Ambiente

Definizione della modulistica da compilare per la presentazione della domanda di AIA di competenza statale
Si informa che, in data 16 marzo 2016, è stato pubblicato sul sito del Ministero dell'Ambiente il decreto DVA/86/2016 del 15/03/2016 recante "definizione della modulistica da compilare per la presentazione della domanda di AIA di competenza statale, con specifico riferimento alla presentazione delle informazioni necessarie al fine del riesame ex articolo 29-octies, del D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006".
Si riporta di seguito il link alla relativa news del MATTM
La modulistica aggiornata per la presentazione della domanda di AIA e le istruzioni per la compilazione sono disponibili al seguente link:
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Sondaggio della Commissione Europea sui costi di compliance del sistema ETS
Segnaliamo che la Commissione Europea ha recentemente predisposto un questionario per valutare opportunamente i costi delle misure di compliance relative al sistema ETS, in particolare per quanto riguarda le procedure di monitoraggio, reportistica e verifica.
Il questionario, a cui è possibile rispondere entro il 13 marzo p.v., è rivolto agli operatori di impianti fissi rientranti nel campo di applicazione del sistema ETS ed è su base volontaria.
La compilazione è relativa ad ogni singolo impianto e richiede circa 30-40 minuti per la risposta a tutti i quesiti.
Di seguito, il link con il quale è possibile rispondere: https://www.surveymonkey.co.uk/r/EUETSMRVCostsOP
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Tavolo interistituzionale su End-of-Waste
Facciamo riferimento alla normativa in materia di "cessazione della qualifica di rifiuto" (i.e. "End of Waste"), ex art. 184 ter del D.Lgs. 152/06.
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Ultime Delibere Comitato ETS
Si comunica che in data odierna sono state pubblicate sul sito del MATTM le Delibere approvate dal Comitato ETS nella riunione dello scorso 3 marzo:
Per maggiori informazioni sulla comunicazione delle emissioni, si faccia riferimento ai punti 1 e 2 della relativa pagina aggiornata del MATTM: http://www.minambiente.it/pagina/comunicazione-delle-emissioni-di-gas-ad-effetto-serra-ai-sensi-del-dlgs-302013-gli-impianti
Per maggiori informazioni sulla fusione, scissione o trasferimento di parti di impianto, si faccia riferimento al punto 4 della relativa pagina aggiornata del MATTM:
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DL milleproroghe convertito in legge
Facciamo seguito alla nostra comunicazione del 7 gennaio per segnalare che nella Serie Generale n. 47 della Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 2016 è stata pubblicata la Legge di conversione 25 febbraio 2016, n. 21 del Decreto 30 dicembre 2015, n. 210 (cd. DL milleproroghe). Il provvedimento è in vigore dal 27 febbraio 2016. |
Valutazione della Commissione UE dell’Accordo di Parigi sul climaIl 2 marzo la Commissione Europea ha presentato la Comunicazione sulla valutazione delle implicazioni per l’Ue dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. L’Esecutivo comunitario dichiara che l’Ue per ora non dovrà rivedere il suo obiettivo climatico al 2030, cioè la riduzione del 40% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Nei prossimi anni, la priorità per l’Europa dovrà essere l’implementazione del quadro 2030 (comprensivo di revisione della Direttiva ETS, Decisone sul contributo dei settori non-ETS, revisione delle Direttive sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica), come concordato dal Consiglio Europeo. La prima revisione dell’obiettivo europeo coinciderà, quindi, con la prima valutazione degli impegni nazionali prevista dall’Accordo di Parigi nel 2023, in vista di considerare un aumento dell’ambizione dopo il 2030. La Commissione preparerà uno studio sullo scenario “1.5 gradi”, che l’Accordo di Parigi ha posto come obiettivo ambientale indicativo e sulle implicazioni per l’Europa. La Commissione dichiara che l’Accordo di Parigi, che prevede obiettivi di riduzione diversificati stabiliti su base nazionale volontaria (INDCs), non assicura un level playing field per le industrie che competono a livello internazionale. Per questo, dichiara che le misure per contrastare il carbon leakage dovranno essere previste anche nel decennio 2010-2030, come chiesto dal Consiglio Europeo, specificando che potrebbero dovere “essere riviste”. Nel documento la Commissione indica che un’area nella quale l’Ue potrà sfruttare ulteriormente il potenziale nei prossimi anni è quella dell’efficienza energetica, sulla quale è in arrivo nei prossimi mesi una proposta di revisione della Direttiva. La Commissione invita l’Ue a ratificare l’Accordo di Parigi il prima possibile. Link al document (in inglese): https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2016/EN/1-2016-110-EN-F1-1.PDF |
