A luglio 2016 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 100,0, con una variazione percentuale di +0,1 rispetto al mese di giugno.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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Una recente analisi svolta dal CSC [ripresa anche in Scenari Economici del dicembre scorso (n. 17)] mostra che nel confronto diretto con la Germania l’Italia si caratterizza per una diversa collocazione all’interno delle catene internazionali del valore, che la vede maggiormente orientata “verso monte”.
A questo riguardo si può osservare che la posizione relativa dell’Italia riflette direttamente le caratteristiche del suo “secondo” modello di industrializzazione. Il ridimensionamento del grado di integrazione verticale del sistema – a partire dalla metà degli anni 70 – ha infatti determinato una progressiva espansione dei mercati intermedi, che ha a sua volta comportato un aumento strutturale degli scambi di mercato tra le imprese. Detto in altri termini, una quota ormai molto elevata di imprese italiane della trasformazione è costituita da tempo da produttori di input intermedi – che, estendendo nel frattempo la loro area di mercato, sono diventati fornitori anche sui mercati internazionali.
La de-verticalizzazione – che ha assunto in Italia speciale intensità, ma ha comunque investito negli stessi tempi anche la maggior parte degli altri grandi paesi industriali – è stata inizialmente quasi assente in Germania, per poi emergere rapidamente dopo la c.d. “caduta del muro”, quando è divenuto possibile includere le economie dell’Est Europa – che disponevano di una precedente knowledge manifatturiera e offrivano enormi differenziali negativi di costo – in una rete strutturata di scambi. In questo modo l’avvio di un processo di outsourcing (non necessariamente sostitutivo della produzione già realizzata, ma ampiamente aggiuntivo o se si vuole “integrativo”) ha coinciso per la Germania con quello dell’offshoring : mantenendo in patria le imprese collocate a valle delle catene del valore e dislocando i mercati intermedi direttamente all’estero.
Questo fenomeno, che ha verosimilmente implicazioni tutt’altro che trascurabili sulla stessa produttività, è stato caratterizzato da una velocità addirittura superiore a quella, già alta, con cui si era realizzato – su basi nazionali – in Italia. Nel primo caso si era infatti trattato di trasferire la produzione dalla (grande) impresa verticalmente integrata a quella (piccola e nuova) che se ne caricava pro-quota sulle spalle l’onere produttivo (ossia di modificare l’intera organizzazione della produzione); mentre nel secondo è stato sufficiente attivare una domanda intermedia da parte di produttori (assemblatori) tedeschi già presenti sul mercato, avvalendosi di un capitale di know how già ampiamente disponibile all’estero.
E’ in questo senso che la Polonia e gli altri paesi dell’Est (economie di “fornitori”) competono oggi direttamente – con costi di produzione non paragonabili – con l’Italia, e non con la Germania.
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Il CSC incontra i colleghi tedeschi di IW!
Wilkommen!

Modified on by Gianluca Gallo 2E10684F-406D-6C9E-C125-7F68003F18D2
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Poiché il biennale del Centro Studi Confindustria è ormai alle porte, quest'anno dedicato al tema del capitale umano, ho pensato di condividere con tutti voi questo brano, tratto dal celebre manoscritto "La ricchezza delle nazioni" di Adam Smith.
E' un passo dell'opera magna poco conosciuto, sicuramente molto meno di quello in cui vengono celebrate le virtù della divisione del lavoro e della specializzazione, e però secondo me è di straordinaria attualità. Perché parla di educazione dei cittadini, e dell'importanza del ruolo dello Stato nel promuoverla, insieme alla cultura.
Ovviamente il linguaggio è colorito di espressioni settecentesche, eppure, secondo me, il messaggio che se ne trae è chiaro: in società sempre più iper-specializzate e impersonali, la domanda di educazione e di cultura che viene dalle persone tende a degradarsi e a semplificarsi. Lo Stato deve promuovere quindi la complessità e la ricchezza del pensiero umano, per contrastare questo inerziale impoverimento culturale, che è anche depauperamento di capitale umano.
