La Banca Centrale Europea ha annunciato oggi un ampio pacchetto addizionale di misure monetarie espansive. L’obiettivo è sostenere la dinamica dei prezzi nell’Eurozona, allontanandola dalla deflazione (-0,2% annuo a febbraio) e riportandola vicino all’obiettivo (poco sotto il +2,0%). Le nuove misure sono pensate per stimolare il credito e quindi la ripresa economica e la dinamica dei prezzi nell’area.
Primo, la BCE ha tagliato tutti i tassi ufficiali a sua disposizione: il tasso principale di rifinanziamento scende allo 0,00% (da 0,05%); il tasso sui prestiti marginali scende allo 0,25% (da 0,30%); il tasso sui depositi bancari, già negativo, viene ulteriormente ridotto a -0,40% (da -0,30%). Inoltre, la Banca ha sottolineato che i tassi resteranno a lungo a tali livelli o più bassi, sicuramente molto dopo la fine del programma di Quantitative Easing (QE, che durerà “almeno fino a marzo 2017”).
Secondo, la Banca Centrale ha potenziato il QE: il ritmo mensile degli acquisti di bond pubblici e privati sale a 80 miliardi di euro (da 60); potranno essere comprati, da giugno 2016, anche bond emessi da imprese non bancarie, purché abbiano un rating almeno pari a investment grade (corporate sector purchase programme).
Terzo, la BCE ha annunciato un nuovo round di prestiti T-LTRO alle banche, condizionati all'erogazione di credito all'economia, come le precedenti T-LTRO. Le nuove aste (T-LTRO 2) saranno quattro, partiranno da giugno 2016, una ogni tre mesi, e avranno durata fissa di 4 anni (l’ultima scadrà a marzo 2021), senza obblighi di restituzione anticipata. Le banche potranno ottenere fondi pari fino al 30% dei loro prestiti all’economia e il tasso base sarà pari a quello corrente sulle operazioni principali di rifinanziamento (al momento, 0,00%), ma c’è un forte incentivo a prestare: se i nuovi crediti supereranno determinate soglie si potranno ottenere fondi a tassi più bassi, fino a raggiungere quello corrente sui depositi (ora a -0,40%).