Il CSC saluta con tanto affetto una delle sue colonne!
Elena inizia la sua seconda giovinezza... le auguriamo di realizzare tutti i suoi sogni.
Ci mancherai tanto!
Grazie Elena!! |
Riconoscimento al CSC |
Si è stabilizzato il mercato del lavoro italianoI dati ISTAT sull’occupazione in giugno confermano che il mercato del lavoro italiano si è stabilizzato, al di là delle fluttuazioni mensili. L’ultima variazione mensile (+50mila unità) e quella precedente (+32mila unità) compensano la perdita di aprile (-79mila unità) portando a una variazione trimestrale nulla. Il tasso di disoccupazione si è attestato in giugno al 12,3% (-0,3 su maggio) grazie a una forza lavoro in contrazione (-0,1%), segnale che il mercato del lavoro resta debole.
Tasso di disoccupazione in calo anche nella media dell’Eurozona (11,5% in giugno dall’11,6% dei due mesi precedenti); elevatissimo in Spagna (24,5%), ma in lenta riduzione dal picco di febbraio 2013 (26,4%); in leggero aumento in Francia al 10,2% (da 10,1% di maggio e aprile), fermo in Germania al 5,1%. Tra i 15-24enni il tasso di disoccupazione medio europeo è al 23,2% (dal 23,9% di un anno prima), con ancora più ampia variabilità tra paesi membri: 53,5% in Spagna, 22,4% in Francia e 7,8% in Germania. |
BenvenutoCara/o collega di MentInsieme, ti do il benvenuto nella Piattaforma social di Confindustria, che potenzia la comunicazione nel Sistema e valorizza il patrimonio d’informazioni e di competenze. La nostra Comunità professionale trasloca in questo nuovo ambiente con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la condivisione di conoscenze, esperienze e analisi. Vi incoraggeremo a utilizzare gli strumenti della Piattaforma (forum, blog, libreria) per comunicare tra di noi. Insieme per rendere più forti le maglie della nostra rete. Un saluto social, Luca Paolazzi |
Modelli di industrializzazione oggi (Italia e Germania)Una recente analisi svolta dal CSC [ripresa anche in Scenari Economici del dicembre scorso (n. 17)] mostra che nel confronto diretto con la Germania l’Italia si caratterizza per una diversa collocazione all’interno delle catene internazionali del valore, che la vede maggiormente orientata “verso monte”. A questo riguardo si può osservare che la posizione relativa dell’Italia riflette direttamente le caratteristiche del suo “secondo” modello di industrializzazione. Il ridimensionamento del grado di integrazione verticale del sistema – a partire dalla metà degli anni 70 – ha infatti determinato una progressiva espansione dei mercati intermedi, che ha a sua volta comportato un aumento strutturale degli scambi di mercato tra le imprese. Detto in altri termini, una quota ormai molto elevata di imprese italiane della trasformazione è costituita da tempo da produttori di input intermedi – che, estendendo nel frattempo la loro area di mercato, sono diventati fornitori anche sui mercati internazionali. La de-verticalizzazione – che ha assunto in Italia speciale intensità, ma ha comunque investito negli stessi tempi anche la maggior parte degli altri grandi paesi industriali – è stata inizialmente quasi assente in Germania, per poi emergere rapidamente dopo la c.d. “caduta del muro”, quando è divenuto possibile includere le economie dell’Est Europa – che disponevano di una precedente knowledge manifatturiera e offrivano enormi differenziali negativi di costo – in una rete strutturata di scambi. In questo modo l’avvio di un processo di outsourcing (non necessariamente sostitutivo della produzione già realizzata, ma ampiamente aggiuntivo o se si vuole “integrativo”) ha coinciso per la Germania con quello dell’offshoring : mantenendo in patria le imprese collocate a valle delle catene del valore e dislocando i mercati intermedi direttamente all’estero. Questo fenomeno, che ha verosimilmente implicazioni tutt’altro che trascurabili sulla stessa produttività, è stato caratterizzato da una velocità addirittura superiore a quella, già alta, con cui si era realizzato – su basi nazionali – in Italia. Nel primo caso si era infatti trattato di trasferire la produzione dalla (grande) impresa verticalmente integrata a quella (piccola e nuova) che se ne caricava pro-quota sulle spalle l’onere produttivo (ossia di modificare l’intera organizzazione della produzione); mentre nel secondo è stato sufficiente attivare una domanda intermedia da parte di produttori (assemblatori) tedeschi già presenti sul mercato, avvalendosi di un capitale di know how già ampiamente disponibile all’estero. E’ in questo senso che la Polonia e gli altri paesi dell’Est (economie di “fornitori”) competono oggi direttamente – con costi di produzione non paragonabili – con l’Italia, e non con la Germania. |
Coefficienti utili per la rivalutazione dei crediti di lavoro da liquidare nel mese di maggio 2016A maggio 2016 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 99,7, con una variazione percentuale di 0,1 rispetto al mese di aprile.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre. Tabella Rivalutazione crediti lavoro_mag16.xlsVisualizza dettagli |
MentInsieme diventa ConfIdeaMentInsieme cambia nome! Nella riunione annuale 2018, la decima dall'inizio della sua storia, la comunità che riunisce gli uffici studi del Sistema Confindustria ha scelto tramite brainstorming di chiamarsi ConfIdea. La comunità cambia nome ma non identità. Si consolida lo spirito di gruppo, la voglia di fare rete, la condivisione delle professionalità, il desiderio di conoscere per anticipare, il piacere di lavorare insieme. Confronto e confidenza gli ingredienti per trasfromare conf-fusione in conf-unione! |
Grazie a tutti!!! |
Coefficiente per la rivalutazione del TFR – Maggio 2016A maggio 2016 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 99,7. Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2015, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,006250. In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417. Tabella TFR_mag16.xlsVisualizza dettagli |
Nuovo forte pacchetto di stimolo monetario della BCELa Banca Centrale Europea ha annunciato oggi un ampio pacchetto addizionale di misure monetarie espansive. L’obiettivo è sostenere la dinamica dei prezzi nell’Eurozona, allontanandola dalla deflazione (-0,2% annuo a febbraio) e riportandola vicino all’obiettivo (poco sotto il +2,0%). Le nuove misure sono pensate per stimolare il credito e quindi la ripresa economica e la dinamica dei prezzi nell’area. Primo, la BCE ha tagliato tutti i tassi ufficiali a sua disposizione: il tasso principale di rifinanziamento scende allo 0,00% (da 0,05%); il tasso sui prestiti marginali scende allo 0,25% (da 0,30%); il tasso sui depositi bancari, già negativo, viene ulteriormente ridotto a -0,40% (da -0,30%). Inoltre, la Banca ha sottolineato che i tassi resteranno a lungo a tali livelli o più bassi, sicuramente molto dopo la fine del programma di Quantitative Easing (QE, che durerà “almeno fino a marzo 2017”). Secondo, la Banca Centrale ha potenziato il QE: il ritmo mensile degli acquisti di bond pubblici e privati sale a 80 miliardi di euro (da 60); potranno essere comprati, da giugno 2016, anche bond emessi da imprese non bancarie, purché abbiano un rating almeno pari a investment grade (corporate sector purchase programme). Terzo, la BCE ha annunciato un nuovo round di prestiti T-LTRO alle banche, condizionati all'erogazione di credito all'economia, come le precedenti T-LTRO. Le nuove aste (T-LTRO 2) saranno quattro, partiranno da giugno 2016, una ogni tre mesi, e avranno durata fissa di 4 anni (l’ultima scadrà a marzo 2021), senza obblighi di restituzione anticipata. Le banche potranno ottenere fondi pari fino al 30% dei loro prestiti all’economia e il tasso base sarà pari a quello corrente sulle operazioni principali di rifinanziamento (al momento, 0,00%), ma c’è un forte incentivo a prestare: se i nuovi crediti supereranno determinate soglie si potranno ottenere fondi a tassi più bassi, fino a raggiungere quello corrente sui depositi (ora a -0,40%). |