli
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Vi informiamo che CONAI ha definito la tempistica per la fase di test e l’entrata in vigore della diversificazione contributiva degli imballaggi in plastica.
Inoltre, dal 1° maggio 2017 sarà disponibile anche la nuova modulistica che i consorziati potranno utilizzare, nella fase di test, per le dichiarazioni del Contributo Ambientale di competenza di aprile 2017, che diventerà invece obbligatoria a partire dalle dichiarazioni di competenza di luglio 2017.
Per eventuali chiarimenti è comunque possibile contattare il Numero Verde CONAI 800337799 oppure compilare il form on line del sito del Consorzio all’area “Contattaci”, selezionando l’argomento “Contributo Diversificato”.
A riguardo segnaliamo comunque che Federazione Gomma Plastica ha in programma un workshop con CONAI proprio sull'argomento in oggetto, venerdì 5 maggio.
Eventuali dettagli sono disponibili sul sito della federazione:
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Con l'occasione e come già preannunciato con la Guida Conai 2017, il Consorzio ci informa che ha attivato il nuovo portale Web “Dichiarazioni on line”.
Oltre alle dichiarazioni del Contributo ambientale e alle richieste di esenzione/rimborso per attività di esportazione è ora possibile compilare e trasmettere via web la richiesta di regolarizzazione e gli altri moduli cosiddetti di “autodichiarazione”.
In allegato, lo schema G - Servizio Dichiarazioni on line aggiornato con le novità di cui sopra.
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Facciamo riferimento alla procedura di regolarizzazione agevolata, denominata “Tutti in regola” - valida fino al 31 dicembre 2016 - che Conai aveva riservato alle micro e piccole imprese importatrici di merci imballate e/o operanti la selezione/riparazione di pallet in legno.
Conai informa che il CdA, sulla base di tutti gli elementi acquisiti e considerato lo straordinario interesse manifestato da aziende ed associazioni, ha deliberato la proroga dell’iniziativa fino al 31 marzo 2017, confermando le agevolazioni previste, fatta eccezione per la rateizzazione delle somme dovute, che non sarà più consentita.
Le aziende interessate potranno quindi presentare il modello di richiesta di regolarizzazione agevolata entro e non oltre il 31 marzo 2017, mentre le relative dichiarazioni del Contributo ambientale dovranno essere inviate al Conai nei trenta giorni successivi alla richiesta stessa.
Le stesse condizioni sono applicabili alle aziende che hanno già adempiuto a tali obblighi, ma oltre il termine del 31.12.2016.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il documento completo TUTTI IN REGOLA, disponibile sul sito www.conai.org sia nella pagina dedicata nella sezione Imprese/Contributo Ambientale/Tutti in regola, sia nella sezione download documenti/Guida al Contributo.
Inoltre, è possibile chiamare il numero verde 800904372 (da rete fissa nazionale) o scrivere all’indirizzo email [email protected].
Conai segnala che tale proroga ha carattere assolutamente eccezionale e, quindi, alla scadenza dei nuovi termini, non sarà più possibile usufruire della agevolazioni previste.
Per quanto di utilità, Conai informa infine che per le aziende con un periodo pregresso da regolarizzare (2007 – 2016) costantemente sotto la soglia annuale di esenzione, è inutile ricorrere alla procedura “Tutti in Regola”, non essendovi somme da versare al Conai a titolo di contributo per l’intero periodo pregresso.
Nei prossimi giorni il Consorzio invierà specifiche comunicazioni ad aziende che risultano operare nei settori interessati.
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Facciamo seguito alla nostra comunicazione del 16 febbraio per segnalare che l'Area Politiche Industriali sta ricevendo alcune richieste di chiarimento in vista dell'entrata in vigore del provvedimento, prevista per il 2 marzo, in particolare su:
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obbligatorietà o meno dell'utilizzo delle modalità descritte nel decreto;
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iscrizione "in apposito elenco pubblico istituito presso le Camere di commercio territorialmente competenti".