Dal libro V, Capitolo 1 "On education" (tratto da The Economic Nature of the Firm, a cura di Kroszner e Putterman, p. 43, 3a ed., 2009, Cambridge University Press)
"In the progess of the division of labour, the employment of the far greater part of those who live by labour, that is, of the great body of the people, comes to be confined to a few very simple operations, frequently one or two. But the understandings of the greater part of men are necessarily formed by their ordinary employments. The man whose whole life is spent in performing a few simple operations, of which the effects are, perhaps, always the same, or very nearly the same, has no occasion to exert his understanding or to exercise his invention in finding out expedients for removing difficulties which never occur. He naturally loses, therefore, the habit of such exertion and generally becomes as stupid and ignorant as it is possible for a human creature to become. The torpor of his mind renders him, not only incapable of relishing or bearing a part in any rational conversation, but of conceiving any generous, noble, or tender sentiment, and consenquently of forming any just judgment cocerning many even of the ordinary duties of private life. The uniformity of his stationary life naturally corrupts the courage of his mind and makes him regard with abhorrence the irregular, uncertain, and adventurous life of a soldier.
His dexterity at his own particular trade seems, in this manner, to be acquired at the expense of his intellectual, social, and marital virtues. But in every improved and civilized society this is the state into which the labouring poor, that is, the great body of the people, must necessarily fall, unless government takes some pains to prevent it. (...) The education of common people requires, perhaps, in a civilized and commercial society, the attention of the public more than that of people of some rank or fortune."
Ovviamente il tema è "caldo", spero che accenda la discussione!
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A maggio 2016 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 99,7, con una variazione percentuale di 0,1 rispetto al mese di aprile.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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Cari colleghi,
ancora una volta grazie per essere accorsi così numerosi e per aver reso l'incontro di venerdì un grande momento di incontro e partecipazione.
Ringraziamo anche coloro che ci hanno seguito in diretta streaming, oltre trenta, che hanno contribuito a rendere la giornata di venerdì ancora più indimenticabile.
Speriamo possano esserci maggiori opportunità di ritrovo come questa, che aiutano a conoscerci meglio e a comprendere fino in fondo il valore del confronto tra di noi.
Per tutte le altre occasioni vi invitiamo a condividere i vostri pensieri, le vostre richieste e le vostre idee su questa piattaforma, affinchè diventi realtà il desiderio di creare una comunità sinergica ed attiva che tragga spunti e benefici dallo stare insieme.
Invitiamo inoltre i presenti all'incontro annuale a compilare il questionario di valutazione (di sotto il link) sull'organizzazione dei lavori cui avete assistito, in modo da darci spunti e riflessioni per migliorarci il prossimo anno.
Nella libreria del CSC sono invece disponibili tutte le slide che abbiamo proiettato e che riceverete anche via mail.
Vi auguriamo una buona giornata,
a presto,
il CSC
(per una corretta visualizzazione vi consigliamo di copiare il link e di incollarlo sul vostro motore di ricerca)
Modified on by Gianluca Gallo 2E10684F-406D-6C9E-C125-7F68003F18D2
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A gennaio i prestiti alle imprese italiane sono aumentati dell’1,9% annuo (da +0,2% in dicembre), secondo i dati corretti per tener conto di cartolarizzazioni e altri crediti cancellati dai bilanci bancari.
Lo stock di sofferenze bancarie lorde si è ridotto di poco, a 116 miliardi di euro a gennaio (da 117 a dicembre), proseguendo il trend di lento decumulo (era a 145 miliardi a inizio 2017).
Il costo del credito per le imprese italiane resta ai minimi: 1,5% in media sui nuovi prestiti a gennaio, valore invariato da settembre.
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A gennaio 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 101,5, con una variazione di +0,4 rispetto al mese di dicembre 2017.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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Ad agosto 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 102,9, con una variazione di +0,4 rispetto al mese di luglio.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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Ad aprile 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 101,7, con una variazione nulla rispetto al mese di marzo.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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A maggio 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 102,0, con una variazione di +0,3 rispetto al mese di aprile.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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A novembre 2017 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 100,8, con una variazione di -0,1 rispetto al mese di ottobre.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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Lo stock di prestiti alle imprese italiane è diminuito dello 0,5% annuo in ottobre (-0,7% in settembre), correggendo per cartolarizzazioni e altri crediti cancellati dai bilanci bancari. Continua a mancare, dunque, il sostegno del credito alla risalita dell’economia italiana.
