I prestiti bancari alle imprese italiane si sono ridotti dello 0,3% in agosto, dopo il +0,2% registrato a luglio (dati destagionalizzati dal CSC). La lunga fase di caduta del credito, dunque, non è ancora alle spalle. Anche se i dati qualitativi forniti dall'indagine Banca d'Italia hanno mostrato un (timido) allentamento della forte stretta dell'offerta nel 2° trimestre e una stabilizzazione della domanda già dal primo.
La caduta dei prestiti che si sta registrando nel 2014 è molto più attenuata di quella vista nel biennio precedente. Nei primi otto mesi del 2014, infatti, la variazione mensile è stata pari in media a -0,2%, contro il -0,4% medio al mese registrato tra il picco del settembre 2011 e la fine del 2013. In agosto lo stock di prestiti risulta inferiore dell'1,4% rispetto al livello di fine 2013, ma da maggio si osserva una sostanziale stabilizzazione.
Sull'andamento di agosto ha sicuramente inciso lo sblocco della nuova tranche di pagamenti degli arretrati della pubblica amministrazione, che sono saliti di oltre 5 miliardi tra metà luglio e la seconda metà di settembre. Al netto di questo fattore, i prestiti dovrebbero essere di fatto invariati. Perciò il nuovo calo è in buona misura più apparente che reale. Le condizioni del credito rimangono molto severe, ma qualche piccolo progresso si intravede.