Al riguardo, vi confermiamo che l'art. 4, comma 2 del decreto dispone che "Negli articoli seguenti sono indicate alcune modalità con cui provare la sussistenza delle circostanze di cui al comma 1, fatta salva la possibilità di dimostrare, con ogni mezzo ed anche con modalità e con riferimento a sostanze ed oggetti diversi da quelli precisati nel presente decreto, o che soddisfano criteri differenti, che una sostanza o un oggetto derivante da un ciclo di produzione non e' un rifiuto, ma un sottoprodotto [...]".
Riteniamo, quindi, che i soggetti coinvolti nella filiera del sottoprodotto possano continuare a utilizzare le modalità che ritengono più consone, senza per forza dover seguire le modalità/criteri contenuti nel decreto.
Con riferimento all'iscrizione alle Camere di Commercio, sappiamo che il sistema camerale non ha modo di istituire l'elenco previsto entro il 2 marzo.
Provvederemo a segnalare al Ministero dell'Ambiente le ulteriori criticità che ci avete sollevato in questi giorni, al fine di ottenere i necessari chiarimenti.
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Il 9 e 10 marzo, la Commissione Europea e il Comitato Economico e Sociale Europeo hanno ospitato la Conferenza degli Stakeholder 2017 sul tema dell’Economia Circolare. Lo scopo delle due giornate di lavoro è stato quello di discutere i risultati raggiunti fino ad oggi dal Piano d’Azione della Commissione UE ed evidenziare le criticità e le sfide future. La Conferenza è stata aperta da Frans Timmermans, primo Vice-Presidente della Commissione UE, che ha dichiarato come oggi non sia più accettabile un conflitto tra ambiente ed economia, perché lo sviluppo economico dovrà necessariamente essere sostenibile dal punto di vista ambientale e che l'Europa dovrà mantenere la leadership su questo fronte.
Il VP ha sottolineato come sia finita l’epoca della società “paternalistica” e come il sostegno dei cittadini alle politiche europee si possa guadagnare solo mostrando i benefici concreti per ciascuno, soprattutto in termini di maggiori opportunità di lavoro e una migliore istruzione. Timmermans ha affermato che l’Europa è di fronte alla quarta rivoluzione industriale, sulla quale si gioca “la sopravvivenza della specie umana”. Tale rivoluzione sarà particolarmente dirompente per il mondo occidentale, che però è quello anche più attrezzato ad affrontarla, perché il più “interconnesso” e il più stabile, soprattutto dal punto di vista della benessere generale. Ha poi enumerato alcuni grandi successi europei, come il riutilizzo economico dei rifiuti e lo sviluppo delle fonti rinnovabili ed ha rimarcato che è necessario combattere le resistenze ideologiche, che si oppongono alla riduzione della dipendenza dalle fonti fossili. Ci sono ancora delle sfide, come quella tecnologica che, a suo avviso, non è poi così grande, finanziarie e ambientali. Su queste ultime, il VP ha osservato che il conflitto tra economia e ambiente deve essere smantellato. La vera sfida dell’economia circolare si giocherà sulla governance e sul coinvolgimento di tutti gli attori, dai cittadini al settore privato e alle NGOs.
Georges Dassis, Presidente del Comitato Economico e Sociale Europeo, ha definito l’economia circolare come un’opportunità unica ed ha affermato che la transizione deve avvenire attraverso una strategia ambiziosa, che tenga conto di tutti gli interessi in gioco.
Infine, ha preso la parola Karmenu Vella, Commissario UE per l’Ambiente, gli Affari Marittimi e la Pesca, che ha chiesto il sostegno di tutti gli stakeholder e ha sottolineato come la grande partecipazione all’evento sia un buon segnale di apertura. Gruppi con interessi diversi sono invitati a dialogare, anche attraverso la creazione di nuove piattaforme. Le due giornate sono proseguite con interventi di esponenti del mondo imprenditoriale, politico ed accademico che hanno raccontato la propria esperienza, evidenziando i risultati raggiunti e i gap ancora da colmare.