Le sofferenze lorde sono salite marginalmente in ottobre, a 122 miliardi di euro (da 121 a settembre), mentre quelle al netto dei fondi rettificativi sono stabili a 66 miliardi (includendo anche i prestiti a famiglie e altri settori). Si allunga, quindi, la pausa nel processo di riduzione dello stock di sofferenze che era partito nei mesi estivi e che resta fondamentale per riavviare l’offerta di credito.
Il tasso di interesse pagato dalle imprese, in media, sulle nuove operazioni di credito è stabile ai minimi (1,5% in ottobre, come a settembre). Il costo basso è cruciale nel sostenere la domanda di credito.
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A ottobre 2018 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 102,4.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2017, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,02214392.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_ott18.xlsx|Visualizza dettagli
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A ottobre 2017 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 100,9, con una variazione di -0,2 rispetto al mese di settembre.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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A marzo 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 101,7, con una variazione di +0,2 rispetto al mese di febbraio.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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A ottobre 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 102,4, con una variazione nulla rispetto al mese di settembre.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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MentInsieme cambia nome! Nella riunione annuale 2018, la decima dall'inizio della sua storia, la comunità che riunisce gli uffici studi del Sistema Confindustria ha scelto tramite brainstorming di chiamarsi ConfIdea. La comunità cambia nome ma non identità. Si consolida lo spirito di gruppo, la voglia di fare rete, la condivisione delle professionalità, il desiderio di conoscere per anticipare, il piacere di lavorare insieme. Confronto e confidenza gli ingredienti per trasfromare conf-fusione in conf-unione!

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Ormai siamo pronti per l'evento dell'anno, anzi del biennio!
Infatti l'iniziativa è il più importante appuntamento del Sistema Confindustria del 2016, e coinvolgerà nell'arco di due mezze giornate un pubblico di imprenditori, manager, politici e giornalisti.
Il Convegno, partendo dalla ricerca del Centro Studi e attraverso i pareri e le testimonianze di esperti, imprenditori e policy maker, si concentrerà sulla figura degli imprenditori, motore del cambiamento e dello sviluppo economico.
L’appuntamento è a Parma per l’8 e il 9 aprile.
A portata di clic trovate il programma e il modulo per la prenotazione alberghiera.
Restiamo a disposizione per qualsiasi altra informazione desideriate.
Vi aspettiamo numerosi!
il CSC


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Cara/o Collega,
è partita oggi la 13^ edizione dell'Indagine Confindustria sul lavoro. Consapevoli del carico statistico che grava sulle nostre imprese, abbiamo ulteriormente snellito il questionario rispetto agli anni scorsi. Continuiamo, però, a raccogliere importanti informazioni sulla dinamica dell’occupazione, sull’orario di lavoro (da cui si possono calcolare, tra l’altro, i tassi di assenteismo) e sulla negoziazione di premi variabili e pacchetti di welfare aziendale.
Prosegue inoltre lo sforzo del nostro Sistema per coordinare le diverse indagini confindustriali che monitorano il lavoro nelle nostre imprese. Rinnovando l’esperienza inaugurata nel 2010, l’indagine di Sistema è armonizzata con l’analoga rilevazione di Federmeccanica (arrivata quest’anno alla 40^ edizione), oltre che con quelle della Federazione Gomma Plastica, di Federchimica, di Assografici, di Sistema Moda Italia, di Confindustria Ceramica e dell'Unione Parmense degli Industriali.
Data l’importanza dell’indagine speriamo che la Tua Associazione partecipi all’iniziativa di Sistema, facendo richiesta del kit per l’avvio, contenente il questionario e una lettera che potrai mandare alle Aziende Associate, adattandola, se vorrai, per presentare l'indagine e indicare la persona cui fare riferimento nell'Associazione.
Qui trovi i riferimenti delle colleghe che si occupano dell’indagine e che puoi contattare per richiedere il materiale per l’avvio:
Il termine per la raccolta dei questionari è il 31 marzo 2017 pertanto, qualora volessi far parte di questo progetto, Ti chiederemmo di agire tempestivamente in modo da rispettare la deadline.
