L’indice di fiducia delle imprese è calato lievemente in maggio, dopo il livello massimo dall’ottobre 2007 raggiunto in aprile: -0,6 punti (dopo +1,6), per effetto del peggioramento rilevato in due dei quattro settori considerati. Nei servizi di mercato si è avuta una correzione di 1,7 punti, nel manifatturiero di -0,8; sostanzialmente stabile, invece, la fiducia tra gli imprenditori che operano nelle costruzioni (+0,1) e in lieve miglioramento quella tra gli operatori del commercio al dettaglio (+0,3).
Il calo nel manifatturiero, in particolare, è il primo da novembre 2016 (+5,7 punti cumulati fino ad aprile). Riflette il peggioramento di tutte le componenti: sono scesi i saldi dei giudizi sugli ordini totali (-3,0 punti, specie per l’arretramento di quelli esteri) e sulla produzione (-2,0); sono meno positive anche le attese, soprattutto sull’occupazione.
Tra i consumatori l’indice di fiducia è tornato a diminuire in maggio (-2,0 punti), allontanandosi di oltre 5 punti dal precedente picco di dicembre 2016. Sono peggiorate tutte le componenti dell’indice complessivo. In particolare, la diminuzione è stata più marcata per quelle relative al clima futuro (-2,0) e personale (-1,3); sono molto peggiorati giudizi e attese sulla situazione economica della famiglia e sulle possibilità future di risparmio, mentre sono invariate rispetto al mese scorso le valutazioni sui bilanci familiari. L’andamento della fiducia tra le famiglie suggerisce un atteggiamento prudente nella gestione delle spese e del risparmio e potrebbe riflettere il proseguimento di un andamento debole dei consumi anche nei mesi primaverili.