In gennaio il PMI Markit composito per l’Italia (che sintetizza la dinamica complessiva nel manifatturiero e nel terziario) segnala espansione dell’attività a un ritmo sostanzialmente invariato rispetto a dicembre (indice a 52,8 da 52,9). Il valore dell’indice a inizio 2017 è più elevato di quello registrato, in media, nel quarto trimestre 2016 (52,4).
Il dettaglio settoriale per l’Italia indica nel manifatturiero un incremento meno robusto, rispetto a dicembre, di produzione e ordini, ma un rafforzamento della dinamica occupazionale. Nei servizi la crescita dell’attività si consolida: l’indice PMI terziario è in marginale aumento (52,4, +0,1 punti su dicembre); rallenta l’espansione dei nuovi ordini (52,7, -0,8 punti), ma quelli esteri salgono al ritmo più rapido in 13 mesi; risultano più ottimistiche le valutazioni sull’andamento dell’occupazione, giudicata in crescita per il quarto mese consecutivo (51,5, +0,9 punti); meno favorevoli, infine, le attese sull’andamento futuro dell’attività.
Nell’Eurozona il PMI composito rimane invariato a gennaio sui livelli di dicembre (54,4), con un lieve ritocco all’insù rispetto alla stima flash (54,3). Il valore dell’indice è superiore a quello medio nell’ultimo trimestre del 2016 (53,9) e rappresenta un record da giugno 2013. In accelerazione l’Irlanda (59,3) e la Francia (54,1, livello più alto da giugno 2011); rallentano, invece, la Germania (54,8, minimo negli ultimi 4 mesi) e la Spagna (54,7). A livello settoriale registrano un’accelerazione del ritmo di espansione sia il manifatturiero (indice a 56,1 da 54,9 del quarto trimestre 2016, massimo da aprile 2011) sia, in misura più contenuta, il terziario (a 53,7 da 53,4, con una leggera revisione al rialzo rispetto alla stima flash di 53,6).
Il CSC