Si sono svolte, inoltre, delle sessioni collaterali che hanno approfondito i temi che saranno oggetto delle prossime iniziative della Commissione UE, annunciate nella Comunicazione dello scorso 26 gennaio: la strategia per la plastica, l’interfaccia tra le normative sulle sostanze chimiche, sui prodotti e sui rifiuti, la promozione e il l riutilizzo dell’acqua, l’innovazione e la politica sul prodotto dal punto di vista dell’efficienza delle risorse. Le conclusioni della Conferenza saranno rese pubbliche dalla Commissione UE nei prossimi giorni. La conferenza si è chiusa con il lancio ufficiale da parte della Commissione UE della Piattaforma degli Stakeholder.
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Si trasmettono in allegato i Comunicato n 1 e 2 del 2017 recentemente approvati dal Comitato ETS.
Il primo comunicato informa circa la rettifica, da parte di ISPRA, del valore del Potere Calorifico Inferiore (PCI) per il gas metano, che comporta una riduzione di circa lo 0,5% delle emissioni stimate derivanti dal flusso di gas naturale.
Il secondo comunicato specifica che sarà l'Autorità Competente a provvedere d'ufficio al ricalcolo delle emissioni relative all'anno 2016, ovviamente per i casi in cui verrà rispettata la scadenza del prossimo 31 marzo per la comunicazione delle emissioni tramite portale AGES.
I nuovi oneri a carico degli operatori, che per la maggior parte hanno già provveduto a caricare sul portale tale comunicazione e la relativa documentazione di verifica, sono quindi di fatto nulli.
comunicato_01_2017.pdf|Visualizza dettagli Comunicato n.2_2017.pdf|Visualizza dettagli
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Segnaliamo che lo scorso 22 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che riconosce gli ulteriori crediti spettanti, per gli anni 2008-2012, ai gestori degli impianti riconosciuti come "Nuovi Entranti" che non hanno ricevuto quote di emissione a titolo gratuito. Il testo del decreto è disponibile al seguente link:
Ricordiamo che per "ulteriori crediti spettanti" si intendono "i crediti, ulteriori rispetto a quelli già riconosciuti in attuazione del decreto-legge 72/10, definiti, ai sensi dell’articolo 29, comma 4, del decreto legislativo 30/13, tenendo conto della valorizzazione per i gestori degli impianti del possibile utilizzo di CERs ed ERUs nei limiti previsti dalla decisione di assegnazione (2008-2012), alla luce della impossibilità dell’utilizzo degli stessi".
Il valore complessivo dei crediti riconosciuti, in base a quanto previsto dalla Delibera n. 120/2014 dell'Autorità per l'Energia (in allegato), è superiore ai 30 milioni di euro.
Nei prossimi giorni, sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, saranno rese disponibili le informazioni necessarie alla predisposizione dell'istanza volta ad ottenere la liquidazione di tali crediti.
Delibera AEGGSI Nuovi Entranti ETS.pdf|Visualizza dettagli 120-14all.xls|Visualizza dettagli
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Segnaliamo che con Delibera 34/2017 il Comitato ETS ha rilasciato le quote gratuite per il 2017 a 538 impianti stazionari che, al 19 marzo u.s., hanno trasmesso sul nuovo portale AGES la comunicazione di pagamento della tariffa di cui all'art. 2 del Decreto Tariffe (vd. Allegato A)
Il rilascio delle quote è sospeso per 511 impianti per i quali è in corso un'istruttoria o che non hanno trasmesso il pagamento di cui sopra (vd. Allegati B, C, D).
In base all'interlocuzione costante che abbiamo avuto in questi giorni con il Comitato ETS, possiamo segnalarvi che la Segreteria Tecnica sta svolgendo tutte le operazioni per procedere al completamento dei rilasci dei casi in sospeso in tempo utile per le operazioni di restituzione (30 aprile p.v.).
In particolare, le delibere riguardanti l'assegnazione per gli impianti ex-novo, nonché per quelli interessati da un ampliamento o da cessazione parziale presentate entro il 31 dicembre 2016, sono in fase di ultimazione e saranno presentate nei prossimi giorni per approvazione da parte del Consiglio Direttivo.