Consiglio UE AmbienteLo scorso 4 marzo si è tenuto il Consiglio dei Ministri UE dell’Ambiente. I Ministri hanno avuto un dibattito sugli esiti della COP21, sul Pacchetto sull’Economia Circolare presentato a dicembre 2015 dalla Commissione Europea e sull’azione futura in materia di interferenti endocrini. In merito all'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e alle sue implicazioni per la politica climatica dell'UE, la Commissione europea ha adottato il 2 marzo una Comunicazione, nella quale indica che l’UE non rivedrà l’obiettivo climatico prima del 2023. Nel dibattito i Ministri di Germania, Austria e Belgio si sono espressi a favore di un obiettivo climatico per il 2030 più ambizioso alla luce degli esiti di Parigi, mentre Francia, Danimarca e Regno Unito hanno chiesto uno sforzo maggiore da parte dell’UE, senza specificare l’orizzonte temporale. L’Italia ha sottolineato come gli impegni attuali siano sufficienti. Il Commissario UE al Clima e l’Energia Miguel Arias Cañete ha difeso l’obiettivo europeo del 40% di riduzione delle emissioni entro il 2030 e ha dichiarato che l’ambizione sarà garantita attraverso un’implementazione stringente del Pacchetto 2030. Il prossimo 18 marzo, in occasione del Consiglio Europeo, saranno i Capi di Stato e di Governo a dire la loro sugli esiti di Parigi. Riguardo al Piano d'azione sull'economia circolare, i Ministri hanno espresso sostegno al Piano di azione e alle azioni prioritarie indicate dall’Esecutivo comunitario, sottolineando anche la necessità di discutere misure complementari a livello nazionale e di monitorare i progressi. Il dibattito dei Ministri dell’Ambiente, insieme alle Conclusioni del Consiglio Competitività (allegate), adottate la scorsa settimana, contribuiranno a conclusioni politiche che saranno adottate a livello europeo a giugno. Diversi Ministri dell’Ambiente, tra i quali Germania, Francia, Italia e Spagna, hanno ribadito che la normativa sulla progettazione ecocompatibile (ecodesign), che stabilisce i criteri sulla durata, la riparabilità e la riutilizzabilità del prodotto, dovrebbe essere prioritaria nella strategia europea sull’economia circolare. La Spagna, in particolare, ha chiesto al Consiglio di invitare la Commissione europea a "rivedere e ampliare il campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile", che attualmente, per la maggior parte dei gruppi di prodotti, riguarda solo l’aspetto dell’efficienza energetica. La Francia e la Germania hanno chiesto che il piano d'azione sull’economia circolare definisca una strategia più chiara per l'efficienza delle risorse applicata ai prodotti e un "ambizioso piano d'azione in materia di etichettatura ambientale dei prodotti". Inoltre, invitano l'UE ad affrontare il problema dell’obsolescenza programmata. Molti Stati membri hanno espresso sostegno all'impegno della Commissione a sviluppare standard di qualità per le materie prime secondarie. Alcuni Stati membri ritengono che gli appalti pubblici verdi siano da considerare come un’area ad alto potenziale. Infine, il Consiglio ha adottato una dichiarazione in merito ad una recente sentenza europea sugli interferenti endocrini, che ha stabilito che la Commissione UE non è riuscita a determinare criteri scientifici precisi su queste sostanze. I Ministri chiedono un’azione urgente alla Commissione UE, al fine di accelerare la definizione di tali criteri. Conclusioni del Consiglio Competitivita' su Economia Circolare (29 febbraio 2016): Circular Economy Package- Consiglio Competitività.pdfAfficher les détails COMP Council 29 febbraio.pdfAfficher les détails
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Follow up Delibera 2/2016: comunicazione emissioni 2015
Con riferimento a quanto previsto dalla Delibera 2/2016 del Comitato ETS, che impone l'utilizzo di un nuovo formato per la comunicazione delle emissioni (si veda comunicazione in calce) abbiamo invitato il Ministero a considerare valide le comunicazioni già trasmesse dagli operatori prima del 10 marzo, data di pubblicazione della Delibera 2/2016, e quelle che dovessero ancora essere trasmesse con il vecchio formato.
La richiesta nasce dalle numerose sollecitazioni ricevute da parte del sistema associativo in merito agli oneri in cui incorrerebbero gli operatori che hanno già compilato la dichiarazione con il vecchio formato, incluse le procedure di verifica e che, in taluni casi, hanno già trasmesso la comunicazione al Comitato.
Peraltro, nel nuovo formato, che nei giorni scorsi era stato ritirato dal sito del Ministero, erano presenti alcuni errori e imprecisioni.
Il Comitato ha valutato e accolto la richiesta e, con Delibera 11/2016 (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/emission_trading/deliberazione_11_2016.pdf), sono state modificate le disposizioni della Delibera 2/2016 per gli impianti fissi e le disposizioni della Delibera 3/2016 per gli operatori aerei.
Di conseguenza, in via eccezionale e solo per quest'anno, la dichiarazione delle emissioni deve essere effettuata entro le scadenze previste con il precedente formato.
I dati supplementari da dichiarare per l'anno 2015 dovranno essere comunicati al Comitato da parte degli operatori con modalità ancora da definire, per le quali verrà approvata una nuova delibera.
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