Si è svolto giovedì 13 giugno, presso la sede di Confindustria, il Business Forum Italia-Ucraina, evento organizzato insieme alla rappresentanza internazionale del Sistema nel paese (Confindustria Ucraina), e all’Agenzia ICE sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.
L’iniziativa ha visto la partecipazione di una numerosa e autorevole rappresentanza del Governo ucraino, guidata dal Vice Primo Ministro e Ministro dello Sviluppo Economico e del Commercio, Stepan Kubiv, e di una delegazione imprenditoriale coordinata dall’ULIE, l’Ukrainian League of Industrialists and Entrepreneurs (principale associazione industriale del paese).
Da parte italiana erano presenti oltre 110 imprese, associazioni e banche per oltre 180 partecipanti (l’elenco completo è disponibile in allegato).
Il programma dei lavori ha avuto inizio con una sessione introduttiva presieduta dalla Vice Presidente per l’Internazionalizzazione, Licia Mattioli, a cui sono intervenuti il Vice Primo Ministro Kubiv e il Presidente dell’ULIE Anatoliy Kinah (già primo Ministro dell’Ucraina); il Governo italiano era rappresentato dal Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano.
A seguire si è tenuta una presentazione delle opportunità di collaborazione offerte dall’Ucraina nei settori dell’agroindustria, infrastrutture ed energia, introdotte rispettivamente dalla Ministra ucraina per l’Agricoltura, Olga Trofimtseva, dal Vice Ministro alle Infrastrutture, Victor Dovgan, e dal Capo dell’Agenzia statale per l’efficienza energetica, Sergiy Savchuk. La sessione mattutina si è conclusa con un approfondimento delle linee di finanziamento che BERS e BEI mettono a disposizione delle imprese europee per operare in Ucraina.
Le presentazioni illustrate dai relatori ucraini, insieme alla Guida Paese predisposta dall’Ufficio ICE di Kiev, sono disponibili nella Libreria della Comunità Affari Internazionali a questo link.
Nel pomeriggio si sono invece svolti gli incontri di business tra le 20 imprese ucraine che hanno partecipato all’evento e le aziende italiane; erano quasi 140 gli incontri preorganizzati. Diverse imprese italiane italiana hanno anche avuto la possibilità di approfondire i loro progetti di investimento in Ucraina direttamente con la Ministra dell’Agricoltura e il Vice Ministro alle Infrastrutture.
Outlook economico dell’Ucraina e relazioni con l’Italia
Da ormai quattro anni l’economia ucraina sta attraversando una fase di ripresa, attestatasi su livelli compresi fra il 2,4% e il 3,3% che hanno permesso al Paese di ritrovare stabilità macroeconomia dopo la crisi del 2014-15. Per il 2019 le principali istituzioni internazionali stimano un aumento del PIL del 2,6%, sostenuto anche dai recenti interventi del Fondo Monetario Internazionale che rappresenteranno un ulteriore elemento di garanzia sulle politiche economiche dei prossimi mesi.
Sul piano commerciale, l’entrata in vigore nel 2016 della Deep and Comprehensive Free Trade Area (componente economica dell’Accordo di Associazione fra UE e Ucraina) ha determinato in tre anni un aumento del 40% dei flussi commerciali dell’Ucraina con l’UE, che hanno toccato nel 2018 la cifra record di 40 miliardi di €. Nello stesso periodo l’export dell’Italia in Ucraina è cresciuto del 49%, passando da 1 miliardo di euro a 1,6 nel 2018.
Nel 2018, l’interscambio commerciale fra Italia e Ucraina ha raggiungo la cifra record di 4,2 miliardi di €, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Particolarmente brillante è stata la crescita delle esportazioni dell’Italia - +18% - che hanno così superato il valore di 1,6 miliardi di €. Le vendite Made in Italy risultano in aumento anche nei primi mesi del 2019: +11% fra gennaio e febbraio nel confronto con lo stesso periodo 2018.
