Peggiora più delle attese la dinamica del settore terziario italiano in agosto, in linea con quanto era già emerso nel manifatturiero. L’indice PMI nei servizi è sceso di tre punti su luglio, attestandosi a 49,8, sotto la soglia di neutralità di 50 dopo quattro mesi in territorio espansivo. Tale dinamica conferma i segnali di debolezza della domanda interna già evidenziati anche nelle indagini qualitative ISTAT condotte presso famiglie e imprese.
Il peggioramento del PMI dei servizi è dovuto principalmente al calo della componente ordini, il cui indice si è portato in area di contrazione (49,7 da 53,2) per la prima volta da dicembre 2013. Tra le imprese intervistate è stato rilevato il proseguimento di una marginale riduzione dei livelli occupazionali (49,7 da 49,5 in luglio) in atto ormai da più di tre anni; in forte calo le tariffe applicate (indice a 46,2 da 47,5), a conferma dell’intensificarsi di pressioni a ribasso sui prezzi, motivate dalle imprese con la necessità di incrementare le vendite.
Il PMI composito (un indicatore che sintetizza la dinamiche nel manifatturiero e nei servizi) è sceso in agosto a 49,9 (da 53,0), segnalando una sostanziale stagnazione dell’attività dopo otto mesi nei quali aveva indicato un recupero.