In merito agli impianti interessati dalla revisione dell'assegnazione per effetto della nuova lista Carbon Leakage (vd Delibera 29/2016 e Delibera 17/2017), si dovrà attendere l'aggiornamento delle emissioni sul registro, operazione questa in via di completamento.
Per gli impianti che hanno comunicato la cessazione parziale in ritardo rispetto alle scadenze previste, non è ad oggi possibile garantire il rilascio delle quote entro i tempi previsti per le operazioni di compliance (30 aprile).
Per quanto riguarda il pagamento degli interessi dovuti al ritardo del pagamento della tariffa di cui sopra, segnaliamo che occorre effettuare il pagamento e caricare sul portale AGES la relativa prova documentale contestualmente al pagamento della tariffa stessa. Si può anche effettuare un unico versamento che comprende le tariffe e gli interessi, che sono quantificabili nello 0,2% dell'importo dovuto per i giorni di ritardo sino al 31 dicembre 2016 e nello 0,1% per i giorni di ritardo a partire dal 1 gennaio 2017.
Segnaliamo inoltre che in data odierna è stato pubblicato il Comunicato n. 3/2017 (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/emission_trading/comunicato_03_2017.pdf), che, alla luce della imminente scadenza per la comunicazione delle emissioni 2016 (31 marzo p.v.), consente ai gestori che a partire dal 27 marzo non riuscissero ad accedere al nuovo portale AGES di inviare tale comunicazione per posta elettronica all'indirizzo email [email protected], accompagnata dalla relativa dichiarazione di verifica. Gli operatori che si avvarranno di tale modalità sono comunque invitati a caricare la stessa documentazione sul portale AGES entro il 30 aprile p.v.
Segnaliamo infine che:
http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/emission_trading/deliberazione_31_2017.pdf
http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/emission_trading/deliberazione_32_2017.pdf)
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Riportiamo alcune specifiche relative al funzionamento del nuovo portale AGES, che ci sono state trasmesse dagli uffici del Ministero dell'Ambiente.
In particolare, per quanto riguarda l'accoglimento delle distinte dei versamento, ci è stato segnalato che alcune aziende hanno trasmesso dei documenti ufficiosi (stampe da internet senza intestazione) o con transazioni non riscontrabili (stato: in lavorazione).
A breve il Ministero pubblicherà una nota a riguardo, possiamo però anticiparvi che i documenti corretti da trasmettere a dimostrazione del pagamento delle tariffe devono contenere i seguenti riferimenti:
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Codice IBAN del destinatario;
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Codice CRO/TRN, quindi codice univoco della transazione;
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Importo della transazione;
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Indicazione sulla Tesoreria territorialmente competente, destinataria del pagamento;
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Informazioni evidenti sia sull’istituto bancario di origine (carta intestata) sia sullo stato dell’operazione bancaria (eseguita, ricevuta, pagata, effettiva. Il Ministero starebbe infatti respingendo i documenti con “Stato: in lavorazione”, chiedendo documenti più attendibili.
È inoltre importante che questo documento ufficiale della banca (con le caratteristiche appena presentate) possa essere generato successivamente alla data di valuta, cosi da avere certezza della transazione.
Da ultimo, ricordiamo che la trasmissione della distinta di pagamento della tariffa 2016 (art. 2 del decreto tariffe) consente la trasmissione della comunicazione delle emissioni (sono già state trasmesse dagli operatori diverse comunicazioni e dichiarazioni di verifica dagli organismi di certificazione); mentre la trasmissione della distinta di pagamento della tariffa 2017 (sempre art. 2 del decreto tariffe) consente il rilascio delle quote annuali che altrimenti resta sospeso.
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Lo scorso 14 marzo, il Parlamento europeo ha adottato le quattro relazioni dell’On. Simona Bonafé (S&D, IT) sul Pacchetto legislativo sull’Economia Circolare, che la Commissione europa ha presentato a dicembre 2015, contenente quattro proposte di revisione:
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Lo scorso 28 febbraio, i Ministri UE dell’Ambiente hanno raggiunto un accordo di massima (“general approach”) sulla proposta di riforma della Direttiva Emissions Trading, presentata dalla Commissione UE a luglio 2014.