L’export dell’Italia verso l’Ucraina è composto in prevalenza da Macchine e Apparecchi meccanici (27,6% del totale), seguiti da Prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (9%), Prodotti farmaceutici (6%), Macchine elettriche (5,9%), Prodotti in plastica (4,5%). Dall’Ucraina l’Italia importa invece Prodotti della Siderurgia (55,0%), Cereali (12,7%), Grassi e oli minerali (9%) e Legno (3%). L’Italia occupa il 3° posto come cliente dell’Ucraina con una quota di mercato del 5,6%, seconda nell’UE dopo la Polonia e davanti alla Germania ed è il 7° posto come fornitore con una quota del 3,6%, terza nell’UE dopo la Germania e la Polonia davanti alla Francia.
Sul piano della presenza diretta statistiche ICE-Reprint indicano al 2015 oltre 210 imprese italiane operanti stabilmente in Ucraina; esse occupano oltre 7.100 addetti ed esprimono un fatturato pari a circa 549 milioni di Euro.
Settori Focus per la collaborazione bilaterale
Agroindustria: Grazie a favorevoli condizioni climatiche e ad un accesso privilegiato ad importanti reti idriche, il settore agricolo ha rappresentato storicamente uno dei principali motori dello sviluppo economico dell’Ucraina. Oggi il comparto incide per oltre l’11% del PIL del paese e per oltre il 45% del suo export totale. Più del 70% della superficie dell’Ucraina (circa 42 milioni di ettari) è rappresentato da terreni destinati all’agricoltura e circa il 25% dei 44,5 milioni di cittadini ucraini è impiegato nel settore agricolo. Analisi internazionali prevedono che entro la metà del 2020 l'Ucraina possa raggiungere il 3° posto nella produzione alimentare mondiale, superata solo da Stati Uniti e Brasile.
Energia: Nonostante disponga di un’ampia dotazione di risorse naturali, la produzione di energia dell’Ucraina non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno interno, che analisi del Governo stimano in aumento del 100% nei prossimi 15 anni. L’attuale matrice energetica del Paese è alimentata per oltre il 33% dal carbone, seguita da gas naturale (28%) e nucleare (23%). Dalle fonti rinnovabili proviene appena il 4% dell’energia prodotta in Ucraina (in prevalenza da impianti idroelettrici). Proprio la riduzione dell’incidenza dell’uso di combustibili fossili a favore di fonti rinnovabili, è una delle priorità della strategia energetica dell’Ucraina. L’obiettivo del Governo è raggiungere un’incidenza dell’11% da parte delle energie pulite sul consumo finale entro la fine del 2020 e il 25% entro il 2035. Ad oggi in Ucraina si contano oltre 100 potenziali progetti per lo sviluppo dell’energia rinnovabile, che richiedono circa 4 miliardi di euro di investimenti: 36 di questi riguardano l’energia solare, 21 le biomassa, 9 l’energia eolica e 7 impianti a generazione idroelettrica.
Infrastrutture: La posizione geografica dell’Ucraina, unita alla sua vasta rete di infrastrutture stradali, ferroviarie e marittime, la rendono un importante corridoio di transito per gli scambi commerciali tra Europa e Asia. Il sistema ferroviario nazionale ed è uno dei più estesi d’Europa con una lunghezza totale di oltre 22 mila km, integrato a sua volta con quello di Bielorussia, Moldavia, Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria e Federazione Russa. In termini di volumi di trasporto, rappresenta il 14° più grande al mondo, mentre è il 6° per trasporto passeggeri e 7° per merci. La rete autostradale dell’Ucraina misura oltre 170.000 km e include quattro corridoi internazionali che attraversano il paese da est a ovest, facendone uno snodo primario per il trasporto merci e passeggeri. Con il Programma "Strategia per i trasporti in Ucraina 2020" il Governo di Kiev ha avviato una serie di interenti normativi tesi a portare la rete stradale ucraina agli standard europei, attivando una serie di investimenti sia privati che da parte di istituzioni finanziarie regionali.
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