Gli ultimi dati ISTAT sull’occupazione in Italia registrano in novembre un calo di 48mila unità (-0,2% su ottobre), che sommato alle 65mila unità perse nel mese precedente porta a una variazione nel bimestre autunnale di -0,2% rispetto al terzo trimestre. Questi dati sembrano mettere in forse il quadro di stabilizzazione dell’occupazione delineatosi da fine 2013; tuttavia, la diminuzione dello stock di persone occupate potrebbe riflettere il fatto che le imprese abbiano rinviato assunzioni al 2015 in vista dei cambiamenti normativi in atto e per poter beneficiare degli sconti contributivi. Se questa fosse la spiegazione dell'inatteso calo occupazionale, allora è prevedibile che anche in dicembre venga rilevata una flessione.
Il tasso di disoccupazione ha toccato in novembre un nuovo massimo storico: 13,4% dal 13,3% di ottobre, dato rivisto al rialzo di 0,1 punti. L’aumento è di 1 punto rispetto al 12,4% dell’ultimo quarto 2013: esso è principalmente dovuto a una forza lavoro in espansione (+1,0% da fine 2013, benché stabile in novembre), segno di diffusione di una percezione di maggiore probabilità e della necessità di trovare un lavoro.
Tasso di disoccupazione fermo su alti livelli nella media dell’Eurozona (in ottobre sull’11,5% per il quarto mese consecutivo); elevatissimo in Spagna (23,9%), seppur in lenta riduzione dal picco di febbraio 2013 (26,3%); alto e fermo in Francia (10,3%), ai minimi in Germania (5,0%).