Si riduce senza sosta lo stock di prestiti bancari erogati alle imprese italiane: -0,3% a settembre, dopo il -0,2% di agosto (dati destagionalizzati CSC). Nei primi tre trimestri del 2016 si è registrato un calo del -0,2% in media al mese (-0,1% lo scorso anno), con una flessione complessiva dell’1,8% da fine 2015. La scarsità di credito contribuisce a rallentare l’attività economica, che è in debole risalita.
Il principale fattore di freno al credito in Italia resta, da anni, l’enorme peso delle sofferenze accumulate nei bilanci delle banche a causa della doppia recessione, che ha reso gli istituti molto avversi al rischio: 142 miliardi di euro a settembre (18,5% dei prestiti alle imprese), da un picco di 144 a gennaio. L’ampio set di misure varate fin dal 2015, tutte nella giusta direzione (GACS, Fondo Atlante, minori tempi di recupero), non è riuscito finora a favorire una diminuzione significativa delle sofferenze, che potrebbe consentire una ripartenza dei prestiti.