Confermando quanto dichiarato dal Presidente Mario Draghi il 6 aprile, la Bce ha deciso di lasciare invariate le sue misure iper-espansive.
Esse comprendono: tassi ai minimi storici (a zero sui prestiti e a -0,40% sui depositi), acquisti di titoli a 60 miliardi al mese e forward guidance, secondo la quale gli acquisti andranno avanti fino a dicembre o oltre (se non ci sarà stato un aumento duraturo dell'inflazione nell'Area euro) e i tassi resteranno a tali livelli o anche più bassi molto dopo la fine degli acquisti. La Bce ha rimarcato che è anche pronta ad accrescere di nuovo il ritmo degli acquisti se ce ne fosse bisogno per sostenere ripresa e prezzi.
Buone notizie, quindi, sia per l'impatto positivo già registrato da tali misure sul costo del denaro, anche in Italia, sia per il loro effetto calmierante sui rendimenti dei titoli sovrani dei paesi più fragili.