Restiamo a disposizione per qualsiasi necessità,
Il CSC
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Ad agosto 2018 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 102,9.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2017, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,02335312.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
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A giugno 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 102,2, con una variazione di +0,2 rispetto al mese di maggio.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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A settembre 2018 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 102,4.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2017, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,02089392.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_set18.xlsx|Visualizza dettagli
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A luglio 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 102,5, con una variazione di +0,3 rispetto al mese di giugno.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
Tabella Rivalutazione crediti lavoro_lug18.xls|Visualizza dettagli
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Ad aprile 2018 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 101,7.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2017, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,00945104.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_apr18.xls|Visualizza dettagli
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A dicembre 2017 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 101,1, con una variazione di +0,3 rispetto al mese di novembre.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
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A febbraio 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 101,5, con variazione nulla rispetto al mese di gennaio.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
Tabella Rivalutazione crediti lavoro_feb18.xls|Visualizza dettagli
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A ottobre 2017 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 100,9.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2016, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,01698654.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
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A luglio 2018 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 102,5.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2017, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,01913576.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_lug18.xls|Visualizza dettagli
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A giugno 2018 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 102,2.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2017, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,01566024.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_giu18.xls|Visualizza dettagli
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A dicembre 2017 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 101,1.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2016, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,02098205.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_dic17.xls|Visualizza dettagli
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Nell’Eurozona l’ESI, l’indice sintetico del sentiment economico di imprese e consumatori, è aumentato in novembre di 0,5 punti su ottobre, attestandosi a 114,6, il valore più elevato da ottobre 2000. Il livello medio dell’indice nell’ultimo bimestre è coerente con una crescita del PIL intorno allo 0,9% nel quarto trimestre sul terzo, quando ha registrato +0,6% sul secondo.
Il nuovo incremento dell’indice, il settimo consecutivo da maggio 2017, è da attribuire al miglioramento della fiducia dei consumatori, con il saldo delle risposte tornato positivo per la prima volta da gennaio 2001 (a +0,1, +1,2 punti su ottobre), grazie soprattutto alle buone aspettative riguardo l’evoluzione dell’occupazione, e al maggiore ottimismo delle imprese nelle costruzioni (+1,2 punti su ottobre). La fiducia ha continuato a migliorare, sia pure lievemente, nell’industria (+0,2 punti su ottobre) e nei servizi (+0,1), mentre è diminuita nel commercio al dettaglio (-1,3).
A livello paese, la fiducia è aumentata in Francia (+1,9 punti su ottobre), nei Paesi Bassi (+0,8) e, in minor misura, in Italia (+0,2), mentre è rimasta sostanzialmente stabile in Germania (-0,1).
Il CSC
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Nel secondo trimestre il numero di persone occupate in Italia è aumentato di altre 143mila unità (+0,6%), dopo le +32mila del primo trimestre (+0,1%); il livello in giugno è ai massimi da metà 2009.
La crescita è ascrivibile a un ulteriore aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+26mila, dopo quattro trimestri consecutivi di espansione; +317mila unità dal primo trimestre 2015). Crescono anche i lavoratori a termine (+62mila, dopo due trimestri di contrazione) e quelli indipendenti (+55mila, pressoché piatti nel primo trimestre dopo un forte calo).
Il tasso di disoccupazione è fermo all'11,6%, sui livelli di estate 2015. La forza lavoro, al di là delle fluttuazioni mensili, mostra infatti una graduale crescita (+0,4% nel trimestre), segno di più fiducia nel trovare un posto.
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A maggio 2016 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 99,7.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2015, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,006250.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_mag16.xls|Visualizza dettagli
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Cari colleghi,
l'undicesima edizione del Festival dell'economia di Trento volge al termine, dopo aver accompagnato il pubblico in una intensa quattro giorni (dal 2 al 5 giugno) sul tema "I luoghi della crescita". A confrontarsi economisti, personalità politiche e istituzionali, ricercatori e giornalisti provenienti da ogni parte del mondo.
