Prosegue a passo robusto la crescita dell’economia italiana a inizio 2018. Secondo l’indicatore PMI composito (Markit), il ritmo di espansione dell’attività nella media del primo bimestre, nonostante un rallentamento in febbraio, è il più elevato da prima della crisi e coerente con una crescita del PIL italiano nei mesi invernali superiore al +0,3% del quarto trimestre 2017.
In febbraio, in particolare, l’indice PMI composito (che sintetizza la dinamica complessiva nel manifatturiero e nel terziario) è sceso a 56,0, in calo di 3,0 punti dal picco di gennaio (massimo dal 2007). Il valore dell’indice nella media del primo bimestre (57,5) è comunque superiore di 2,0 punti rispetto a quello registrato nel quarto trimestre 2017 ed è il più alto dall’estate del 2007.
Il dettaglio settoriale indica in febbraio un rallentamento della crescita di produzione, ordini ed esportazioni nell’industria. Anche nei servizi l’attività è risultata in più lenta (ma robusta) espansione, sorprendendo al ribasso le attese dei mercati: l’indice PMI terziario è sceso a 55,0 (da 57,7 in gennaio, massimo da oltre dieci anni; le attese puntavano a 57,3); i nuovi ordini sono giudicati in crescita grazie soprattutto alla domanda interna; indicazioni positive anche per l’occupazione che risulta avanzare a un ritmo in linea con quello rilevato in gennaio.