Annuncio tapering: le conseguenze sulle valute degli emergenti un mese e mezzo dopo
Il 18 dicembre 2013 la FED ha annunciato la prima riduzione degli stimoli monetari. A fine gennaio 2014, un mese e mezzo dopo, le valute che hanno perso meno valore in seguito a tale annuncio, sono due di quelle che più avevano risentito del discorso di Bernanke a maggio 2013 che preludeva al tapering stesso, cioè la rupia indiana e la rupia indonesiana: il loro deprezzamento è nell'ordine dell'1%. In Indonesia gli investimenti diretti, meno soggetti alle turbolenze dei mercati finanziari dato il loro carattere di investimento di medio-lungo termine, contano nel finanziamento del deficit di parte corrente proporzionalmente di più degli investimenti di portafoglio, più volatili, rispetto ad altri paesi emergenti.
Real brasiliano, peso cileno, peso messicano e zloty polacco hanno perso tra il 3% e il 5% del valore. Forint ungherese, rublo russo e rand sudafricano hanno perso tra il 6% e il 7%.
Le due valute più colpite sono le stesse che hanno creato la più recente turbolenza a fine gennaio sui mercati finanziari. La lira turca ha perso l'11%, avendo toccato un picco di deprezzamento del 15% corrispondente al cambio record di 2,39 lire contro 1 dollaro in conseguenza del quale la Banca centrale ha dovuto più che raddoppiare il tasso di riferimento e aumentare di 425 punti base il tasso di rifinanziamento overnight. Il deficit di parte corrente turco è finanziato in proporzione maggiore, rispetto ad altri paesi emergenti, da investimenti di portafoglio e in misura minore da investimenti diretti. Il peso argentino ha perso circa il 30% del proprio valore, avendo toccato un picco del 34% il 23 gennaio quando la Banca centrale, viste le proprie riserve valutarie ridursi a circa 24 miliardi di dollari dopo mesi di difesa del cambio, ha annuciato che non difenderà più il peso.