Dopo un anno e mezzo di negoziato controverso e quattro Consigli dell’Ambiente, l’accordo è stato raggiunto con il 71,44% degli Stati Membri a favore. Il Ministro Gianluca Galletti, cosi come i Ministri di Paesi Bassi, Polonia e Ungheria, ha criticato la Presidenza di turno maltese per la poca correttezza del processo decisionale.
I Ministri sono arrivati in Consiglio con posizioni divergenti, essendo l’ultimo testo della Presidenza maltese stato respinto in Coreper. Un ruolo cruciale hanno giocato la pressione da parte della Commissione UE e di alcuni Stati Membri per chiudere il dossier il prima possibile, anche in vista di scadenze elettorali molto importanti soprattutto in Francia e Germania, con esiti ancora imprevedibili.
Il lavoro sull’ultimo testo della Presidenza maltese (quello del 17 febbraio) è andato avanti per tutta la giornata ed è approdato ad un compromesso che ha visto prevalere la richiesta avanzata dalla Francia e da alcuni Stati membri “like-minded” (SV, NL, LU, DK) di eliminare il surplus di quote di emissione dal sistema ETS, in cambio di una maggiore disponibilità di quote gratuite per l’industria a rischio di carbon leakage (2% in più rispetto a quanto proposto dalla Commissione UE), nel caso in cui il quantitativo proposto dalla Commissione UE sia insufficiente per il periodo 2021-2030 e si debba applicare un fattore di correzione intersettoriale.
L’altra questione politica del braccio di ferro tra gli Stati Membri, che ha allineato in blocco i Paesi dell’Est, ha riguardato le condizioni per la concessione di finanziamenti tramite i Fondi di Modernizzazione e Innovazione alimentati da quote di emissione, che alcuni gli Stati Membri dell'Ovest hanno voluto vincolare a tecnologie a basse emissioni, per evitare che in tali progetti rientrassero le fonti fossili, soprattutto il carbone.
Per quanto riguarda la protezione del l’industria a rischio di carbon leakage, il testo emerso dall’accordo di massima è complessivamente meno positivo della posizione adottata dal Parlamento UE il 15 febbraio. Oltre ad una richiesta di quote per l’industria di gran lunga minore rispetto a quella avanzata dal Parlamento UE (5%), il Consiglio non ha accettato la proposta dell’Italia e della Francia di istituire un fondo armonizzato per le compensazioni dei costi indiretti, come invece, seppure a copertura parziale, ha chiesto il Parlamento UE. Inoltre, l’accordo, pur lasciando le due categorie di assegnazione di quote gratuite (100% per i settori a rischio e 30% per i settori non a rischio), ha stabilito una soglia per la valutazione qualitativa del rischio dello 0,16%, quindi più elevata di quella chiesta dal Parlamento UE e una soglia minima per l’aggiustamento dell’assegnazione delle quote gratuite in base all’aumento della produzione più elevata (15%).
Sebbene il Consiglio abbia deciso di non modificare il fattore lineare di riduzione annuale di quote di emisisione (2,2%), legato all'obiettivo 2030, l’intervento sul mercato europeo delle quote di emissione richiesto dal Consiglio per eliminare il surplus è più radicale di quello richiesto dal Parlamento, che prevede l’aumento temporaneo del tasso annuale di ritiro delle quote e di accantonamento nella Market Stability Reserve dal 12% al 24% e la cancellazione di 800 milioni di quote. Il Consiglio aggiunge un’ulteriore richiesta, che va a toccare la validità delle quote nel sistema ETS, stabilendo che a partire dal 2024 le quote della MSR che superano il quantitativo di quote all’asta nell’anno precedente non saranno più valide.
Nei prossimi giorni si avranno notizie sull’avvio del negoziato inter-istituzionale tra Commissione, Consiglio e Parlamento (trilogo).
