In novembre il commercio mondiale è diminuito dell’1,0% su ottobre (da +0,1%) a causa della forte riduzione degli scambi internazionali dei paesi emergenti (-2,0%) e della stazionarietà di quelli dei paesi avanzati.
L’accelerazione registrata nel terzo trimestre 2014 (+2,0% sul secondo, da +0,8%) si dimostra, come previsto, non sostenibile anche nel quarto: nel bimestre ottobre-novembre il commercio mondiale ha realizzato una crescita dello 0,7% rispetto al terzo. Nelle previsioni del CSC è incorporato un incremento dell’1,3%.
Nella media del 2014 il commercio mondiale sta tornando a crescere a ritmi prossimi a quelli del Pil mondiale e superiori al 3,0% (dal +2,6% nel 2013). Per il 2015 il CSC prevede un'accelerazione al 4,4%.
Le prospettive per i primi mesi del 2015 sono meno positive; la componente ordini esteri del PMI globale sebbene, nel quarto trimestre, resti sempre in territorio positivo (+50,7) è in calo rispetto al terzo trimestre (+52,0).
Questa frenata può essere riconducibile anche alla diversa tempistica con cui si dispiegheranno le ricadute del crollo del prezzo del petrolio, che saranno rapide e intense nei paesi esportatori di oil e più lente quelle degli importatori, nei quali l'oro nero ha un'incidenza sull'economia molto più ridotta.