In particolare si è discusso del rapporto in continua evoluzione tra geografia ed economia, tema su cui è intervenuto il direttore del CSC Luca Paolazzi in ben due panel, una in veste di coordinatore e l'altra di relatore.
In particolare il direttore ha coordinato il panel relativo a "Il futuro dei distretti industriali" che ha visto tra i relatori Stefano Barrese, Susanna Camusso, Claudio De Vincenti, Alessandra Laterza e Daniele Marini, mentre insieme a Michael Huther e Lucia Tajoli ha discusso di "Come cambia la globalizzazione" moderato da Regina Krieger.
Qui abbiamo il piacere di condividere con voi le presentazioni pdf su entrambi i temi trattati:
20160604_LP_Trento_distretti.pdf|Visualizza dettagli 20160604_LP_Trento_globalizzazione.pdf|Visualizza dettagli
A presto,
Il CSC

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Il 2016 si è aperto con l’accentuarsi della caduta dello stock di prestiti alle imprese italiane: -0,5% a gennaio, dopo il -0,3% a dicembre (dati destagionalizzati dal CSC). Nella prima metà del 2015, invece, la riduzione si era quasi arrestata. Continua a mancare, dunque, un cruciale fattore di sostegno per il recupero dell’attività economica.
I tassi di interesse sulle nuove operazioni, inoltre, sono bruscamente saliti a gennaio (2,0%, da 1,7% a dicembre), dopo una lunga fase di flessione partita a inizio 2014 (quando erano al 3,5%). Sono cresciuti maggiormente quelli pagati dalle grandi imprese (1,6%, da 1,3%), meno quelli per le PMI (2,8%, da 2,7%).
Le sofferenze bancarie sul credito alle imprese sono aumentate a 144 miliardi a gennaio, da 143 a dicembre (pari al 18,6% dei prestiti, da 18,5%). Nonostante le diverse misure varate negli ultimi mesi, il peso delle sofferenze e i rischi che esse pongono restano un forte elemento di freno all’erogazione di nuovo credito.
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A maggio 2018 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 102,0.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2017, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,01292656.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_mag18.xlsx|Visualizza dettagli
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A gennaio 2018 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 101,5.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2017, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,00421736.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_gen18.xls|Visualizza dettagli
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Lo stock di prestiti alle imprese italiane è cresciuto dello 0,3% annuo a novembre, tenendo conto di cartolarizzazioni e altre cancellazioni dai bilanci bancari (-0,5% in ottobre).
Le sofferenze bancarie sono scese di poco, a 121 miliardi (da 122 in ottobre). Al netto dei fondi rettificativi (e relativamente ai prestiti a imprese, famiglie e altri settori) sono ferme a 66 miliardi.
Il tasso di interesse pagato dalle imprese, in media, sui nuovi prestiti è stabile ai minimi: 1,5% a novembre (2,0% per quelle di minori dimensioni, 1,0% per le maggiori).
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Annuncio tapering: le conseguenze sulle valute degli emergenti un mese e mezzo dopo
Il 18 dicembre 2013 la FED ha annunciato la prima riduzione degli stimoli monetari. A fine gennaio 2014, un mese e mezzo dopo, le valute che hanno perso meno valore in seguito a tale annuncio, sono due di quelle che più avevano risentito del discorso di Bernanke a maggio 2013 che preludeva al tapering stesso, cioè la rupia indiana e la rupia indonesiana: il loro deprezzamento è nell'ordine dell'1%. In Indonesia gli investimenti diretti, meno soggetti alle turbolenze dei mercati finanziari dato il loro carattere di investimento di medio-lungo termine, contano nel finanziamento del deficit di parte corrente proporzionalmente di più degli investimenti di portafoglio, più volatili, rispetto ad altri paesi emergenti.
Real brasiliano, peso cileno, peso messicano e zloty polacco hanno perso tra il 3% e il 5% del valore. Forint ungherese, rublo russo e rand sudafricano hanno perso tra il 6% e il 7%.