TESTO ACCORDO CONSIGLIO.pdf|Afficher les détails TESTO 17 febbraio.pdf|Afficher les détails
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Delibera 5/2017, contente l'elenco degli operatori aerei amministrati dall'Italia per l'anno 2017
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Delibera 6/2017, recante l'aggiornamento delle autorizzazioni per 15 impianti
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Delibera 7/2017, che sostituisce l'allegato A della delibera 1/2017 riguardante l'aggiornamento della autorizzazioni per 9 impianti
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Delibera 8/2017, che revoca l'autorizzazione ad un impianto
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Delibera 9/2017, che revoca l'autorizzazione ad un impianto
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Delibera 10/2017, che revoca l'autorizzazione ad un impianto
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Delibera 11/2017, che approva gli aggiornamenti dei piani di monitoraggio di 50 impianti
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Delibera 12/2017, che modifica lo stato di esclusione del conto di un impianto per consentire il trasferimento di un certo ammontare di quote ad un altro operatore
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Delibera 13/2017, che approva il piano di monitoraggio di un operatore aereo
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Delibera 14/2017, con cui vengono validate le quote di emissione per l'anno 2015 di due operatori aerei
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Delibera 15/2017, che modifica la quantità di emissioni riportate nel registro per l'anno 2015 per un impianto
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Delibera 16/2017, che approva il quantitativo annuo di quote a titolo gratuito agli impianti interessati da una riduzione sostanziale della capacità nel 2015 e nel 2016
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Delibera 17/2017, con cui vengono rivisti i quantitativi di quote assegnate a titolo gratuito in base all'ultima Lista Carbon Leakage 2015-2019
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Facendo seguito alla voce di blog del 25 ottobre u.s. (in calce), si trasmette in allegato una versione aggiornata del documento confederale sul Biossido di Titanio, che, rispetto alla prima versione, illustra gli impatti della potenziale classificazione come cancerogeno sui seguenti settori:
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fibre sintetiche
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gomma
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vetro
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materiali tessili
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pellami
Inoltre, è stato integrato il paragrafo che riguarda gli impatti sui settori ceramico e plastico.
Il documento è stato trasmesso alle autorità competenti, vi terremo informati in merito agli eventuali sviluppi.
Confindustria - osservazioni biossido di titanio_REV 07.03.17.pdf|Visualizza dettagli
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Il 31 maggio scorso l'ECHA ha aperto una internet consultation sulla proposta di classificazione armonizzata del Biossido di Titanio (TiO2) come Carc. 1B, H350i.
La sostanza, che attualmente non è compresa nell'allegato VI del CLP, è un pigmento e un agente opacizzante, tra le cui proprietà segnaliamo la resistenza agli attacchi chimici, la stabilità termica, la resistenza alla degradazione UV e il potenziale di fotocatalisi.
E’ molto usato sia in ambienti industriali che professionali ed incluso in numerosi prodotti e articoli tra cui: pitture, vernici, inchiostri, rivestimenti, plastiche, gomme, carte, intonaci, adesivi, tessuti, vetro, ceramica, componenti elettronici, catalizzatori, rivestimenti per pavimenti, granuli di copertura, additivi alimentari (E 171), prodotti farmaceutici, cosmetici, impronte dentali, etc.
Gli usi di TiO2 dipendono dalle sue proprietà, che sono determinate dalla cristallinità, dalla dimensione, dalla forma e dalla chimica di superficie della particella TiO2.
A causa del vasto uso di tale sostanza, numerose Associazioni europee e nazionali hanno risposto alla consultazione inviando dati contrastanti la classificazione come cancerogeno 1B (H350) che, se confermata, comporterebbe grossi problemi a molti settori, sia per quanto riguarda la gestione, sia perché ne sarebbero vietati molti usi.
Alla luce di quanto sopra, trasmettiamo in allegato un documento che riporta, per ciascun settore interessato, una breve indicazione degli usi della sostanza, dell'impatto che avrebbe la riclassificazione come cancerogeno e dell'assenza - nella maggior parte dei casi - di sostanze alternative.
Vista la trasversalità della tematica, e il potenziale impatto su più settori, abbiamo ritenuto opportuno intervenire come Confindustria, trasmettendo alle autorità competenti gli elementi utili per condurre un dibattito il più possibile informato in sede europea.
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