I dati rilasciati oggi dall'ISTAT su fatturato e ordini sono pessimi. La caduta del fatturato (-1,5% in febbraio su gennaio), spazza via i progressi di gennaio e ne viene fuori un profilo di appiattimento. L'andamento peggiore è sul mercato interno, con l'indice tornato sui valori del maggio 2013. Per gli ordini la caduta più forte è sul fronte estero (-44% su gennaio, contro -2,2 su quello interno); l profilo che merge è addirittura in chiara contrazione e ciò promette male per il fatturato nei prossimi mesi. Da qualche tempo abbiamo rilevato che la dinamica del fatturato, depurato della variazione dei prezzi alla produzione, mostrava una dinamica migliore di quella dell'indice della produzione industriale e più coerente con gli indicatori qualitativi. Si vedano il primo grafico pubblicato nell'ultimo Congiuntura Flash.In base all'andamento dei mesi passati e quello degli indicatori qualtiativi l'attesa era del proseguimento del sentiero di miglioramento, sebbene con le conseuete fluttuazioni cui questo indicatore ci ha abituato. Questo dato è invece troppo marcatamente negativo per non far tornare a sottolneare l'estrema fragilità e lentezza del recupero di domanda e attività da poco iniziato.
Piove sul bagnato! La violenta contrazione della produzione nelle costruzioni (-3,7% in febbraio su gennaio) fa toccare un nuovo minimo nella crisi e fa venir meno le possibilità di appiattimento (passaggio obbligato per la ripartenza) dopo la nuova flessione che, partita nell'estate scorsa, aveva annullato il rialzo di attività iniziato nel marzo scorso. A questo punto il contributo delle costruzioni alla variazione del PIL nel primo trimestre del 2014 sarà decisamente negativo e diventa quindi poco probabile ottenere più dello 0,2% sul quarto trimestre 2013.
Dopo tanti dati negatvi (a quelli già commentati si è aggiunto l'andamento del commercio estero extra-UE), l'aumento della fiducia dei consumatori mette un'altra tessera nel mosaico del risveglio della domanda interna. Significativo è il segnale riguardo alla convenienza degli acquisti di beni durevoli. Rimane un quadro nel complesso contraddittorio nel quale lentamente si fanno strada le ragioni del rafforzamento congiunturale.