Le due valute più colpite sono le stesse che hanno creato la più recente turbolenza a fine gennaio sui mercati finanziari. La lira turca ha perso l'11%, avendo toccato un picco di deprezzamento del 15% corrispondente al cambio record di 2,39 lire contro 1 dollaro in conseguenza del quale la Banca centrale ha dovuto più che raddoppiare il tasso di riferimento e aumentare di 425 punti base il tasso di rifinanziamento overnight. Il deficit di parte corrente turco è finanziato in proporzione maggiore, rispetto ad altri paesi emergenti, da investimenti di portafoglio e in misura minore da investimenti diretti. Il peso argentino ha perso circa il 30% del proprio valore, avendo toccato un picco del 34% il 23 gennaio quando la Banca centrale, viste le proprie riserve valutarie ridursi a circa 24 miliardi di dollari dopo mesi di difesa del cambio, ha annuciato che non difenderà più il peso.
Modified on by Alessandro Gambini F5B4F76E-066B-8FF0-C125-77CA0051B08D
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A settembre 2018 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 102,4, con una variazione di -0,5 rispetto al mese di agosto.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
Tabella Rivalutazione crediti lavoro_set18.xls|Visualizza dettagli
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Tutti pronti per il Biennale 2016?
se la risposta è affermativa preparatevi perchè le sorprese non sono finite...quest'anno ci attende una novità gustosa!
Approfittando del Campionato Mondiale della Pizza, che si terrà a Parma la metà di aprile, è stata organizzata per noi una vera e propria competizione:
8 forni, 16 istruttori, 24 squadre, 120 partecipanti, 4 premi in palio, un numero imprecisato di pizze sfornate, fasto e onori per i vincitori, divertimento a palate!
Per chi volesse iscriversi basta inviare una mail a [email protected] entro domani alle 12.00, specificando “squadra MentInsieme”.
Informazioni più dettagliate vi attendono nella vostra casella di posta.
Se volete potete comunicare la vostra adesione anche a questo post, in modo da iniziare a preparare le squadre in anticipo.
Per chi fosse ancora indeciso se venire o meno sappiate che questo Biennale rimarrà negli annali...
A prestissimo,
il CSC

Modified on by Gianluca Gallo 2E10684F-406D-6C9E-C125-7F68003F18D2
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A settembre 2017 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 101,1.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2016, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,01723205.
In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_set17.xls|View Details
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Nel quarto trimestre 2017 le esportazioni italiane extra-UE hanno registrato un robusto +4,1%, in valore, sul terzo, nonostante una correzione all’ingiù in dicembre (-1,8% mensile, dopo +6,7%). Nell’intero 2017 sono aumentate dell’8,2% sul 2016 (quando erano diminuite dell’1,3%).
L’export extra-UE è in espansione in tutti i principali comparti: nell’ultimo trimestre 2017 hanno registrato +7,7% i beni di consumo (trainati da quelli non durevoli), +2,9% quelli strumentali e +1,8% i semilavorati. Tra i mercati di destinazione, in dicembre l’espansione delle vendite italiane ha accelerato negli Stati Uniti ed è proseguita a ritmi elevati in Cina, Giappone e India; ancora in forte flessione, invece, l’export nei paesi OPEC.
In prospettiva, le esportazioni italiane continueranno a beneficiare dell’accelerazione della domanda mondiale. Ottimi segnali vengono anche dagli indicatori qualitativi sugli ordini manifatturieri esteri in dicembre (PMI Markit e giudizi delle imprese ISTAT) e dalle attese sulla domanda estera per i prodotti italiani nel primo trimestre dell’anno in corso (Sole 24 Ore-Banca d’Italia).
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I dati qualitativi raccolti presso le maggiori banche indicano una (marginale) restrizione dei criteri per l’erogazione di credito alle imprese italiane nel quarto trimestre 2017. Per quanto modesta, tale stretta interrompe il lento e graduale allentamento che era in atto dalla metà del 2014 (indagine Banca d’Italia).
Secondo tali dati qualitativi, la domanda di credito da parte delle imprese ha registrato, invece, un balzo nel quarto trimestre dello scorso anno, facendo seguito ai progressi già visti nei due trimestri precedenti. In particolare, è in forte crescita la richiesta di credito per finanziare investimenti fissi, a un ritmo maggiore di quella per scorte e capitale circolante.
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