I dati di produzione, vendite e investimenti cinesi di gennaio e febbraio deludono le attese. La produzione in gennaio-febbraio ha registrato un +6,8% annuo (da +7,9% in dicembre), la crescita minima dal 1995 cioè da quando esiste la serie (al netto della crisi del 2009). Le vendite al dettaglio hanno segnato un +10,7% (da +11,9%) e gli investimenti un +13,9% (da +15,0%). Inoltre continua il rallentamento già in atto del mercato immobiliare, con i nuovi progetti che segnano un -17,7% (-10,7% nel 2014) e le aree in costruzione che rallentano a +7,6% (+9,2% nel 2014).
Tutto ciò deriva da una domanda interna debole, a causa di un rallentamento degli investimenti pubblici e degli effetti della politica anticorruzione del Governo (che si dovrebbe più correttamente tradurre dal cinese con “richiamo all’austerità”) che ha inciso enormemente nei mesi del capodanno lunare, il periodo dell’anno in cui si offrono più regali.
In questo quadro il Governo di sicuro allenterà ulteriormente le maglie della politica economica, anzitutto facilitando gli esborsi per i progetti d’investimento già in agenda.